Differenze tra le versioni di "Smontare Aurora 88"
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− | {{DISPLAYTITLE: | + | {{DISPLAYTITLE:Smontaggio e rimontaggio di una Aurora 88}} |
+ | Smontare una stilografica è sempre una soluzione estrema. Normalmente, come per la chirurgia, prima di intervenire sul paziente si provano delle terapie alternative. Leggete attentamente la pagina sui [[consigli generali per il ripristino di stilografiche]]. Se qualcosa è incurabile, o nel nostro caso rotto, allora si opera... ma con giudizio!<br /> | ||
− | + | Questa piccola guida, redatta sull'esperienza di appassionati, vi illustrerà una sequenza per smontare e rimontare l'[[Aurora 88]] (nelle varie versioni). | |
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− | Questa piccola guida, redatta sull'esperienza di appassionati, vi illustrerà una sequenza per smontare e rimontare l'Aurora 88 (nelle varie versioni). | ||
L'[[Aurora 88]] è una penna molto ricca di particolari: solo il corpo penna conta circa venti pezzi. Vediamo come disassemblarli: | L'[[Aurora 88]] è una penna molto ricca di particolari: solo il corpo penna conta circa venti pezzi. Vediamo come disassemblarli: | ||
− | [[File:Aurora-88-Black- | + | [[File:Aurora-88-Black-FullDismount.jpg|300px|thumb|Aurora 88 smontata]] |
==Estrazione del pennino== | ==Estrazione del pennino== | ||
− | La prima cosa da fare è preservare il pennino da possibili colpi e/o cadute durante le fasi di smontaggio. L'estrazione del pennino può essere effettuata prendendolo per la punta con un oggetto morbido (panno o carta da cucina) e tirandolo verso l'esterno stretto tra le dita. Nel caso questo non vi riesca facilmente, non tentate di aiutarvi con attrezzi quali [[ | + | La prima cosa da fare è preservare il [[pennino]] da possibili colpi e/o cadute durante le fasi di smontaggio. L'estrazione del pennino può essere effettuata prendendolo per la punta con un oggetto morbido (panno o carta da cucina) e tirandolo verso l'esterno stretto tra le dita. Nel caso questo non vi riesca facilmente, non tentate di aiutarvi con attrezzi quali [[pinze di sicurezza|pinze e simili]], esiste un piano B: passate al punto successivo, altrimenti potete saltare direttamente allo [[#Smontaggio della manopola del pistone|smontaggio della manopola del pistone]]. |
==Svitare la sezione porta pennino dal corpo== | ==Svitare la sezione porta pennino dal corpo== | ||
− | Normalmente, tutte le penne che devono garantire una tenuta tra queste due parti hanno uno strato di collante che seccandosi rende difficoltosa l'operazione di svitamento. Per ovviare a ciò, potete riscaldare la zona di giunzione con l'aria calda di un phon (vedi zona indicata nella figura 1). Naturalmente l'azione deve essere eseguita su tutta la circonferenza interessata. Un altro metodo per riscaldare la zona è quello di passare la penna (solo per la parte interessata) sopra ad un fornelletto a spirito. E' una tecnica da riparatori provetti che richiede una discreta maestria. Se vi distraete un attimo la resina della vostra penna potrebbe deteriorarsi, quindi se volete | + | Normalmente, tutte le penne che devono garantire una tenuta tra queste due parti hanno uno strato di collante che seccandosi rende difficoltosa l'operazione di svitamento. Per ovviare a ciò, potete riscaldare la zona di giunzione con l'aria calda di un phon (vedi zona indicata nella figura 1). Naturalmente l'azione deve essere eseguita su tutta la circonferenza interessata. Un altro metodo per riscaldare la zona è quello di passare la penna (solo per la parte interessata) sopra ad un fornelletto a spirito. E' una tecnica da riparatori provetti che richiede una discreta maestria. Se vi distraete un attimo la resina della vostra penna potrebbe deteriorarsi, quindi se volete provare... fatevi le ossa su una penna da rottamare. Prima di farlo comunque consultate le istruzioni sull'uso del calore su [[uso del calore per favorire lo smontaggio|questa pagina]]. |
Un consiglio: ''prima di proseguire, se funziona, portate il pistone nella parte alta (ovvero come se caricaste l'inchiostro) e lasciatecelo.'' | Un consiglio: ''prima di proseguire, se funziona, portate il pistone nella parte alta (ovvero come se caricaste l'inchiostro) e lasciatecelo.'' | ||
− | [[File:Aurora-88K-Black-Smontaggio-01.jpg|400px|thumb|center| | + | [[File:Aurora-88K-Black-Smontaggio-01.jpg|400px|thumb|center|Fig. 1 - zona da riscaldare]] |
== Separazione della sezione porta pennino dal corpo== | == Separazione della sezione porta pennino dal corpo== | ||
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Dopo aver scaldato la zona indicata nel punto precedente, prendete con le mani le due parti ed agite con una torsione in senso antiorario, ovvero svitate. Se forzando non vi riesce, scaldate ancora un poco e riprovate: '''non''' usate le pinze. Il risultato lo potete vedere nella figura 2. L'anellino è evidenziato con una freccia perché è asimmetrico, ha un verso. Se lo smontate, avrete il 50% di possibilità che rimontandolo non entri nella sede. Non forzatelo ma provate a girarlo. | Dopo aver scaldato la zona indicata nel punto precedente, prendete con le mani le due parti ed agite con una torsione in senso antiorario, ovvero svitate. Se forzando non vi riesce, scaldate ancora un poco e riprovate: '''non''' usate le pinze. Il risultato lo potete vedere nella figura 2. L'anellino è evidenziato con una freccia perché è asimmetrico, ha un verso. Se lo smontate, avrete il 50% di possibilità che rimontandolo non entri nella sede. Non forzatelo ma provate a girarlo. | ||
