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Dopo la morte nel [[1901]] del fondatore, la guida dell'azienda passò al nipote, ''Frank D. Waterman'', che si può considerare il vero autore del successo internazionale dell'azienda. Egli infatti dette avvio ad una politica di espansione a livello mondiale, creando filiali in tutto il mondo, che rese la [[Waterman]] il più grande produttore mondiale di penne stilografiche ed il leader incontrastato del mercato per tutto l'inizio del secolo.
 
Dopo la morte nel [[1901]] del fondatore, la guida dell'azienda passò al nipote, ''Frank D. Waterman'', che si può considerare il vero autore del successo internazionale dell'azienda. Egli infatti dette avvio ad una politica di espansione a livello mondiale, creando filiali in tutto il mondo, che rese la [[Waterman]] il più grande produttore mondiale di penne stilografiche ed il leader incontrastato del mercato per tutto l'inizio del secolo.
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[[Image:Waterman-Puccini-Open.jpg|thumb|Una [[Waterman]] rivestita in oro]]
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[[File:Waterman-42-Overlay-TestaFaraone-Aperta.jpg|thumb|Una [[Waterman]] rivestita]]
    
La [[Modelli iniziali Waterman|produzione iniziale]] era costituita principalmente da penne di [[ebanite]] nera (liscia o con qualche incisione meccanica) dotate di pennino d'oro, e come la gran parte delle penne dell'epoca erano dotate di [[caricamento a contagocce]], in cui, svitando il gruppo pennino, si accedeva al corpo della penna che fungeva da serbatoio. In questo primo periodo, in cui le forme ed i meccanismi di caricamento erano sostanzialmente sempre gli stessi, i diversi modelli venivano identificati esclusivamente in base al numero indicante la misura del pennino.
 
La [[Modelli iniziali Waterman|produzione iniziale]] era costituita principalmente da penne di [[ebanite]] nera (liscia o con qualche incisione meccanica) dotate di pennino d'oro, e come la gran parte delle penne dell'epoca erano dotate di [[caricamento a contagocce]], in cui, svitando il gruppo pennino, si accedeva al corpo della penna che fungeva da serbatoio. In questo primo periodo, in cui le forme ed i meccanismi di caricamento erano sostanzialmente sempre gli stessi, i diversi modelli venivano identificati esclusivamente in base al numero indicante la misura del pennino.
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[[Image:Waterman-42-Overlay-Continentale-Capped.jpg|thumb|Una [[Waterman 42|42]] [[safety]] con rivestimento ''continentale'']]
 
[[Image:Waterman-42-Overlay-Continentale-Capped.jpg|thumb|Una [[Waterman 42|42]] [[safety]] con rivestimento ''continentale'']]
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All'inizio del secolo, fino a tutti gli anni '10, la [[Waterman]] si contraddistinse per un grande sforzo nella ricerca di innovazioni tecniche: viene introdotta la clip sul cappuccio (la ''[[Clip Cap]]''), e vennero sperimentati diversi meccanismi di caricamento alternativi al contagocce. In questo periodo la [[Waterman]] si distinse per aver industrializzato uno dei più classici sistemi di caricamento, il ''[[Safety]]'' in cui con un meccanismo a vite si fa rientrare il pennino all'interno della corpo della penna che funge da serbatoio. La [[Waterman]] fu forse la prima azienda ad esportare [[Waterman 4x|una linea]] di penne ''[[rientranti]]'', presto imitata da molte altre aziende (specialmente in Europa, dove queste conobbero una grande diffusione).   
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All'inizio del secolo, fino a tutti gli anni '10, la [[Waterman]] si contraddistinse per un grande sforzo nella ricerca di innovazioni tecniche: viene introdotta la clip sul cappuccio (la ''[[Clip-Cap]]''), e vennero sperimentati diversi meccanismi di caricamento alternativi al contagocce. In questo periodo la [[Waterman]] si distinse per aver industrializzato uno dei più classici sistemi di caricamento, il ''[[Safety]]'' in cui con un meccanismo a vite si fa rientrare il pennino all'interno della corpo della penna che funge da serbatoio. La [[Waterman]] fu forse la prima azienda ad esportare [[Waterman 4x|una linea]] di penne ''[[rientranti]]'', presto imitata da molte altre aziende (specialmente in Europa, dove queste conobbero una grande diffusione).   
    
