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La [[Osmia]] è stata fondata nel 1919 da Hermann Böhler, ed è stata a lungo uno dei principali produttori tedeschi di penne stilografiche, tanto da essere stata per un breve periodo la sussidiaria della [[Parker]] per la produzione europea. Dal 1935 diventò sostanzialmente una divisione della [[Faber-Castell]], che ne iniziò l'acquisizione terminata nel 1951. | La [[Osmia]] è stata fondata nel 1919 da Hermann Böhler, ed è stata a lungo uno dei principali produttori tedeschi di penne stilografiche, tanto da essere stata per un breve periodo la sussidiaria della [[Parker]] per la produzione europea. Dal 1935 diventò sostanzialmente una divisione della [[Faber-Castell]], che ne iniziò l'acquisizione terminata nel 1951. | ||
− | Ma per suo prestigio, conquistato dall'[[Osmia]] grazie alla qualità delle sue penne, il marchio venne mantenuto a lungo anche dopo la completa acquisizione da parte della [[Faber-Castell]]. Esso scomparve soltanto agli inizi degli anni '60, quando la crisi derivata dal successo della penna a sfera spinse la [[Faber-Castell]] a produrre modelli più economici.{{Infobox_Marca|Osmia}} | + | Ma per suo prestigio, conquistato dall'[[Osmia]] grazie alla qualità delle sue penne, il marchio venne mantenuto a lungo anche dopo la completa acquisizione da parte della [[Faber-Castell]]. Esso scomparve soltanto agli inizi degli anni '60, quando la crisi derivata dal successo della penna a sfera spinse la [[Faber-Castell]] a produrre modelli più economici. {{BrandData|Founder=Hermann Böhler|Place=Dossenheim|Date=1919|Country=DE|Fullname=Böhler und Cie}}{{Infobox_Marca|Osmia}} |
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− | La [[Osmia]] venne fondata da Hermann Böhler nel [[1919]], con il nome di ''Böhler und Cie'', a Dossenheim, nei dintorni di Heidelberg. Böhler | + | La [[Osmia]] venne fondata da Hermann Böhler nel [[1919]], con il nome di ''Böhler und Cie'', a Dossenheim, nei dintorni di Heidelberg. Böhler, come molti suoi altri colleghi che fecero una scelta simile, uscì dalla [[Kaweco]] per creare una azienda propria insieme al fratello Georg, sfruttando le competenze ottenute nella sua attività alla [[Kaweco]] negli anni in cui questa aveva acquisito la [[A. Morton & Co.]], per realizzare in proprio una produzione di pennini in oro. |
− | La produzione iniziale della [[Osmia]] era costituita principalmente da matite meccaniche e stilografiche in ebanite con caricamento [[safety]]. Il marchio della [[Osmia]] era costituito da un rombo collocato all'interno di un cerchio. | + | La produzione iniziale della [[Osmia]] era costituita principalmente da matite meccaniche e stilografiche in ebanite con caricamento [[safety]]. Il marchio della [[Osmia]] era costituito da un rombo collocato all'interno di un cerchio. La prima versione del marchio era costituita da una croce greca convessa, ma è stato riportato<ref>[http://www.fountainpennetwork.com/forum/index.php?s=c45f3e9adbdca24ea62226e4eabdbc10&showtopic=15065 Un messaggio di FPN] con il riassunto di una intervista a Gregor Miltner, impiegato nell'azienda dalla nascita, ed anche presidente negli ultimi anni.</ref> che data la somiglianza con il proprio marchio la [[Montblanc]] intentò causa richiedendo un risarcimento elevatissimo e la distruzione completa di tutta la produzione. La cosa avrebbe distrutto l'azienda, ma la causa si risolse con un accordo e Böhler dovette modificare il simbolo trasformando la croce in un rombo. |
[[Image:Osmia-Instruction2.jpg|left|thumb|Foglietto di istruzioni di una [[Osmia]] [[Faber-Castell]] ]] | [[Image:Osmia-Instruction2.jpg|left|thumb|Foglietto di istruzioni di una [[Osmia]] [[Faber-Castell]] ]] | ||