− | [[File:Aurora-88K-Black-Smontaggio-02.jpg|400px|thumb|center| | + | [[File:Aurora-88K-Black-Smontaggio-02.jpg|400px|thumb|center|Fig. 2 - separazione della sezione porta pennino dal corpo]] |
==Estrazione dell'alimentatore e del pennino== | ==Estrazione dell'alimentatore e del pennino== | ||
− | Ora che avete il | + | Ora che avete il puntale in mano, potete procedere all'estrazione dell'[[alimentatore]]. Per fare ciò, occorre un tubetto che abbia un diametro esterno massimo di 5,5 mm ed un diametro interno minimo di 2,8 mm (vedi esempio nella figura 3). |
− | [[File:Aurora-88K-Black-Smontaggio-Tubetto.jpg|400px|thumb|center| | + | [[File:Aurora-88K-Black-Smontaggio-Tubetto.jpg|400px|thumb|center|Fig. 3 - tubetto per estrazione alimentatore]] |
− | Inseritelo nella sezione porta pennino e spingete (vedi figura 4). Non ci sono ritenute meccaniche, per cui lo sforzo è dovuto solo all'attrito tra le parti. | + | Inseritelo nella [[sezione]] porta pennino e spingete (vedi figura 4). Non ci sono ritenute meccaniche, per cui lo sforzo è dovuto solo all'attrito tra le parti. |
− | [[File:Aurora-88K-Black-Smontaggio-04.jpg|400px|thumb|center| | + | [[File:Aurora-88K-Black-Smontaggio-04.jpg|400px|thumb|center|Fig. 4 - inserzione del tubetto]] |
Pennino ed alimentatore devono uscire verso la parte esterna (vedi figura 5). | Pennino ed alimentatore devono uscire verso la parte esterna (vedi figura 5). | ||
− | [[File:Aurora-88K-Black-Smontaggio-05.jpg|400px|thumb|center| | + | [[File:Aurora-88K-Black-Smontaggio-05.jpg|400px|thumb|center|Fig. 5 - estrazione alimentatore e pennino]] |
Ora, se osservate l'alimentatore, capirete perché era indispensabile usare un tubicino per la sua estrazione (vedi figura 6). Se noi avessimo spinto sulla parte centrale (indicata con la freccia gialla) che porta il canale dell'inchiostro, avremmo rischiato di danneggiarla. Agendo sul colletto (colorato di verde nella fotografia) abbiamo potuto scaricare la forza in modo più omogeneo, su una superficie più estesa e su una zona più robusta. | Ora, se osservate l'alimentatore, capirete perché era indispensabile usare un tubicino per la sua estrazione (vedi figura 6). Se noi avessimo spinto sulla parte centrale (indicata con la freccia gialla) che porta il canale dell'inchiostro, avremmo rischiato di danneggiarla. Agendo sul colletto (colorato di verde nella fotografia) abbiamo potuto scaricare la forza in modo più omogeneo, su una superficie più estesa e su una zona più robusta. | ||
− | [[File:Aurora-88K-Black-Smontaggio-06.jpg|400px|thumb|center| | + | [[File:Aurora-88K-Black-Smontaggio-06.jpg|400px|thumb|center|Fig. 6 - zona di applicazione del carico]] |
==Rimozione del pennino== | ==Rimozione del pennino== | ||
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Il pennino è inserito nell'alimentatore a pressione. E' tenuto dalle due alette laterali e dalla conformazione dell'alimentatore che essendo a contatto nella parte centrale del pennino crea un effetto molla che aumenta l'attrito tenendolo fermo. Le sedi per le due alette laterali del pennino terminano con un risalto che dà la battuta posteriore di fine corsa all'inserzione dello stesso (vedi figura 7). | Il pennino è inserito nell'alimentatore a pressione. E' tenuto dalle due alette laterali e dalla conformazione dell'alimentatore che essendo a contatto nella parte centrale del pennino crea un effetto molla che aumenta l'attrito tenendolo fermo. Le sedi per le due alette laterali del pennino terminano con un risalto che dà la battuta posteriore di fine corsa all'inserzione dello stesso (vedi figura 7). | ||
− | [[File:Aurora-88K-Black-Smontaggio-07.jpg|400px|thumb|center| | + | [[File:Aurora-88K-Black-Smontaggio-07.jpg|400px|thumb|center|Fig. 7 - alimentatore e pennino]] |
Lo smontaggio della sezione porta pennino è terminata. (vedi figura 8) | Lo smontaggio della sezione porta pennino è terminata. (vedi figura 8) | ||
− | [[File:Aurora-88K-Black-Smontaggio-08.jpg|400px|thumb|center| | + | [[File:Aurora-88K-Black-Smontaggio-08.jpg|400px|thumb|center|Fig. 8 - sezione alimentatore e pennino]] |
Per rimontare lo stesso gruppo, procedete in modo inverso all'estrazione come da figura 5 tenendo conto di spingere il gruppo verso la sezione portapennino e di allinearlo alla punta di quest'ultimo. Per aiutarvi nella parte finale dell'inserzione, potete usare un pezzo di plastica o di legno opportunamente sagomati con i quali premere sul risalto dell'alimentatore. Evitate di usare la punta del cacciavite a taglio; è comoda, ma essendo di metallo potrebbe lasciare una impronta sulla plastica! | Per rimontare lo stesso gruppo, procedete in modo inverso all'estrazione come da figura 5 tenendo conto di spingere il gruppo verso la sezione portapennino e di allinearlo alla punta di quest'ultimo. Per aiutarvi nella parte finale dell'inserzione, potete usare un pezzo di plastica o di legno opportunamente sagomati con i quali premere sul risalto dell'alimentatore. Evitate di usare la punta del cacciavite a taglio; è comoda, ma essendo di metallo potrebbe lasciare una impronta sulla plastica! | ||
La zona sulla quale spingere è evidenziata nella figura 9 dal colore rosso. | La zona sulla quale spingere è evidenziata nella figura 9 dal colore rosso. | ||
− | [[File:Aurora-88K-Black-Smontaggio-09.jpg|400px|thumb|center| | + | [[File:Aurora-88K-Black-Smontaggio-09.jpg|400px|thumb|center|Fig. 9 - zona di applicazione del carico sull'alimentatore]] |
