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Per come è costruita una penna stilografica non deve essere utilizzata verticalmente, ma appoggiata su foglio in modo che la punta del pennino strusci su di esso. Il grande vantaggio di una stilografica rispetto ad una penna a sfera o ad un roller (che devono essere usati verticalmente) è che questa consente di scrivere utilizzando anche angoli di scrittura molto diversi, usando una posizione della mano molto più naturale (basta lasciare che la penna si appoggi nell'incavo fra pollice ed indice), ed usando le dita (la si tiene fra pollice ed indice, usando il medio come ulteriore punto di appoggio) soltanto per i piccoli spostamenti del tratto, e non per sorreggerla.
 
Per come è costruita una penna stilografica non deve essere utilizzata verticalmente, ma appoggiata su foglio in modo che la punta del pennino strusci su di esso. Il grande vantaggio di una stilografica rispetto ad una penna a sfera o ad un roller (che devono essere usati verticalmente) è che questa consente di scrivere utilizzando anche angoli di scrittura molto diversi, usando una posizione della mano molto più naturale (basta lasciare che la penna si appoggi nell'incavo fra pollice ed indice), ed usando le dita (la si tiene fra pollice ed indice, usando il medio come ulteriore punto di appoggio) soltanto per i piccoli spostamenti del tratto, e non per sorreggerla.
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[[Image:Impugnatura.svg|thumb|350px|Come impugnare un stilografica]]
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Inoltre una stilografica correttamente funzionante non richiede nessuna pressione per scrivere, il semplice peso della penna deve essere sufficiente a fare iniziare la scrittura. L'uso della pressione serve invece a divaricare in maniera più o meno accentuata (a seconda della felssibilità dello stesso) le punte del pennino, consentendo di variare la dimensione del tratto, e rendendo così la scrittura molto più personale.
 
Inoltre una stilografica correttamente funzionante non richiede nessuna pressione per scrivere, il semplice peso della penna deve essere sufficiente a fare iniziare la scrittura. L'uso della pressione serve invece a divaricare in maniera più o meno accentuata (a seconda della felssibilità dello stesso) le punte del pennino, consentendo di variare la dimensione del tratto, e rendendo così la scrittura molto più personale.