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Benché la [[Omas Extra]] sia molto simile alla [[Doric]], introdotta pochi mesi prima, la questione se si tratti di una imitazione di quest'ultima è comunque controversa, dato che il tempo intercorso è piuttosto breve.<ref>gli estimatori della [[Omas]] fanno notare che, dato il brevissimo tempo intercorso fra l'uscira delle due penne, non sarebbe stato possibile creare gli impianti produttivi se la [[Omas Extra]] fosse stata una imitazione della [[Doric]].</ref> C'è però da notare che la [[Novum]] dell'[[Aurora]], con la stessa lavorazione faccettata, risaliva a ben due anni prima e che la [[Deco Band]] della [[Eversharp]], con la vera decorata a forma di greca, risaliva al 1928. Indipendentemente dal fatto che possa essere considerata una imitazione o meno, la [[Extra]], per qualità di materiali e di lavorazione, si può senza dubbio ritenere assolutamente al pari, se non spesso superiore, rispetto ai modelli cui può essersi ispirata. La penna inoltre riscosse un successo enorme e rimase in produzione fino al 1946, sia pure con variazioni stilistiche minori, come  
 
Benché la [[Omas Extra]] sia molto simile alla [[Doric]], introdotta pochi mesi prima, la questione se si tratti di una imitazione di quest'ultima è comunque controversa, dato che il tempo intercorso è piuttosto breve.<ref>gli estimatori della [[Omas]] fanno notare che, dato il brevissimo tempo intercorso fra l'uscira delle due penne, non sarebbe stato possibile creare gli impianti produttivi se la [[Omas Extra]] fosse stata una imitazione della [[Doric]].</ref> C'è però da notare che la [[Novum]] dell'[[Aurora]], con la stessa lavorazione faccettata, risaliva a ben due anni prima e che la [[Deco Band]] della [[Eversharp]], con la vera decorata a forma di greca, risaliva al 1928. Indipendentemente dal fatto che possa essere considerata una imitazione o meno, la [[Extra]], per qualità di materiali e di lavorazione, si può senza dubbio ritenere assolutamente al pari, se non spesso superiore, rispetto ai modelli cui può essersi ispirata. La penna inoltre riscosse un successo enorme e rimase in produzione fino al 1946, sia pure con variazioni stilistiche minori, come  
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Nel 1936 venne introdotto un nuovo modello, la [[Lucens]] dotato di un originale, per l'Italia, sistema di caricamento, denominato ''[[stantuffo tuffante]]''. In realtà il meccanismo è sostanzialmente identico a quello usato dalla [[Dunn]], precedente di ben 15 anni, anche se non è possibile stabilire se si tratti di una copia o di una realizzazione indipendente. La [[Lucens]] costituisce comunque una delle più belle penne stilografiche mai realizzate, in particolare per la bellezza della celluloide utilizzata, dotata di sezioni trasparenti per la visualizzazione dell'inchiostro.
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Nel 1936 venne brevettato ed introdotto un nuovo modello, la [[Lucens]] dotato di un originale, per l'Italia, sistema di caricamento, denominato ''[[stantuffo tuffante]]''. In realtà il meccanismo è sostanzialmente identico a quello usato dalla [[Dunn]], precedente di ben 15 anni, anche se non è possibile stabilire se si tratti di una copia o di una realizzazione indipendente. La [[Lucens]] costituisce comunque una delle più belle penne stilografiche mai realizzate, in particolare per la bellezza della celluloide utilizzata, dotata di sezioni trasparenti per la visualizzazione dell'inchiostro.
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Realizzata inizialmente in versione liscia, alla [[Lucens]] si unì anche la [[Extra Lucens]], dotata di un corpo sfaccettato come la [[Extra]], ma con caricamento a ''[[stantuffo tuffante]]'' e tre sottili vere sul cappuccio. Nel 1938 la precedente clip a rotellina (molto simile a quella della [[Doric]] della [[Eversharp]]) venne sostituita da una clip a forma di freccia, chiara imitazione di quella introdotta dalla [[Parker]] con la [[Vacumatic]], imitazione ancor più evidente dalla presenza di un disegno di freccia sostanzialmente identico inciso sul pennino. Nonostante questo la [[Extra Lucens]] resta una penna senza ombra di dubbio superiore in tutti gli aspetti (tecnico, estetico e di qualità realizzativa) a qualunque [[Vacumatic]] e probabilmente il più bel modello prodotto dalla [[OMAS]].  
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Realizzata inizialmente in versione liscia, alla [[Lucens]] si unì anche la [[Extra Lucens]], dotata di un corpo sfaccettato come la [[Omas Extra|Extra]], ma con caricamento a ''[[stantuffo tuffante]]'' e tre sottili vere sul cappuccio. Nel 1938 la precedente clip a rotellina (molto simile a quella della [[Doric]] della [[Eversharp]]) venne sostituita da una clip a forma di freccia, chiara imitazione di quella introdotta dalla [[Parker]] con la [[Vacumatic]], imitazione ancor più evidente dalla presenza di un disegno di freccia sostanzialmente identico inciso sul pennino. Nonostante questo la [[Extra Lucens]] resta una penna senza ombra di dubbio superiore in tutti gli aspetti (tecnico, estetico e di qualità realizzativa) a qualunque [[Vacumatic]] e probabilmente il più bel modello prodotto dalla [[OMAS]].  
    
