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Negli anni '20, seguendo una tendenza comune di tutto il mercato italiano che vedeva un fiorire di imitazioni della [Duofold]] della [[Parker]], anche la [[Tibaldi]] produsse una [[Tibaldi Flattop|nuova serie]] di penne ''[[flat top]]'' con [[caricamento a levetta]] chiaramente ispirata a questo modello. Le nuove penne vennero realizzate inizialmente in ebanite, per poi passare alla celluloide. Una particolarità di questi modelli è la presenza di una produzione di penne in particolari colorazioni di ebanite (come la giallo/verde, o blu) che si riscontra<ref>almeno alle attuali conoscenze dell'autore.</ref> solo nella produzione della [[Waterman]].  
 
Negli anni '20, seguendo una tendenza comune di tutto il mercato italiano che vedeva un fiorire di imitazioni della [Duofold]] della [[Parker]], anche la [[Tibaldi]] produsse una [[Tibaldi Flattop|nuova serie]] di penne ''[[flat top]]'' con [[caricamento a levetta]] chiaramente ispirata a questo modello. Le nuove penne vennero realizzate inizialmente in ebanite, per poi passare alla celluloide. Una particolarità di questi modelli è la presenza di una produzione di penne in particolari colorazioni di ebanite (come la giallo/verde, o blu) che si riscontra<ref>almeno alle attuali conoscenze dell'autore.</ref> solo nella produzione della [[Waterman]].  
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L'introduzione della celluloide corrispose anche alla nascita di una nuova linea di penne, denominata [[Infrangibile]] la cui produzione venne mantenuta fino agli anni '40. sia pure con diverse ristilizzazioni e modifiche tecniche, come il passaggio dal [[caricamento a levetta]] al caricamento a [[pulsante di fondo]]. Alla [[Infrangibile]] si affiancarono, a partire dalla seconda metà degli anni '30, due altre linee, denominate rispettivamente [[Lusso]] ed [[Impero]]. Quest'ultima era la serie di punta della azienda e venne prodotta in due versioni, la rarissima ''[[Poligonale]]'' sfaccettata, e la ''[[Trasparente]]'' di forma tonda. E' per questi modelli, dotati di un peculiare caricamento a pulsante affine al ''[[Caricamento#Vacumatic!Vacumatic]]'' che sono state utilizzate le più belle lavorazioni di celluloide semitrasparente.
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L'introduzione della celluloide corrispose anche alla nascita di una nuova linea di penne, denominata [[Infrangibile]] la cui produzione venne mantenuta fino agli anni '40. sia pure con diverse ristilizzazioni e modifiche tecniche, come il passaggio dal [[caricamento a levetta]] al caricamento a [[pulsante di fondo]]. Alla [[Infrangibile]] si affiancarono, a partire dalla seconda metà degli anni '30, due altre linee, denominate rispettivamente [[Lusso]] ed [[Impero]]. Quest'ultima era la serie di punta della azienda e venne prodotta in due versioni, la rarissima ''[[Poligonale]]'' sfaccettata, e la ''[[Trasparente]]'' di forma tonda. E' per questi modelli, dotati di un peculiare caricamento a pulsante affine al ''[[Caricamento#Vacumatic|Vacumatic]]'' che sono state utilizzate le più belle lavorazioni di celluloide semitrasparente.
    
Nel 1935, con la morte di ''Giuseppe Tibaldi'', l'azienda subì un periodo di forte incertezza passando nelle mani del di lui nipote, Giorgio Schiassi, che non aveva un grande interesse nella produzione di stilografiche, per cui le attività proseguirono per vari anni senza significative innovazioni, fino alla vendita, avenuta nel 1957, a Remo Pagliuca, un grossista che aveva avuto un buon successo nel campo degli strumenti di scrittura, distribuendo con vari marchi stilografiche originanti dal distretto di [[Settimo Torinese]].
 
Nel 1935, con la morte di ''Giuseppe Tibaldi'', l'azienda subì un periodo di forte incertezza passando nelle mani del di lui nipote, Giorgio Schiassi, che non aveva un grande interesse nella produzione di stilografiche, per cui le attività proseguirono per vari anni senza significative innovazioni, fino alla vendita, avenuta nel 1957, a Remo Pagliuca, un grossista che aveva avuto un buon successo nel campo degli strumenti di scrittura, distribuendo con vari marchi stilografiche originanti dal distretto di [[Settimo Torinese]].
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Ma la concorrenza delle penne a basso costo in plastica, e l'inizio della diffusione della penna a sfera usa e getta iniziò a pesare significativamente sulle fortune dell'azienda, con il cambio di proprietà Pagliuca cercò di rilanciare la produzione passando completamente alle forme ogivali e per diminuire i prezzi cercò anche di semplificare la produzione ricorrendo all'uso di parti prodotte nel distretto di [[Settimo Torinese]], a scapito della grande qualità che fino allora era stata una delle caratteristica della produsione dell'azienda.  
 
Ma la concorrenza delle penne a basso costo in plastica, e l'inizio della diffusione della penna a sfera usa e getta iniziò a pesare significativamente sulle fortune dell'azienda, con il cambio di proprietà Pagliuca cercò di rilanciare la produzione passando completamente alle forme ogivali e per diminuire i prezzi cercò anche di semplificare la produzione ricorrendo all'uso di parti prodotte nel distretto di [[Settimo Torinese]], a scapito della grande qualità che fino allora era stata una delle caratteristica della produsione dell'azienda.  
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Le [[Produzione finale Tibaldi|nuove linee]], caratterizzate da forme ogivali, dalla presenza di penne con cappuccio metallico e [[pennino coperto]], e dal passaggio ai materiali plastici a tinta unita non ebbero però un grande successo nonostante gli sforzi promozionali effettuati da Pagliuca  
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Le [[Produzione finale Tibaldi|nuove linee]], caratterizzate da forme ogivali, dalla presenza di penne con cappuccio metallico e [[pennino coperto]], e dal passaggio ai materiali plastici a tinta unita non ebbero però un grande successo nonostante gli sforzi promozionali effettuati da Pagliuca. Negli anni '60 la [[Tibaldi]] subì un progressivo declino fino alla chiusura avvenuta nel 1965. Come per molti altri marchi storici l'azienda è stata fatta rinascere recentemente per poter sfruttare il prestigio della sua storia nella produzione di stilografiche moderne.
    
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