Marchi minori
Si sono raccolti in questa pagina le denominazioni di una serie di marchi minori di cui si hanno (o si sono raccolte) pochissime informazioni, sostanzialmente il nome e la nazionalità e poco altro. La pagina costituisce in sostanza un punto di raccolta per i riferimenti a detti marchi, e un taccuino dove annotare i dati ad essi relativi. Le informazioni sono pertanto estremamente ridotte e frammentarie.
A. Morton & Co.
La A. Morton & Co. venne fondata nel 1848 a New York, ed è stata uno dei principali produttori di pennini d'oro degli Stati Uniti. Si tenga presente che questa azienda non ha niente a che fare con il marchio Morton, che si trova su alcune stilografiche di seconda fascia, in genere molto più recenti, la cui produzione è invece chiaramente riconducibile alla Morrison.
L'azienda produceva pennini per altri produttori di stilografiche, e cannucce e custodie. Fra il 1913 ed il 1915 l'ultimo proprietario, Victorine C. Morton (che aveva ereditato l'azienda dal marito James Morton) cedette il marchio e i macchinari e tutte le competenze interne dell'azienda alla Kaweco. Nel 1920 l'azienda chiuse definitivamente i battenti.
A.B.T.
Questa sigla fa riferimento alla Ditta Achille Busi - Torino, e compare con questo acronimo su diversi pennini, molto spesso su penne anonime o come probabili sostituti degli originali. E' pertanto possibile che si tratti di un produttore di pennini, più che di penne, anche se Letizia Jacopini nella "Storia della Stilografica in Italia" riporta l'azienda come dedita anche alla commercializzazione di stilografiche scolastiche negli anni '50 e comunque sono stati ritrovati alcuni esemplari di buona fattura.
Dell'azienda sono noti vari marchi registrati, i primi, tutti del 1940,[1] attengono tutti a pennini per stilografiche: Invitto (Reg. Gen. N. 62190), Warranted Cromoro, (Reg. Gen. N. 62191), Iridium (Reg. Gen. N. 62193) fanno riferimento all'indirizzo Via Sant'Antonino 6, mentre nel 1946 è stato depositato il marchio A.B.T. (Reg. Gen. N. 76831) stavolta per "penne stilografiche, pennini e matite automatiche".
Dal luglio 1950 l'azienda risulta registrata alla Camera di Commercio industria e Agricoltura di Torino (come riportato in questo estratto del quindicinale "Cronache Economiche") come "A B T di rag. GIOVANNI MASSUCCO" all'indirizzo di Corso Francia 106, nome ed indirizzo con cui compare anche nell'annuario generale dell'industria del 1956,[2] in cui viene appunto indicata come fondata nel 1950, anche se probabilmente si tratta di un subentro nella proprietà.
Riferimenti: [3]
Materiale disponibile:
Aeistylpen
Azienda o marchio probabilmente italiani, di origini incerte, ma come testimoniato dalle pubblicità reperite, sicuramente attivo fin dal 1914. Probabilmente si tratta di un marchio utilizzato per la produzione di rivestimenti da parte della Premiata Casa Argenterie Gaetano Boccali di Milano citata nella suddetta pubblicità.
Materiale disponibile:
Alba
La Alba è una azienda torinese le cui origini sono piuttosto incerte, ma che pare essere nata dalla fuoriuscita di alcuni dipendenti della Aurora che si erano messi in proprio nella produzione di penne. Le similitudini sono molte, a partire dal nome dell'azienda, che anch'essa si rifà al sorgere del sole, ad un logo ovalizzato con la scritta Alba Torino. La ditta pare essere rimasta in attività fra gli anni '40 e gli anni '50.
Riferimenti: [4]
Materiale disponibile:
Alfa
Il marchio, che si trova anche nelle varianti "Alfa F.F.", "Alfav" deriva dalle attività di Felice Favetta e del figlio Aldo, di riprende le iniziali di nome e cognome, separatosi dalla Giacomazzi per mettersi in proprio. Sempre attribuibile alla marca è il marchio "Sparkling", registrato a Torino nel 1947.
Secondo quanto riportato ne "La storia della stilografica in Italia" le attività di produzione di penne nascono in collaborazione con la Giacomazzi e proseguono con la separazione dalla stessa, e vennero portate avanti principalmente da Aldo Favetta; nello stesso si indica una grossa attività di produzione conto terzi (in particolare per la Estense) fino anche all'esportazione in Inghilterra, con una produzione concentrata nella fascia/medio bassa del mercato.
Riferimenti: [5]
Materiale disponibile:
Alpa
Il marchio "Alpa" veniva usato dalla "Ditta ALPA" di Montecatini Terme, delle cui origini e storia non si sa praticamente nulla. Nel suo libro Letizia Jacopini mostra una pubblicità indicata come del 1941,[3] ma quelle reperite finora sono del dopoguerra. Gli unici dati certi sono la ragione sociale e la sede dall'azienda. Sono noti solo i nomi di alcuni modelli, tutti con caricamento a stantuffo: "TP ALPA 1618", "Ideal-Vacuum Pen", "ALPA Ministeriale", "ALPA 51".
Riferimenti: nessuno per ora
Materiale disponibile:
Angloamer
Questo marchio risulta originariamente ascrivibile alle attività della Lang, che lo usava almeno dal 1902, come comprovato da questo annuncio pubblicitario pubblicato sullo Strand Magazine che riportano o l'indirizzo di questa come sede, e da quest'altro che fa esplicitamente menzione della "The Lang Company Limited". Ma come riportato in questo articolo esiste una azienda tedesca, la "Anglo-Americanische-Füllfeder-Gesellschaft", fondata nel 1903 a Monaco, che commercializzava penne con questo marchio (identico nel logo a quello reperito nelle pubblicità inglesi) e che è rimasta attiva in Germania (almeno fino al 1909, come risulta da questa pubblicità).
Non è chiara quale sia l'origine della Angloamer tedesca, se si tratti di due marchi diversi, o di una produzione o commercializzazione in Germania per conto della Lang, anche se quest'ultima, per la congruenza dei loghi, è l'ipotesi di gran lunga più probabile. Nel 1908, come risulta da questo catalogo, le penne erano sicuramente commercializzate anche in Italia.
Si noti anche che in un periodo successivo la Fratelli Cavaliere risultava (come mostrato in questa busta del 1928) essere agente per la "THE ANGLO AMER fountain pen", ed è nota anche una produzione della stessa marcata Anglo-Amer (col trattino). Di nuovo non è chiaro se si tratti della stessa ditta o se esista una relazione fra questa produzione ed il marchio Angloamer.
Riferimenti: [6]
Materiale disponibile:
Argument
Azienda tedesca, sede a Berlino. Indirizzi noti: Kürassierstrasse 3 e Lichterfelde-West, Kadettenweg 2. Denominazione completa Argument-Füllhalterfabrik, Georg Karasch, Berlin. L'azienda venne fondata intorno agli anni '20 e rimase sul mercato fino agli anni '60. Modelli noti: Argument 33 (safety). Nel 1932, secondo quanto riportato in questa pubblicità editoriale, introdusse il modello Argument Kristallo con serbatoio trasparente.
Materiale disponibile:
Aristokrat
I dettagli relativi a questo marchio sono molto incerti, e probabilmente è stato usato da aziende diverse. Viene usato, con un logo rappresentante una alabarda, su penne la cui produzione è correlabile, per la realizzazione e le stampigliature dalla numerazione, alla "Simplo Filler" (futura Montblanc).
Il nome corrisponderebbe, ma non esistono fonti al riguardo, ad una azienda tedesca con sede a Furth (viene citata una famiglia Lennert). In questo caso il logo stampigliato sui pennini è una sorta di testa di rapace stilizzata. Esiste però anche una produzione del dopoguerra, che prosegue fino agli anni '60, in cui viene usato come logo una croce simile a quella dei templari (o alla croce di Malta), e marcata come "Räuchle & Co.", azienda fondata nel 1922, e proprietaria del marchio Diplomat che in alcuni modelli presenta una sostanziale identità con le Aristokrat con la croce di Malta.
