Waterman 4x

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Una Waterman 42 con rivestimento continentale

Storia

 
Una pubblicità del 1915

La Waterman viene considerata uno dei principali produttori del caricamento di sicurezza, denominato dall'azienda Safety Filler, la cui introduzione viene fatta risalire al 1908.[1] I primi modelli prodotti con questo caricamento vennero semplicemente identificati con questo nome, in seguito per le penne dotate con questo caricamento venne usata un numero di due cifre con un "1" nelle decine, seguito dalla misura del pennino e dalla lettera S posta di seguito al numero del modello. Unica eccezione era, come per gli altri caricamenti, la 20S, con pennino di misura 10. Altra eccezione la microscopica 000, detta anche "Doll Pen", la più piccola ed estremamente rara.

Le prime versioni, fino almeno al 1910, vennero prodotte con una filettatura sul fondello che consentiva di avvitare su questo il cappuccio quando la penna era utilizzata per scrivere, funzionalità usata anche dalla Kaweco per alcuni sui modelli. A partire dal 1912 questa filettatura scomparve ed il fondello divenne completamente liscio, ma non è nota una data precisa per la transizione.

Con il passaggio nel 1917 al nuovo sistema di numerazione che prevedeva numeri di tre cifra le penne con caricamento di sicurezza vennero contraddistinte dalla cifra 4 nella colonna delle decine; pertanto a partire da quell'anno le Safety Filler vennero identificate con numeri nella forma 4x, dove la cifra delle unità indicava la misura del pennino. Dato che la misura più comune fra i pennini era la numero 2, il più diffuso fra questi modelli era era appunto il modello 42, a cui si affiancano poi le misure maggiori.

Non è nota una data di terminazione precisa, assumeremo il 1945, ma l'assunzione è totalmente arbitraria, senza alcun riscontro fattuale ed eseguita ai soli fini della gestione della cronologia.

Caratteristiche tecniche

Le rientranti della Waterman considerate un po' il punto di riferimento per la produzione di questo tipo di penne, e sono state imitate in tutto il mondo. A parte il loro sistema di caricamento, le penne non presentano significative innovazioni tecniche rispetto alle altre prodotte in quel periodo. La chiusura del cappuccio, ermetica come per tutte le safety, è a vite. Le penne erano prodotte almeno inizialmente, senza clip, ma questa poteva essere montata ad incastro sull'esterno. La clip invece è comune per le versioni laminate di produzione europea.

Materiali

Si tratta, almeno inizialmente, di penne realizzate in ebanite cesellata di colore nero, a cui però vennero in seguito aggiunti modelli in ebanite mottled e modelli decorati con pregiati rivestimenti in metallo laminato oro o prezioso. I pennini sono sempre in oro a 14 carati.

Sistema di riempimento

I modelli a cui si fa riferimento sono quelli caratterizzati dall'uso del caricamento di sicurezza, denominato appunto Safety Filler, che consente il trasporto della penna con la massima sicurezza rispetto ad eventuali perdite di inchiostro, comuni nel periodo in cui vennero prodotte. Le pubblicità fanno riferimento a questi modelli con scene di scampagnate e scrittura all'aperto, e per la caratteristica di poter trasportare la penna in qualunque posizione senza rischi di perdite in caso di eventuali strapazzamenti.

Versioni

 
Una 42½ in perfette condizioni

La penna venne prodotta in diverse dimensioni, corrispondenti alle misure del pennino, riportato come valore della colonna delle unità nel numero identificativo della penna. Alle versioni ordinarie, identificate nel codice di identificazione del 1917 dalla cifra 4 nella colonna delle decine, si aggiungono le versioni più sottili, identificate dall'aggiunta del suffisso "½" al codice numerico, e quelle corte, identificate dall'aggiunta del suffisso "V".

