La OMAS è stata fondata nel 1925 ed è una delle marche storiche della stilografica italiana, da allora, sia pure con alterne fortune e vari passaggi di proprietà avvenuti dopo la morte del fondatore è sempre rimasta attiva sul mercato. Passata nel 2000 alla francese Luis Vuitton, è stata ceduta nell'Ottobre 2007 alla cinese Xinyu Hengdeli.

Nella sua vita la OMAS si è contraddistinta per una notevole capacità di innovazione tecnica e qualità produttiva, risultando probabilmente in questo superiore a qualunque altra azienda italiana. Non ha brillato però per capacità di innovazione stilistica, ed anche le sue penne più famose, per quanto spesso più belle e qualitivamente superiori agli originali, mostrano sempre in maniera evidente un forte tasso di imitazione di modelli e caratteristiche di penne di altre marche. Nonostante questo la qualità assoluta dei prodotti OMAS, ed in particolare la raffinatezza dei modelli in celluloide, rende le penne di questa marca fra le più ricercate dai collezionisti.

Storia

La OMAS è stata fondata nel 1925 a Bologna da Armando Simoni. Questi nel 1919, appena sposatosi, aveva aperto una officina in Via S. Vitale dove produceva bobine per cinepresa e meccanismi per le safety. In breve l'officina iniziò a produrre pezzi di ricambio per le stilografiche delle principali aziende. Riscontrando un notevole successo, le richieste dei clienti crebbero, facendo espandere l'azienda, ed iniziarono anche ad essere prodotte penne intere. Fu però solo nel 1925 che, completata la realizzazione di una propria fabbrica in via degli Orbi, venne depositato il marchio OMAS.

Il primo modello di rilievo prodotto dalla OMAS fu la Penna del dottore, un modello in ebanite con caricamento a levetta che conteneva, in uno scompartimento posto all'interno del fusto della penna, oltre al sacchetto ed al meccanismo di caricamento, un termometro, separato da un divisorio metallico.

La OMAS fu una delle prime aziende italiane a passare alla celluloide e nel 1932 venne prodotto uno dei modelli di punta dell'azienda, la Extra, realizzata in celluloide faccettata, con caricamento a levetta e dotata di una vera molto ampia sul cappuccio, decorata con un motivo a forma di greca. Prodotta in quattro diverse dimensioni venne accompagnata da una campagna pubblicitaria estesa, e benché fosse molto simile alla Doric, introdotta l'anno precedente, al contratio di questa la penna ebbe un grande successo.

Nel 1936 venne introdotto un nuovo modello, la Lucens dotato di un originale, per l'Italia, sistema di caricamento, denominato stantuffo tuffante. In realtà il meccanismo è sostanzialmente identico a quello usato dalla Dunn, precedente di ben 15 anni, anche se non è possibile stabilire se si tratti di una copia o di una realizzazione indipendente. La Lucens costituisce comunque una delle più belle penne mai realizzate, in particolare per la bellezza della celluloide utilizzata, dotata di sezioni trasparenti per la visualizzazione dell'inchiostro.

Realizzata inizialmente in versione liscia, alla Lucens si unì nel 193x la Extra Lucens, dotata di un corpo sfaccettato come la Extra, ma con caricamento a stantuffo tuffante e tre sottili vere sul cappuccio. Nel 1938 sulla penna la precedente clip a rotellina venne sostituita da una clip a forma di freccia, chiara imitazione di quella introdotta dalla Parker con la Vacumatic, imitazione ancor più evidente dalla presenza di un disegno sostanzialmente identico inciso sul pennino. Nonostante questo la Extra Lucens resta una penna senza ombra di dubbio superiore in tutti gli aspetti (tecnico, estetico e di qualità realizzativa) a qualunque Vacumatic e probabilmente il più bel modello prodotto dalla OMAS.


Template:CronoMarche |- | 1925 || Nascita della OMAS |- | 1927 || Viene brevettata la Penna del dottore |- | 1932 || Introdotto il modello Extra |- | 1936 || Introdotto il modello Extra Lucens con caricamento a stantuffo tuffante |- | 1938 || Introdotta la clip a freccia sul modello |- | 1948 || Introdotto il modello 361 |- |}

Template:LegendaModelli |- | Extra || 1932 || XX, ? |- | Lucens || 1936 || XX, ? |- | 361 || 1948 || XX, ? |- |}

Riferimenti esterni