In generale si può solo dire che su questo marchio si hanno a disposizione pochissimi dati e non si possono trarre conclusioni certe, l'unico tratto generale è che la produzione di penne con questo marchio si distingue comunque per un ottimo livello qualitativo. Nel caso della produzione caratterizzata dal logo a croce di Malta si può ipotizzare con ragionevole certezza la parentela con marchio Diplomat, non è chiara però la relazione con la produzione precedente, e se esista davvero una seconda produzione indipendente.
Riferimenti: [7], [8], [9], [10], [11], [12].
Materiale disponibile:
Artcraf
La Artcraft è una ditta americana, fondata a Birmingham in Alabama, attiva negli USA dal 1920 al 1934 quando la ditta venne trasferita in Argentina. Da finire.
Riferimenti: [13], [14], [15], [16]
Materiale disponibile:
Artil
Dell'azienda, il cui nome deriva dalle lettere iniziali di Arturo e Tilde Ferrari, proprietari di una cartoleria a Milano, non si sa quasi nulla. Nel suo libro Letizia Jacopini riconduce la produzione delle stilografiche con questo marchio agli anni '50, ad opera delle aziende del distretto di Settimo Torinese, ma altri fanno risalire la produzione agli anni '30 ad opera della SAFIS.
Materiale disponibile:
Atena
Il marchio Atena si trova su alcune penne di fascia economica per le quali l'unico riferimento documentale è la presenza su una pagina di catalogo della Aurora del 1940 pubblicato sul libro di Letizia Jacopini, per cui viene in genere considerata una sottomarca della Aurora. Le penne pur essendo economiche sono di buona fattura, ed hanno, almeno in alcuni modelli, una clip che è praticamente identica a quella che si trova su alcuni modelli della serie S. della Summit, cosa che apre a tutte le possibili speculazioni riguardo la loro origine.
Materiale disponibile:
Atlantica
Secondo Letizia Jacopini il marchio sarebbe stato usato dalla ditta "Fabbrica Italiana di Penne Stilografiche - La Italianissima di Giuseppe Olivieri". Il marchio però risulta depositato nel 1931 (Reg. Gen. N. 43857) da tale Giacomo Capella, sempre di Milano, data che assumeremo, in mancanza di indicazioni più dettagliate, come inizio della marca. Le origini dell'azienda sono perciò alquanto incerte, e la identificazione con il marchio Italianissima tutt'altro che scontata, anche se una relazione con l'azienda di Olivieri è comprovata da questo volantino per la Fiera di Milano del 1946.
La produzione vede delle rientranti laminate marchiate Atlantica di buona fattura, con versioni in ebanite di produzione attribuita alla Montegrappa. La produzione degli anni '30 e '40 è caratterizzata dall'uso di celluloide dai colori vivaci con il marchio stampigliato sul corpo. La produzione iniziale degli anni '30 pare prediligere il caricamento a pulsante di fondo mentre quella degli anni '40 quello a levetta.
Materiale disponibile:
Auletto
Questo marchio fa riferimento alla produzione dell'omonimo negozio di Piazza Castello a Torino, che distribuiva anche stilografiche marchiate FACSEN come acronimo di Francesco Auletto Commercio Stilografiche Estere e Nazionali. Letizia Jacopini indica la produzione intorno agli anni '30, ed il nominativo appare nell'Annuario Generale d'Italia del 1935 e sulla guida Paravia di Torino del 1940, 1948 e 1952 (vedi rispettivamente qui, qui, qui, qui e qui).
Materiale disponibile:
Aurea
Marchio italiano, su cui si hanno pochissime notizie storiche. Nota per la produzione di rientranti laminate in oro a 18 carati (marcatura 18 K.R.) di ottima fattura e di penne in celluloide di fascia bassa. La produzione viene spesso ricondotta ai Fratelli Cavaliere, ma in questa guida il marchio viene riportato insieme ad Eridano alla Stilus.
Materiale disponibile:
Ausonia
Le origini del marchio sono incerte, nell'"Annuario Industriale della provincia di Milano" del 1939 (a pagina 870) risulta una manifattura Ausonia, riportata come fondata nel 1912 da Egisto Amorosi e Maurizio Pateracchi, ma indicata soltanto come produttore di materiale di cancelleria (prevalentemente cartaceo, e non stilografiche cosa che rende l'attribuzione assai incerta), mentre secondo Letizia Jacopini si tratterebbe di un marchio prodotto dalla ditta dei fratelli Dalia a Milano dall'inizio degli anni '30 fino ai primi anni '40.
Il marchio però risulta richiesto specificamente per tutti i prodotti della classe 42 e in particolare penne stilografiche e pennini nel 1944 (Reg. Gen. N. 90836) e registrato nel 1945 da tale Carlo Giorgetti (che in mancanza di indicazioni migliori indicheremo come fondatore). Non è chiara pertanto l'origine della ditta o della produzione, e fino a quando il marchio sia stato usato; anche la produzione è piuttosto varia e non facilmente riconducibile ad un produttore noto.
Materiale disponibile:
Big Ben
Marchio danese, usato dalla Benzon Trading Company fondata nel 1922 da Niels Benzon, con sede a Copenhagen. L'azienda nasce come distributore della Wahl Eversharp in Danimarca, intorno agli anni '30 (una data esatta non è nota) iniziò a produrre penne proprie con questo marchio. E' nota, da quanto riportato nel primo dei riferimenti, una connessione diretta con la Luxor (che viene indicata come il produttore almeno di una parte di queste penne) dato che su una penna dell'azienda è stato rinvenuto un riferimento al brevetto inglese nº GB-451168, che è assegnato appunto alla Luxor.
Riferimenti esterni: [19], [20], [21], [22]
Materiale disponibile:
Boots
Le penne a marchio Boots venivano commercializzate da una catena di farmacie fondata a Nottingham nel 1849 da Jesse Boot. I negozi della catena rivendevano anche delle stilografiche, la cui produzione viene ricondotta ad aziende terze, fra cui possono essere identificate (da particolari costruttivi) la De La Rue e la Burnham. Modelli noti sono la Chatsworth, Pelham, ecc.
Riferimenti: [23], [24], [25] [26]
Materiale disponibile:
Boralevi
La Società anonima Boralevi Milano era una società di vendita per corrispondenza con sede a Milano, Via Pisacane 19, fondata nel 1921 (come riportato nella quarta pagina di questo catalogo). Le informazioni sulla storia dell'azienda non sono molte, ma dai cataloghi reperiti risulta una produzione a marchio proprio di diversi prodotti, fra cui penne stilografiche, sia marcate direttamente Boralevi che col marchio Ferbor, sia modelli specifici come la Fox 1368.
Per la presenza di una immagine per le istruzioni del sistema di caricamento (in questa pagina di un catalogo del 1931) identica a quella usata dalla Helios Silga (questa) è possibile ipotizzare un qualche legame con quest'ultima.
Materiale disponibile:
Brause
Azienda tedesca, sede a Iserlohn. Fondata da Carl Bergfeld e dai fratelli Friedrich, Wilhelm e Carl Brause nel 1850 a Iserlohn come produttore di pennini. Denominazioni: Brause & Cie., Brause & Co., Brause & Co. Iserlohn, Brause & Co. Schreibfederfabrik. L'azienda è ancora oggi sul mercato per la produzione di pennini e materiale per calligrafia.
L'azienda ebbe un discreto successo nella produzione di stilografiche, iniziata con la ricostruzione effettuata dopo la seconda guerra mondiale, negli anni '50, in particolare per penne destinate al mercato scolastico. Le sue penne erano caratterizzate da una fascia blu posta sopra la veretta sul cappuccio. La produzione di stilografiche venne interrotta nel 1970.
Modelli noti: Brause Cito 3030, Brause Schüller 3050. Uso del marchio Cito per i pennini, logo di un galletto in un cerchio.
Riferimenti: [27]
Materiale disponibile:
Burnham
Produttore minore inglese, fondato da Harry Burnham all'incirca nel 1920, ed attivo all'incirca fino al 1965/6, denominato Burnham Pens con sede in Gloucester Road, London, SE25.
Da finire.
Riferimenti: [28], [29], [30] [31], [32]
Materiale disponibile:
Byers & Hayes
Azienda americana, sede a New York, 68 Barclay St. Produzione all'incirca dal 1916 al 1933. Producevano o rimarchiavano penne di seconda fascia ma di buona qualità. In genere le penne commercializzate a loro recano l'iscrizione B & H ed il logo dell'azienda che riporta le stesse lettere mescolate.