A livello personale (poiché queste sono scelte soggettive), prima di inserire l'alimentatore nella sezione portapennino, tendo a "sporcare" la circonferenza dell'anello sul quale abbiamo agito per l'estrazione (quello colorato di verde nella figura 6) con un poco di vaselina, togliendone gli eccessi. | A livello personale (poiché queste sono scelte soggettive), prima di inserire l'alimentatore nella sezione portapennino, tendo a "sporcare" la circonferenza dell'anello sul quale abbiamo agito per l'estrazione (quello colorato di verde nella figura 6) con un poco di vaselina, togliendone gli eccessi. | ||
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La manopola del pistone, ovvero quella parte posta all'estremità posteriore della penna che ruotandola consente di caricare/scaricare la stilografica, è tenuta in sede da una vite nascosta sotto ad un tappino nero (vedi figura 10). Nel tappino nero era riportato un cerchietto colorato che indicava il pennino. Se avete fortuna potete osservare delle tracce del colore originale che era bianco, rosso o verde e ripristinarlo. | La manopola del pistone, ovvero quella parte posta all'estremità posteriore della penna che ruotandola consente di caricare/scaricare la stilografica, è tenuta in sede da una vite nascosta sotto ad un tappino nero (vedi figura 10). Nel tappino nero era riportato un cerchietto colorato che indicava il pennino. Se avete fortuna potete osservare delle tracce del colore originale che era bianco, rosso o verde e ripristinarlo. | ||
− | [[File:Aurora-88K-Black-Smontaggio-10.jpg|400px|thumb|center| | + | [[File:Aurora-88K-Black-Smontaggio-10.jpg|400px|thumb|center|Fig. 10 - posizione tappino - vite]] |
− | Per accedere a questa vite occorre scalzare il dischetto dalla sua | + | Per accedere a questa vite occorre scalzare il dischetto dalla sua sedeà. Si può fare in diversi modi. |
La prima cosa è provare a rimuoverlo con del nastro adesivo. Si preme forte la parte adesiva sul tappino, quindi si tira sperando che non sia troppo incastrato. Altrimenti si passa a metodi più "decisi". | La prima cosa è provare a rimuoverlo con del nastro adesivo. Si preme forte la parte adesiva sul tappino, quindi si tira sperando che non sia troppo incastrato. Altrimenti si passa a metodi più "decisi". | ||
Uno consiste nello scalzarlo con l'ausilio della lama di un taglierino a punta (coltellino taglia balsa). Con questo metodo, se fatto bene, si recupera il dischetto; per contro, se tutto non va come dovuto, si rischia di rovinare la resina attorno alla sede come mostrato nella figura 11 (quello illustrato è un caso limite). | Uno consiste nello scalzarlo con l'ausilio della lama di un taglierino a punta (coltellino taglia balsa). Con questo metodo, se fatto bene, si recupera il dischetto; per contro, se tutto non va come dovuto, si rischia di rovinare la resina attorno alla sede come mostrato nella figura 11 (quello illustrato è un caso limite). | ||
− | [[File:Aurora-88K-Black-Smontaggio-11.jpg|400px|thumb|center| | + | [[File:Aurora-88K-Black-Smontaggio-11.jpg|400px|thumb|center|Fig. 11 - deterioramento zona tappino posteriore]] |
Il secondo metodo prevede un “danno controllato”. Potete prendere una punta da trapano di diametro 1–1,5 mm e con molta pazienza, agendo a mano, fate un forellino nel centro del dischetto. Poi prendete una vite autofilettante a punta da 1,9 o 2,2 mm e la usate a modo di cavatappi, ovvero la avvitate tanto quanto basta a fare presa nel materiale e tirate. Il risultato lo vedete nella figura 12. Potete lasciarlo così, oppure cercare un pezzo di plastica (ABS, PP, PA6, etc.) nero e fustellarvi un nuovo dischetto. Se fatto di misura abbastanza giusta e con una plastica "morbida" starà piantato nella sede. | Il secondo metodo prevede un “danno controllato”. Potete prendere una punta da trapano di diametro 1–1,5 mm e con molta pazienza, agendo a mano, fate un forellino nel centro del dischetto. Poi prendete una vite autofilettante a punta da 1,9 o 2,2 mm e la usate a modo di cavatappi, ovvero la avvitate tanto quanto basta a fare presa nel materiale e tirate. Il risultato lo vedete nella figura 12. Potete lasciarlo così, oppure cercare un pezzo di plastica (ABS, PP, PA6, etc.) nero e fustellarvi un nuovo dischetto. Se fatto di misura abbastanza giusta e con una plastica "morbida" starà piantato nella sede. | ||
Molte [[Aurora 88]], soprattutto se sono già state sostituite le guarnizioni interne potrebbero presentarsi '''senza''' questo tappino. | Molte [[Aurora 88]], soprattutto se sono già state sostituite le guarnizioni interne potrebbero presentarsi '''senza''' questo tappino. | ||
− | [[File:Aurora-88K-Black-Smontaggio-12.jpg|400px|thumb|center| | + | [[File:Aurora-88K-Black-Smontaggio-12.jpg|400px|thumb|center|Fig. 12 - forellino sul tappino posteriore]] |
==Rimozione della vite, molla e manopola== | ==Rimozione della vite, molla e manopola== | ||
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Usando un piccolo cacciavite con lama a taglio, svitate la vite che vedete nella figura 11 indicata con la freccia. Quando estraete la vite, fate attenzione che assialmente ad essa è presente una molla a spirale. In alcuni casi la vite o la molla possono non fuoriuscire completamente. L'importante è aver liberato la manopola che può essere estratta tirandola (vedi figura 13). | Usando un piccolo cacciavite con lama a taglio, svitate la vite che vedete nella figura 11 indicata con la freccia. Quando estraete la vite, fate attenzione che assialmente ad essa è presente una molla a spirale. In alcuni casi la vite o la molla possono non fuoriuscire completamente. L'importante è aver liberato la manopola che può essere estratta tirandola (vedi figura 13). | ||