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Il nome dell'azienda, [[Osmia]], derivava dalla particolare lega metallica, denominata ''Osmiumalloy'' per la quale i fratelli Böhler avevano ottenuto l'uso di un brevetto dalla ditta ''Heraeus'' di Hanau,<ref>secondo quanto riportato in [http://www.fountainpennetwork.com/forum/index.php?s=c45f3e9adbdca24ea62226e4eabdbc10&showtopic=20363 questo messaggio] su FPN, dove si possono trovare maggiori dettagli riguardo l'argomento dei pennini [[Osmia]].</ref> che veniva usata al posto dell'iridio per le punte dei pennino. La lega, pur essendo molto più costosa, era di una qualità nettamente superiore all'iridio naturale allora disponibile in Germania (che conteneva parecchie impurità che ne favorivano l'usura), e consentì all'azienda di fornire una garanzia a vita sulle sue penne. | Il nome dell'azienda, [[Osmia]], derivava dalla particolare lega metallica, denominata ''Osmiumalloy'' per la quale i fratelli Böhler avevano ottenuto l'uso di un brevetto dalla ditta ''Heraeus'' di Hanau,<ref>secondo quanto riportato in [http://www.fountainpennetwork.com/forum/index.php?s=c45f3e9adbdca24ea62226e4eabdbc10&showtopic=20363 questo messaggio] su FPN, dove si possono trovare maggiori dettagli riguardo l'argomento dei pennini [[Osmia]].</ref> che veniva usata al posto dell'iridio per le punte dei pennino. La lega, pur essendo molto più costosa, era di una qualità nettamente superiore all'iridio naturale allora disponibile in Germania (che conteneva parecchie impurità che ne favorivano l'usura), e consentì all'azienda di fornire una garanzia a vita sulle sue penne. | ||
− | La [[Osmia]] ebbe un grosso successo iniziale, diventando in breve il secondo produttore di penne del paese, tanto che venne creata appositamente una fabbrica di pennini. Verso la fine degli anni '20 però le vendite avevano subito un rallentamento ed i margini erano scarsi, per cui l'azienda si ritrovò in difficoltà finanziarie. E' in questo periodo che la [[Parker]], che stava cercando di espandersi in Europa, iniziò ad interessarsi alla [[Osmia]] che acquisì (o con la quale assunse una compartecipazione, le fonti non sono chiare) nel [[1928]]. In questo periodo l'azienda produsse le [[Duofold]] per il mercato europeo, | + | La [[Osmia]] ebbe un grosso successo iniziale, diventando in breve il secondo produttore di penne del paese, tanto che venne creata appositamente una fabbrica di pennini. Verso la fine degli anni '20 però le vendite avevano subito un rallentamento ed i margini erano scarsi, per cui l'azienda si ritrovò in difficoltà finanziarie. E' in questo periodo che la [[Parker]], che stava cercando di espandersi in Europa, iniziò ad interessarsi alla [[Osmia]] che acquisì (o con la quale assunse una compartecipazione, le fonti non sono chiare) nel [[1928]]. In questo periodo l'azienda produsse le [[Duofold]] per il mercato europeo, riconoscibili per la stampigliatura ''Parker - Osmia A. G. Heidelberg''. |
− | Nello stesso periodo continuò la produzione a marchio [[Osmia]], con penne [[ | + | Nello stesso periodo continuò la produzione a marchio [[Osmia]], con penne [[rientranti]] in ebanite rosso/nera, penne a levetta e matite meccaniche, per le quali restava anche il logo originale sul cappuccio. Intorno al [[1930]] la [[Parker]] si ritirò dato che le vendite della [[Duofold]] non avevano avuto un grande successo a causa del prezzo troppo elevato per il mercato tedesco e del pennino troppo rigido. L'azienda venne posta in liquidazione e nel 1932 il marchio e gli assetti proprietari venno rilevati dalla ''"Osmia Füllhalter-Fabrik G. m. b. H."'',<ref>come si può ricavare da quanto riportato in [[:File:1932-Papierhandler-Osmia-Liquidation.jpg|questa notizia]].</ref> sotto la direzione dei fratelli Böhler. Venne lanciata una nuova linea, la [[Osmia Supra]], simile alle [[Duofold]], con un caricamento a [[pulsante di fondo]] perfezionato, ed il logo in ottone smaltato sulla cima del cappuccio. |