Materiale disponibile:
Böhler
L'azienda venne fondata nel 1935 o nel 1938 (versioni discordanti, assumeremo la seconda data), da Hermann Böhler, uno dei due fondatori della Osmia che lasciò l'azienda dopo che nel 1935 iniziò l'acquisizione della stessa da parte della Faber-Castell, portata a termine nel 1951.
Riferimenti: [36]
Materiale disponibile:
CISEA
Azienda italiana. Non sono noti dati precisi sulle origini di questa azienda, il cui nome, secondo quanto riportato da Letizia Jacopini nel suo libro ("La storia della stilografica in Italia") starebbe per "Consorzio Italiano Stilografiche e Affini", un raggruppamento di aziende (presumibilmente del distretto di Settimo Torinese) attivo fra la fine degli anni '30 e la prima metà degli anni '40. In realtà il marchio risulta registrato a Torino nel 1944 (Reg. Gen. N. 90707) come "Casa Italiana Stilografiche e Affini di Carlo Caramello". Questi aveva in precedenza (1939) registrato anche i marchi Amica (Reg. Gen. N. 61381) e Ariana (Reg. Gen. N. 61382). Non è chiaro se si tratta di un caso di omonimia, ma la cosa non sembra probabile.
Nel novembre del 1949 risulta l'iscrizione alla Camera di Commercio di Torino (come mostrato in questo estratto dal quindicinale pubblicato dalla stessa) della "STILOTECNICA di CARAMELLO e C." per la vendita di penne stilografiche e articoli affini a Torino in corso Matteotti 10. Allo stesso indirizzo nella Guida Paravia di Torino del 1952 è riportata la "C.I.S.E.A. Casa Italiana Stilografiche e Affini". Non è chiaro se si tratti dell'apertura del negozio o di un cambio di attività da parte di Carlo Caramello.
Vengono segnalate affinità fra le celluloidi usate per le penne marchiate CISEA ed alcuni modelli Olo ed ASCO, cosa che ha fatto nascere l'ipotesi di un qualche collegamento con la Aurora, se non altro per la produzione di fascia bassa, ipotesi sostenuta anche dalla presenza di penne marcate Amica Cisea, con un marchio, Amica, che si ritiene sia stato usato dalla Aurora per la produzione di penne pubblicitarie vista l'identità delle finiture e dei dettagli in metallo ritrovati su queste penne con quelle della Olo.
Materiale disponibile:
Chameleon
La Chameleon Fountain Pen Corp. è una ditta americana su cui si hanno pochissime informazioni, che si distinse per la produzione di una particolarissima penna doppia (brevetto nº US-1808489) composta da due penne corte che potevano essere montate sulle estremità di un cilindro. Le poche informazioni relative all'azienda provengono dal suddetto brevetto, che venne richiesto nel 1929, anno che, in assenza di indicazioni migliori, assumeremo come anno di inizio delle attività.
Riferimenti: [39]
Materiale disponibile:
Chas H Ingersoll
L'azienda venne fondata come Ingersoll Dollar Pen Company nel febbraio del 1922[4] da Charles H. Ingersoll dopo il fallimento, avvenuto l'anno precedente, della Ingersoll Watch Company, ma è più nota con il nome Chas H Ingersoll che si trova stampigliato sulle penne.
Da finire.
Riferimenti: [40], [41], [42], [43]
Columbus-Werke
L'azienda denominata Columbus-Werke in buona parte del materiale pubblicitario più antico reperito, venne fondata nel 1901[5] con sede a Fürth-Bayern, Holzstraße 9, ed era attiva nella produzione di penne stilografiche almeno dal 1909.[6]
Secondo quanto riportato in questo articolo del 1909 si trattava di una fabbrica di oggetti in ebanite lanciatasi anche sul mercato delle penne stilografiche. Le attività dell'azienda sono collegate a quelle della Rakete ed al marchio Salamander.
Modelli noti: Columbus Nr. 854, Columbus Nr. 1515, Columbus Nr. 866, Columbus Nr. 50.
Riferimenti: [44]
Materiale disponibile:
Compaktor
I dettagli relativi a questo marchio sono molto incerti, ma lo si può attribuire, come emerge da un brevetto (nº DE-1092808) ad esso assegnata, alla Paul Buschle Compactor Fullerhalterfabrik. L'azienda sembra ricondursi alle attività di Paul Buschle che detiene diversi brevetti, fra cui quello relativo ad un particolare sistema di caricamento a sfiatatoio di funzionamento analogo al Vacumatic (nº DE-678716) ma molto più robusto, non necessitando di membrane in gomma, che probabilmente è stato quello che ha dato l'avvio alla produzione di penne.
Sulla ditta si hanno poche informazioni, anche se pare essere tutt'ora attiva dal Brasile. Modelli noti prodotti dall'azienda, ricavati dai nomi stampigliati sulle penne, sono Tuffi, Compaktor 501, Compaktor 385, ...
Materiale disponibile:
Contessa
Il marchio risulta associato alle attività di Augusto De Bernardi e del suo negozio La Stilografica di Genova, come risulta da alcune pubblicità pubblicate sul libro La Storia della stilografica in Italia[7] e dalla registrazione dello stesso (Reg. Gen. N. 64591) a nome del De Bernardi stesso, avvenuta però solo nel 1941. Nel riferimento citato si fa risalire l'inizio delle attività dell'azienda al 1930 circa, ma non esistono riferimenti documentali certi, ed i modelli stile Duofold compaiono anche in questa pubblicità del 1942. Un limite superiore alla nascita dell'azienda può comunque essere indicato grazie alla sua menzione nell'Annuario Italiano del 1932-1933 (in questa pagina) fra gli esercizi commerciali (ancorché in una sezione non coerente neanche col nome della stessa); in mancanza di migliori indicazioni pertanto assumerermo il 1932 come data di nascita.
Altre denominazioni utilizzate dall'azienda erano "Contessa Superpenna" e "Contessa Perla", mentre per gli stilofori venne usato il marchio "Stilger". La produzione iniziale viene ricondotta alla Omas, essendo stati utilizzati dei modelli Minerva rimarchiati in stile Duofold Streamline, ed in seguito altri derivati la Minerva 50. Alla fine degli anni '30 la produzione sembra essere stata affidata (dalle similarità dei modelli) alla Montegrappa, ed in seguito anche alla Pen-Co. Di nessuna di queste relazioni esiste una conferma documentale.
Riferimenti: [47]
Materiale disponibile:
Conté
Azienda francese, nata nel 1795 ad opera di Nicolas-Jacques Conté che in risposta alla scarsità di grafite dovuta alle guerre contro l'Inghilterra che ne bloccavano l'importazione, ideò e brevettò una nuova modalità di costruzione delle matite mescolando grafite e creta. Con il fratello creò la Société Conté per la produzione di matite e gli omonimi pastelli per artisti (altra invenzione dello stesso Nicolas). L'azienda (assorbita dalla Bic) è tutt'oggi nota per la produzione di questi due prodotti. E' nota una produzione di stilografiche dagli anni '20 almeno fino il dopoguerra.
Materiale disponibile:
Corona Co.
Azienda inglese, da non confondersi con le altre marche con nome Corona. Sede a Manchester, con nome Corona Co., fondata durante la prima guerra mondiale, e presente ad una esposizione nel 1918.
Corona di Mario Diaz
La Corona di Mario Diaz era una azienda italiana con sede a Milano attiva dalla seconda metà degli anni trenta. Purtroppo non è nota una data precisa per la fondazione dell'azienda, che non va confusa con le omonime "Corona" americana ed inglese. L'azienda era attiva (almeno da alcuni marchi registrati) anche nel campo delle addizionatrici meccaniche, ma l'unico marchio registrato attinente alle penne è CIP (Reg. Gen. N. 116011).
Non è chiaro se ci sia una qualche relazione con il marchio Corona (Reg. Gen. N. 90853) registrato da Luigi Vigorelli nel 1945. La produzione, come testimoniato dall'ordine del 1952 riportato in figura a lato proseguì anche nel dopoguerra, ma di nuovo non è noto fin quando si è protratta la attività.