[[Image:1923-04-Waterman-Ideal.jpg|thumb|left|Pubblicità della [[Waterman]] degli anni '20]]
 
[[Image:1923-04-Waterman-Ideal.jpg|thumb|left|Pubblicità della [[Waterman]] degli anni '20]]
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Sempre nei primi anni 1900 vennero introdotti nuovi modelli contraddistinti da diverse forme del cappuccio e della penna, per identificare i quali la [[Waterman]] creò un apposito [[Waterman Standard Numbering System|sistema di numerazione standard]] composto per lo più da tre cifre, in cui le centinaia indicavano il tipo di finitura (ed era assente per le penne normali) le decine il tipo di cappuccio, mentre le unità continuavano ad indicare la dimensione del pennino. In questo modo si aveva un numero che veniva impresso sul fondo della penna per identificarne immediatamente le caratteristiche.
 
Sempre nei primi anni 1900 vennero introdotti nuovi modelli contraddistinti da diverse forme del cappuccio e della penna, per identificare i quali la [[Waterman]] creò un apposito [[Waterman Standard Numbering System|sistema di numerazione standard]] composto per lo più da tre cifre, in cui le centinaia indicavano il tipo di finitura (ed era assente per le penne normali) le decine il tipo di cappuccio, mentre le unità continuavano ad indicare la dimensione del pennino. In questo modo si aveva un numero che veniva impresso sul fondo della penna per identificarne immediatamente le caratteristiche.
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In breve tempo però, a causa dell'introduzione di nuovi sistemi di caricamento e alla realizzazione di nuovi cappucci a vite anziché ad incastro, l'uso della stessa cifra delle decine per indicare penne anche molto diverse iniziò mostrare i suoi limiti, potendo confidare per l'identificazione dei vari modelli solo sull'uso di una folta schiera di suffissi, che venivano aggiunti alla normale numerazione. Il sistema divenne rapidamente confuso, tanto che nel [[1917]] la [[Waterman]] riformulò completamente il suo [[Waterman Standard Numbering System|sistema di numerazione]], ampliando il significato della cifra delle centinaia, ed usando la cifra delle decine per indicare il sistema di riempimento mantenendo nelle unità, come sempre, la misura del pennino. Questo sistema restò in voga sostanzialmente inalterato per tutti i modelli prodotti dalla [[Waterman]] fino al [[1927]], quando venne introdotta la [[Ripple]].
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In breve tempo però, a causa dell'introduzione di nuovi sistemi di caricamento e alla realizzazione di nuovi cappucci a vite anziché ad incastro, l'uso della stessa cifra delle decine per indicare penne anche molto diverse iniziò mostrare i suoi limiti, potendo confidare per l'identificazione dei vari modelli solo sull'uso di una folta schiera di suffissi, che venivano aggiunti alla normale numerazione. Il sistema divenne rapidamente confuso, tanto che nel [[1917]] la [[Waterman]] riformulò completamente il suo [[Numerazione Waterman|sistema di numerazione]], ampliando il significato della cifra delle centinaia, ed usando la cifra delle decine per indicare il sistema di riempimento mantenendo nelle unità, come sempre, la misura del pennino. Questo sistema restò in voga sostanzialmente inalterato per tutti i modelli prodotti dalla [[Waterman]] fino al [[1927]], quando venne introdotta la [[Waterman Ripple|Ripple]].
    