Nel [[1932]], dovendo affrontare le difficoltà finanziarie per la restituzione degli investimenti alla [[Parker]] la fabbrica di pennini venne venduta alla [[Degussa]]. Nel [[1933]] venne modificata la forma delle penne per seguire lo stile ''[[streamlined]]'' assunto anche dalle [[Duofold]] di quell'epoca. Vennero lanciati anche altri modelli: la linea [[Luxus]], con forma a siluro e [[caricamento a stantuffo]], la [[Osmia Progress]], con un caricamento a membrana simile a quello della [[Vacumatic]]. Nonostante i guai finanziari dovuti alla fine della collaborazione con la [[Parker]], la [[Osmia]] ottenne comunque un buon successo. | Nel [[1932]], dovendo affrontare le difficoltà finanziarie per la restituzione degli investimenti alla [[Parker]] la fabbrica di pennini venne venduta alla [[Degussa]]. Nel [[1933]] venne modificata la forma delle penne per seguire lo stile ''[[streamlined]]'' assunto anche dalle [[Duofold]] di quell'epoca. Vennero lanciati anche altri modelli: la linea [[Luxus]], con forma a siluro e [[caricamento a stantuffo]], la [[Osmia Progress]], con un caricamento a membrana simile a quello della [[Vacumatic]]. Nonostante i guai finanziari dovuti alla fine della collaborazione con la [[Parker]], la [[Osmia]] ottenne comunque un buon successo. | ||
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Dal [[1935]] l'azienda venne progressivamente acquisita dalla [[Faber-Castell]], anche se la vendita definitiva di tutti gli assetti proprietari venne effettuata solo nel [[1951]]. Le stilografiche assunsero l'iscrizione ''A. W. Faber-Castell Dossenheim'' ma continuarono comunque a portare il marchio [[Osmia]], che era ben conosciuto e stimato, fino agli anni '60. Nel [[1938]] Hermann Böhler si dimise dalla [[Osmia]] per fondare a Dossenheim [[Böhler|un'altra società intitolata a suo nome]] che produceva stilografiche e matite automatiche. | Dal [[1935]] l'azienda venne progressivamente acquisita dalla [[Faber-Castell]], anche se la vendita definitiva di tutti gli assetti proprietari venne effettuata solo nel [[1951]]. Le stilografiche assunsero l'iscrizione ''A. W. Faber-Castell Dossenheim'' ma continuarono comunque a portare il marchio [[Osmia]], che era ben conosciuto e stimato, fino agli anni '60. Nel [[1938]] Hermann Böhler si dimise dalla [[Osmia]] per fondare a Dossenheim [[Böhler|un'altra società intitolata a suo nome]] che produceva stilografiche e matite automatiche. | ||
− | La gran parte della produzione delle stilografiche commercializzate dalla [[Faber-Castell]] avvenne comunque a marchio [[Osmia]]: nel [[1935]] vennero introdotti vari modelli con diversi sistemi di caricamento. Con [[caricamento a stantuffo]] vennero prodotte la [[Supra|Supra Luxus]] in celluloide nera cesellata e nelle misure 42, 44 e 46, la [[Supra]] nei colori nero o blu o argento o oro, con una sezione trasparente a strisce incrociate nere e nelle misure 72, 74, 76, | + | La gran parte della produzione delle stilografiche commercializzate dalla [[Faber-Castell]] avvenne comunque a marchio [[Osmia]]: nel [[1935]] vennero introdotti vari modelli con diversi sistemi di caricamento. Con [[caricamento a stantuffo]] vennero prodotte la [[Osmia Supra Luxus|Supra Luxus]] in celluloide nera cesellata e nelle misure 42, 44 e 46, la [[Osmia Supra|Supra]] nei colori nero o blu o argento o oro, con una sezione trasparente a strisce incrociate nere e nelle misure 72, 74, 76, 78A, la [[Osmia Brilliant|Osmia]] simile alla [[Osmia Supra|Supra]] ma soltanto nera e nelle misure 62, 64, 66 e la [[Osmia Brilliant]], nera, nelle misure 54, 55, 56. |
