Logo della Montblanc


La Montblanc nasce nel 1908, ed è una delle marche più famose nel mondo della stilografica, ed una delle ditte storiche tedesche rimasta ininterrottamente in attività fino ai nostri giorni. Oggi è considerata il produttore di maggior successo ed è considerata il leader indiscusso nella vendita di penne stilografiche, di cui si dice detenere circa l'80% del mercato (forse in termini di fatturato, visto che sui numeri è senz'altro sopravanzata dai produttori di stilografiche scolasiche).

Benché la Montblanc si sia contraddistinta nella sua storia come uno dei migliori produttori di penne stilografiche, per l'assoluta qualità dei prodotti e la perfezione tecnica delle sue penne, oggi è una delle marche più controverse e fra le meno stimate dai collezionisti. La scelta di dedicarsi al mercato dei prodotti di lusso ha portato infatti a costi molto alti, per delle stilografiche talvolta la cui qualità non sembra poi essere così superiore a quella di altri, per cui ne viene precepito da molti il pregio solo come dovuto al prestigio del marchio.[1]

Montblanc
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Storia

La Montblanc nasce[2] dall'attività di un inventore, l'ingegnere August Eberstein che aveva lavorato per la Moore,[3] che intorno al 1906 iniziò a produrre penne stilografiche insieme ad un uomo d'affari, Alfred Nehemias. Costoro in cerca di capitali si unirono a Claus-Johannes Voss, ex titolare di un negozio di cartoleria che aveva deciso di cambiare mestiere e si era trasferito ad Amburgo, ma dato che questi non aveva fondi sufficienti per dare avvio all'impresa a loro si unì Max Koch, un bancario che aveva una certa disponibilità per via di una eredità.

L'accordo iniziale prevedeva che Voss e Koch fornissero un finanziamento di 50000 marchi cadauno mentre Nehemias e Eberstein avrebbero fornito le competenze tecniche, i brevetti ed il copyright relativo al design delle penne; Koch si impegnava inoltre a fornire entro sei mesi altri 50000 marchi. Nel marzo del 1908 venne così fondata la Simplo Filler Pen Company, con soci Nehemias, Koch e Eberstein, mentre Voss restava in secondo piano. L'attività iniziò con Eberstein che curava la produzione e Nehemias la commercializzazione, mentre Voss curava le finanze dell'azienda ed assisteva Nehemias.

La gestione di ufficio dell'azienda era stata demandata a Koch che però a causa di uno stile di vita dispendioso non fu capace di fornire l'ulteriore finanziamento promesso. Non ritenendolo neanche all'altezza dei compiti di gestione assegnatigli Voss iniziò a cercare un altro possibile finanziatore, trovandolo in Christian Lausen. Questo portò ad uno scontro legale con Koch, che lasciò l'azienda, che diventò una società di capitali lo stesso anno della fondazione.

 
Una Rouge et Noir con scatola originale

Gli anni iniziali furono comunque molto turbolenti, nel 1909 Eberstein fuggì negli USA[4] per evitare di essere perseguito per il furto dei fondi dell'azienda. Questo lasciò l'azienda senza direttore della produzione, incarico che venne affidato allora a Georg Ilgner, che era considerato il più capace fra fra gli impiegati. L'anno successivo Nehemias morì per un attacco di cuore, lasciando l'azienda senza direttore commerciale e con la necessità di restituire le sue quote alla vedova. Questo segnò l'ingresso di Wilhelm Dziambor che assunse anche la direzione commerciale dell'azienda, qualche anno più tardi, nel 1913, nell'ambito di una ristrutturazione dell'azienda ne diventò uno dei proprietari insieme a Voss e Lausen. E' a queste tre persone che viene pertanto attribuito il ruolo di veri fondatori ed artefici del successo dell'azienda.

