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[[Image:1939-08-Williamson.jpg|thumb|left|A [[Williamson]] 1939 advertising]]
 
[[Image:1939-08-Williamson.jpg|thumb|left|A [[Williamson]] 1939 advertising]]
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The story of the ''Williason-Torino'' starts instead around [[1906]], indicative date, when ''Riccardo Amisani'' began importing [[Williamson]] pens from the U.S. and distribute them in Italy. At that time it did not still exist an Italian producers that could compete on equal terms with American and British producers. The  [[Williamson]] pens were good quality and enjoyed quite a good success, which prompted Amisani to start a local production of spare parts. From this first period in Italy were distributed [[lever filler]] and [[safety]] pens very similar to the corresponding American models; in a second time there was a production of [[flat top]] in celluloid, clearly inspired by [[Duofold]]. These pens have the imprint for a N. 4497 patent, with the date (found on a [[safety]]) of 1912-01-27.
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La storia della ''Williamson-Torino'' origina invece intorno al [[1906]], quando ''Riccardo Amisani'' iniziò ad importare le penna dell'azienda americana e a distribuirle in Italia.<ref>e, a quanto risulta da [[:File:1915-12-Waterman-Amisani.jpg|questa pubblicità]], anche della [[Waterman]], almeno fino al 1915.</ref> In quel periodo infatti non esistevano ancora produttori italiani in grado di rivaleggiare ad armi pari con i produttori americani o inglesi. Le penne erano comunque di buona qualità ed ottennero un discreto successo, che spinse Amisani ad iniziare una produzione locale di parti di ricambio. Di questa prima fase in Italia erano commercializzate sia penne a levetta che [[rientranti]] simili ai corrispondenti modelli americani, che in una fase successiva, delle [[flat top]] in celluloide chiaramente ispirate alla [[Duofold]]. Su queste penne viene riportato la stampigliatura del brevetto n. 4497, recante anche la data (su una rientrante) del 1912-01-27.
    
Sfortunatamente l'azienda americana, che all'inizio del secolo aveva ottenuto dei buoni risultati anche negli Stati Uniti, non seppe reggere la pressione della concorrenza dei suoi vicini, ed iniziò un progressivo declino che la portò verso la chiusura, avvenuta all'inizio degli anni '30. Nel frattempo però l'industria italiana della penna si era sviluppata ed in particolare proprio nel distretto di [[Settimo Torinese]], cosa che portò Amisani, che fin dal 1921 aveva registrato il marchio ({{Marchio|20926}}) a suo nome, a dar vita ad una produzione indipendente sotto il nome di ''"Società Anonima Penne a Serbatoio Williamson"'', società fondata nei primi anni '30 con sede in Via Pr. Amedeo, 12 a Torino. Nella registrazione del marchio esiste un riferimento al trasferimento dello stesso ad una ''"Soc. An. Penne a Serbatoio"'' avvenuto nell'agosto del 1934, che pone un limite superiore alla nascita della nuova azienda.  
 
Sfortunatamente l'azienda americana, che all'inizio del secolo aveva ottenuto dei buoni risultati anche negli Stati Uniti, non seppe reggere la pressione della concorrenza dei suoi vicini, ed iniziò un progressivo declino che la portò verso la chiusura, avvenuta all'inizio degli anni '30. Nel frattempo però l'industria italiana della penna si era sviluppata ed in particolare proprio nel distretto di [[Settimo Torinese]], cosa che portò Amisani, che fin dal 1921 aveva registrato il marchio ({{Marchio|20926}}) a suo nome, a dar vita ad una produzione indipendente sotto il nome di ''"Società Anonima Penne a Serbatoio Williamson"'', società fondata nei primi anni '30 con sede in Via Pr. Amedeo, 12 a Torino. Nella registrazione del marchio esiste un riferimento al trasferimento dello stesso ad una ''"Soc. An. Penne a Serbatoio"'' avvenuto nell'agosto del 1934, che pone un limite superiore alla nascita della nuova azienda.  

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