[[File:Osmia-Supra-Progress-194-Posted.jpg|thumb|left|Una [[Supra Progress]] 194 nera]] | [[File:Osmia-Supra-Progress-194-Posted.jpg|thumb|left|Una [[Supra Progress]] 194 nera]] | ||
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Alla fine degli anni '30, a causa della seconda guerra mondiale, l'azienda subì, come tutti gli altri produttori tedeschi, notevoli difficoltà, ma nonostante la produzione venisse ridotta per la chiamata alle armi della gran parte degli impiegati, essa restò attiva, e non avendo gli impianti subito danni significativi, la produzione fu ripresa a pieno ritmo a partire dal [[1946]], riproponendo gli stessi modelli dell'anteguerra, ma con il solo [[caricamento a stantuffo]] e con l'esplicita dicitura (oltre al marchio ed al logo [[Osmia]]) di ''A. W. Faber-Castell''. | Alla fine degli anni '30, a causa della seconda guerra mondiale, l'azienda subì, come tutti gli altri produttori tedeschi, notevoli difficoltà, ma nonostante la produzione venisse ridotta per la chiamata alle armi della gran parte degli impiegati, essa restò attiva, e non avendo gli impianti subito danni significativi, la produzione fu ripresa a pieno ritmo a partire dal [[1946]], riproponendo gli stessi modelli dell'anteguerra, ma con il solo [[caricamento a stantuffo]] e con l'esplicita dicitura (oltre al marchio ed al logo [[Osmia]]) di ''A. W. Faber-Castell''. | ||
− | Negli anni '50 la [[Osmia]] introdusse una serie di nuovi modelli, come la [[Supra 880]], in tre misure (2, 3 e 4) di colore nero con vera sul cappuccio e indicatore del livello di inchiostro, la [[Supra 666]] in quattro misure (1, 2, 3 e 4), di colori nero, grigio perla e rosso perla, con vere sul cappuccio e pennini in oro e acciaio, la [[Osmia | + | Negli anni '50 la [[Osmia]] introdusse una serie di nuovi modelli, come la [[Osmia Supra|Supra 880]], in tre misure (2, 3 e 4) di colore nero con vera sul cappuccio e indicatore del livello di inchiostro, la [[Osmia Supra|Supra 666]] in quattro misure (1, 2, 3 e 4), di colori nero, grigio perla e rosso perla, con vere sul cappuccio e pennini in oro e acciaio, la [[Osmia 74D]] in plastica nera intagliata, progettata per eseguire copie carbone e la [[Osmia 52]], per il mercato studentesco. |
A partire dal [[1955]] vennero introdotti due modelli più affusolati, i più prestigiosi, che miravano a competere con le [[Montblanc]] [[Montblanc 14x|146]] e [[Montblanc 14x|149]], erano il [[Osmia 446 e 448|446]] ed il [[Osmia 446 e 448|448]], con tre vere ed il marchio inciso sul cappuccio, pennino oro bicolore e fermaglio diritto. A queste seguivano i modelli di fascia media [[Osmia 88x|882]], [[Osmia 88x|883]] e [[Osmia 88x|884]], in colore nero o verde rigato, una vera larga sul cappuccio e clip a becco. | A partire dal [[1955]] vennero introdotti due modelli più affusolati, i più prestigiosi, che miravano a competere con le [[Montblanc]] [[Montblanc 14x|146]] e [[Montblanc 14x|149]], erano il [[Osmia 446 e 448|446]] ed il [[Osmia 446 e 448|448]], con tre vere ed il marchio inciso sul cappuccio, pennino oro bicolore e fermaglio diritto. A queste seguivano i modelli di fascia media [[Osmia 88x|882]], [[Osmia 88x|883]] e [[Osmia 88x|884]], in colore nero o verde rigato, una vera larga sul cappuccio e clip a becco. | ||
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La Osmia è stata fondata nel 1919 da Hermann Böhler, ed è stata a lungo uno dei principali produttori tedeschi di penne stilografiche, tanto da essere stata per un breve periodo la sussidiaria della Parker per la produzione europea. Dal 1935 diventò sostanzialmente una divisione della Faber-Castell, che ne iniziò l'acquisizione terminata nel 1951.