La produzione iniziale della Montblanc era concentrata su penne rientranti (le cosiddette Safety), che nonostante fossero delle semplici imitazioni[5] delle produzioni di altre aziende ottennero un buon successo. Il primo modello commercializzato estensivamente fu la Rouge et Noir nel 1909, una rientrante in ebanite nera caratterizzata dalla testina del cappuccio realizzata in ebanite rossa, da cui derivava il nome. La Rouge et Noir era realizzata in due versioni (corta e lunga) ed in quattro misure (2, 4, 6 e 7) corrispondenti alle misure del pennino. Oltre alla Rouge et Noir vennero prodotte una penna con caricamento a contagocce, denominata Simplo e la Diplomat un altro modello di safety con cappuccio molto corto nelle misure 2, 4 e 6.

Nel 1910 la penna venne ristilizzata e migliorata e venne lanciato sul mercato un secondo modello con la testa del cappuccio bianca anziché rossa. Secondo quanto riportato dalla figlia di Voss[6] pare che il nome della nuova penna sia stato ideato da Carl Shalk durante una partita a carte; questi osservandola disse qualcosa come: Perché non chiamarla Montblanc? Dopo tutto anche quello è nero in basso e bianco in cima ed è il più grande fra i suoi simili. Da allora il nome Montblanc venne registrato ed usato dall'azienda per promuovere i propri prodotti, preso come simbolo di una qualità superiore a quella di tutti gli altri.

Nel 1914[7] il cappuccio venne modificato e da completamente bianco venne trasformato inserendovi una decorazione a forma di una stella a sei punte stilizzata, per ottenere una maggiore somiglianza con la vetta del Monte Bianco. Questo diventò poi il logo ufficiale della Montblanc. Nello stesso periodo, e fino al 1921, restò in produzione anche la Rouge et Noir, che assunse anch'essa sul cappuccio la stessa decorazione con la stella a sei punte, ma di colore rosso.

 
Una rientrante misura 6
File:Montblanc-InkBottle.jpg
Una boccetta in ebanite per caricare le rientranti

Negli anni iniziali la produzione della Montblanc si concentrò sulla realizzazione di penne rientranti che a tutt'oggi vengono ritenute le migliori mai realizzate per qualità e raffinatezza tecnica. Alle misure iniziali si aggiunsero altre misure, dalle microscopiche 00 e 0 alla gigantesca 12, passando per la 1 e la 10. Inoltre oltre che in ebanite nera le penna venivano realizzate anche in ebanite fiammata, le penne riportavano la scritta Montblanc sul corpo. Inoltre i modelli intermedi (dalla misura 1 alla 6) vennero realizzati anche in forma sfaccettata ottagonale, e costituiscono forse il primo esempio di penna faccettata una buona decina di anni in anticipo sulla Doric.

Durante la prima guerra mondiale l'azienda dovette affrontare un ovvio periodo di difficoltà. Nel 1914 la ragione sociale venne modificata Simplo Fullfeder GmBH. La produzione proseguì normalmente per oltre un anno, poi le risorse iniziarono a scarseggiare e le forze dell'azienda vennero rivolta alla produzione bellica. Dopo la guerra la produzione venne ripresa a pieno ritmo, ed in particolare a partire dal 1919 venne creata una divisione volta alla produzione dei pennini (che in precedenza venivano acquistati dagli USA o dall'Inghilterra), la cui direzione venne affidata Ernst Rösler, marito della figlia di Voss. Quando nel 1921 Ilgner lasciò la Montblanc per fondare la Astoria Rösler lo sostituì assumendo la direzione tecnica dell'azienda.