Col progredire della guerra iniziarono a scarseggiare le materie prime ed in particolare l'oro per i pennini, come la gran parte delle aziende europee la [[OMAS]] dovette ricorrere ad una lega di acciaio, ribattezzata ''Permanio'', della quale si proclamava la superiorità anche rispetto all'oro. In realtà proprio questa lega risultò essere una delle più suscettibili alla corrosione, tanto che oggi i pennini in ''Permanio'' sono rarissimi ed hanno un valore ben più alto dei loro analoghi in oro.  
 
Col progredire della guerra iniziarono a scarseggiare le materie prime ed in particolare l'oro per i pennini, come la gran parte delle aziende europee la [[OMAS]] dovette ricorrere ad una lega di acciaio, ribattezzata ''Permanio'', della quale si proclamava la superiorità anche rispetto all'oro. In realtà proprio questa lega risultò essere una delle più suscettibili alla corrosione, tanto che oggi i pennini in ''Permanio'' sono rarissimi ed hanno un valore ben più alto dei loro analoghi in oro.  
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Nel dopoguerra la produzione riprese con nuove penne di forma ogivale, ed il passaggio al [[caricamento a stantuffo]]. In particolare nel 1948 venne realizzato quella che è forse la più significativa invenzione nel mondo della stilografica italiana, il modello [[361]]. Nata in risposta al successo della [[Parker]] [[51]], l'originalità della penna sta nella posizione centrale del pennino, montato sull'asse della penna, intorno al quale ruota un controcappuccio aperto su un lato. A seconda della posizione di questo, ed in particolare del lato aperto, il pennino può venire quasi completamente coperto, ottenendo una scrittura rigida, o lasciato scoperto, consentendo una scrittura flessibile. Un sistema di gradazione del tratto molto funzionale, tanto che si narra che la stessa [[Parker]] tentò più volte di acquisire il brevetto dalla [[OMAS]].
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Nel dopoguerra la produzione riprese con nuove penne di forma ogivale, ed il passaggio al [[caricamento a stantuffo]]. Nel 1946 la linea [[Omas Extra|Extra]] venne completamente ristilizzata, venne mantenuta la clip a rotellina ma vengono usate tre verette sul cappuccio, inoltre viene adottato il [[caricamento a stantuffo]] e viene introdotta una sezione trasparente per la visualizzazione del livello di inchiostro. Vengono mantenute tre misure, piccola, media e grande, identificate rispettivamente coi numeri [[Omas Extra 55x|555]], [[Omas Extra 55x|556]] e [[Omas Extra 55x|557]].
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In particolare nel 1948 venne realizzato quella che è forse la più significativa invenzione nel mondo della stilografica italiana, il modello [[Omas 361|361]]. Nata in risposta al successo della [[Parker 51]], l'originalità della penna sta nella posizione centrale del pennino, montato sull'asse della penna, intorno al quale ruota un controcappuccio aperto su un lato. A seconda della posizione di quest'ultimo, ed in particolare del lato aperto, il pennino può venire quasi completamente coperto, ottenendo una scrittura rigida, o lasciato scoperto, consentendo una scrittura flessibile. Un sistema di gradazione del tratto molto funzionale, tanto che si narra che la stessa [[Parker]] tentò più volte di acquisire il brevetto dalla [[OMAS]].
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L'introduzione della [[Omas 361|361]] portò ad una serie di novità anche sul piano stilistico oltre che su quello tecnico, per la sua produzione vennero infatte adottate delle nuove linee di forma ogivale, inoltre si passò ad una singola veretta sul cappuccio ed al meccanismo di [[caricamento a stantuffo]] che venne utilizzato per tutta la produzione eccettuata la [[Extra Lucens]] che rimase con lo ''[[stantuffo tuffante]]'', la clip a freccia ed i tre anellini sul cappuccio, restando in produzione, sia pure senza pennino bicolore, nel solo colore nero e nelle dimensioni grande e media per tutti gli anni '50.
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Sono inoltre da segnalare, introdotti all'incirca nel 1950 e mantenuti in produzione per brevissimo tempo, i modelli [[Omas Extra 35x|351]] e [[Omas Extra 35x|352]], penne rarissime ed introvabili, di forma faccettata, ma con [[caricamento a stantuffo]], il cui corpo era realizzato incollando alternativamente sezioni di celluloide trasparente e colorata, così da ottenere uno straordinario risultato di serbatoio trasparente a sezioni alternate.
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Nel corso degli anni '50 le forme ogivali della [[Omas 361|361]] vennero adottate anche per gli altri modelli, venne realizzata la [[Lucens Ogiva]] in celluloide nera con finestra trasparente rossa o gialla, presente anche nella variante con cappuccio metallico. Le forme sfaccettate vennero comunque mantenute, sia per la [[Omas 361|361]] che per le nuove serie [[Omas 55x|555]], [[Omas 55x|556]] e [[Omas 55x|557]] che vennero realizzate sia in versione tonda (identificata dalla lettera "S") che in versione sfacettata (identificata dalla lettera "F").  
    