− | [[File:Aurora-88K-Black-Smontaggio-13.jpg|400px|thumb|center| | + | [[File:Aurora-88K-Black-Smontaggio-13.jpg|400px|thumb|center|Fig. 13 - vite e manopola]] |
==Rimozione del fermo della madrevite== | ==Rimozione del fermo della madrevite== | ||
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Per bloccare questa sua traslazione assiale, è presente un fermo che, secondo l'età della penna, può essere un dado esagonale od una piccola ghiera circolare (solitamente in alluminio) bloccati da una spina che li attraversa. Il nostro scopo è di estrarre questa spina passando dalla condizione 1 alla condizione 2 della figura 14. | Per bloccare questa sua traslazione assiale, è presente un fermo che, secondo l'età della penna, può essere un dado esagonale od una piccola ghiera circolare (solitamente in alluminio) bloccati da una spina che li attraversa. Il nostro scopo è di estrarre questa spina passando dalla condizione 1 alla condizione 2 della figura 14. | ||
− | [[File:Aurora-88K-Black-Smontaggio-14.jpg|400px|thumb|center| | + | [[File:Aurora-88K-Black-Smontaggio-14.jpg|400px|thumb|center|Fig. 14 - rimozione della spina e tipi di ghiera]] |
Essendo la spina piantata, per scalzarla occorre una azione meccanica che la faccia fuoriuscire dalla sede. A tale scopo potete costruirvi un piccolo punzone che entri nel foro, e con un martelletto picchiettarla piano piano (vedi figura 15). Bisogna tener presente che solitamente la spina esce solo in una posizione: quella inversa a come è stata piantata; per cui se non si muove, provate nell'altro verso. Questo perché il materiale, quando viene piantato subisce una deformazione plastica, quindi tende ad allargarsi formando una testolina come un chiodo. | Essendo la spina piantata, per scalzarla occorre una azione meccanica che la faccia fuoriuscire dalla sede. A tale scopo potete costruirvi un piccolo punzone che entri nel foro, e con un martelletto picchiettarla piano piano (vedi figura 15). Bisogna tener presente che solitamente la spina esce solo in una posizione: quella inversa a come è stata piantata; per cui se non si muove, provate nell'altro verso. Questo perché il materiale, quando viene piantato subisce una deformazione plastica, quindi tende ad allargarsi formando una testolina come un chiodo. | ||
− | [[File:Aurora-88K-Black-Smontaggio-15.jpg|400px|thumb|center| | + | [[File:Aurora-88K-Black-Smontaggio-15.jpg|400px|thumb|center|Fig. 15 - rimozione meccanica della spina ]] |
E' consigliato offrire un buon contrasto durante lo spiantaggio, in modo tale che l'azione sia più efficace, ma soprattutto per evitare di scaricare forze perpendicolari all'asse della madrevite (con il rischio di piegarla). Per fare ciò, si può appoggiare la ghiera su un blocchetto di legno, in modo che la forza dei colpetti si scarichi sulla spina ed in parte sulla ghiera. | E' consigliato offrire un buon contrasto durante lo spiantaggio, in modo tale che l'azione sia più efficace, ma soprattutto per evitare di scaricare forze perpendicolari all'asse della madrevite (con il rischio di piegarla). Per fare ciò, si può appoggiare la ghiera su un blocchetto di legno, in modo che la forza dei colpetti si scarichi sulla spina ed in parte sulla ghiera. | ||
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Quando la spina fuoriesce un poco, potete aiutarvi con un paio di pinzette per estrarla. Se questa non dovesse venire perché troppo dura, potete usare un piccola tronchesina da elettronica (vedi figura 16). | Quando la spina fuoriesce un poco, potete aiutarvi con un paio di pinzette per estrarla. Se questa non dovesse venire perché troppo dura, potete usare un piccola tronchesina da elettronica (vedi figura 16). | ||
− | [[File:Aurora-88K-Black-Smontaggio-16.jpg|400px|thumb|center| | + | [[File:Aurora-88K-Black-Smontaggio-16.jpg|400px|thumb|center|Fig. 16 - estrazione della spina ]] |
Se durante l'estrazione con la tronchesina la spina vi si è deteriorata come nella figura 17, non preoccupatevi. Procuratevi del filo di ottone, di bronzo o di rame dal diametro di 1 mm e tagliatene uno spezzoncino della lunghezza che vi serve. | Se durante l'estrazione con la tronchesina la spina vi si è deteriorata come nella figura 17, non preoccupatevi. Procuratevi del filo di ottone, di bronzo o di rame dal diametro di 1 mm e tagliatene uno spezzoncino della lunghezza che vi serve. | ||
− | [[File:Aurora-88K-Black-Smontaggio-17.jpg|400px|thumb|center| | + | [[File:Aurora-88K-Black-Smontaggio-17.jpg|400px|thumb|center|Fig. 17 - spina deteriorata]] |
Giunti a questo punto, tolta la spina, potete far uscire la ghiera di fermo della madrevite (vedi figura 18). | Giunti a questo punto, tolta la spina, potete far uscire la ghiera di fermo della madrevite (vedi figura 18). | ||
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==Estrazione del pistone== | ==Estrazione del pistone== | ||
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Se voi fate una pressione con un perno sullo stesso alberino della madrevite, e questa è tutta dentro al pistone, la forza che eserciterete si scaricherà assialmente lungo tutti i punti di contatto del filetto tra il pistone e la madrevite con uno stress minimo. Per contro, se l'alberino è fuoriuscito, quando lo spingerete, scaricherà la forza che gli applicate come potrà al pistone (spiegazione semplicistica senza scomodare la scomposizione dei vettori!). Quindi non vi resta che prendere un tondino, appoggiarlo alla madrevite e spingere (vedi figura 19). | Se voi fate una pressione con un perno sullo stesso alberino della madrevite, e questa è tutta dentro al pistone, la forza che eserciterete si scaricherà assialmente lungo tutti i punti di contatto del filetto tra il pistone e la madrevite con uno stress minimo. Per contro, se l'alberino è fuoriuscito, quando lo spingerete, scaricherà la forza che gli applicate come potrà al pistone (spiegazione semplicistica senza scomodare la scomposizione dei vettori!). Quindi non vi resta che prendere un tondino, appoggiarlo alla madrevite e spingere (vedi figura 19). | ||