Una delle chiavi del successo dell'azienda fu comunque una grande avvedutezza nelle strategie commerciali. Dziambor avvertì da subito il valore del marchio e lo promosse a livello internazionale, l'uso del logo con la stella a sei punte è dovuto a lui. Creò da subito un dipartimento pubblicitario assumendo una disegnatrice, Grete Gross, proveniente dal movimento della Bauhaus, che seppe ideare molte strategie commerciali innovative, come l'uso di aerei con il marchio o quello di auto dotate di una gigantesca penna sul tetto, che venivano fatte girare per la città. Nel 1919, ad opera dei fratelli Stöffhaas, nacque anche il primo negozio dedicato esclusivamente alla commercializzazione di prodotti Montblanc, un'altra forma di promozione che vedeva la presenza di articoli esclusivi (si trovano ancora penne con questo marchio).

 
Prima pagina di un catalogo Montblanc del 1926

Tutte le penne create nel primo periodo di attività dell'azienda fino al 1924 vennero sempre realizzate senza clip; i fermagli infatti potevano essere acquistati a parte ed inseriti ad incastro sul cappuccio. Ne erano disponibili diverse versioni, in acciaio o argento, sia di forma elementare che con decorazioni sofisticate (come quelle a forma di serpente, riutilizzata in una edizione limitata moderna) a forma di animali, e alcuni di questi sono di grandissimo interesse collezionistico.

Fino al 1921 l'azienda produsse esclusivamente penne con caricamento safety, in quell'anno venne introdotto il caricamento a levetta, che restò in produzione fino al 1929. In questo periodo l'azienda continuò a sperimentare vari sistemi di caricamento, compreso un sistema a siringa rovesciata. Degno di nota è invece un caricamento pneumatico, detto compressor, sostanzialmente identico a quello della Chilton, utilizzato per pochi anni e mai comparso sui cataloghi, che venne brevettato nel 1923 (nº DE-400356), ma restò in produzione solo dal 1924 al 1929, e venne distribuito solo in misura minore, per lo più in Francia.

Nel 1924 la produzione venne riorganizzata, venne introdotta una clip a pallina (in seguito modificata in una goccia per la troppa somiglianza con quella della Duofold) e venne introdotto per la prima volta il marchio Meisterstück (capolavoro), che caratterizzava le penne di prima qualità, fornite di garanzia a vita. Le nuove penne vennero prodotte in tre versioni la 25, la 35 e la 45, così chiamate secondo il loro prezzo in marchi. Le stesse penne vennero presentate anche sul mercato estero con il nome Masterpiece in Inghilterra e USA, Chef d'Oeuvre in Francia e Capolavoro in Italia. Le nuove penne erano garantite a vita e presentavano l'incisione del numero 4810 (altezza del Monte Bianco) e della scritta Montblanc Meisterstück sul cappuccio.

Le penne vennero prodotte utilizzando i sistemi di caricamento disponibili, e si affiancarono ai modelli precedenti. Inizialmente prodotte solo in ebanite nera o rossa (versioni in ebanite fiammata sono considerate di rarità eccezionale), a partire dal 1928 vennero anche realizzate in celluloide, nei colori blu (lapis) e verde giada (molto rari) e nel classico nero e perla (anch'esso comunque poco comune). A partire nel 1929 l'azienda dismise i vari sistemi di caricamento alternativi al safety per passare al pulsante di fondo, questo venne utilizzato insieme ad una versione migliorata, il cosiddetto push-knob, adottato per le penne di fascia più alta, in cui il fondello non viene rimosso ma solo svitato e poi usato per comprimere il serbatoio.

Nel 1930 la linea Meisterstück venne riorganizzata e prodotta in quattro modelli, 20, la 25 e la 30 e 40, corrispondenti rispettivamente alle precedenti misure 2, 4, 6 e 8. A queste venne affiancata una seconda linea, di qualità inferiore e senza garanzia a vita, a cui vennero assegnati i numeri 12.5, 15, 17.5 e 19.75, con le stesse misure precedenti, a cui si affiancava il modello 11.5 di misura 1. Nel 1932 venne introdotta una terza linea di penne economiche denominata Serie III (si veda questa pubblicità) e prodotta in tre versioni, denominate A, B e C dai prezzi rispettivamente di 6.5, 8.- e 10.- RM.