Ma per suo prestigio, conquistato dall'Osmia grazie alla qualità delle sue penne, il marchio venne mantenuto a lungo anche dopo la completa acquisizione da parte della Faber-Castell. Esso scomparve soltanto agli inizi degli anni '60, quando la crisi derivata dal successo della penna a sfera spinse la Faber-Castell a produrre modelli più economici.
Osmia |
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Altri documenti |
Brevetti |
Storia
La Osmia venne fondata da Hermann Böhler nel 1919, con il nome di Böhler und Cie, a Dossenheim, nei dintorni di Heidelberg. Böhler, come molti suoi altri colleghi che fecero una scelta simile, uscì dalla Kaweco per creare una azienda propria insieme al fratello Georg, sfruttando le competenze ottenute nella sua attività alla Kaweco negli anni in cui questa aveva acquisito la A. Morton & Co., per realizzare in proprio una produzione di pennini in oro.
La produzione iniziale della Osmia era costituita principalmente da matite meccaniche e stilografiche in ebanite con caricamento safety. Il marchio della Osmia era costituito da un rombo collocato all'interno di un cerchio. La prima versione del marchio era costituita da una croce greca convessa, ma è stato riportato[1] che data la somiglianza con il proprio marchio la Montblanc intentò causa richiedendo un risarcimento elevatissimo e la distruzione completa di tutta la produzione. La cosa avrebbe distrutto l'azienda, ma la causa si risolse con un accordo e Böhler dovette modificare il simbolo trasformando la croce in un rombo.
Il nome dell'azienda, Osmia, derivava dalla particolare lega metallica, denominata Osmiumalloy per la quale i fratelli Böhler avevano ottenuto l'uso di un brevetto dalla ditta Heraeus di Hanau,[2] che veniva usata al posto dell'iridio per le punte dei pennino. La lega, pur essendo molto più costosa, era di una qualità nettamente superiore all'iridio naturale allora disponibile in Germania (che conteneva parecchie impurità che ne favorivano l'usura), e consentì all'azienda di fornire una garanzia a vita sulle sue penne.
La Osmia ebbe un grosso successo iniziale, diventando in breve il secondo produttore di penne del paese, tanto che venne creata appositamente una fabbrica di pennini. Verso la fine degli anni '20 però le vendite avevano subito un rallentamento ed i margini erano scarsi, per cui l'azienda si ritrovò in difficoltà finanziarie. E' in questo periodo che la Parker, che stava cercando di espandersi in Europa, iniziò ad interessarsi alla Osmia che acquisì (o con la quale assunse una compartecipazione, le fonti non sono chiare) nel 1928. In questo periodo l'azienda produsse le Duofold per il mercato europeo, riconoscibili per la stampigliatura Parker - Osmia A. G. Heidelberg.
