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Storia della stilografica

Benché la storia della scrittura si perda nella notte dei tempi, quella della penna stilografica non supera i due secoli. Anche se esitono tracce di penne a serbatoio fino dal decimo secolo, quando il sultano dell'Egitto commissionò una penna che non macchiasse mani e vestiti (cosa che a tutt'oggi continua a capitare) e gli fu portata una penna con un serbatoio, le prime realizzazioni almeno parzialmente funzionanti datano a metà del 1800, e solo con l'inizio del secolo scorso si è effettivamente avuto uno sviluppo effettivo di questo strumento di scrittura.

Per molti secoli infatti il principale strumento di scrittura è stata la penna d'oca, fino alla metà del XIX secolo in cui iniziarono a prendere piede i pennini metallici. Il limite più grosso dell'uso dei pennini è che occorreva immergere ripetutamente questi ultimi nell'inchiostro, per questo si iniziò quasi subito a cerca di di dotare le penne di una qualche forma di serbatoio (da questo deriva il nome inglese di Fountain Pen) che però funzionavano sempre in maniera occasionale e con scarsa affidabilità.

Perciò, nonostante l'esistenza di vari precursori antecedenti, è opinione comune che la data di nascita della penna stilografica sia da porsi nel 1883, quando Lewis Edson Waterman, con l'invezione dell'alimentatore, iniziò lo sviluppo del primo modello veramente funzionale ed affidabile di penna stilografica.

Come usare una stilografica

Il funzionamento di una penna stilografica è legato ad un complesso equilibrio di diverse forze che fan sì che la leggera pressione del pennino sul foglio permetta all'inchiostro di raggiungere quest'ultimo.

Per come è costruita una penna stilografica non deve essere utilizzata verticalmente, ma appoggiata su foglio in modo che la punta del pennino strusci su di esso. Il grande vantaggio di una stilografica rispetto ad una penna a sfera o ad un roller (che devono essere usati verticalmente) è che questa consente di scrivere utilizzando anche angoli di scrittura molto diversi, usando una posizione della mano molto più naturale (basta lasciare che la penna si appoggi nell'incavo fra pollice ed indice), ed usando le dita (la si tiene fra pollice ed indice, usando il medio come ulteriore punto di appoggio) soltanto per i piccoli spostamenti del tratto, e non per sorreggerla.

 

Inoltre una stilografica correttamente funzionante non richiede nessuna pressione per scrivere, il semplice peso della penna deve essere sufficiente a fare iniziare la scrittura. L'uso della pressione serve invece a divaricare in maniera più o meno accentuata (a seconda della felssibilità dello stesso) le punte del pennino, consentendo di variare la dimensione del tratto, e rendendo così la scrittura molto più personale.

Tutte queste caratteristiche rendono la scrittura con una penna stilografica molto più comoda e confortevole rispetto a qualunque altro tipo di penna, consentendo sessioni di scrittura molto più lunghe e meno faticose. Per questi motivi ancora oggi, nonostante siano stati introdotti tante tecnologie alternative, la stilografica viene considerata chi scrive con continuità (scrittori, amatori, appassionati) come il miglior strumento per scrivere e tracciare segni su un foglio di carta.


Lista di produttori storici di stilografiche

Riferimenti

  • Fishler, George - Schneider, Stuart (1992). Fountain Pens and Pencils. New York: Shiffer Publishing. ISBN 0-887-40346-8;
  • Lambrou, Andreas (2003). Fountain Pens of the World. New York: Philip Wilson Publisher. ISBN 0-302-00668-0;

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