− | [[File:Aurora-88K-Black-Smontaggio-19.jpg|400px|thumb|center| | + | [[File:Aurora-88K-Black-Smontaggio-19.jpg|400px|thumb|center|Fig. 19 - estrazione del pistone e della madrevite]] |
Troverete una certa resistenza quando le guarnizioni giungeranno a contatto della filettatura del serbatoio, ma è normale. | Troverete una certa resistenza quando le guarnizioni giungeranno a contatto della filettatura del serbatoio, ma è normale. | ||
− | Le guarnizioni, per garantire la tenuta hanno un labbro che è in interferenza con il corpo esattamente come | + | Le guarnizioni, per garantire la tenuta hanno un labbro che è in interferenza con il corpo esattamente come fa il tampone in gomma dello stantuffo di una siringa (vedi figura 20). |
− | [[File:Aurora-88K-Black-Smontaggio-20.jpg|400px | thumb|center| | + | [[File:Aurora-88K-Black-Smontaggio-20.jpg|400px|thumb|center|Fig. 20 - labbro delle guarnizioni]] |
Quando questi labbri giungono sulle creste dei filetti tendono a piantare. Volendoli aiutare, si può passare, preventivamente, un poco di vaselina sulla filettatura. Nella figura 21 si può vedere il pistone con la madrevite estratti (o meglio spinti fuori) dal serbatoio. | Quando questi labbri giungono sulle creste dei filetti tendono a piantare. Volendoli aiutare, si può passare, preventivamente, un poco di vaselina sulla filettatura. Nella figura 21 si può vedere il pistone con la madrevite estratti (o meglio spinti fuori) dal serbatoio. | ||
+ | [[File:Aurora-88K-Black-Smontaggio-21.jpg|400px|thumb|center|Fig. 21 - pistone con gruppo guarnizioni e madrevite]] | ||
+ | |||
+ | ==Smontaggio gruppo guarnizioni== | ||
− | [[ | + | Il gruppo guarnizioni si libera dal pistone svitando una piccola ghiera plastica, solitamente di colore nero, che è posta all'inizio del pistone. Il suo compito è quello di comprimere le guarnizioni e di tenerle impaccate tra di loro. In [[Chiave ghiera Aurora 88|questa pagina]] trovate un esempio di un utensile autocostruito per svitare la ghiera. Il gruppo guarnizioni è formato da 2 guarnizioni, un feltrino ed altre 2 guarnizioni (vedi figura 22). |
− | + | [[File:Aurora-88K-Black-Smontaggio-22.jpg|400px|thumb|center|Fig. 22 - gruppo guarnizioni]] | |
+ | |||
+ | Sicuramente vi sarete accorti che il pistone nella figura 22 è privo della parte filettata (in quanto rotta), si può vedere integro nella [[:File:Aurora-88-Black-FullDismount.jpg|foto iniziale]] della penna completamente smontata. A questo punto avete smontato completamente la vostra [[Aurora 88]]. | ||
− | + | == Smontaggio del tappo== | |
− | + | Lo smontaggio del tappo per poter rimuovere la clip è tutt'altro che semplice, questa infatti è montata ad anello fra due rondelle, tenuta in posizione dalla vite che costituisce la testina del cappuccio, che blocca anche il controcappuccio, grazie ad un dado di bloccaggio interno al cappuccio stesso, come illustrato in figura 23. Per lo smontaggio deve essere svitato quest'ultimo, che facilmente risulta incrostato dai residui di inchiostro. | |
− | + | [[File:Aurora-88-Cap-Dismount.jpg|400px|thumb|center|Fig. 23 - esploso del cappuccio]] | |
− | [ | + | Sulle [[Aurora 88|88]] sono presenti due tipi di dado: uno ha due tacche a 180°, l'altro ha tre tacche a 120°, le tacche non sono molto profonde e bisogna essere prudenti per evitare di danneggiarle. Per svitare i dadi è opportuno usare delle opportune chiavi sulle misure dei cappucci come quella illustrate in figure 24a e 24b (da notare che quella con tre settori a 120° deve avere un dentino leggermente più lungo). |
− | + | [[File:Aurora-88-Chiavi-Smontaggio.jpg|400px|thumb|center|Fig. 24a - chiavi di smontaggio per il cappuccio]] | |
+ | [[File:Aurora-88-Chiavi-Smontaggio-Disegno.jpg|400px|thumb|center|Fig. 24b - schema delle chiavi di smontaggio]] | ||
==Rimontare il corpo penna== | ==Rimontare il corpo penna== | ||
− | Rimontare completamente il corpo penna non dovrebbe presentare particolari difficoltà dopo che lo avete smontato. Basta eseguire le operazioni in senso inverso. L'unica attenzione da porre è nel rimontare il gruppo pistone e madrevite. Se osservate il pistone, noterete che, dalle guarnizioni in poi, presenta un corpo esagonale. Guardando all'interno del serbatoio, vedrete che, verso il fondo, è presente un particolare plastico che presenta un foro anch'esso esagonale (vedi figura | + | Rimontare completamente il corpo penna non dovrebbe presentare particolari difficoltà dopo che lo avete smontato. Basta eseguire le operazioni in senso inverso. L'unica attenzione da porre è nel rimontare il gruppo pistone e madrevite. Se osservate il pistone, noterete che, dalle guarnizioni in poi, presenta un corpo esagonale. Guardando all'interno del serbatoio, vedrete che, verso il fondo, è presente un particolare plastico che presenta un foro anch'esso esagonale (vedi figura 25). Questo perché non consenta al pistone di ruotare (l'eventuale smontaggio di tale pezzo richiede una chiave esagonale da 5,5 mm). |