 
Catalogo Montblanc del 1938

Nel 1934 l'azienda cambiò definitivamente nome in Montblanc-Simplo GmbH e vennero prodotti i primi modelli a stantuffo, l'anno successivo tutta la produzione venne riorganizzata, i vecchi modelli vennero messi fuori produzione e venne introdotto uno nuovo schema di numerazione su tre cifre, in cui la prima cifra indicava la fascia di prezzo (1 per la alta, 2 per la media e 3 per la economica), la seconda il tipo di caricamento e la terza la misura del pennino. Lo stesso anno venne anche introdotto il sofisticato sistema stantuffo telescopico che, utilizzando un meccanismo molto più corto, consentiva una maggiore capacità di inchiostro.

Le nuove penne assunsero una forma più squadrata sul cappuccio, che era a cima piatta, con caricamento safety (associato alla cifra 0), push-knob (associato alla cifra 2) e a stantuffo (associato alla cifra 3). Le penne vennero prodotte in diverse dimensioni a seconda della misura dei pennini che erano 2, 4 e 6, con l'eccezione della serie di lusso per la quale erano disponibili anche le misure 8 e 9. Le versioni di lusso furono le uniche a mantenere la dicitura Meisterstück.

Le nuove penne vennero realizzate prevalentemente in celluloide nera ma i modelli a stantuffo presentavano una sezione trasparente (inizialmente dipinta a righe sull'interno) per la visualizzazione del livello di inchiostro. Vennero comunque usati, specie per le versioni economiche, varianti in colori diversi, come il verde o il blu marmorizzati, la celluloide grigio platino ed il perla; solo le safety vennero prodotte esclusivamente nel colore nero. Per la serie Meisterstück vennero anche adottate delle lettere aggiunte ai numeri per denotare ulteriormente le finiture, la lettera "S" per le versioni cesellate, la lettera "G" per le versioni lisce, la lettera "E" per la cesellatura a rose, le lettere "PL" per la celluloide striata grigio platino e la lettera "P" per il color perla.

 
Pubblicità Montblanc del 1949

Di particolare interesse era poi il meccanismo a stantuffo telescopico inventato dalla Luxor che la Montblanc aveva perfezionato, dotato di parti in ebanite e con sezioni di ottone fra guaina e la manopola. grazie al quale, per le sue ridotte dimensioni, si poteva costruire una penna dotata di un serbatoio di grandi dimensioni; la 139 è probabilmente la penna con caricamento a stantuffo con la più ampia capacità di inchiostro. Negli anni successivi gli altri sistemi di caricamento vennero progressivamente abbandonati e la produzione si concentrò soltanto sul caricamento a stantuffo.

Durante la guerra l'azienda continuò a produrre principalmente per il governo, la carenza di materie prime e di oro fece rimuovere le verette metalliche sui cappucci ed utilizzare pennini in acciaio e palladio, anche il meccanismo dello stantuffo venne prodotto in metallo anziché in ottone, con problemi di deterioramento causati dal contatto con l'inchiostro. Nel 1944, durante un bombardamento, la fabbrica della Montblanc venne quasi completamente distrutta, e la produzione venne riavviata soltanto a partire dal 1946.

 
Una pubblicità fine anni '40

Nel 1948 la produzione venne totalmente riorganizzata, tutte le serie precedenti vennero dismesse, ad eccezione della 139 che restò in produzione fino al 1952. Venne introdotta una nuova serie di punta, la 140, che venne a costituire la nuova linea Meisterstück, con quella linea affusolata che ancora oggi viene mantenuta in produzione. La numerazione riprendeva quella degli anni trenta, utilizzando l'ultima cifra del modello per indicare la misura del pennino, mentre il caricamento era esclusivamente a stantuffo. Inizialmente vennero prodotti soltanto i modelli 142, 144 e 146.

