Alla "Fabbrica Italiana di Penne Stilografiche - La Italianissima di Giuseppe Olivieri"[1] fanno riferimento diversi marchi, i più antichi dei quali, almeno in termini di registrazione, sono il marchio Italianissima (Reg. Gen. N. 56890) che venne richiesto nel 1937 nello stesso giorno del tutt'altro che italianissimo Hoower (Reg. Gen. N. 56951). Letizia Jacopini nel suo libro vi associa anche il marchio Atlantica, che però risulta registrato da altri, e pertanto è di dubbia attribuzione, ed i marchi Imperiale e Hoower Superior, che non risultano però sull'Archivio Centrale dello Stato.

Sono invece senz'altro riconducibili a Giuseppe Olivieri i marchi Longines, registrato nel 1946 (Reg. Gen. N. 76236), e Avoriolina, registrato nel 1940 (Reg. Gen. N. 62727). Tutti i marchi comunque fanno riferimento nei documenti di registrazione solo al nome del proprietario, e non a quello della "Fabbrica Italiana di Penne Stilografiche" che però risulta il nome con cui l'azienda si presentava al pubblico, come risulta da questo catalogo del primo gennaio 1934.[2] Va inoltre notato come nel catalogo citato compaiano anche penne marcate direttamente con il nome Olivieri.

Secondo quanto riportato nel testo "Stilografiche Omas dal 1925 ad oggi" pubblicato dal "Club Internazionale della Stilografica A. Simoni" il marchio Italianissima farebbe parte delle produzioni su commissione della Omas, ma non esiste nessuna conferma documentale di questo fatto. La produzione illustrata nel catalogo del 1934 mostra discreta varietà di penne, sia rientranti laminate, che flat top in stile Duofold sia in ebanite che colorate (quest'ultime chiamate tipo Parker). Non è chiaro invece se si possa attribuire ad Olivieri anche il marchio Ideal presente nel citato catalogo.

Benché non sia affermabile con sicurezza, è opinione comune che la Olivieri sia stato un distributore più che un produttore diretto. Le penne marcate Hoower, in genere caratterizzate da finiture metalliche sulle estremità, e caricamento a pulsante di fondo o siringa rovesciata, sono penne di buona qualità prodotte in bei colori di celluloide, e sono molto simili ad alcuni modelli della Olo, cosa che fa pensare ad un collegamento con l'Aurora. La produzione Italianissima è invece più economica, e varia da rientranti in ebanite e laminate, a modelli in celluloide con caricamento a pulsante di fondo.

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Note

  1. Letizia Jacopini riporta nel suo libro la sede in viale Regina Giovanna 5 ed un negozio in via Dante a Milano, ma in un catalogo del 1934 viene riportata via Giovanni Omboni 5.
  2. lo stesso che ci consente di assumere il 1933 come limite superiore alla data di creazione dell'azienda, che in mancanza di indicazioni più precise useremo anche come anno di fondazione.