L'azienda produceva penne in celluloide di discreta fattura, caratterizzate da un pennino in oro marcato Corona e dalla stampigliatura del marchio anche sul corpo, fra due cerchi, in caratteri ottocenteschi. E' abbastanza interessante, almeno nel caso dell'esemplare in figura, la decorazione con anellini a fianco della iscrizione stessa.
Riferimenti: [50]
Materiale disponibile:
Dacis
Secondo quanto riportato da Letizia Jacopini nel suo libro "La storia della stilografica in Italia", il marchio Dacis AVR venne depositato da Anna Vitiello Ziccardi, cognata di Leopoldo Aquila. L'azienda aveva sede in Roma e la sigla AVR corrisponde appunto alle iniziali di Anna Vitiello - Roma. Sempre secondo la Jacopini la produzione di queste penne era commissionata principalmente alla Montegrappa, e solo in misura minore a ditte del distretto di Settimo Torinese.
Materiale disponibile:
Diamond Star
Di questo marchio si hanno pochissime notizie, ottenute per lo più dalle pubblicità pubblicate da riviste inglesi. Almeno nelle sue origini, la prima pubblicità nota è del 1904, pare essere collegato alle attività della Mynart & Co. di Londra che riporta come sede prima 49, Newgate St. fino al 1905 poi 71, High Holborn fino almeno il 1908 dove, ma solo nel 1905, compare anche associato alla "Red Lion Manufacturing Co. Ltd". In pubblicità successive, dal 1912, il marchio appare in pubblicità della "The Star Manufacturing Co. Ltd." con sede 147, Holborn Bars insieme al marchio Perfection (che potrebbe essere quello della "J. G. Rider Pen Company"). Nella stessa sede nel 1911 l'azienda viene riportata come "The Star Stationery Co. Ltd.".
Materiale disponibile:
Dictator
L'azienda venne fondata come Dictator Fountain Pen Co. a Manhattan in data 1920-11-03 da J. Hendricks, W. Burress e E. A. Paulton,[8] ma nel 1921 venne acquisita da Arthur Winter. Dell'azienda si ben poco oltre quanto visibile dai brevetti rinvenuti.
Da finire
Materiale disponibile:
Diplomatic Patented Pen
La Diplomatic Patented Pen, spesso identificata anche con la sigla "DP2" nasce nel 1953[9] ad opera della Meccanica Precisione Meridionale S.p.A. di Napoli, utilizzando le invenzioni dell'Ing. Alberto del Piero (sono citati nel brevetto inglese, nº GB-738754 due brevetti italiani datati 1951-07-13 e 1952-05-12) relative ad un caricamento che sembra essere il primo esempio noto di caricamento a converter, contendendo anche il primato dell'uso della cartuccia di plastica (che però in questo caso era anche un converter) anche alla Duo-Cart ed alla Waterman CF.
La penna venne prodotta in due versioni, "Sport" e "Scolastica", seguendo una linea stilistica analoga a quella della Parker 51, ed era dotata appunto di un particolare caricamento a cartucce ricaricabili, sia in maniera diretta e pulita da un apposito calamaio prodotto dall'azienda, che da una ordinaria boccetta di inchiostro. Nonostante fosse senz'altro una penna all'avanguardia rispetto ai suoi tempi, la penna non ebbe il successo che avrebbe meritato, e rimase in produzione per pochi anni, fino all'incirca il 1956.
Materiale disponibile:
Duchessa
Secondo quanto riportato da Ariberto La Rocca[10] l'azienda sarebbe riconducibile alle attività di Pietro Codega che nel 1935 fondò a Milano la ditta "P.C.M." (da Pietro Codega Milano), registrata alla Camera di Commercio di Milano con il numero 234919, aveva come oggetto dell'attività "Penne Stilografiche e Pezzi di Ricambio – Produzione e Commercio all'Ingrosso e al Dettaglio".
Il marchio "Duchessa" però risulta registrato (nel 1941, Reg. Gen. N. 64481) da tali Giorgio Diamanti e Pietro Bazzani di Genova, di cui non è nota però quale sia la relazione con Codega, inoltre in una pagina dell'indirizzario nell'Annuario Genovese del 1942-43, risulta una voce relativa a P. Bassani, per penne stilografiche «Duchessa» in via S. Vincenzo 79r. Resta pertanto alquanto incerta l'origine della ditta.
Da finire.
Riferimenti esterni: [57]
Materiale disponibile:
Erlebach
Azienda tedesca, nome completo "M. Erlebach Nachfolger" sede a Francoforte, Keiserstrasse Nr. 60. Nel 1913 risulta come rappresentante generale per l'Europa continentale della Esterbrook. Produttore e importatore di materiale di cancelleria varia, parte della quale veniva commercializzata con il marchio Quail (ed il logo di una quaglia). Fra queste diversi modelli di stilografiche, per i quali noti i nomi: Quail Domino, Quail Patriot, Quail Middle Joint, Quail Ideal. Probabilmente rimarchiava penne prodotte da altri (alcuni modelli sono attribuibili alla Simplo Filler, meglio nota come Montblanc).
Riferimenti:
Materiale disponibile:
Ero
Le informazioni su questa azienda sono molto poche, e non è nota quale sia la sua data di fondazione, per la quale si può solo indicare il limite superiore del 1954, in quanto nella stessa scatola in cui è stato ritrovato questo foglietto di istruzioni erano presenti anche due talloncini del monopolio del Libero Territorio di Trieste, istituito dal 1947 al 1954.
L'azienda nasce dalle attività di Ernst Rodenhäuser che aveva una piccola a fabbrica Ober-Ramstadt e che nel 1956 acquistò, al fallimento della Reform di Nieder-Ramstadt, gli impianti produttivi e gli stabili di quest'ultima. Sono note produzioni sostanzialmente identiche anche a marchio Rodur, marchio che, come Ero, sembra derivare del nome del fondatore, e che non è chiaro se fosse precedente o contemporaneo. Dato che i foglietti di istruzione sono identici, e che sulla confezione di una Ero a pistone è impressa la scritta "Rodursal" non esistono dubbi sul fatto che si tratti della stessa azienda.
Purtroppo della produzione si hanno pochissime notizie, in genere si tratta di modelli in materiale plastico con caricamento a stantuffo, marcati quasi sempre solo col nome del produttore, anche se è noto il modello Rector. La produzione era rivolta alla fascia economica, con pennini in acciaio (anche se esistono modelli dotati, come quello citato, di pennino in oro). Le penne sono comunque tutte di ottima qualità costruttiva.
Riferimenti: [58], [59], [60], [61]
Materiale disponibile:
Eureka
Si tratta di un marchio di cui si sa pochissimo, a parte i pochi dati ottenuti dalla sua registrazione (Reg. Gen. N. 36651) effettuata ad opera di Giuseppe Ceribelli che assumeremo esserne il fondatore. La registrazione è stata fatta presso la Camera di Commercio di Milano nel 1927, anno che, in assenza di informazioni migliori, assumeremo come quello di fondazione della ditta. La produzione è costituita da rientranti laminate di discreta fattura. Un modello compare nel catalogo dell'aprile 1933 della ditta Boggiali di Milano.
Materiale disponibile: [62]
Europa
Marchio italiano, su cui si hanno poche notizie storiche, noto principalmente per la produzione di rientranti laminate in oro a 18 carati (marcatura 18 K.R.) di ottima fattura, con bellissime decorazioni a sbalzo o in filigree. Il marchio Europa è riportato sia sulla penna ed anche, dal 1935 sul pennino (in precedenza i pennini erano marcati "Warranted"). Secondo quanto ricostruito da Paolo Enrico Demuro[11] esso, non essendo stato registrato (non risulta infatti nel database dei marchi storici dell'Archivio Centrale dello Stato) sarebbe stato utilizzato in condivisione da Luigi Diani, Cesare Marinai e dalla Fratelli Cavaliere.
Non è noto con certezza una data certa di inizio della produzione, ma secondo la ricostruzione storica fatta da Giorgio Fascicolo[12] la prima apparizione del marchio fra le stilografiche illustrate sul catalogo Marinai è in quello del 1931, risultando invece assente nei precedenti; per questo motivo assumeremo questo anno come quello dell'inizio della produzione.
