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E' dalle attività di ''Günther Wagner'' che ha origine la crescita dell'azienda, questi nel 1878 è fra i primi a registrare l'azienda sotto il marchio [[Pelikan]], ancor prima che esistesse una legislazione sui marchi di fabbrica. L'azienda assunse lo stemma di famiglia di come logo; questo rappresentava un pellicano che nutre i suoi piccoli, a simbolizzare la cura che l'azienda avrebbe avuto per i suoi dipendenti. Negli anni successivi l'azienda si espanse nel mercato europeo (a partire dall'Austria) ed allargò la sua linea di produzione.
 
E' dalle attività di ''Günther Wagner'' che ha origine la crescita dell'azienda, questi nel 1878 è fra i primi a registrare l'azienda sotto il marchio [[Pelikan]], ancor prima che esistesse una legislazione sui marchi di fabbrica. L'azienda assunse lo stemma di famiglia di come logo; questo rappresentava un pellicano che nutre i suoi piccoli, a simbolizzare la cura che l'azienda avrebbe avuto per i suoi dipendenti. Negli anni successivi l'azienda si espanse nel mercato europeo (a partire dall'Austria) ed allargò la sua linea di produzione.
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A partire dal 1895, e per oltre sessanta anni, l'azienda venne diretta da ''Fritz Beindroff'', genero di ''Günther Wagner'', che dopo aver lavorato come rappresentante per la ditta ne assunse il controllo. Iniziò una espansione internazionale, con sedi aperte a Londra, Zurigo, Parigi e New York. Nel 1898 venne lanciata sul mercato la serie di inchiostri ''Pelikan 4001'',<ref>nel sito dell'azianda viene riportato il 1901, ma Jürghen Ditter e Martin Lehmann riportano la citazione in un catalogo del 1898.</ref> ad oggi ancora in produzione, e nel 1904 una colla per carta (la ''Pelikanol'') di grande successo. Nel 1906 a causa dell'espansione degli affari l'azienda dovette acquistare una nuova sede di 25000 mq che dopo sette anni dovette essere ingrandita fino a 43000 mq per ospitare oltre 1000 dipendenti. In questo periodo la [[Pelikan]] produceva colori per artisti, oltre 160 varietà di inchiostro, carta assorbente, carta carbone, colla ed una grande varietà di articoli di cancelleria.  
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A partire dal 1895, e per oltre sessanta anni, l'azienda venne diretta da ''Fritz Beindroff'', genero di ''Günther Wagner'', che dopo aver lavorato come rappresentante per la ditta ne assunse il controllo. Iniziò una espansione internazionale, con sedi aperte a Londra, Zurigo, Parigi e New York. Nel 1898 venne lanciata sul mercato la serie di inchiostri ''Pelikan 4001'',<ref>nel sito dell'azianda viene riportato il 1901, ma Jürghen Ditter e Martin Lehmann nel libro ''Pelikan Schreibgeräte 1929-2004'', riportano la citazione in un catalogo del 1898.</ref> ad oggi ancora in produzione, e nel 1904 una colla per carta (la ''Pelikanol'') di grande successo. Nel 1906 a causa dell'espansione degli affari l'azienda dovette acquistare una nuova sede di 25000 mq che dopo sette anni dovette essere ingrandita fino a 43000 mq per ospitare oltre 1000 dipendenti. In questo periodo la [[Pelikan]] produceva colori per artisti, oltre 160 varietà di inchiostro, carta assorbente, carta carbone, colla ed una grande varietà di articoli di cancelleria.  
    
L'azienda subì un pesante arresto a causa della prima guerra mondiale, dato che oltre il 40% della sua produzione era diretto al mercato estero, ma si riprese, ritornando ad essere uno dei principali produttori di inchiostri e cancelleria del mondo. Ma l'azienda cercò da subito di ampliare la sua produzione, e sia pure molto tardivamente nel 1929 essa fece un ingresso eclatante sul mercato delle penne stilografiche, introducendo il primo modello con [[caricamento a stantuffo]], di cui aveva acquisito il brevetto due anni prima.  
 
L'azienda subì un pesante arresto a causa della prima guerra mondiale, dato che oltre il 40% della sua produzione era diretto al mercato estero, ma si riprese, ritornando ad essere uno dei principali produttori di inchiostri e cancelleria del mondo. Ma l'azienda cercò da subito di ampliare la sua produzione, e sia pure molto tardivamente nel 1929 essa fece un ingresso eclatante sul mercato delle penne stilografiche, introducendo il primo modello con [[caricamento a stantuffo]], di cui aveva acquisito il brevetto due anni prima.  
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Il [[caricamento a stantuffo]] infatti è una invenzione di ''Theodor Kovacs'', un ingegnere che lo brevettò nel 1925, e poi si associò per metterlo in produzione con i fratelli ''Edmund'' e ''Mavro Moster'', proprietari della ditta croata ''Penkala''. Questi nel 1927 si trovarono in difficoltà finanziarie e Kovacs vendette il brevetto alla [[Pelikan]]. Dopo due anni di accurate ricerche nacque la prima stilografica della [[Pelikan]], la [[Pelikan 100|100]], una vera rivoluzione nel mondo della stilografica europea, che fino ad allora era rimasto sostanzialmente legato al caricamento [[safety]].  
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Il [[caricamento a stantuffo]] infatti è una invenzione di ''Theodor Kovacs'', un ingegnere che lo brevettò nel 1923 insieme ad uno strumento per il disegno tecnico che poi diventò il ''Graphos''. Inizialmente Kovacs si associò per metterlo in produzione con i fratelli ''Edmund'' e ''Mavro Moster'', proprietari della ditta croata ''Penkala''. Questi però si trovarono in difficoltà finanziarie e non riuscirono mai a metterlo in produzione, per cui riottenuta la disponibilità dello stesso, Kovacs nel 1927 vendette il brevetto alla [[Pelikan]].<ref>in realtà alla ''Penkala'' restò la disponibilità del brevetto per la Jugoslavia ed altri paesi (Grecia, Turchia, Egitto) fino al 1939, Kovacs inoltre contattò diversi produttori, fra cui [[Montblanc]] e [[Soennecken]] ma solo la [[Pelikan]] si dimostrò interessata anche al futuro ''Graphos''.</ref> Dopo due anni di accurate ricerche nacque la prima stilografica della [[Pelikan]], la [[Pelikan 100|100]], una vera rivoluzione nel mondo della stilografica europea, che fino ad allora era rimasto sostanzialmente legato al caricamento [[safety]].  
    
