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con una nuova. Ma se, come spesso accade tra collezionisti, la penna è datata e non più in produzione reperire il pezzo non è così facile. Quindi, se ci si avvede del problema si può eventualmente rinunciare all'acquisto, ma se la penna è già nostra qualcosa dovremo fare. In questa pagina cercheremo di suggerire un metodo per cercare di riparare questo tipo di danni che può dare dei discreti risultati, che richiede dei materiali facilmente reperibili e che può essere eseguito anche da chi non ha molta manualità.
 
con una nuova. Ma se, come spesso accade tra collezionisti, la penna è datata e non più in produzione reperire il pezzo non è così facile. Quindi, se ci si avvede del problema si può eventualmente rinunciare all'acquisto, ma se la penna è già nostra qualcosa dovremo fare. In questa pagina cercheremo di suggerire un metodo per cercare di riparare questo tipo di danni che può dare dei discreti risultati, che richiede dei materiali facilmente reperibili e che può essere eseguito anche da chi non ha molta manualità.
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Bisogna mettere in chiaro che le crepe nelle parti plastiche con forme tubolari (come appunto sono la maggioranza delle penne) non sono facilmente "saldabili" in quanto lo spessore di un fusto, di una sezione o di un cappuccio solitamente è nell'ordine di un millimetro o poco più. Questo implica che la superficie che l'adesivo potrà bagnare sarà limitata. Se noi potessimo mettere un rinforzo, per esempio un sottile anello incollato sopra la frattura od internamente, strutturalmente la soluzione sarebbe più sicura.  
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Bisogna mettere in chiaro che le crepe nelle parti plastiche con forme tubolari (come appunto sono la maggioranza delle penne) non sono facilmente "saldabili" in quanto lo spessore di un fusto, di una sezione o di un cappuccio solitamente è nell'ordine di un millimetro o poco più. Questo implica che la superficie che l'adesivo potrà bagnare, e su cui potrà far presa, sarà limitata. Se potessimo mettere un rinforzo, per esempio un sottile anello incollato sopra o sotto la frattura, la riparazione sarebbe strutturalmente più sicura e duratura.  
 
Il problema è che talvolta internamente non possiamo mettere nulla per problemi di accessibilità e/o spazi, mentre esternamente genererebbe sicuramente problemi di carattere estetico.
 
Il problema è che talvolta internamente non possiamo mettere nulla per problemi di accessibilità e/o spazi, mentre esternamente genererebbe sicuramente problemi di carattere estetico.
Potremmo usare dei collanti adatti al tipo di materiale utilizzato, ad esempio potremmo unire l'ABS o la Cellulosa con l'utilizzo dell'acetone (che tende a far rammollire queste resine) e così via.
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Potremmo usare dei collanti adatti al tipo di materiale utilizzato, ad esempio potremmo unire l'ABS o la Celluloide con l'utilizzo dell'acetone (che tende a far rammollire queste resine) e così via.
 
Ma, dal momento che non è facile conoscere (ed eventualmente reperire) il solvente adatto per ogni materia plastica, dovremmo ripiegare su un collante "universale" che possa funzionare allo scopo.
 
Ma, dal momento che non è facile conoscere (ed eventualmente reperire) il solvente adatto per ogni materia plastica, dovremmo ripiegare su un collante "universale" che possa funzionare allo scopo.
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In questo caso useremo del comune cianoacrilato (che non lavora su resine tipo PA; materiali morbidi in genere, polietilene, polipropilene e PTFE).
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In questo caso useremo del comune cianoacrilato (che non lavora su resine tipo PA (PA ?? spiega Nello); materiali morbidi in genere, polietilene, polipropilene e PTFE).
 
   
 
   
Quindi, dal momento che non possiamo contare su solventi specialisti e/o rinforzi esterni, bisogna trovare un sistema per aumentare l'area di contatto tra le due parti da unire e l'adesivo.  
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Quindi, dal momento che non possiamo contare su solventi idonei e/o rinforzi esterni, bisogna trovare un sistema per aumentare l'area di contatto tra le due parti da unire e l'adesivo.  
Il sistema è molto semplice: occorre scavare tra i due lembi della frattura creando un profilo a "V" dove depositare il cianoacrilato.
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Il sistema è molto semplice: occorre scavare un profilo a "V" tra i due lembi della frattura dove poi depositare il cianoacrilato.
 
Ovviamente questo sistema non potrà essere usato su crepe che interessino porzioni di filettature esterne perché con l'asportazione di materiale ed il successivo apporto di
 
Ovviamente questo sistema non potrà essere usato su crepe che interessino porzioni di filettature esterne perché con l'asportazione di materiale ed il successivo apporto di
 
adesivo perderebbero la continuità del filetto.
 
adesivo perderebbero la continuità del filetto.
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Nell'esempio visibile in Fig.1, possiamo vedere il fondello del fusto di una Parker 51 completamente crepato.
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Nell'esempio visibile in Fig.1, possiamo vedere il fondello del fusto di una Parker 51 completamente fessurato.
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Nelle immagini si vede che la parte terminale è attaccata al corpo; in realtà la parte era completamente staccata ed è stata riattaccata solo in un punto per consentire
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La parte terminale è attaccata al corpo; in realtà la parte era completamente staccata ed è stata riattaccata solo in un punto per consentire
 
di tenere i lembi accostati durante la fresatura dei pezzi.
 
di tenere i lembi accostati durante la fresatura dei pezzi.
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Come si può vedere nella figura a sinistra, è stata individuata e marcata la frattura, e nella figura a destra si può vedere che è stato eseguito un foro sull'estremità della stessa frattura.
 