Non è chiaro se il marchio fosse legato ad una azienda autonoma o ad una produzione effettuata da parte di altri. Le poche fonti documentali disponibili originano dai cataloghi Cesare Marinai, in cui questo marchio compare insieme ad altri riconducibili alla produzione dei Fratelli Cavaliere, che è comprovata da alcuni esemplari riportanti il punzone di Linda Darnes. La produzione venduta da Marinai riporta esplicitamente il punzone CM. La produzione si è estesa anche al dopoguerra, con esemplari a pennino carenato con rivestimento in metallo laminato (come in questo esempio).
Riferimenti: [63]
Materiale disponibile:
Everest
L'azienda, il cui nome completo è Ditta Stilo-Everest, aveva sede a Torino in Via Martiri Fascisti (come risulta da alcuni cataloghi) anche se in una pubblicità del 1943 viene riportata Via Card. Maurizio 14, ed in una pubblicità del 1947 viene riportata Via Superga 25. Non è nota una data di fondazione, ed il marchio è registrato (Reg. Gen. N. 80254) solo nel dopoguerra (1947).
All'indirizzo di Via Card. Maurizio 14 nella guida Paravia di Torino del 1948 sezione stilografiche risulta la "F.A.V. Fabbricazione Accessori Vari", ma non è possibile affermare con certezza (visto la comparsa di altro indirizzo della Stilo Everest in una pubblicità precedente) che si tratti della stessa azienda, anche se è possibile si tratti dell'indirizzo di un punto vendita.
Non è noto se si tratti di un produttore diretto o solo di un rivenditore, ma nei modelli mostrati in detti cataloghi sembra evidenziarsi una notevole similitudine con le produzioni di aziende come la Montegrappa e la SAFIS, ed inoltre viene riportata anche una produzione su commissione da parte della Giacomazzi.
Da finire.
Materiale disponibile:
Evergood
Azienda francese, sede a Parigi. Non sono noti dati precisi sulle origini di questa azienda. Partecipante al consorzio per la produzione della Visor Pen.
F.I.P.O.S.
Questo acronimo fa riferimento alla Fabbrica Italiana Pennini Oro Stilografiche di Attilio Barra (come indicato in questa pagina dell'Annuario Generale d'Italia del 1933), che aveva registrato diversi marchi per contraddistinguere una produzione di pennini (Reg. Gen. N. 52438, Reg. Gen. N. 56911, Reg. Gen. N. 60161, Reg. Gen. N. TO-1-4528) e nel 1939 il marchio Autarca per la produzione di penne stilografiche (Reg. Gen. N. TO-1-4529). Non è nota una data di fondazione, né una data di cessazione delle attività.
Riferimenti: nessuno per ora
Materiale disponibile:
For Ever
Il marchio For Ever appartiene all'azienda bolognese "Ditta Ivo Germano", a nome della quale è stato registrato nel 1954 (Reg. Gen. N. 115909). La produzione però risulta presente sul mercato, con penne marchiate "FOR EVER" e "FOUNTAIN-PEN" (disposte su due righe) almeno dagli anni '20, con la produzione di rientranti e laminate. L'attività di Ivo Germano viene ricondotta, secondo quanto riportato da Letizia Jacopini, al negozio "La Stilografica" di via degli Orefici, da lui fondato e poi portato avanti dal figlio Gianstefano Germano.
Le stilografiche For Ever sono considerate, secondo l'analisi di Emilio Dolcini nel suo libro sulla Omas, per lo più una produzione su commissione da parte della Omas anche se Letizia Jacopini fa notare la possibilità, specie per rientranti e laminate il cui stile e lavorazione non corrisponde a quello di Omas, a produzioni anche da parte di altri. Sono inoltre presenti sul mercato penne Omas e Minerva rimarchiate Germano, ed anche, meno comuni, Ivo o La Stilografica Bologna che confermano senza possibilità di smentita la presenza di una produzione Omas a favore di Germano.
Il legame con la Omas viene infine ulteriormente confermato dalla registrazione nel 1941, ben due anni prima della analoga registrazione effettuata da Armando Simoni, del marchio Permanio (Reg. Gen. N. 64310), proprio per "una lega metallica particolarmente adatta alla costruzione di pennini per stilografiche". Non è chiaro se il marchio sia stato ceduto, anche se questa sembra l'ipotesi più probabile vista la relazione fra le aziende.
Riferimenti: "La storia della Stilografica in Italia" di Letizia Jacopini
Materiale disponibile:
Ford Patent Pen
L'azienda, nota come "T. B. Ford" dal nome del suo fondatore Thomas Burch Ford, era un noto produttore di carta e carta assorbente attivo almeno dal 1861,[13] ma nel mondo delle stilografiche è nota per aver commercializzato, a partire dal 1931, un unico modello (un po' come avvenuto in Italia per la Zerollo e la Itala, anche se in questo caso c'era una ditta preesistente) una penna ideata da George Steward Vivien, che aveva lavorato per la Valentine prodotta, (forse dalla Valentine stessa, o dalla Wyvern, ma non c'è sicurezza e viene ipotizzata anche la Onoto) sulla base di una serie di brevetti (nº GB-337794, nº GB-337835, nº GB-359230, nº GB-375457, nº GB-375458).
La Ford Patent Pen è caratterizzata dal particolarissimo sistema di caricamento di cui è dotata, che la rende, anche per le dimensioni molto generose, una delle penne a caricamento automatico più capienti mai realizzate. Data la particolarità della penna ed il complesso sistema di caricamento, questo modello è molto ricercato in ambito collezionistico.
Riferimenti: [64], [65], [66], [67], [68]
Materiale disponibile:
Giacomazzi
La storia dell'azienda inizia nel 1921 a Settimo Torinese, quando i fratelli Pietro e Girolamo Giacomazzi, che avevano lavorato per la Pagliero, si misero in proprio per fondare una ditta insieme a Felice Favetta.[14] Le attività iniziali erano relative alla lavorazione al tornio di materiali come avorio, galalite ed osso. L'attenzione alla produzione di stilografiche pare derivi dal figlio di Pietro, Dino, che allo scioglimento della società con Felice Favetta concentrò su questo le attività dell'azienda.
La Giacomazzi lavorò principalmente nella produzione per conto terzi, e non si trovano penne marchiate a suo nome almeno fino a tutti gli anni '50. L'unico marchio sicuramente proprio, di cui esiste una registrazione nel 1944 da parte di Dino Giacomazzi, è la Olimpica (Reg. Gen. N. 90736), altri marchi con produzione di qualità attribuiti alla Giacomazzi sono Punto Rosso (che però era un marchio di proprietà di Ubaldo Massari della Mastilo), Sirium e Sirium Extra.[15]
Ma secondo quanto ricordato da Pier Luigi Giacomazzi, altre produzioni su commissione sono state eseguite dall'azienda per la Everest, la Aster, la Silpa, la Omer, la Morans e la Aviostil.
Materiale disponibile:
Gold Medal
Il marchio Gold Medal è quello per cui è più nota la produzione della National Pen Product Company, l'azienda venne costituita nel 1922 come società per azioni con presidente E. P. Marum,[16] ma viene riportata come collegata (per l'assemblaggio di parti e forse successivamente acquisita) dalla C. E. Barret & Company. Il marchio Gold Medal venne registrato nel 1925, ma l'azienda pare aver prodotto su commissione penne commercializzate con altri marchi, anche di aziende diverse
Da finire
Materiale disponibile:
Goldring
Azienda della Germania Ovest nata presumibilmente dopo la guerra per la produzione di penne, di cui non si sa praticamente nulla, se non che almeno inizialmente produceva modelli con nomi ispirati a pietre preziose: Morion, Zaffiro, Agata, Onyx.
Riferimenti: [72], [73], [74], [75]
Materiale disponibile:
Goldstar
Il marchio Goldstar venne usato nella produzione di stilografiche da parte della Società Anonima Fiani & Ciampi,[17] con sede a Firenze in via dei Bardi 42,[18] la cui attività viene posta all'inizio degli anni '30. La ditta viene riportata in un annuario del 1930, anche se nella relativa voce non viene citato niente riguardo la produzione di stilografiche. La registrazione del marchio (Reg. Gen. N. 48417) è successiva e risale all'ottobre del 1933, quando questo venne depositato insieme al marchio Invicta (Reg. Gen. N. 48418), che si suppone l'azienda avesse acquisito da Renato Valentini.
