Marchio sulla scatola di una Visofil

Storia

 
Una pubblicità per la Visofil

Nel 1935, seguendo come sempre con un certo ritardo le tendenze del mercato, anche la Swan lanciò il suo modello con corpo semi-trasparente per il controllo del livello dell'inchiostro, la Visofil Pen, dotato di un omonimo sistema di caricamento. Della penna esistono due versioni diverse, che seguono le due diverse versioni del sistema di caricamento, spesso le due varianti vengono denominate dai collezionisti mk1 e mk2 anche se è più corretto, usando la nomenclatura usata dall'azienda stessa, chiamarle serie V e serie VT. Pur condividendo il nome si tratta di penne strutturalmente diverse.

La prima versione del caricamento Visofil (illustrata nel brevetto nº GB-451275 del 1934) è una variante di caricamento a sfiatatoio abbastanza simile all'accordion filler della Stylomine. Le penne con questo caricamento vennero contraddistinte dall'uso del suffisso "V" nella numerazione.

La seconda versione del caricamento (illustrata nel brevetto nº GB-480965 del 1936) è molto più complessa ed in sostanza una rielaborazione di quello della Vacumatic. Il modello venne immesso sul mercato almeno a partire dal settembre 1937 (come risulta da una pubblicità dello stesso).

La produzione sembra essere terminata[1] nel 1940 quando la fabbrica di Harlesden venne distrutta durante i bombardamenti tedeschi della seconda guerra mondiale.

Caratteristiche tecniche

La caratteristica tecnica più rilevante di questa serie di penne è il peculiare sistema di caricamento di cui vennero dotate. In entrambe le versioni il fermaglio è montato ad anello, con l'anello nascosto all'interno del cappuccio e coperto dalla testina. Il cappuccio era con chiusura a vite.

Materiali

Corpo e cappuccio sono in celluloide, la prima versione è realizzata in materiale opaco, mentre la seconda versione presenta una ampia sezione del fusto trasparente per la visualizzazione diretta dell'inchiostro. Le finiture in metallo dorato, il pennino in oro a 14 carati.

Sistema di riempimento

Questo modello era dotato di un particolare sistema di caricamento che da il nome alla penna stessa. Il visofil filler è un caricamento a sfiatatoio piuttosto complesso e delicato, realizzato in due diverse versioni totalmente diverse fra loro.

La prima versione è simile nel funzionamento e nell'uso all'accordion filler della Stylomine, una molla tiene esteso un cilindro di gomma collegato ad una capsula trasparente che funge sia da pulsante (accessibile svitando il fondello) che da serbatoio. Premendo più volte si carica grazie allo sfiatatoio interno. Il corpo non è trasparente e lo stato di carica dell'inchiostro di può vedere solo rivoltando la penna per controllare il livello nel pulsante/serbatoio.

La seconda versione, denominata anche Top filler o Top filling, è una complessa variante del caricamento Vacumatic in cui si svita il pulsante posteriore per estenderlo in modo poi da poterlo premere per effettuare la depressione con il meccanismo sottostante. E' un meccanismo delicato e complesso da riparare.

Versioni

 
Set penna/matita Visofil

Le due versioni principali della penna sono relative alle due diverse versioni del sistema di caricamento, denotate anche nei cataloghi, nelle pubblicità e nelle stampigliature dai due suffissi "V" e "VT" (tanto che si parla di Serie V e Serie VT) rispetto al numero della penna. Non è chiaro se la susseguente numerazione a tre cifre presenti differenze rispetto a quella usata negli altri modelli.

Colori

Non è nota una precisa lista di colori, ma si sono trovati nelle pubblicità riferimenti agli stessi codici di colore usati da altri modelli. Al momento sono stati identificati (il numero fra parentesi fa riferimento alla numerazione del colore presumibilmente relativa alla parte non trasparente, ma la corrispondenza con gli altri codici non è chiara): Green and Silver (/76), Black and Grey (/78), Black and Clear (/60), Ruby and Silver (/77).

Pennini

I pennini sono in oro a 14 carati e riportano le stesse stampigliature presenti sugli altri modelli, la scritta "SWAN" arcuata, con sottostante il numero del pennino (sono noti almeno da 1 a 4), la caratura "14 ct" e su due righe il nome "Mabie Todd" e "& Co LTD".

Misure

Nella tabella seguente sono riportate le misure relative alle diverse varianti del modello, sia per quanto riguarda le lunghezze che il peso. La lunghezza fa riferimento alla lunghezza della penna da chiusa col cappuccio avvitato o calzato fino in fondo. La misura del fusto fa riferimento alla lunghezza del corpo penna compreso il pennino. I diametri per fusto e cappuccio sono misurati sul loro valore massimo, la sezione invece sul punto di presa, ed il diametro è quindi una indicazione molto approssimata. I pesi sono a penna scarica (o senza cartucce). Le misure sono state eseguite su esemplari singoli, pertanto sono comunque indicative, e sono possibili variazioni dell'ordine di uno/due millimetri sulle lunghezze, di qualche decimo di millimetro sui diametri, e del grammo sui pesi.

Versione Lunghezza Altre misure: lunghezze, diametri, pesi
? XX" ? XX il corpo, XX il cappuccio

Cronologia

Anno Avvenimento
1935 l'azienda introduce le Visofil Pen serie "V"
1936 l'azienda sposta la sua sede a Sunderland House[2]
1937 l'azienda introduce la serie "VT" del modello Visofil
1940 l'azienda termina la produzione della Visofil con la distruzione della fabbrica di Harlesden

Riferimenti esterni

  • [1] Articolo di Laurence Oldfield
  • [2] Articolo di Jim Mamoulides e Laurence Oldfield sul modello

Note

  1. secondo quanto riportato da Laurence Oldfield nel suo articolo citato nei riferimenti.
  2. secondo quanto riportato in questa pagina.

Materiale disponibile

Viene di seguito illustrato il materiale raccolto relativo a questo modello: le fotografie dello stesso, le pubblicità in cui compare o viene citato, le scansioni dei libretti di istruzione per il modello, ed tutte le altre scansioni contenenti informazioni ad esso attinenti.