Nello stesso periodo continuò la produzione a marchio Osmia, con penne rientranti in ebanite rosso/nera, penne a levetta e matite meccaniche, per le quali restava anche il logo originale sul cappuccio. Intorno al 1930 la Parker si ritirò dato che le vendite della Duofold non avevano avuto un grande successo a causa del prezzo troppo elevato per il mercato tedesco e del pennino troppo rigido. L'azienda venne posta in liquidazione e nel 1932 il marchio e gli assetti proprietari venno rilevati dalla "Osmia Füllhalter-Fabrik G. m. b. H.",[3] sotto la direzione dei fratelli Böhler. Venne lanciata una nuova linea, la Osmia Supra, simile alle Duofold, con un caricamento a pulsante di fondo perfezionato, ed il logo in ottone smaltato sulla cima del cappuccio.
Nel 1932, dovendo affrontare le difficoltà finanziarie per la restituzione degli investimenti alla Parker la fabbrica di pennini venne venduta alla Degussa. Nel 1933 venne modificata la forma delle penne per seguire lo stile streamlined assunto anche dalle Duofold di quell'epoca. Vennero lanciati anche altri modelli: la linea Luxus, con forma a siluro e caricamento a stantuffo, la Osmia Progress, con un caricamento a membrana simile a quello della Vacumatic. Nonostante i guai finanziari dovuti alla fine della collaborazione con la Parker, la Osmia ottenne comunque un buon successo.
Dal 1935 l'azienda venne progressivamente acquisita dalla Faber-Castell, anche se la vendita definitiva di tutti gli assetti proprietari venne effettuata solo nel 1951. Le stilografiche assunsero l'iscrizione A. W. Faber-Castell Dossenheim ma continuarono comunque a portare il marchio Osmia, che era ben conosciuto e stimato, fino agli anni '60. Nel 1938 Hermann Böhler si dimise dalla Osmia per fondare a Dossenheim un'altra società intitolata a suo nome che produceva stilografiche e matite automatiche.
La gran parte della produzione delle stilografiche commercializzate dalla Faber-Castell avvenne comunque a marchio Osmia: nel 1935 vennero introdotti vari modelli con diversi sistemi di caricamento. Con caricamento a stantuffo vennero prodotte la Supra Luxus in celluloide nera cesellata e nelle misure 42, 44 e 46, la Supra nei colori nero o blu o argento o oro, con una sezione trasparente a strisce incrociate nere e nelle misure 72, 74, 76, 78A, la Osmia simile alla Supra ma soltanto nera e nelle misure 62, 64, 66 e la Osmia Brilliant, nera, nelle misure 54, 55, 56.
Con caricamento a membrana vennero realizzate la Supra Progress con colori a tinta unita (nero, verde, rosso, grigio, blu, argento e oro) e nelle misure 192, 193, 194, 196, e la Osmia Progress nelle misure 92, 93, 94, 96. Infine con caricamento a pulsante di fondo venne prodotta la Osmia Brilliant nei coloro nero, oro, rosso e verde e nelle misure 232, 126, 127 e 128.
Alla fine degli anni '30, a causa della seconda guerra mondiale, l'azienda subì, come tutti gli altri produttori tedeschi, notevoli difficoltà, ma nonostante la produzione venisse ridotta per la chiamata alle armi della gran parte degli impiegati, essa restò attiva, e non avendo gli impianti subito danni significativi, la produzione fu ripresa a pieno ritmo a partire dal 1946, riproponendo gli stessi modelli dell'anteguerra, ma con il solo caricamento a stantuffo e con l'esplicita dicitura (oltre al marchio ed al logo Osmia) di A. W. Faber-Castell.