Il marchio è stato utilizzato per la produzione di rientranti laminate di alta qualità e di penne in celluloide colorata con finiture laminate di buon pregio; per quest'ultime (come per le Invicta in celluloide) viene ipotizzata una produzione su commissione da parte di Tibaldi, ma non esiste nessuna evidenza documentale al riguardo. L'azienda pare aver cessato l'attività nel 1948.
Riferimenti: [76]
Materiale disponibile:
Greif
Azienda tedesca, sede a Goslar, fondata nel 1902 da Carl Bruer (come desumibile da questo editoriale sulla celebrazione del trentennale). Nata come "Deutsche Bürobedarts-Gesellshaft" con il successo del marchio Greif si è successivamente trasformata in "Greif-Werke A.G., Fabriken für Bürobedarf". Attiva inizialmente nella creazione di materiale e macchine da ufficio (vedi anche questa pubblicità per un sistema di stampa) sembra essere entrata sul mercato delle stilografiche in un secondo tempo, indicativamente nel 1932 (che costituisce un limite superiore, visto la presenza di questa pubblicità).
Materiale disponibile:
Hallmark
Il marchio Hallmark[19] è stato depositato nel 1916 dalla The United Jewelers Inc. con sede a New York ed adottato quale marchio per le penne stilografiche e cancelleria (es. matite).[20] Di fatto la United Jewelers era una corporation con negozi di gioielleria sparsi nelle principali città americane e con questa mossa intendeva anche proporre alla loro clientela penne e matite meccaniche.
D'altronde molte gioiellerie all'epoca (come anche oggi, in misura minore) avevano in catalogo penne a intinzione e/o stilografiche e le matite meccaniche (per curiosità, la sede della United Jewelers era situata in Maiden Lane, a pochi numeri civici dalla Aikin Lambert Co., anche loro gioiellieri e produttori di penne e pennini, come quasi tutte le attività presenti nel distretto di Maiden Lane).
Tuttavia la produzione per Hallmark sembra essere affidata a terzi: alla Mabie ed alla Hutcheon per le matite meccaniche, ed alla Kraker Pen Company per le stilografiche, i vari numeri di brevetto posti sui fermagli dei cappucci o sul fusto delle Hallmark erano tutti stati depositati da George M. Kraker a partire dal 1914 e questa circostanza, unita alla indiscutibile somiglianza di alcuni modelli venduti dalla Kraker Pen Co. con i modelli Hallmark, fanno ritenere altamente verosimile questo fatto.
Non è dato sapere se dopo l'acquisizione della Kraker da parte della Sheaffer nel 1918, quest'ultima abbia continuato a rifornire la Hallmark: alcuni ritengono di no, visto la comparsa ad un certo punto di penne identiche alle precedenti ma con il fusto marcato ALLMAR, sui quali erano state vistosamente abrase la prima e l’ultima lettera (la H e la K rispettivamente), che si ipotizza siano state messe in commercio dalla stessa Sheaffer quali rimanenze provenienti dai magazzini Kraker. Sicuramente dopo questi ultimi eventi George Kraker non deteneva più i diritti dei brevetti prima menzionati, ora della Sheaffer, e quindi non avrebbe potuto rifornire la Hallmark con penne recanti numeri di brevetti non più suoi.
Materiale disponibile:
Hardtmuth
La Hardtmuth (o L&C Hardtmuth), più comunemente nota come Koh-i-Noor Hardtmudt, è uno storico produttore di matite e materiale da cancelleria che venne fondato a Vienna nel 1790 da Joseph Hardtmudt come fabbrica di terracotte, ma che nel 1802 brevettò una matita realizzata con argilla e carbone.[21] Nata nell'impero austro-ungarico, nel 1848 la fabbrica venne trasferita dai figli del fondatore da Vienna a České Budějovice, attualmente nella Repubblica Ceca. L'azienda introdusse nel 1889 la linea di matite Koh-i-Noor, chiamate con lo stesso nome del famoso diamante per esaltarne la qualità. Per distinguerle esse vennero verniciate di giallo, colore che è diventato un classico per le matite.
Il nome Koh-i-Noor è diventato il marchio distintivo dell'azienda che era con la Faber Castell uno dei principali produttori europei di matite ed è ancora sul mercato nel campo degli articoli da cancelleria e da disegno. Nel 1919 venne aperta a Bloomsbury nel New Jersey la filiale americana, mentre nel 1931 vennero aperte, in collaborazione con la allora Johann Faber, fabbriche in Polonia e Romania.[22] Dopo la seconda guerra mondiale le fabbriche nei paesi dell'est (Polonia, Romania e Cecoslovacchia) vennero nazionalizzate, mentre la filiale americana si separò dalla casa madre divenendo la "Koh-i-noor USA". Solo l'azienda austriaca mantenne la proprietà originale. Nel 1957 la Riepe Works cedette alla "Koh-i-noor USA" i diritti del brevetto nº US-3020884 del "Rapidograph". Ad oggi i diritti europei per i marchi "L. & C. Hardtmuth" e "Koh-I-Noor" sono detenuti dalla "Crayomine", fondata nel 1960 a Vaduz.
Le attività dell'azienda nel mercato delle stilografiche derivano principalmente dalla commercializzazione di penne prodotte da altri; in particolare commercializzava in tutta Europa le Waterman, di cui ha mantenuto la rappresentanza fino alla prima guerra mondiale. Ma talvolta esiste anche una commercializzazione di penne con marchio proprio. Non sono noti molti dettagli sulle produzioni proprie di penne stilografiche, anche se ci sono alcune pubblicità intorno agli anni '30 che ne mostrano a proprio marchio ma di cui si sa pochissimo, ed ci sono evidenze di relazioni con la Union Vulpenhouderfabriek negli anni '50.[23]
Riferimenti: [79], [80], [81], [82], [83], [84]
Materiale disponibile:
Helios
Il marchio "Helios" ha una storia alquanto nebulosa. Due penne con questo marchio (marcate "Helios N° 579" e "Helios N° 666") compaiono infatti in un catalogo Kaweco del 1925, e nel successivo catalogo del 1928 c'è una pagina dedicata dove compaiono la 701, 702 e 704 (e viene citata la 703).[24] Si supporrebbe pertanto che si possa trattare di una sottomarca della Kaweco usata per la produzione economica, visti i prezzi più bassi riportati nei suddetti cataloghi. Il marchio viene anche citato in una fattura del 1912 dell'agente italiano della Kaweco per una matita meccanica.
E' però ben nota e presente una produzione italiana associata al marchio Helios, che venne richiesto nel 1929 (Reg. Gen. N. 40183) da Eugenio Giarola a Milano. Il marchio è associato (come risulta da questo foglietto di istruzioni), all'azienda Stabilimento Italiano Lavorazione Galalite e Affini ("S.I.L.G.A."). Ma lo stesso foglietto di istruzioni contiene un secondo collegamento diretto con la produzione della Kaweco: le figure del meccanismo a pulsante di fondo in esso raffigurato sono infatti identiche a quelle presenti sul catalogo Kaweco del 1928 citato in precedenza.[25]
Letizia Jacopini riporta che l'azienda venne fondata inizialmente con il nome del titolare, che risulta intestatario anche del rinnovo del marchio nel 1942 (Reg. Gen. N. 67263), diventando nel 1937 la "Silga di Eugenio Giarola" (usando quindi l'acronimo del nome esteso), con nome completo "Marca Elios Original ed Elios Special", che manca della "H" iniziale presente invece nella registrazione ufficiale e su tutte le stampigliature, come quella della foto a fianco. In una pagina dell'"Annuario Industriale della provincia di Milano" del 1939 la ditta viene menzionata come "Stabilimento Italiano Lavorazione Galalite e Affini" e ne viene indicata la sede in viale Umbria 62.