 
Una 146 in celluloide striata

Alla nuova linea Meisterstück vennero aggiunte le due linee: la 240, di fascia media, e più tardi la 340, economica. La prima venne affiancata alle precedenti 232 e 234 con i modelli 244 e 246 che assunsero una forma più affusolata, con la testa del cappuccio tonda, piatta o leggermente conica e una clip scalettata. La serie economica venne prodotta solo nelle misure 342 e 344 in forme simili alla serie 140 ma più piccole, e solo in un secondo tempo (dal 1951). Nel 1952 questi stessi modelli, rimarchiati come Monterosa, vennero riproposti per il mercato studentesco.

Nel 1950 la serie media venne ristilizzata, la punta del cappuccio diventò di forma arrotondata e venne introdotta una clip a forma di spatola (chiamata dai collezionisti spaten clip), venne introdotto anche la versione 242. Nel 1952 venne introdotto il modello di punta dell'azienda, la 149, che andò a sostituire la 139. Questo stesso anno vennero introdotte le linee di lusso 64x e 74x, anch'esse marchiate Meisterstück. La prima era in celluloide con cappuccio in metallo laminato o in oro e la seconda completamente in metallo laminato o in oro. Queste linee vennero proposte soltanto con pennini di misura 2 e 4.

 
Pubblicità della serie 25x

Nel 1954 iniziarono ad essere introdotti i primi modelli in resina termoplastica, la serie 250 sostituì la precedente 240, mantenendo le tre misure 2, 4 e 6, ma adottando un nuovo pennino alato denominato wing (o flügelfeder). La penna adottava un cappuccio con due verette, di cui una più larga andava ad estendersi fino al bordo, ed una chiusura ad incastro. Venne anche introdotta la serie 260 con pennino tradizionale (ma solo nelle misure 2 e 4) e cappuccio a vite. Questo stesso anno le versioni in oro delle serie 640 e 740 vennero dismesse.

Nel 1954 la serie 34x venne ristilizzata, con un pennino più aperto, forme più affusolate ed una sola veretta sul cappuccio. Nel 1958 vennero effettuati altri cambiamenti, per i modelli di punta la dicitura Montblanc ed il numero vennero incisi sulla vera di mezzo del cappuccio, i modelli delle serie 640 e 740 assunsero il pennino alato, ed i modelli 252, 254, 342, 344 vennero prodotti nei colori verde, grigio e rosso, mentre la finestra trasparente per la visualizzazione dell'inchiostro perse il precedente colore bluastro.

Nel 1959 tutte le serie ed i modelli precedenti vennero dismessi per passare alla esclusiva produzione di penne in resina plastica, con la sola eccezione della 149, che è restata in produzione con modifiche minori fino ai nostri giorni. Le nuove penne erano identificate da un codice a due cifre, la cui seconda indicava la misura del pennino, disponibile solo nelle misure 2 e 4. La prima cifra indicava la serie, e come in precedenza i numeri 1, 2 e 3 vennero associati rispettivamente alle serie di lusso, media ed economica. Le penne erano prodotte in resina termoplastica nera, con forme più sottile e linee diritte, con pennini ad ali semicoperti, chiaramente influenzati dallo stile della Parker 51 e della Triumph.

Ai modelli di lusso in resina termoplastica, che montavano pennini in oro a 18 carati, vennero affiancati modelli con cappuccio in metallo placcato oro, identificati con la cifra 7, modelli completamente in metallo, identificati dalla cifra 8 e metalli interamente realizzati in oro, identificati dalla cifra 9. I modelli economici vennero realizzati anche con pennino in acciaio (identificati dall'aggiunta della lettera "S") e con caricamento a cartuccia (identificati dalla lettera "P").