[[Image:Waterman-52-BCHR-Open.jpg|thumb|right|Una [[Waterman 52]] ]]
 
[[Image:Waterman-52-BCHR-Open.jpg|thumb|right|Una [[Waterman 52]] ]]
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[[Image:Waterman-56-Ripple-Capped.jpg|thumb|Mod. [[Waterman 56|56]] in [[ebanite]] [[rippled]] ]]
 
[[Image:Waterman-56-Ripple-Capped.jpg|thumb|Mod. [[Waterman 56|56]] in [[ebanite]] [[rippled]] ]]
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L'atteggiamento conservatore della [[Waterman]] proseguì nonostante la perdita di quote di mercato; solo nel [[1927]], con la creazione della [[Ripple]] realizzata solo con la [[rippled|omonima]] ebanite, la ditta produsse un nuovo modello di penna pensato per cercare di competere con la [[Duofold]], adottando anche per la prima volta un nuovo [[Waterman Nib Color Code|codice di colori]] per l'identificazione dei pennini, che fino ad allora, pur essendo presenti in oltre un centinaio di versioni diverse, venivano identificati unicamente per il numero che ne indicava le dimensioni.
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L'atteggiamento conservatore della [[Waterman]] proseguì nonostante la perdita di quote di mercato; solo nel [[1927]], con la creazione della [[Waterman Ripple|Ripple]] realizzata solo con la [[rippled|omonima]] ebanite, la ditta produsse un nuovo modello di penna pensato per cercare di competere con la [[Duofold]], adottando anche per la prima volta un nuovo [[Waterman Nib Color Code|codice di colori]] per l'identificazione dei pennini, che fino ad allora, pur essendo presenti in oltre un centinaio di versioni diverse, venivano identificati unicamente per il numero che ne indicava le dimensioni.
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[[Image:1927-09-Waterman-Ripple.jpg|thumb|Pubblicità delle [[Ripple]] del 1927]]
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[[Image:1927-09-Waterman-Ripple.jpg|thumb|Pubblicità delle [[Waterman Ripple|Ripple]] del 1927]]
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Nonostante la [[Ripple]] sia qualitativamente un'ottima penna, non poteva reggere la concorrenza delle stilografiche in [[celluloide]] (che era stata adottata da tutti gli altri grandi produttori), per i grandi vantaggi in termini di robustezza e di possibilità di colorazione che il nuovo materiale offriva. La [[Waterman]] restò invece ostinatamente legata all'uso dell'[[ebanite]], forse anche per i forti legami con la Day Rubber Company di Seymour, arrivando a sviluppare dei modelli in una particolare [[ebanite|ebanite colorata]], che però non riscossero un grande successo (non potendo avere quel materiale una lucentezza paragonabile alla [[celluloide]]).
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Nonostante la [[Waterman Ripple|Ripple]] sia qualitativamente un'ottima penna, non poteva reggere la concorrenza delle stilografiche in [[celluloide]] (che era stata adottata da tutti gli altri grandi produttori), per i grandi vantaggi in termini di robustezza e di possibilità di colorazione che il nuovo materiale offriva. La [[Waterman]] restò invece ostinatamente legata all'uso dell'[[ebanite]], forse anche per i forti legami con la Day Rubber Company di Seymour, arrivando a sviluppare dei modelli in una particolare [[ebanite|ebanite colorata]], che però non riscossero un grande successo (non potendo avere quel materiale una lucentezza paragonabile alla [[celluloide]]).
    
Solo nel [[1929]], con l'introduzione della [[Patrician]], la [[Waterman]] si decise a produrre una penna in [[celluloide]], ottenendo uno dei modelli più rari e ricercati dai collezionisti, in particolare per la presenza di colori di grande impatto come l'''Onyx'' o il ''Moss Agathe''. La penna però, nonostante fosse di altissima qualità (probabilmente la più bella penna prodotta dalla [[Waterman]]) non ebbe un grande successo di vendite (causa della relativa rarità della stessa), per via del costo piuttosto elevato e dell'uscita in coincidenza con il periodo della grande depressione.
 
