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| | Dal [[1935]] l'azienda venne progressivamente acquisita dalla [[Faber-Castell]], anche se la vendita definitiva di tutti gli assetti proprietari venne effettuata solo nel [[1951]]. Le stilografiche assunsero l'iscrizione ''A. W. Faber-Castell Dossenheim'' ma continuarono comunque a portare il marchio [[Osmia]], che era ben conosciuto e stimato, fino agli anni '60. Nel [[1938]] Hermann Böhler si dimise dalla [[Osmia]] per fondare a Dossenheim [[Böhler|un'altra società intitolata a suo nome]] che produceva stilografiche e matite automatiche. | | Dal [[1935]] l'azienda venne progressivamente acquisita dalla [[Faber-Castell]], anche se la vendita definitiva di tutti gli assetti proprietari venne effettuata solo nel [[1951]]. Le stilografiche assunsero l'iscrizione ''A. W. Faber-Castell Dossenheim'' ma continuarono comunque a portare il marchio [[Osmia]], che era ben conosciuto e stimato, fino agli anni '60. Nel [[1938]] Hermann Böhler si dimise dalla [[Osmia]] per fondare a Dossenheim [[Böhler|un'altra società intitolata a suo nome]] che produceva stilografiche e matite automatiche. |
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| − | La gran parte della produzione delle stilografiche commercializzate dalla [[Faber-Castell]] avvenne comunque a marchio [[Osmia]]: nel [[1935]] vennero introdotti vari modelli con diversi sistemi di caricamento. Con [[caricamento a stantuffo]] vennero prodotte la [[Osmia Supra Luxus|Supra Luxus]] in celluloide nera cesellata e nelle misure 42, 44 e 46, la [[Osmia Supra|Supra]] nei colori nero o blu o argento o oro, con una sezione trasparente a strisce incrociate nere e nelle misure 72, 74, 76, 78A, la [[Osmia Brilliant|Osmia]] simile alla [[Osmia Supra|Supra]] ma soltanto nera e nelle misure 62, 64, 66 e la [[Osmia Brilliant]], nera, nelle misure 54, 55, 56. | + | La gran parte della produzione delle stilografiche commercializzate dalla [[Faber-Castell]] avvenne comunque a marchio [[Osmia]]: nel [[1935]] vennero introdotti vari modelli con diversi sistemi di caricamento. Con [[caricamento a stantuffo]] vennero prodotte la [[Osmia Supra Luxus|Supra Luxus]] in celluloide nera cesellata e nelle misure 42, 44 e 46, la [[Osmia Supra|Supra]] nei colori nero o blu o argento o oro, con una sezione trasparente a strisce incrociate nere e nelle misure 72, 74, 76, 78A, la [[Osmia Brilliant|Brilliant]] simile alla [[Osmia Supra|Supra]] ma soltanto nera e nelle misure 62, 64, 66 e la [[Osmia Brilliant]], nera, nelle misure 54, 55, 56. |
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| | [[File:Osmia-Supra-Progress-194-Posted.jpg|thumb|left|Una [[Supra Progress]] 194 nera]] | | [[File:Osmia-Supra-Progress-194-Posted.jpg|thumb|left|Una [[Supra Progress]] 194 nera]] |
| − | Con caricamento a membrana vennero realizzate la [[Supra Progress]] con colori a tinta unita (nero, verde, rosso, grigio, blu, argento e oro) e nelle misure 192, 193, 194, 196, e la [[Osmia Progress]] nelle misure 92, 93, 94, 96. Infine con caricamento a [[pulsante di fondo]] venne prodotta la [[Osmia Brilliant]] nei coloro nero, oro, rosso e verde e nelle misure 232, 126, 127 e 128. | + | Con caricamento a membrana vennero realizzate la [[Supra Progress]] con colori a tinta unita (nero, verde, rosso, grigio, blu, argento e oro) e nelle misure 192, 193, 194, 196, e la [[Osmia Progress]] nelle misure 92, 93, 94, 96. Infine con caricamento a [[pulsante di fondo]] venne prodotta la [[Osmia Brilliant]] nei colori nero, oro, rosso e verde e nelle misure 232, 126, 127 e 128. |
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| | Alla fine degli anni '30, a causa della seconda guerra mondiale, l'azienda subì, come tutti gli altri produttori tedeschi, notevoli difficoltà, ma nonostante la produzione venisse ridotta per la chiamata alle armi della gran parte degli impiegati, essa restò attiva, e non avendo gli impianti subito danni significativi, la produzione fu ripresa a pieno ritmo a partire dal [[1946]], riproponendo gli stessi modelli dell'anteguerra, ma con il solo [[caricamento a stantuffo]] e con l'esplicita dicitura (oltre al marchio ed al logo [[Osmia]]) di ''A. W. Faber-Castell''. | | Alla fine degli anni '30, a causa della seconda guerra mondiale, l'azienda subì, come tutti gli altri produttori tedeschi, notevoli difficoltà, ma nonostante la produzione venisse ridotta per la chiamata alle armi della gran parte degli impiegati, essa restò attiva, e non avendo gli impianti subito danni significativi, la produzione fu ripresa a pieno ritmo a partire dal [[1946]], riproponendo gli stessi modelli dell'anteguerra, ma con il solo [[caricamento a stantuffo]] e con l'esplicita dicitura (oltre al marchio ed al logo [[Osmia]]) di ''A. W. Faber-Castell''. |