La Montblanc riuscì a superare la rivoluzione della penna a sfera nel conservativo mercato europeo, l'azienda non produsse direttamente penne a sfera fino al 1957, appoggiandosi alla Ballograf per la produzione. Negli anni '60 e '70 la produzione, come per tutte i produttori di stilografiche, subì un progressivo declino a causa della rivoluzione creata dall'introduzione della penna a sfera usa e getta. La Montblanc continuò a produrre modelli in resina plastica di scarso interesse, senza innovazioni, stilistiche o tecniche, degne di nota.

Nel 1977 la Dunhill, che fino allora deteneva una quota di minoranza dell'azienda, acquisì l'azionariato di maggioranza e negli anni successivi ottenne il completo controllo della Montblanc. A causa di questo l'azienda cessò la produzione dei modelli economici per concentrarsi sulla fascia alta ed alla promozione del marchio come distintivo di lusso. Oggi l'azienda è parte del gruppo Richemont ed ha ampliato la sua produzione ad orologi, profumi, pelletteria ed altri beni di lusso.

Cronologia

Anno Avvenimento
1906 August Eberstein inizia una produzione di penne stilografiche in Germania
1908 l'azienda viene fondata da August Eberstein, Alfred Nehemias, Claus-Johannes Voss a Hamburg come Simplo Filler Pen Co. GmbH
1909 l'azienda introduce le Rouge et Noir
1910 l'azienda introduce il primo modello chiamato Montblanc
1914 la Simplo Fullfeder GmbH ufficializza il marchio Montblanc
1914 la Simplo Filler Pen Co. GmbH diventa la Simplo Fullfeder GmbH
1914 l'azienda introduce il logo con la stella a sei punte
1919 nasce la prima catena di negozi a vendita esclusiva Montblanc ad opera dei fratelli Stöffhaas
1921 l'azienda introduce alcuni modelli con caricamento a levetta
1921 l'azienda dismette le Rouge et Noir
1924 l'azienda introduce le prime penne Meisterstück (25, 35 e 45)
1924 l'azienda introduce il marchio Meisterstück
1924 l'azienda introduce un caricamento pneumatico denominato Compressor
1928 l'azienda introduce i primi modelli in celluloide
1929 l'azienda dismette il caricamento a levetta
1929 l'azienda introduce il caricamento a pulsante ed il push-knob
1929 l'azienda dismette il caricamento pneumatico Compressor
1930 l'azienda ristruttura la linea Meisterstück coi modelli 20, 25, 30 e 40
1930 l'azienda inizia a incidere la cifra 4810 sui pennini
1932 l'azienda introduce la serie economica III
1932 la Astoria viene venduta alla Montblanc
1934 l'azienda introduce il caricamento a stantuffo
1934 la Simplo Fullfeder GmbH viene rinominata in Montblanc-Simplo GmbH
1935 l'azienda introduce il nuovo schema di numerazione a tre cifre
1935 l'azienda introduce il caricamento a stantuffo telescopico
1936 presunta dismissione del marchio Astoria da parte di Montblanc
1937 l'azienda introduce le Montblanc 136
1937 l'azienda introduce le Montblanc 134
1938 l'azienda converte tutta la produzione al caricamento a stantuffo
1938 l'azienda introduce le Montblanc 132
1939 l'azienda introduce le Montblanc 138
1939 l'azienda introduce le Montblanc 139
1940 l'azienda dismette le Montblanc 138
1940 l'azienda dismette le Montblanc 132
1943 l'azienda introduce il cappuccio in celluloide e la finestra di osservazione corta sulla serie 13x
1944 la fabbrica della Montblanc viene distrutta da un bombardamento
1946 l'azienda dismette le Montblanc 134
1946 l'azienda dismette le Montblanc 136
1947 l'azienda inizia la produzione in Danimarca
1948 l'azienda introduce le Montblanc 24x
1948 l'azienda introduce le Montblanc 14x
1950 l'azienda introduce le nuove 24x con la spaten clip (clip a spatola)
1951 l'azienda introduce le Montblanc 34x (data incerta[8])
1952 l'azienda introduce le Montblanc 64x
1952 l'azienda dismette le Montblanc 139
1952 l'azienda introduce le Montblanc 74x
1952 l'azienda introduce le Montblanc 149
1952 l'azienda introduce i modelli economici Monterosa
1953 l'azienda ristilizza la 34x (o 1954?)
1954 l'azienda introduce le Montblanc 26x
1954 l'azienda dismette le versioni in oro della serie 640
1954 l'azienda dismette le versioni in oro della serie 740
1954 l'azienda introduce le Montblanc 25x
1954 l'azienda dismette le Montblanc 24x
1955 l'azienda esegue una ristilizzazione della serie 34x
1956 l'azienda rimuove l'incisione Montblanc dal cappuccio
1958 l'azienda produce le serie 34x con finestra chiara e nei colori grigio, rosso e verde
1958 l'azienda introduce il pennino alato sulle serie 64x
1958 l'azienda produce le serie 25x con finestra chiara e nei colori grigio, rosso e verde
1958 l'azienda introduce il pennino alato sulle serie 74x
1959 l'azienda introduce le Montblanc 9x
1959 l'azienda introduce le Montblanc 1x
1959 l'azienda introduce le Montblanc 7x
1959 l'azienda dismette tutti i modelli tranne la 149
1959 l'azienda introduce le Montblanc 3x
1959 l'azienda introduce le Montblanc 8x
1959 l'azienda introduce le Montblanc 2x
1959 l'azienda cessa la produzione in Danimarca
1960 l'azienda dismette le Montblanc 34x