− | [[File:Aurora-88K-Black-Smontaggio-23.jpg|400px|thumb|center| | + | [[File:Aurora-88K-Black-Smontaggio-23.jpg|400px|thumb|center|Fig. 25 - serbatoio]] |
Il funzionamento è il seguente: quando ruotate la manopola di caricamento, questa è montata assialmente alla madrevite e quindi le trasmette tutto il moto circolare. Essendo il pistone collocato in una sede esagonale, ovviamente non può ruotare, di conseguenza la madrevite si avviterà nel corpo del pistone trasformando così il moto circolare in moto rettilineo. | Il funzionamento è il seguente: quando ruotate la manopola di caricamento, questa è montata assialmente alla madrevite e quindi le trasmette tutto il moto circolare. Essendo il pistone collocato in una sede esagonale, ovviamente non può ruotare, di conseguenza la madrevite si avviterà nel corpo del pistone trasformando così il moto circolare in moto rettilineo. | ||
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Consiglio di avvitare provvisoriamente la sezione porta pennino per bloccare la corsa verso il basso del pistone, e poi procedere con il rimontaggio della ghiera di fermo, la spina e la manopola. Provate se tutto gira libero, e riportate il pistone nella parte alta. | Consiglio di avvitare provvisoriamente la sezione porta pennino per bloccare la corsa verso il basso del pistone, e poi procedere con il rimontaggio della ghiera di fermo, la spina e la manopola. Provate se tutto gira libero, e riportate il pistone nella parte alta. | ||
− | Svitate la sezione porta pennino, e provvedete alla sua sigillatura (indispensabile!), ed infine rimontatela. | + | Svitate la sezione porta pennino, e provvedete alla sua sigillatura (indispensabile!), ed infine rimontatela. Per la sigillatura potete riferirvi a [[Sigillatura_delle_penne|questa pagina]] |
Se non avete avanzato pezzi, l'operazione vi è riuscita! | Se non avete avanzato pezzi, l'operazione vi è riuscita! |
Versione attuale delle 18:12, 1 giu 2020
Smontare una stilografica è sempre una soluzione estrema. Normalmente, come per la chirurgia, prima di intervenire sul paziente si provano delle terapie alternative. Leggete attentamente la pagina sui consigli generali per il ripristino di stilografiche. Se qualcosa è incurabile, o nel nostro caso rotto, allora si opera... ma con giudizio!
Questa piccola guida, redatta sull'esperienza di appassionati, vi illustrerà una sequenza per smontare e rimontare l'Aurora 88 (nelle varie versioni). L'Aurora 88 è una penna molto ricca di particolari: solo il corpo penna conta circa venti pezzi. Vediamo come disassemblarli:
Estrazione del pennino
La prima cosa da fare è preservare il pennino da possibili colpi e/o cadute durante le fasi di smontaggio. L'estrazione del pennino può essere effettuata prendendolo per la punta con un oggetto morbido (panno o carta da cucina) e tirandolo verso l'esterno stretto tra le dita. Nel caso questo non vi riesca facilmente, non tentate di aiutarvi con attrezzi quali pinze e simili, esiste un piano B: passate al punto successivo, altrimenti potete saltare direttamente allo smontaggio della manopola del pistone.
Svitare la sezione porta pennino dal corpo
Normalmente, tutte le penne che devono garantire una tenuta tra queste due parti hanno uno strato di collante che seccandosi rende difficoltosa l'operazione di svitamento. Per ovviare a ciò, potete riscaldare la zona di giunzione con l'aria calda di un phon (vedi zona indicata nella figura 1). Naturalmente l'azione deve essere eseguita su tutta la circonferenza interessata. Un altro metodo per riscaldare la zona è quello di passare la penna (solo per la parte interessata) sopra ad un fornelletto a spirito. E' una tecnica da riparatori provetti che richiede una discreta maestria. Se vi distraete un attimo la resina della vostra penna potrebbe deteriorarsi, quindi se volete provare... fatevi le ossa su una penna da rottamare. Prima di farlo comunque consultate le istruzioni sull'uso del calore su questa pagina.
Un consiglio: prima di proseguire, se funziona, portate il pistone nella parte alta (ovvero come se caricaste l'inchiostro) e lasciatecelo.
Separazione della sezione porta pennino dal corpo
Dopo aver scaldato la zona indicata nel punto precedente, prendete con le mani le due parti ed agite con una torsione in senso antiorario, ovvero svitate. Se forzando non vi riesce, scaldate ancora un poco e riprovate: non usate le pinze. Il risultato lo potete vedere nella figura 2. L'anellino è evidenziato con una freccia perché è asimmetrico, ha un verso. Se lo smontate, avrete il 50% di possibilità che rimontandolo non entri nella sede. Non forzatelo ma provate a girarlo.
Estrazione dell'alimentatore e del pennino
Ora che avete il puntale in mano, potete procedere all'estrazione dell'alimentatore. Per fare ciò, occorre un tubetto che abbia un diametro esterno massimo di 5,5 mm ed un diametro interno minimo di 2,8 mm (vedi esempio nella figura 3).
Inseritelo nella sezione porta pennino e spingete (vedi figura 4). Non ci sono ritenute meccaniche, per cui lo sforzo è dovuto solo all'attrito tra le parti.
Pennino ed alimentatore devono uscire verso la parte esterna (vedi figura 5).
Ora, se osservate l'alimentatore, capirete perché era indispensabile usare un tubicino per la sua estrazione (vedi figura 6). Se noi avessimo spinto sulla parte centrale (indicata con la freccia gialla) che porta il canale dell'inchiostro, avremmo rischiato di danneggiarla. Agendo sul colletto (colorato di verde nella fotografia) abbiamo potuto scaricare la forza in modo più omogeneo, su una superficie più estesa e su una zona più robusta.