Un discorso a parte meritano le versioni overlay, per le quali esistono innumerevoli varianti, sono in particolare di grande interesse le penne prodotte in Europa, dove i rivestimenti, in genere eseguiti da aziende locali su penne prodotte dalla Waterman, sono stati prodotti in grande varietà e con realizzazioni di assoluta eccellenza per il pregio del lavoro sia sul piano artigianale che artistico.

Colori

Il colore dominante resta quello dell'ebanite nera. A questa si affianca anche, molto più rara, l'ebanite fiammata, non mi sono note versioni in ebanite rossa anche se queste vengono mostrate in questo catalogo del 1925.

Pennini

I pennini vennero prodotti nelle misure corrispondenti ai vari modelli, ed in particolare i più comuni sono il #2, #4, #5, #6 e #8. Sono noti ma molto rari i #0, #1, e #3, praticamente introvabile il #7 (non è chiaro se ci siano esemplari esistenti). I pennini erano realizzati in oro a 14 carati e con foro di areazione a forma di cuore. Le versioni più antiche riportano la stampigliatura "WATERMAN'S", "IDEAL", "NEW YORK" su tre righe con "WATERMAN'S" e "NEW YORK" arcuati, a sovrastare il numero della dimensione. Nel 1923[2] le stampigliature "IDEAL" e "NEW YORK" vennero progressivamente sostituite rispettivamente da "REG. US" e "PAT. OFF." (come abbreviazione di Registered with the United States Patent Office).

Oltre alle versioni ordinarie, di cui purtroppo non è nota una elencazione precisa di dimensione della punta e caratteristiche specifiche, venivano prodotte alcune versioni speciali, disponibili con un sovrapprezzo. In due diversi cataloghi presenti nell'archivio della PCA (Pen Collector of America) del 1919 e del 1925 vengono riportati gli stessi, identificati da una dicitura che veniva stampigliata in alto, sopra le precedenti.

Nel catalogo del 1919 vengono indicati, con un sovrapprezzo di 1$ per gli ultimi due e di 0.5$ per Accounting, Manifold e Ball point:

  • "STENOGRAPHERS" (disponibile per tutte le misure)
  • "BOOKEEPERS" (disponibile per tutte le misure)
  • "FALCON" (disponibile solo per il #4)
  • "ACCOUNTING" (disponibile per le misure da #2 a #6)
  • "MANIFOLD" (disponibile per le misure da #2 a #6)
  • "TURNED-UP POINT" (disponibile per le misure da #2 a #6)
  • "MUSIC" (disponibile per le misure da #2 a #6)
  • "RULING" (disponibile solo per il #4),

Nel catalogo del 1925 vengono indicati, con un sovrapprezzo di 1$ per gli ultimi quattro e di 0.5$ per Falcon, Accounting, Manifold, Ball point e Extra Broad Stub:

  • "STENOGRAPHERS" (disponibile per tutte le misure)
  • "BOOKEEPERS" (disponibile per tutte le misure)
  • "FALCON" (disponibile solo per il #4, con alimentatore speciale)
  • "ACCOUNTING" (disponibile per tutte le misure)
  • "MANIFOLD" (disponibile per tutte le misure)
  • "BALL POINT" (disponibile per tutte le misure)
  • "EXTRA BROAD STUB" (disponibile per tutte le misure)
  • "MUSIC" (disponibile solo per il #4)
  • "RULING" (disponibile solo per il #4)
  • "SPECIAL BROAD STUB"' (disponibile solo per #4, #5, #6, #8)
  • "DUO POINT" (disponibile solo per il #4)

A questi si aggiunge, ma solo per le penne prodotte prima del cambio del codice di numerazione dei modelli del 1917, il pennino di misura #10, che pertanto si può trovare solo sul gigantesco modello numerato come 20S.