Solo nel [[1929]], con l'introduzione della [[Patrician]], la [[Waterman]] si decise a produrre una penna in [[celluloide]], ottenendo uno dei modelli più rari e ricercati dai collezionisti, in particolare per la presenza di colori di grande impatto come l'''Onyx'' o il ''Moss Agathe''. La penna però, nonostante fosse di altissima qualità (probabilmente la più bella penna prodotta dalla [[Waterman]]) non ebbe un grande successo di vendite (causa della relativa rarità della stessa), per via del costo piuttosto elevato e dell'uscita in coincidenza con il periodo della grande depressione.
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[[Image:1938-10-Waterman-Cartridge.jpg|thumb|left|Pubblicità del caricamento a cartuccia]]
 
[[Image:1938-10-Waterman-Cartridge.jpg|thumb|left|Pubblicità del caricamento a cartuccia]]
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E' proprio dalla filiale francese che viene l'ultima innovazione legata al marchio [[Waterman]]. Nel [[1936]] venne sviluppata una prima versione pratica del riempimento a cartuccia, inizialmente realizzata in vetro, e commercializzata in Europa con [[Waterman Cartridge|versioni modificate]] delle penne originali. Da questa innovazione, ulteriormente sviluppata, nacque nel [[1953]] l'ultimo modello storico di grande successo della [[Waterman]], la [[Waterman CF|CF]] (sigla che sta appunto per  ''Cartridge Filler'') che di nuovo venne prodotta in Francia. Con la creazione della prima stilografica a cartucce di plastica usa e getta venne introdotto sul mercato quello che è ormai il più comune meccanismo di caricamento delle stilografiche moderne, la ''[[JiF]]-Waterman'', dopo oltre 30 anni, riportò il marchio all'apice dell'innovazione, ma questo non bastò a risollevare un'azienda ormai morente.  
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E' proprio dalla filiale francese che viene l'ultima innovazione legata al marchio [[Waterman]]. Nel [[1936]] venne sviluppata una prima versione pratica del riempimento a cartuccia, inizialmente realizzata in vetro, e commercializzata in Europa con [[Waterman Cartridge|versioni modificate]] delle penne originali. Da questa innovazione, ulteriormente sviluppata, nacque nel [[1954]] l'ultimo modello storico di grande successo della [[Waterman]], la [[Waterman CF|CF]] (sigla che sta appunto per  ''Cartridge Filler'') che di nuovo venne prodotta in Francia. Con la creazione della prima stilografica a cartucce di plastica usa e getta (in realtà a livello di brevetti il primato spetterebbe alla [[Duo-Cart]], ma sul mercato internazionale questo ruolo lo prese la [[Waterman CF|CF]]) venne introdotto sul mercato quello che è ormai il più comune meccanismo di caricamento delle stilografiche moderne, la ''[[JiF]]-Waterman'', dopo oltre 30 anni, riportò il marchio all'apice dell'innovazione, ma questo non bastò a risollevare un'azienda ormai morente.  
    
La produzione proseguì negli anni successivi fuori dagli Stati Uniti con la [[X-pen]], una imitazione (ma più semplice e destinata alla produzione economica) della [[Parker 61]]. La ''[[JiF]]-Waterman'' (oggi divisione della [http://en.wikipedia.org/wiki/Newell_Rubbermaid Newell Rubbermaid]) continuò a prosperare sul mercato europeo, prima sotto la guida di ''Jules Fagard'', ed ancor di più, dopo la sua morte, sotto la direzione della sua vedova Elsa. L'azienda passò sostanzialmente indenne il periodo della seconda guerra mondiale, e sopravvisse anche alla crisi della penna a sfera degli anni '60 continuando la produzione anche dopo il fallimento della ditta madre. Nel [[1971]] la ''[[JiF]]-Waterman'' acquisì definitivamente dal barone Bich il marchio [[Waterman]], e continua ad operare ancora oggi come '''Waterman S.A.''', producendo penne in tutte le fasce di prezzo, che si distinguono in particolare per le lavorazioni in metallo e lacca.
 