Negli anni '50 la Osmia introdusse una serie di nuovi modelli, come la Supra 880, in tre misure (2, 3 e 4) di colore nero con vera sul cappuccio e indicatore del livello di inchiostro, la Supra 666 in quattro misure (1, 2, 3 e 4), di colori nero, grigio perla e rosso perla, con vere sul cappuccio e pennini in oro e acciaio, la Osmia 74D in plastica nera intagliata, progettata per eseguire copie carbone e la Osmia 52, per il mercato studentesco.
A partire dal 1955 vennero introdotti due modelli più affusolati, i più prestigiosi, che miravano a competere con le Montblanc 146 e 149, erano il 446 ed il 448, con tre vere ed il marchio inciso sul cappuccio, pennino oro bicolore e fermaglio diritto. A queste seguivano i modelli di fascia media 882, 883 e 884, in colore nero o verde rigato, una vera larga sul cappuccio e clip a becco.
All'inizio degli anni '60 il marchio Osmia non venne più utilizzato e vennero introdotti una serie di modelli a pennino coperto marchiati direttamente A. W. Faber-Castell, dotati di sezione trasparente per la visualizzazione del livello di inchiostro, più sottili rispetto alle versioni precedenti e realizzati in plastica a stampo. La linea di lusso venne denominata 66, aveva il corpo in plastica nera, rossa, blu o verde, il cappuccio laminato ed il pennino in oro; i modelli di fascia media vennero chiamati Faber-Castell Progress e prodotti in tre versioni, la 77S in plastica con pennino in acciaio, la 55S con cappuccio in argento e corpo in plastica e pennino in acciao, e la 55G con pennino in oro. Venne prodotta anche una versione per studenti denominata 54VT (da Vest Tank) un serbatoio di riserva usabile tramite una valvola.
Alla fine degli anni '60, come avveniva per la gran parte di tutti gli altri produttori di penne stilografiche, avendo per di più completamente cancellato un marchio prestigioso che godeva di una vasta popolarità, le vendite declinarono in maniera irreversibile, reggendo solo parzialmente per le penne destinate agli studenti. Nel 1975, nel corso di una ristrutturazione aziendale, la Faber-Castell eliminò completamente l'intero settore di produzione delle stilografiche, salvo riprendere la produzione ai nostri giorni, con il ritorno in voga di questo strumento di scrittura.
All'inizio degli anni '60 la Faber-Castell cessò di utilizzare il marchio Osmia, passando ad una produzione marcata soltanto a suo nome, con modelli di scarso interesse e destinati principalmente al mercato scolastico, con una drastica riduzione delle vendite, accentuata ancor più dall'aver cancellato dal mercato un marchio prestigioso.
Cronologia
Anno | Avvenimento |
---|---|
1919 | l'azienda viene fondata da Hermann Böhler a Dossenheim come Böhler und Cie |
1928 | la Parker acquisisce la Osmia per la produzione europea |
1930 | la Parker recede dalla Osmia con la nascita della Osmia GmbH |
1932 | la Degussa acquisisce la divisione di produzione dei pennini dalla Osmia |
1935 | l'azienda introduce le Progress |
1935 | l'azienda introduce le Osmia Supra |
1935 | l'azienda introduce le Supra Progress |
1935 | l'azienda introduce le Brilliant |
1935 | l'azienda introduce le Osmia Supra Luxus |
1935 | l'azienda introduce le Osmia Brilliant |
1935 | la Faber-Castell inizia la acquisizione della Osmia |
1938 | Hermann Böhler lascia la Osmia per fondare la Böhler |
1946 | l'azienda riavvia la produzione |
1951 | la Faber-Castell incorpora definitivamente la Osmia |
Riferimenti esterni
Note
- ↑ Un messaggio di FPN con il riassunto di una intervista a Gregor Miltner, impiegato nell'azienda dalla nascita, ed anche presidente negli ultimi anni.
- ↑ secondo quanto riportato in questo messaggio su FPN, dove si possono trovare maggiori dettagli riguardo l'argomento dei pennini Osmia.
- ↑ come si può ricavare da quanto riportato in questa notizia.