Rimozione del pennino
Il pennino è inserito nell'alimentatore a pressione. E' tenuto dalle due alette laterali e dalla conformazione dell'alimentatore che essendo a contatto nella parte centrale del pennino crea un effetto molla che aumenta l'attrito tenendolo fermo. Le sedi per le due alette laterali del pennino terminano con un risalto che dà la battuta posteriore di fine corsa all'inserzione dello stesso (vedi figura 7).
Lo smontaggio della sezione porta pennino è terminata. (vedi figura 8)
Per rimontare lo stesso gruppo, procedete in modo inverso all'estrazione come da figura 5 tenendo conto di spingere il gruppo verso la sezione portapennino e di allinearlo alla punta di quest'ultimo. Per aiutarvi nella parte finale dell'inserzione, potete usare un pezzo di plastica o di legno opportunamente sagomati con i quali premere sul risalto dell'alimentatore. Evitate di usare la punta del cacciavite a taglio; è comoda, ma essendo di metallo potrebbe lasciare una impronta sulla plastica! La zona sulla quale spingere è evidenziata nella figura 9 dal colore rosso.
A livello personale (poiché queste sono scelte soggettive), prima di inserire l'alimentatore nella sezione portapennino, tendo a "sporcare" la circonferenza dell'anello sul quale abbiamo agito per l'estrazione (quello colorato di verde nella figura 6) con un poco di vaselina, togliendone gli eccessi.
Smontaggio della manopola del pistone
La manopola del pistone, ovvero quella parte posta all'estremità posteriore della penna che ruotandola consente di caricare/scaricare la stilografica, è tenuta in sede da una vite nascosta sotto ad un tappino nero (vedi figura 10). Nel tappino nero era riportato un cerchietto colorato che indicava il pennino. Se avete fortuna potete osservare delle tracce del colore originale che era bianco, rosso o verde e ripristinarlo.
Per accedere a questa vite occorre scalzare il dischetto dalla sua sedeà. Si può fare in diversi modi. La prima cosa è provare a rimuoverlo con del nastro adesivo. Si preme forte la parte adesiva sul tappino, quindi si tira sperando che non sia troppo incastrato. Altrimenti si passa a metodi più "decisi". Uno consiste nello scalzarlo con l'ausilio della lama di un taglierino a punta (coltellino taglia balsa). Con questo metodo, se fatto bene, si recupera il dischetto; per contro, se tutto non va come dovuto, si rischia di rovinare la resina attorno alla sede come mostrato nella figura 11 (quello illustrato è un caso limite).
Il secondo metodo prevede un “danno controllato”. Potete prendere una punta da trapano di diametro 1–1,5 mm e con molta pazienza, agendo a mano, fate un forellino nel centro del dischetto. Poi prendete una vite autofilettante a punta da 1,9 o 2,2 mm e la usate a modo di cavatappi, ovvero la avvitate tanto quanto basta a fare presa nel materiale e tirate. Il risultato lo vedete nella figura 12. Potete lasciarlo così, oppure cercare un pezzo di plastica (ABS, PP, PA6, etc.) nero e fustellarvi un nuovo dischetto. Se fatto di misura abbastanza giusta e con una plastica "morbida" starà piantato nella sede. Molte Aurora 88, soprattutto se sono già state sostituite le guarnizioni interne potrebbero presentarsi senza questo tappino.
Rimozione della vite, molla e manopola
à Usando un piccolo cacciavite con lama a taglio, svitate la vite che vedete nella figura 11 indicata con la freccia. Quando estraete la vite, fate attenzione che assialmente ad essa è presente una molla a spirale. In alcuni casi la vite o la molla possono non fuoriuscire completamente. L'importante è aver liberato la manopola che può essere estratta tirandola (vedi figura 13).
Rimozione del fermo della madrevite
Per poter eseguire il caricamento della penna è presente una madrevite in metallo, con filettatura particolare (filettatura differenziale), che essendo bloccata non può traslare assialmente, ma può solo ruotare. Quindi, avvitandosi o svitandosi nel corpo del pistone lo porta in su od in giù creando, quando sale la depressione (carica) e quando scende la pressione (scarica) necessaria a caricare/scaricare l'inchiostro nel serbatoio. Per bloccare questa sua traslazione assiale, è presente un fermo che, secondo l'età della penna, può essere un dado esagonale od una piccola ghiera circolare (solitamente in alluminio) bloccati da una spina che li attraversa. Il nostro scopo è di estrarre questa spina passando dalla condizione 1 alla condizione 2 della figura 14.
Essendo la spina piantata, per scalzarla occorre una azione meccanica che la faccia fuoriuscire dalla sede. A tale scopo potete costruirvi un piccolo punzone che entri nel foro, e con un martelletto picchiettarla piano piano (vedi figura 15). Bisogna tener presente che solitamente la spina esce solo in una posizione: quella inversa a come è stata piantata; per cui se non si muove, provate nell'altro verso. Questo perché il materiale, quando viene piantato subisce una deformazione plastica, quindi tende ad allargarsi formando una testolina come un chiodo.
E' consigliato offrire un buon contrasto durante lo spiantaggio, in modo tale che l'azione sia più efficace, ma soprattutto per evitare di scaricare forze perpendicolari all'asse della madrevite (con il rischio di piegarla). Per fare ciò, si può appoggiare la ghiera su un blocchetto di legno, in modo che la forza dei colpetti si scarichi sulla spina ed in parte sulla ghiera.
Quando la spina fuoriesce un poco, potete aiutarvi con un paio di pinzette per estrarla. Se questa non dovesse venire perché troppo dura, potete usare un piccola tronchesina da elettronica (vedi figura 16).
Se durante l'estrazione con la tronchesina la spina vi si è deteriorata come nella figura 17, non preoccupatevi. Procuratevi del filo di ottone, di bronzo o di rame dal diametro di 1 mm e tagliatene uno spezzoncino della lunghezza che vi serve.