La produzione proseguì negli anni successivi fuori dagli Stati Uniti con la [[X-pen]], una imitazione (ma più semplice e destinata alla produzione economica) della [[Parker 61]]. La ''[[JiF]]-Waterman'' (oggi divisione della [http://en.wikipedia.org/wiki/Newell_Rubbermaid Newell Rubbermaid]) continuò a prosperare sul mercato europeo, prima sotto la guida di ''Jules Fagard'', ed ancor di più, dopo la sua morte, sotto la direzione della sua vedova Elsa. L'azienda passò sostanzialmente indenne il periodo della seconda guerra mondiale, e sopravvisse anche alla crisi della penna a sfera degli anni '60 continuando la produzione anche dopo il fallimento della ditta madre. Nel [[1971]] la ''[[JiF]]-Waterman'' acquisì definitivamente dal barone Bich il marchio [[Waterman]], e continua ad operare ancora oggi come '''Waterman S.A.''', producendo penne in tutte le fasce di prezzo, che si distinguono in particolare per le lavorazioni in metallo e lacca.
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==Riferimenti esterni==
 
==Riferimenti esterni==
* [http://www.vintagepens.com/Waterman_self-fillers.shtml] Articolo sui sistemi di caricamento delle prime [[Waterman]]
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* [http://dirck.delint.ca/beta/?page_id=630] Una storia dell'azienda sul sito Ravens March di Dirck de Lint
* [http://www.internet-ink.co.uk/waterman-pens-history/waterman-pens-history.htm] Articolo sulla storia dell'azienda
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* [http://www.vintagepens.com/Waterman_self-fillers.shtml] Articolo sui sistemi di caricamento delle prime [[Waterman]].
* [http://web.archive.org/web/20101004142750/http://www.stylophilesonline.com/11-05/11vint.htm] Articolo sulle ''[[overlay]]'' degli anni '30
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* [http://web.archive.org/web/20101004142750/http://www.stylophilesonline.com/11-05/11vint.htm] Articolo sulle ''[[overlay]]'' degli anni '30.
* [http://www.vintagewatermanpens.co.uk/] Sito dedicato alla [[Waterman]], per lo più per la vendita ma con parecchie immagini interessanti
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* [http://captainchang.com/pens/waterman.html] Altro articolo sulle origini, con varie foto.
* [http://captainchang.com/pens/waterman.html] Altro articolo sulle origini, con varie foto
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* [http://en.wikipedia.org/wiki/Waterman_pens] Pagina sulla Waterman su Wikipedia.
* [http://en.wikipedia.org/wiki/Waterman_pens] Pagina sulla Waterman su Wikipedia
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* [https://web.archive.org/web/20131103150937/http://www.vintagewatermanpens.co.uk/] Sito dedicato alla [[Waterman]], per lo più per la vendita ma con parecchie immagini interessanti.
* [http://www.rickconner.net/penspotters/waterman.html] Articolo sulla [[Waterman]] su ''Penspotters''
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* [https://web.archive.org/web/20150428103938/http://www.rickconner.net/penspotters/waterman.html] Articolo sulla [[Waterman]] su ''Penspotters''.
* [http://www.rickconner.net/penoply/wa.0.html] Articolo sulla [[Waterman]] su ''Penoply''
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* [https://web.archive.org/web/20160416011001/http://www.rickconner.net/penoply/wa.0.html] Articolo sulla [[Waterman]] su ''Penoply''.
* [http://www.waterman.com/] Sito ufficiale dell'azienda, solo pubblicità di produzione attuale
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* [http://www.waterman.com/en/content/9-the-heritage] Storia sul sito ufficiale dell'azienda, con la solita bufala dell'[[ink blot]].
    
==Note==
 
==Note==
 
<references/>
 
<references/>
 
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{{CategorizeBrand|U.S.A.}}
[[Category:Marche]]
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[[Category:U.S.A.]]
 

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