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| | A partire dal [[1955]] vennero introdotti due modelli più affusolati, i più prestigiosi, che miravano a competere con le [[Montblanc]] [[Montblanc 14x|146]] e [[Montblanc 14x|149]], erano il [[Osmia 446 e 448|446]] ed il [[Osmia 446 e 448|448]], con tre vere ed il marchio inciso sul cappuccio, pennino oro bicolore e fermaglio diritto. A queste seguivano i modelli di fascia media [[Osmia 88x|882]], [[Osmia 88x|883]] e [[Osmia 88x|884]], in colore nero o verde rigato, una vera larga sul cappuccio e clip a becco. | | A partire dal [[1955]] vennero introdotti due modelli più affusolati, i più prestigiosi, che miravano a competere con le [[Montblanc]] [[Montblanc 14x|146]] e [[Montblanc 14x|149]], erano il [[Osmia 446 e 448|446]] ed il [[Osmia 446 e 448|448]], con tre vere ed il marchio inciso sul cappuccio, pennino oro bicolore e fermaglio diritto. A queste seguivano i modelli di fascia media [[Osmia 88x|882]], [[Osmia 88x|883]] e [[Osmia 88x|884]], in colore nero o verde rigato, una vera larga sul cappuccio e clip a becco. |
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| − | All'inizio degli anni '60 il marchio [[Osmia]] non venne più utilizzato e vennero introdotti una serie di modelli a pennino coperto marchiati direttamente ''A. W. Faber-Castell'', dotati di sezione trasparente per la visualizzazione del livello di inchiostro, più sottili rispetto alle versioni precedenti e realizzati in plastica a stampo. La linea di lusso venne denominata [[Faber-Castell 66|66]], aveva il corpo in plastica nera, rossa, blu o verde, il cappuccio laminato ed il pennino in oro; i modelli di fascia media vennero chiamati [[Faber-Castell Progress]] e prodotti in tre versioni, la 77S in plastica con pennino in acciaio, la 55S con cappuccio in argento e corpo in plastica e pennino in acciao, e la 55G con pennino in oro. Venne prodotta anche una versione per studenti denominata 54VT (da ''Vest Tank'') un serbatoio di riserva usabile tramite una valvola. | + | All'inizio degli anni '60 il marchio [[Osmia]] non venne più utilizzato e vennero introdotti una serie di modelli a pennino coperto marchiati direttamente ''A. W. Faber-Castell'', dotati di sezione trasparente per la visualizzazione del livello di inchiostro, più sottili rispetto alle versioni precedenti e realizzati in plastica a stampo. La linea di lusso venne denominata [[Faber-Castell 66|66]], aveva il corpo in plastica nera, rossa, blu o verde, il cappuccio laminato ed il pennino in oro; i modelli di fascia media vennero chiamati [[Faber-Castell Progress]] e prodotti in tre versioni, la 77S in plastica con pennino in acciaio, la 55S con cappuccio in argento e corpo in plastica e pennino in acciaio, e la 55G con pennino in oro. Venne prodotta anche una versione per studenti denominata 54VT (da ''Vest Tank'') un serbatoio di riserva usabile tramite una valvola. |
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| | Alla fine degli anni '60, come avveniva per la gran parte di tutti gli altri produttori di penne stilografiche, avendo per di più completamente cancellato un marchio prestigioso che godeva di una vasta popolarità, le vendite declinarono in maniera irreversibile, reggendo solo parzialmente per le penne destinate agli studenti. Nel [[1975]], nel corso di una ristrutturazione aziendale, la [[Faber-Castell]] eliminò completamente l'intero settore di produzione delle stilografiche, salvo riprendere la produzione ai nostri giorni, con il ritorno in voga di questo strumento di scrittura. | | Alla fine degli anni '60, come avveniva per la gran parte di tutti gli altri produttori di penne stilografiche, avendo per di più completamente cancellato un marchio prestigioso che godeva di una vasta popolarità, le vendite declinarono in maniera irreversibile, reggendo solo parzialmente per le penne destinate agli studenti. Nel [[1975]], nel corso di una ristrutturazione aziendale, la [[Faber-Castell]] eliminò completamente l'intero settore di produzione delle stilografiche, salvo riprendere la produzione ai nostri giorni, con il ritorno in voga di questo strumento di scrittura. |