Misure

Nella tabella seguente sono riportate le misure relative alle diverse varianti del modello, sia per quanto riguarda le lunghezze che il peso. La lunghezza fa riferimento alla lunghezza della penna da chiusa col cappuccio avvitato o calzato fino in fondo. La misura del fusto fa riferimento alla lunghezza del corpo penna compreso il pennino. I diametri per fusto e cappuccio sono misurati sul loro valore massimo, la sezione invece sul punto di presa, ed il diametro è quindi una indicazione molto approssimata. I pesi sono a penna scarica (o senza cartucce). Le misure sono state eseguite su esemplari singoli, pertanto sono comunque indicative, e sono possibili variazioni dell'ordine di uno/due millimetri sulle lunghezze, di qualche decimo di millimetro sui diametri, e del grammo sui pesi.

Versione Lunghezza Altre misure: lunghezze, diametri, pesi
12S 12.0 cm Diametri: 11.9 mm fusto; 12.7 mm cappuccio e 10.1 mm sezione.

Riepilogo delle informazioni disponibili

Si riportano di seguito tutte le informazioni raccolte in riferimento ai modelli trattati in questa pagina, a partire dai relativi dati di cronologia, i vari riferimenti attinenti gli stessi trovati sul web e le immagini pubblicate sul wiki (fotografie, scansioni di pubblicità, di foglietti di istruzioni e garanzia, di documenti correlati, ecc.) disponibili al riguardo.

Cronologia

Anno Avvenimento
1908 l'azienda introduce la sua prima safety, denominata Safety Filler
1910 l'azienda introduce lo sleeve filler
1910 l'azienda rimuove la filettatura esterna del fondello sulle Safety Filler
1911 la Waterman completa l'acquisizione della Aikin Lambert
1912 la A. A. Waterman perde la causa intentata dalla Waterman e deve marchiare le sue penne come Not Connected with the L. E. Waterman Company
1913 l'azienda introduce il coin filler
1914 l'azienda introduce il caricamento a levetta[3]
1914 l'azienda dismette il coin filler
1914 Carlo Drisaldi diventa agente generale per l'Italia della Waterman
1915 l'azienda dismette lo sleeve filler
1917 l'azienda introduce il nuovo sistema di numerazione
1923 l'azienda introduce l'ebanite screziata in color rosso/nero woodgrain
1926 l'azienda introduce l'ebanite rosso/nera rippled in colorazione ondulata
1927 l'azienda introduce la classificazione dei pennini con il codice a colori
1930 la Ditta Rag. D. Capra subentra a Carlo Drisaldi come agente italiano della Waterman[4]
1937 l'azienda immette sul mercato francese come concessionaria Waterman dei modelli con caricamento a cartuccia di vetro[5]
1938 l'azienda introduce con la filiale francese JiF l'inchiostro azzurro "Blue des Mers du Sud"

Riferimenti esterni

  • [1] Articolo sul sito di David Nishimura

Note

  1. in alcuni testi viene riportato il 1907, ma David Nishimura, uno dei maggiori esperti dell'argomento, pone dei dubbi riguardo questa data non avendo trovato riferimenti a questo caricamento anteriori al 1908, e può esser tracciato, come riportato da Giorgio Fasciolo in questo intervento sul forum, al 3 maggio 1908, data dell'estratto del San Francisco Chronicle ivi pubblicato.
  2. come riportato da Giorgio (utente forum Musicus) in questa dettagliatissima recensione dove viene riportata anche l'immagine tratta da Hati Trust, la prima occorrenza di questa numerazione era presente a pagina 17 del volume XCIII, No. 9 di The American Stationer, datata 1923-09-01.
  3. come indicato in alcune pubblicità del dicembre di quell'anno.
  4. la data è desunta dal cambio di denominazione avvenuto sulle pubblicità mensili dell'Illustrazione Italiana a metà settembre 1930.
  5. in questa pagina David Nishimura indica il 1936, ma le pubblicità più antiche note sono del 1937, ed in questa compare fra le novità.

Materiale disponibile

Viene di seguito illustrato il materiale raccolto relativo a questo modello: le fotografie dello stesso, le pubblicità in cui compare o viene citato, le scansioni dei libretti di istruzione per il modello, ed tutte le altre scansioni contenenti informazioni ad esso attinenti.