Negli anni successivi la produzione della [[OMAS]] proseguì, con la realizzazione di penne stilografiche in celluloide con [[caricamento a stantuffo]]. L'azienda produsse nuovi modelli coma la [[VS]] e la [[CS]]. Con la morte di Armando Simoni nel 1958 però non vennero prodotte significative innovazioni, anche se negli ultimi decenni sono stati introdotti diversi modelli, cercando di inseguire la fascia alta del mercato e degli oggetti di lusso, riportando anche in produzione alcuni modelli in celluloide simili a quelli degli anni '30. L'azienda è ancora oggi presente sul mercato, pur essendo passata di mano dagli eredi di Simoni per essere prima ceduta prima alla [http://en.wikipedia.org/wiki/LVMH Luis Vuitton] e poi alla cinese Xinyu Hengdeli.
 
Negli anni successivi la produzione della [[OMAS]] proseguì, con la realizzazione di penne stilografiche in celluloide con [[caricamento a stantuffo]]. L'azienda produsse nuovi modelli coma la [[VS]] e la [[CS]]. Con la morte di Armando Simoni nel 1958 però non vennero prodotte significative innovazioni, anche se negli ultimi decenni sono stati introdotti diversi modelli, cercando di inseguire la fascia alta del mercato e degli oggetti di lusso, riportando anche in produzione alcuni modelli in celluloide simili a quelli degli anni '30. L'azienda è ancora oggi presente sul mercato, pur essendo passata di mano dagli eredi di Simoni per essere prima ceduta prima alla [http://en.wikipedia.org/wiki/LVMH Luis Vuitton] e poi alla cinese Xinyu Hengdeli.
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| 1940 || Sostituita la vera con tre anelli sul cappuccio sulla [[Extra]] faccettata
 
| 1940 || Sostituita la vera con tre anelli sul cappuccio sulla [[Extra]] faccettata
 
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| 1946 || Dismesso il modello [[Extra]]
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| 1946 || Ristilizzato il modello [[Omas Extra|Extra]], sostituito dalla [[Omas Extra 55x|nuova versione]] a [[caricamento a stantuffo|stantuffo]]
 
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| 1948 || Introdotto il modello [[Omas 361|361]]
 
| 1948 || Introdotto il modello [[Omas 361|361]]
 
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| 1950 || Introdotti il modelli [[Omas 35x|351]] e [[Omas 35x|351]]
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| 1950 || Introdotti il modelli [[Omas Extra 35x|351]] e [[Omas Extra 35x|352]]
 
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| 1952 || (data indicativa<ref>si fa riferimento alla prima metà degli anni '50.</ref>) Introdotti i modelli [[Omas 55x|555]], [[Omas 55x|556]] e [[Omas 55x|557]]  
 
| 1952 || (data indicativa<ref>si fa riferimento alla prima metà degli anni '50.</ref>) Introdotti i modelli [[Omas 55x|555]], [[Omas 55x|556]] e [[Omas 55x|557]]