[[Image:Pelikan-100-1931.jpg|thumb|left|Pubblicità della [[Pelikan 100]] degli anni '30.]]
 
[[Image:Pelikan-100-1931.jpg|thumb|left|Pubblicità della [[Pelikan 100]] degli anni '30.]]
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In questi anni i materiali subirono diversi cambiamenti, con una progressiva conversione dall'ebanite alla celluloide, prima per i cappucci, poi per il corpo ed infine anche per parti del meccanismo, ed in particolare per il fondello, che nel 1936 divenne liscio, dando origine a quella che alcuni chiamano la [[100|100C]]. Lo stesso anno il modello [[Rappen]] venne sostituito dalla [[Ibis 130]].
 
In questi anni i materiali subirono diversi cambiamenti, con una progressiva conversione dall'ebanite alla celluloide, prima per i cappucci, poi per il corpo ed infine anche per parti del meccanismo, ed in particolare per il fondello, che nel 1936 divenne liscio, dando origine a quella che alcuni chiamano la [[100|100C]]. Lo stesso anno il modello [[Rappen]] venne sostituito dalla [[Ibis 130]].
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Il 1937 vide la nascita della [[Pelikan 100N]],<ref>c'è chi riporta il 1938, in cui pare la penna sia stata lanciata sul mercato tedesco, ma la data corretta per l'introduzione sul mercato internazionale dovrebbe essere, secondo quanto riportato da Dittmer e Lehman nel libro ''Pelikan Schreibgeräte 1929-2004'', vedi [http://www.fountainpennetwork.com/forum/index.php?s=c211becf70d7be67c8b792ecb6d8a459&showtopic=59368].</ref> una completa ristilizzazione della [[100]]. La nuova penna aveva un fondello affusolato e corpo e cappuccio di maggiori dimensioni. La testa del cappuccio portava un nuovo marchio più stilizzato, e la penna era realizzata quasi totalmente in celluloide, anche se i primi modelli possono essere trovati con parti in ebanite e con il vecchio logo. La vecchia [[100]] comunque restò in produzione fino alla interruzione totale della produzione a causa della guerra avvenuta nel 1944.
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Il 1937 vide la nascita della [[Pelikan 100N]],<ref>c'è chi riporta il 1938, in cui pare la penna sia stata lanciata sul mercato tedesco, ma la data corretta per l'introduzione sul mercato internazionale dovrebbe essere questa, secondo quanto riportato da Dittmer e Lehman.</ref> una completa ristilizzazione della [[100]]. La nuova penna aveva un fondello affusolato e corpo e cappuccio di maggiori dimensioni. La testa del cappuccio portava un nuovo marchio più stilizzato, e la penna era realizzata quasi totalmente in celluloide, anche se i primi modelli possono essere trovati con parti in ebanite e con il vecchio logo. La vecchia [[100]] comunque restò in produzione fino alla interruzione totale della produzione a causa della guerra avvenuta nel 1944.
    
Nella realizzazione del nuovo modello alcune delle colorazioni più inusuali presenti con la [[100]] (e con la [[100|101]]) non vennero più prodotte, mantenendo solo i colori nero, verde, grigio e tartaruga, questo almeno per quanto riguarda la produzione tedesca, che dal 1939 vide anche la scomparsa dei pennini in oro, a causa delle restrizioni imposte dalla guerra, sostituiti da pennini in cromo-nichel (marcati ''CN'') o in palladio (marcati ''Pd''). Nel periodo travagliato della guerra infatti vennero prodotti, dai vari stabilimenti posti al di fuori della Germania, diversi modelli fra cui spiccano quelli portoghesi, marcati ''Emegé'' dal nome del distributore locale che stanco di effettuare riparazioni su modelli non venduti da lui iniziò a incidere il suo nome sulle penne. Questi commercializzò anche alcuni modelli peculiari, come la ''Magnum'', una versione di grandi dimensioni della [[100N]].
 
Nella realizzazione del nuovo modello alcune delle colorazioni più inusuali presenti con la [[100]] (e con la [[100|101]]) non vennero più prodotte, mantenendo solo i colori nero, verde, grigio e tartaruga, questo almeno per quanto riguarda la produzione tedesca, che dal 1939 vide anche la scomparsa dei pennini in oro, a causa delle restrizioni imposte dalla guerra, sostituiti da pennini in cromo-nichel (marcati ''CN'') o in palladio (marcati ''Pd''). Nel periodo travagliato della guerra infatti vennero prodotti, dai vari stabilimenti posti al di fuori della Germania, diversi modelli fra cui spiccano quelli portoghesi, marcati ''Emegé'' dal nome del distributore locale che stanco di effettuare riparazioni su modelli non venduti da lui iniziò a incidere il suo nome sulle penne. Questi commercializzò anche alcuni modelli peculiari, come la ''Magnum'', una versione di grandi dimensioni della [[100N]].