Ripristino di una penna inchiostrata ferma da decenni

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Questo lavoro è frutto di una collaborazione a più mani tra Ottorino, Silente e quanti vorranno aggiungere particolari ed esperienze e si propone di fornire uno spunto per il ripristino di una penna a cartuccia ferma da molti anni. Altre informazioni sono reperibili alla pagina Manutenzione.

Punto di partenza

La penna in questione è una Rotring Art Pen, ferma in un cassetto per 25 anni (!) con inserita una cartuccia caricata con inchiostro di china nero, ormai asciutta ed incrostata. La penna, inizialmente, si presentava come in Fig 1 e 2:

Come si può vedere dalle immagini, pennino ed alimentatore sono incrostati di inchiostro ed un primo tentativo di lavaggio con la lavatrice, non ha sortito alcun effetto. Per il tentativo di lavaggio è stata impiegata una bottiglia da un litro e mezzo che, vista l'altezza di 33 cm, in base alla legge di Stevin, garantisce una pressione di circa 3 ettogrammi (peso) per ogni cm2 di superficie.

La Legge di Stevin

Chi fosse interessato al calcolo, consideri che:

P = dgh (Legge di Stevin)

dove, approssimativamente:

  • d = densità del fluido (acqua) = 1000 kg/m3
  • g = accelerazione gravitazionale media = 9,81 m/s2
  • h = altezza della colonna di fluido = 0,33 m

e quindi:

P = 1000 kg/m3 x 9.81 m/s2 x 0,33 m = 3237 Pa

pari a 0,32 N/cm2.

In altre parole, è come se su ogni cm2 di superficie agisse la pressione corrispondente al peso di una massa di 330 g.

Considerazioni di carattere generale e sicurezza

Va anche detto che essendo l'inchiostro di china ottenuto dai residui carboniosi finissimi del nerofumo ed essendo esso incrostato da lungo tempo, non è premendoci sopra che si risolve il problema. Probabilmente, il passaggio dell'acqua sarebbe potuto avvenire se il canale principale dell'alimentatore non fosse stato completamente ostruito e, in questo caso, un lavaggio di un paio di cicli di lavatrice, avrebbe potuto favorire un “ammorbidimento” della situazione generale. E' stata quindi inserita la sezione intera in una soluzione caustica descritta qui e anche qui. Raccomandiamo, nel caso si usassero queste sostanze, l'adozione ed il rigoroso rispetto di tutte le prescrizioni di sicurezza nell'impiego di tali materiali, che sono irritanti e corrosivi. Proteggere occhi e corpo anche impiegando una semplice mascherina da piscina, guanti in gomma (anche quelli dei piatti), camicia a maniche lunghe e pantaloni lunghi (cui non teniamo particolarmente), scarpe chiuse. Indossare, inoltre, un grembiule da cucina, nel caso la sostanza venisse versata sul corpo, favorisce un più rapido allontanamento della stessa e un più lento assorbimento dei vestiti. Non sottovalutate per nessun motivo la pericolosità di queste sostanze.

Pulizia: prima parte

Come contenitore è stato impiegata una siringa in plastica da 10 cc, chiusa alla base, in cui è stata inserita la sezione della penna e quindi versata la “pozione”, lentamente, con un'altra siringa, portando l'ago vicino al fondo e premendo delicatamente sullo stantuffo, fino a riempire la siringa ad un livello tale da garantire la completa immersione della sezione della penna. Quindi la siringa contenente la sezione a bagno è stata chiusa ponendo sopra il suo stantuffo con cautela e senza premere troppo. Le immagini riportano la situazione dopo 3 ore, dopo un giorno e dopo una settimana rispettivamente:

Pulizia: seconda parte

Tolta la cartuccia, si è quindi provato a smontare il gruppo pennino/alimentatore (in questo modello di penna basta sfilare), ma si è preferito non sforzare, vista la resistenza opposta. A quel punto si è proceduto con un lavaggio in acqua corrente ed un ammollo in acqua e ammoniaca di una notte dell'intera sezione. Quindi si è pensato di provare con un lavaggio mediante la lavatrice caricata sempre ad acqua e ammoniaca (soluzione al 40%):

in lavatrice

da notare come in questo caso la parte superiore della cartuccia della lavatrice si sia riempita quasi subito di residui di inchiostro nero. L'ago usato era un ago per il riempimento degli inchiostri delle cartucce delle stampanti a getto, la bottiglia usata da un litro (bottiglia del latte) non troppo aperta sul fondo, in modo che il flusso fosse parecchio lento (quasi un giorno e mezzo). Finito il ciclo di lavaggio, con grande sorpresa lo smontaggio del gruppo pennino/alimentatore è stato molto facile, la situazione appariva così:

In effetti, come giustamente ha osservato Ottorino, sarebbe stato meglio immergere completamente la sezione nella “pozione nettapenne”, e non immergerne solo la parte del pennino e quella immediatamente superiore, in modo che il liquido penetrasse all'interno della sezione e dell'alimentatore anche dalla sommità della sezione (dove si inserisce la cartuccia, per intenderci).

(la parte sotto del pennino sembra sporca, ma in realtà è il riflesso del telefono con cui sono state ottenute queste fotografie). Il lavoro di pulizia è dunque proceduto con lavaggi meccanici usando pasta dentifricia stesa sul pennino e tolta strofinando con molta delicatezza con una pezzetta di cotone e risciacqui. Per l'alimentatore si è usato dentifricio e scovolini per le unghie e per i denti, per la sezione, dentifricio passato con il cotton fioc, risciacqui, ammollo di un paio d'ore di tutte le parti e altri risciacqui. Si è potuto constatare che la parte ancora incrostata era l'interno della sezione. I primi cotton fioc usati, uscivano neri dalla sezione, mentre pezzette e scovolini restavano chiari. Finiti i risciacqui in acqua corrente per eliminare i residui di dentifricio, il tutto è stato asciugato con aria fredda.

Dopo l'ultima pulizia, le varie parti si presentavano così.

Effettuato il rimontaggio del gruppo pennino/alimentatore nella sezione e ricaricata la penna, questa ha iniziato a scrivere dopo un paio di secondi (a fronte dei precedenti dieci minuti circa dopo il primo lavaggio senza smontare la sezione) nel colore giusto.

Riferimenti esterni