Giunti a questo punto, tolta la spina, potete far uscire la ghiera di fermo della madrevite (vedi figura 18).
Estrazione del pistone
Per estrarre il pistone dal serbatoio (o corpo) occorre esercitare una forza sull'alberino della madrevite. Questo è il motivo per il quale, alla fine del punto 2, vi avevo consigliato di far salire il pistone. In pratica, in questa penna, il fine corsa inferiore è dato dalla sezione portapennino montata. Se tale sezione non c'è, ruotando la manopola, il pistone si disimpegna dalla madrevite e, salvo casi fortuiti, non riuscirete più ad agganciarlo. Se voi fate una pressione con un perno sullo stesso alberino della madrevite, e questa è tutta dentro al pistone, la forza che eserciterete si scaricherà assialmente lungo tutti i punti di contatto del filetto tra il pistone e la madrevite con uno stress minimo. Per contro, se l'alberino è fuoriuscito, quando lo spingerete, scaricherà la forza che gli applicate come potrà al pistone (spiegazione semplicistica senza scomodare la scomposizione dei vettori!). Quindi non vi resta che prendere un tondino, appoggiarlo alla madrevite e spingere (vedi figura 19).
Troverete una certa resistenza quando le guarnizioni giungeranno a contatto della filettatura del serbatoio, ma è normale. Le guarnizioni, per garantire la tenuta hanno un labbro che è in interferenza con il corpo esattamente come fa il tampone in gomma dello stantuffo di una siringa (vedi figura 20).
Quando questi labbri giungono sulle creste dei filetti tendono a piantare. Volendoli aiutare, si può passare, preventivamente, un poco di vaselina sulla filettatura. Nella figura 21 si può vedere il pistone con la madrevite estratti (o meglio spinti fuori) dal serbatoio.
Smontaggio gruppo guarnizioni
Il gruppo guarnizioni si libera dal pistone svitando una piccola ghiera plastica, solitamente di colore nero, che è posta all'inizio del pistone. Il suo compito è quello di comprimere le guarnizioni e di tenerle impaccate tra di loro. In questa pagina trovate un esempio di un utensile autocostruito per svitare la ghiera. Il gruppo guarnizioni è formato da 2 guarnizioni, un feltrino ed altre 2 guarnizioni (vedi figura 22).
Sicuramente vi sarete accorti che il pistone nella figura 22 è privo della parte filettata (in quanto rotta), si può vedere integro nella foto iniziale della penna completamente smontata. A questo punto avete smontato completamente la vostra Aurora 88.
Smontaggio del tappo
Lo smontaggio del tappo per poter rimuovere la clip è tutt'altro che semplice, questa infatti è montata ad anello fra due rondelle, tenuta in posizione dalla vite che costituisce la testina del cappuccio, che blocca anche il controcappuccio, grazie ad un dado di bloccaggio interno al cappuccio stesso, come illustrato in figura 23. Per lo smontaggio deve essere svitato quest'ultimo, che facilmente risulta incrostato dai residui di inchiostro.
Sulle 88 sono presenti due tipi di dado: uno ha due tacche a 180°, l'altro ha tre tacche a 120°, le tacche non sono molto profonde e bisogna essere prudenti per evitare di danneggiarle. Per svitare i dadi è opportuno usare delle opportune chiavi sulle misure dei cappucci come quella illustrate in figure 24a e 24b (da notare che quella con tre settori a 120° deve avere un dentino leggermente più lungo).
Rimontare il corpo penna
Rimontare completamente il corpo penna non dovrebbe presentare particolari difficoltà dopo che lo avete smontato. Basta eseguire le operazioni in senso inverso. L'unica attenzione da porre è nel rimontare il gruppo pistone e madrevite. Se osservate il pistone, noterete che, dalle guarnizioni in poi, presenta un corpo esagonale. Guardando all'interno del serbatoio, vedrete che, verso il fondo, è presente un particolare plastico che presenta un foro anch'esso esagonale (vedi figura 25). Questo perché non consenta al pistone di ruotare (l'eventuale smontaggio di tale pezzo richiede una chiave esagonale da 5,5 mm).
Il funzionamento è il seguente: quando ruotate la manopola di caricamento, questa è montata assialmente alla madrevite e quindi le trasmette tutto il moto circolare. Essendo il pistone collocato in una sede esagonale, ovviamente non può ruotare, di conseguenza la madrevite si avviterà nel corpo del pistone trasformando così il moto circolare in moto rettilineo.
Contrariamente a quanto fatto per lo smontaggio, in questa fase dovremo imboccare la madrevite nel pistone, lasciandola abbastanza svitata al fine di ottenere da queste due parti la massima lunghezza. Tale lunghezza ci permetterà di imboccare il codolo cilindrico posteriore della madrevite (dove è piantata la spina) nella parte circolare che fuoriesce dal serbatoio, avendo ancora il gruppo delle guarnizioni nella zona filettata. Cercate di orientare la parte esagonale del pistone con quella della femmina. Non ci sono riferimenti, è solo una questione mnemonica (esempio: faccia piatta in basso, ruoto il pistone con una faccia piatta in basso). Provate a spingere; se vi si blocca, estraete il pistone (figura 19) ruotatelo di qualche grado e riprovate. Con un poco di pazienza (e qualche tentativo) vedrete che l'impresa riuscirà.
Consiglio di avvitare provvisoriamente la sezione porta pennino per bloccare la corsa verso il basso del pistone, e poi procedere con il rimontaggio della ghiera di fermo, la spina e la manopola. Provate se tutto gira libero, e riportate il pistone nella parte alta.
Svitate la sezione porta pennino, e provvedete alla sua sigillatura (indispensabile!), ed infine rimontatela. Per la sigillatura potete riferirvi a questa pagina
Se non avete avanzato pezzi, l'operazione vi è riuscita!
COMPLIMENTI!