Che la produzione fosse legata a rapporti commerciali con la Germania risulta evidente sia dallo stile delle produzioni più antiche, che dalla presenza di marchiature in tedesco, sia sui pennini che sulle stampigliature (Jacopini riporta la dicitura "Helios - Silga / Original Fabrikat"). La produzione iniziale vede modelli a pulsante di fondo in stile flat top chiaramente ispirate alla Duofold (e molto simili alle analoghe Kaweco del catalogo citato), cui seguono negli anni '40 modelli a stantuffo. Dato che nel 1929 la Kaweco fallì e venne rilevata dalla KWG è anche possibile ipotizzare che la produzione di questo marchio sia proseguita in Italia, ma di nuovo non esistono conferme documentali al riguardo. Letizia Jacopini riporta una presumibile cessazione delle attività intorno alla fine degli anni '40.
Materiale disponibile:
Imperial
Azienda tedesca. Marchio usato dalla Füllhalter-Fabrik Gerlach & Bezner con sede a Lipsia (LEIPZIG und PARDUBITZ). Attiva almeno dagli anni '40 (da lettera su Ebay del 10/12/1940). Dopo l'esproprio nazista della J.Brod ne occupò gli impianti produttivi. L'attività finì con il passaggio della ditta alla nazionalizzazione fatta nel 1945 dopo l'occupazione sovietica e venne adottato il marchio Penco, ma il marchio Imperial sopravvisse fino al 1950, quando venne completamente eliminato dai listini.
Riferimenti: [85]
Materiale disponibile:
Ingersoll Limited
Dell'azienda inglese non si sa quasi nulla, ma la gran parte dei modelli, in genere identificati da un codice numerico, sembrano di produzione Wyvern.
Da finire.
Ingersoll Redipoint
La Ingersoll Redipoint Company venne fondata nel 1922 da Charles H. Ingersoll dopo il fallimento, avvenuto l'anno precedente, della Ingersoll Watch Company, per acquisire la produzione e la commercializzazione delle matite meccaniche Redipoint dalla Brown & Bigelow.
Da finire.
Inkograph
La Inkograph Co. venne registrata negli anni '10 a New York da Joseph Wallace e William Frank Wallace,[26] ma era attiva almeno dal 1914 ed il primo brevetto di Joseph Wallace venne richiesto nel 1910. La ditta è nota per la produzione di penne a stilo, cui fa riferimento anche il primo brevetto. Le sono attribuiti i marchi Inkograph, Wallace, Ink-D-Cator, Leado Graph.
Nel 1948 William Frank Wallace fondò la "Aladdin Fountain Pen Mfg. Inc." non è chiaro se in seguito ad una separazione o come prosecuzione delle attività della Inkograph, della quale non è nota una fine precisa. La "Aladdin Fountain Pen Mfg. Inc." restò in attività fino al 1957.[27]
Riferimenti: [91], [92], [93], [94], [95]
Inoxcrom
L'azienda venne fondata nel 1942 da Manuel Vaqué Ferrandis a Barcellona come Industrial MAVA, inizialmente per la produzione di pennini in acciaio con una tecnica di produzione denominata appunto Inoxcrom, che divenne anche il nome dell'azienda a partire dal 1946. In seguito passò alla produzione di penne stilografiche per il mercato spagnolo, approfittando anche dell'assenza dei dazi che invece il regime franchista imponeva sulla produzione estera. Probabilmente si tratta del più rilevante produttore di stilografiche spagnolo.
Materiale disponibile:
Invicta
Il marchio Invicta fa riferimento principalmente ad una produzione di penne stilografiche rientranti laminate la cui origine viene attribuita alla Renato Valentini, con sede in via Galvani 2 a Firenze,[28] che era attiva in detta città dagli anni '20. L'azienda vinse una Medaglia d'oro di primo grado alla fiera internazionale di Padova del 1931, ed ottenne il Diploma d'Onore all'esposizione internazionale di Tolosa.
L'azienda era specializzata nella produzione di stilografiche rivestite in metallo, sia laminato, che in oro massiccio o argento, con una produzione di buona qualità. All'inizio degli anni '30 l'azienda venne assorbita dalla Fiani & Ciampi, che nell'ottobre del 1933 registrò questo marchio (Reg. Gen. N. 48418) insieme al marchio Goldstar. Benché la produzione nota sia principalmente quella di rientranti laminate, il marchio venne anche usato (presumibilmente nella produzione più tarda) per penne in celluloide con caricamento a pulsante di fondo.
Non è nota una terminazione della produzione, ma nell'ottobre del 1941 sono stati registrati altri due marchi Invicta (Reg. Gen. N. 64431 e Reg. Gen. N. 64432), sempre per penne stilografiche, da parte di tale Enrico San Marino di Barcellona, questi sembrano totalmente scorrelati pertanto sembrerebbe che in tale data il marchio originale non fosse più in uso.
Riferimenti: [99], [100], [101], [102]
Materiale disponibile:
Iris
Marchio minore fiorentino, su cui si hanno pochissime informazioni,[29] legato alle attività del negozio "Alle belle Arti" di Giuseppe Leoncini, cartoleria storica di Firenze fondata nel 1898, ed operante in Via Ricasoli, proprio davanti a quella che allora era l'Accademia di Belle Arti.
Si hanno notizie di un unico modello realizzato con questo nome, che da un volantino risulta prodotto in tre dimensioni (N.12 piccola, N.14 media, N.15 grande). Sull'unico esemplare noto viene riportato un brevetto, il nº IT-174083 datato 1920-10-30 a nome di Carlo Leoncini presumibilmente collegato al particolare meccanismo di caricamento, del tutto analogo a quello della Tibaldi Perfecta, una variante di safety in cui il pennino veniva fatto rientrare da un perno interno al cappuccio e fissato in posizione ritratta con la rotazione del fondello e riportato in avanti, una volta sbloccato, da una molla.
Italpen
Di questo marchio si hanno pochissime notizie, le poche informazioni disponibili risalgono alla dicitura Marca "Italpen" Depos. - Non Frangar - Milano presente sul fusto di alcuni modelli in celluloide (dove Non Frangar veniva utilizzato per indicarne l'infrangibilità). Ma del marchio non risulta alcuna traccia nel database dell'Archivio di Stato. Il marchio è presente su diverse tipologie di penne, da rientranti laminate fino a penne in plastica di chiara produzione nel dopoguerra. Sulla base degli esemplari ritrovati si può ipotizzare che fosse attivo almeno dagli anni '30, forse anche prima (ma la presenza di rientranti non è conclusiva al riguardo, essendo queste rimaste sul mercato italiano fino al dopoguerra).
Riferimenti: [103]
Materiale disponibile:
Italstilo
Il marchio si può ricondurre alle attività di Achille Negro, che lo registrò nel 1937 (Reg. Gen. N. 56535), l'azienda però risulta fondata nel 1935 come indicato su una pagina dell'Annuario Industriale della Provincia di Milano del 1939. Oltre ad Italstilo risultano registrati da Negro, nel dopoguerra, anche i marchi Lucky (Reg. Gen. N. 87891), Vis (Reg. Gen. N. 101136), Occhio Magico (Reg. Gen. N. 105831), Autovac (Reg. Gen. N. 116924), Vis Pen (Reg. Gen. N. 121360).
Non è nota una data di terminazione del marchio, ma questo risulta attivo almeno fino al 1956, comparendo nell'annuario generale dell'industria del 1956, sia fra i produttori di pennini che fra i produttori di stilografiche.
Riferimenti: [104]
Materiale disponibile:
Jewel Pen Co.
La "Jewel Pen Company" è una delle più antiche marche britanniche nel settore delle penne. Fu fondata nel 1884 da John Calton come azienda importatrice delle stilografiche prodotte dalla John Holland e delle penne a stilo prodotte dalla MacKinnon.
L’azienda non ha mai avuto un ruolo prominente nel mercato, e non ha portato innovazioni al mondo delle stilografiche, ha mantenuto comunque costante una sua fetta di mercato coprendo l’intera gamma nelle varie fasce di prezzo, dalle penne scolastiche alle quelle di alto livello, per un lungo periodo.
Nel 1933 l'azienda acquisì la "Burge, Warren & Ridgley". Nel 1939 la "Jewel Pen Company" fu acquistata dalla "British Pens Ltd"; continuò a produrre fino a quando, nel 1951, chiuse definitivamente.