Riferimenti esterni

  • [1] Sito di collezionisti tedeschi, con molte informazioni
  • [2] Sito di un riparatore, una miniera di foto
  • [3] Una storia dei modelli prodotti dalla Montblanc
  • [4] Un articolo molto interessante sulla storia dell'azienda riportata della figlia di Voss
  • [5] Sito di un collezionista americano, moltissime informazioni
  • [6] Pagina sui modelli a pulsante di fondo
  • [7] Pagina sui modelli degli anni '30
  • [8] La voce Montblanc su Wikipedia
  • [9] Articolo sulla Montblanc
  • [10] Altro articolo sulla Montblanc
  • [11] Sito ufficiale della Montblanc Writing Instruments
  • [12] Storia di August Eberstein, uno dei fondatori e dell'origine della stella, ormai non più raggiungibile
  • [13] Sito sulla produzione spagnola, molto interessante
  • [14] Una serie di recensioni ordinate cronologicamente

Note

  1. ovviamente le opinioni ed i gusti possono variare ed ognuno ha i suoi, tanto da ispirare addirittura un sondaggio, ma una buona analisi delle differenze fra un modello recente ed uno antico si possono trovare qui, e le opinioni riportate nella pagina dedicata all'azienda dallo stesso autore hanno influenzato abbastanza quelle qui esposte.
  2. ci sono varie versioni della storia, la più accurata pare quella, riportata nei riferimenti precedenti, riferita dai testimoni diretti.
  3. o più precisamente, secondo quanto riportato in questa discussione, per la American Fountain Pen Co., vero nome dell'azienda produttrice del marchio Moore.
  4. il dato non è sicuro, è certo invece che negli anni successivi sia tornato in attività in Inghilterra, con un brevetto (nº GB-191129078) usato dalla Lang Pen Company.
  5. in particolare i primi modelli, come quello della Rouge et Noir della fotografia riportata, usavano lo stesso caricamento Non-Leakable usato dalla Moore per cui Eberstein aveva lavorato.
  6. il riferimento è in questo articolo, ormai disponibile solo sull'Internet Archive.
  7. il sito ufficiale della Montblanc riporta il 1913, ma altre fonti, citate fra i riferimenti, riportano questa data; data la scarsa affidabilità di un sito che riporta una 149 come esempio di Meisterstück alla data del 1924, si è deciso di dare più credito alle altre fonti.
  8. si è fatto riferimento a questa pagina.