Riferimenti: [105]
Materiale disponibile:
John Bull
Produttore minore inglese, di cui si hanno pochissime notizie. Pare che si tratti di produzione fatte realizzare im conto terzi con questo marchio da parte di una omonima rivista inglese sotto la gestione di Horatio Bottomley,[30] non è noto un inizio della produzione, ma un limite inferiore è il 1906, quando la rivista venne da lui rifondata. Vengono citate pertanto come produttori di alcune di esse Conway Stewart, Swan, Lang e Mentmore, anche se sembrano esserci indizi di legami più stretti con la Conway Stewart.
Pare che per breve tempo dopo la prima guerra mondiale abbiano avuto anche una produzione propria, cessata nel 1922 quando la rivista venne assorbita dalla Odhams Press che non era interessata nella produzione di penne. Viene citata anche una produzione con questo nome da parte della Penol che non è chiaro se sia correlata alla precedente o meno.
Materiale disponibile:
Klio-Werk
Azienda tedesca, con sede a Hennef. Secondo il video sul sito della azienda attuale la fondazione risale al 1900, data confermata dal fatto che in questa pubblicità editoriale del 1913 si indica che la produzione della penna a serbatoio Klio era in corso da 13 anni. Presumibilmente l'ingresso nel mondo delle penne stilografiche è avvenuto con questo modello, basato su una serie di brevetti di Eduard Reisert (il più antico è il nº DE-92299) che assumeremo, come viene sottinteso nel video citato, essere il fondatore della stessa. L'azienda era attiva nel 1908 come "Fabrik für Gebrauchsgegenstände, G.m.b.H." come risulta da questa pubblicità, il nome Klio-Werk venne adottato (come prefisso) almeno a partire dal 1912, come risulta da questo brevetto.
Modelli noti: "Regina", "Regina N° 413", "Klio Füllfederhalter"/"Klio-Bleistift", "Klio-Gold". Tutt'ora in attività come "Klio-Eterna" nella produzione di penne a sfera.
Riferimenti: [108]
Materiale disponibile:
Lagomarsino
L'azienda venne fondata nel 1896 a Milano da Enrico Lagomarsino come produttore di macchine addizionatrici meccaniche ed ha operato a lungo in questo campo producendo e commercializzando macchine da ufficio e materiale attinente. L'azienda è nota anche per essere stato il concessionario esclusivo per l'Italia della Eversharp, almeno fin dal 1931 (come risulta da questa pubblicità), ma ha prodotto anche penne e matite in proprio, con il marchio Elma.
La produzione viene indicata da Letizia Jacopini nel suo testo "Storia della Stilografica in Italia" come effettuata intorno alla fine degli anni '30 e primi anni '40, con l'ipotesi di una produzione su commissione fatta da Montegrappa, ma, almeno per l'esemplare mostrato di fianco, la minuteria metallica ed i relativi dettagli (verette, levetta e clip) sono sostanzialmente identici a quelli usati dalla Eversharp così come l'immagine che ne spiega il caricamento nel foglietto di istruzioni, il che fa pensare piuttosto ad un reimpiego di parti della Eversharp per una produzione propria, probabile nel periodo bellico in cui senz'altro i rapporti con la casa madre non sarebbero stati possibili.
Riferimenti: [109]
Materiale disponibile:
Lipic Pen Co.
L'azienda venne fondata nel 1863 da George L. Berg come Berg Company per la produzione di pennini da intinzione in oro, ma entrò sul mercato delle stilografiche ad opera del genero del fondatore, Joseph Lipic, che entrò nell'azienda nel 1904 e subentrato nella direzione ne cambiò nome in Lipic Pen Co.. L'ingresso sul mercato avvenne all'incirca nel 1912 sfruttando un brevetto (nº US-976815) per un caricamento automatico, usando come marchio di produzione Radium Point Pen. L'azienda esiste ed è attiva ancora oggi nella produzione di materiale pubblicitario aziendale.
Da finire.
Liset
Le uniche notizie note della "Liset", sigla che sta per "Lavorazione Italiana Stilografiche Extra Torino", derivano dalla pubblicazione sul forum delle pagine di un catalogo della ditta, che ci fornisce anche il nome del fondatore / proprietario, F. Vigna e l'indirizzo della sede (Via Montenero 13). Non ne è nota né la data di fondazione, né l'arco di tempo in cui ha operato, anche se il catalogo citato sembra potersi collocare nel dopoguerra.
Dal suddetto catalogo l'azienda produceva o commercializzava diversi modelli, sia a pennino coperto che ordinario, con vari livelli di finitura.
Riferimenti: [112]
Materiale disponibile:
Littoria
Azienda italiana, marchio di chiara ispirazione fascista su cui sono note poche informazioni. Il marchio pare essere stato anche usato da Columbus per una produzione economica ma di buona qualità. Letizia Jacopini riporta delle stilografiche di buona qualità marchiate "Littoria - Stilografica Automatica" con pennini in oro stampigliati "E. V. M.", acronimo di Eugenio Verga - Milano.
E' però nota anche una produzione di penne economiche di seconda fascia marchiata semplicemente "Littoria" contraddistinte dal solo nome seguito da un numero. Di queste si sa molto poco, al momento i numeri rilevati sono: 6, 12, 16, 24, 30, 38.
Materiale disponibile:
Loro
Marchio francese di cui non si sa praticamente quasi nulla se non che aveva effettuato una produzione di safety di lusso con bellissimi rivestimenti in argento niellato.
Riferimenti: [115]
Materiale disponibile:
Ma-Gus
Sulla produzione di questa azienda si hanno poche informazioni, ma è ormai stabilito che sia riconducibile alle attività di Gustavo Maier che registrò quest marchio (Reg. Gen. N. 40266) nel 1929.[31] In una pagina sull'Annuario industriale della provincia di Milano viene riportato il 1926 come anno di fondazione, ma queste indicazioni si sono dimostrate sovente inattendibili. In ogni caso, in mancanza di indicazioni migliori, assumeremo quest'anno come quello di nascita dell'azienda.
L'azienda operava (almeno da quanto risulta su una pagina dell'Annuario Industriale della Provincia di Milano del 1939) come produttore, oltre che di penne e matite rivestite in oro, anche di portasigarette, portacipria, ecc. ed aveva sede in via Donizzetti 41 a Milano.
Le penne della Ma-Gus sono prevalentemente rientranti laminate, in genere accompagnate da matite meccaniche anch'esse laminate. Letizia Jacopini riporta una produzione in tre misure diverse, ed in versioni sia tonde che sfaccettate. Nella produzione più tarda (fine anni '30) sulle penne sono stati rivenuti i punzoni della Montegrappa. Non è nota una data di terminazione precisa, assumeremo il 1945, ma l'assunzione è totalmente arbitraria, senza alcun riscontro fattuale ed eseguita ai soli fini della gestione della cronologia.
Materiale disponibile:
Magic Pen
Il marchio Magic Pen risulta registrato esplicitamente con questo nome da Umberto Mazza nel 1949 (Reg. Gen. N. 96887), ma in realtà la prima registrazione (senza il nome, ma con il logo che contraddistingue tutta la produzione aziendale) è del 1930 (Reg. Gen. N. 42421), anno che assumeremo anche, in mancanza di indicazioni più precise, come quello della fondazione dell'azienda.
L'azienda è nota per la produzione di rivestimenti laminati per oggetti vari principalmente nel campi della cancelleria e produsse, marchiate sia con il marchio Magic che Magic Pen, diversi modelli di rientranti laminate (o combinazioni penna/matita) passando in un secondo tempo a modelli, sempre laminati, con caricamento a pulsante di fondo. La qualità dei rivestimenti è in genere elevata, con lavorazioni a guilloché.
Benché non siano noti nomi specifici per i modelli, che portavano in genere una marchiatura sul fusto, sul bordo del cappuccio, o sulla clip, è probabile che la produzione dei modelli rientranti sia da collocarsi da prima della guerra. Non è nota una data di chiusura o la cessazione della produzione di penne, ma è comunque certo che le attività dell'azienda nel campo delle stilografiche siano proseguite nel dopoguerra, dato che la stessa compare con una voce in bella evidenza nell'Annuario Generale dell'Industria del 1956 (vedi questa pagina).
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