Come si può vedere nella figura a sinistra, è stata individuata e marcata la frattura, e nella figura a destra si può vedere che è stato eseguito un foro sull'estremità della stessa frattura.
Il forellino ha lo scopo di trasformare l'estremità della frattura (o crepa) in una parte circolare. Questo perché la forma tondeggiante permette di distribuire le sollecitazioni lungo tutta la circonferenza in maniera uniforme. Il principio vale per qualunque frattura/crepa su plastica, ed è lo stesso principio per il quale gli oblò degli aerei non presentano spigoli. (punti di innesco per rotture dovute a sollecitazioni meccaniche quali vibrazioni,pressione etc.) <br>
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Il forellino ha lo scopo di trasformare l'estremità della frattura (o crepa) in una forma circolare, che permette di distribuire le sollecitazioni lungo tutta la circonferenza in maniera uniforme. Il principio vale per qualunque frattura/crepa su plastica, ed è lo stesso principio per il quale gli oblò degli aerei non presentano spigoli. (punti di innesco per rotture dovute a sollecitazioni meccaniche quali vibrazioni, pressione etc.) <br>
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Quindi, una volta individuata e marcata la linea di rottura, possiamo procedere a fare un intaglio a "V" od a semicerchio mediante l'utilizzo di una fresetta montata su un elettroutensile come in (vedi Fig.4)
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Quindi, una volta individuata e marcata la linea di rottura, possiamo procedere a fare un intaglio a "V" od a semicerchio mediante l'utilizzo di una fresetta montata su un elettroutensile come in Fig.4
    
<center><gallery perrow=2 widths=500px heights=400px caption="Fig.4 - fresatura dei lembi">
 
<center><gallery perrow=2 widths=500px heights=400px caption="Fig.4 - fresatura dei lembi">
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Nella Fig.5 a sinistra si può vedere una prima pulizia "meccanica" effettuata con uno spazzolino, mentre nella figura a destra si può vedere che i particolari sono stati puliti con alcool isopropilico. <br>
 
Nella Fig.5 a sinistra si può vedere una prima pulizia "meccanica" effettuata con uno spazzolino, mentre nella figura a destra si può vedere che i particolari sono stati puliti con alcool isopropilico. <br>
 
In caso di incollaggi, l'alcool isopropilico è un ottimo sgrassante ed è miscibile con acqua. È in grado di sciogliere etilcellulosa, polivinilbutirrale (PVB), molti olii, alcaloidi, gomme e resine naturali, per cui, prima di utilizzarlo sulle resine delle penne, conviene sempre fare qualche prova di compatibilità su materiale analogo o su parti non in vista della penna stessa.
 
In caso di incollaggi, l'alcool isopropilico è un ottimo sgrassante ed è miscibile con acqua. È in grado di sciogliere etilcellulosa, polivinilbutirrale (PVB), molti olii, alcaloidi, gomme e resine naturali, per cui, prima di utilizzarlo sulle resine delle penne, conviene sempre fare qualche prova di compatibilità su materiale analogo o su parti non in vista della penna stessa.
In alternativa si può usare una blanda soluzione di acqua ed ammonica che sgrassi le parti.<br>
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In alternativa si può usare una blanda soluzione di acqua ed ammoniaca che sgrassi le parti.<br>
    
Terminata la fase di pulizia possiamo iniziare la fase di deposizione dell'adesivo cianoacrilico.<br>
 
Terminata la fase di pulizia possiamo iniziare la fase di deposizione dell'adesivo cianoacrilico.<br>
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Questo sistema è più preciso rispetto alla deposizione tramite beccuccio.
 
Questo sistema è più preciso rispetto alla deposizione tramite beccuccio.
 
La dimensione del mezzo che useremo per "trasportare" la colla influirà sulla dimensione della goccia che si formerà. Ovviamente, minore questa sarà, e maggiore sarà la nostra precisione.  
 
La dimensione del mezzo che useremo per "trasportare" la colla influirà sulla dimensione della goccia che si formerà. Ovviamente, minore questa sarà, e maggiore sarà la nostra precisione.  
8In questo caso è stato utilizzato un filo metallico con un diametro di circa 1mm.)
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In questo caso è stato utilizzato un filo metallico con un diametro di circa 1mm.
    
<center><gallery perrow=2 widths=500px heights=400px caption="Fig.6 - deposizione del collante">
 
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Come si può vedere nella Fig.6 bisogna riempire abbondantemente le zone interessate di collante. Considerate che asciugandosi il cianoacrilato tende a diminuire, che in parte scenderà nella crepa e che alla fine dovrete avere del materiale di riporto (poiché in questo caso il collante sarà il vostro materiale di riporto) da poter asportare con la lucidatura e quindi state abbondanti. Se una volta asciugato fosse scarso, provvedete a depositarne ancora fino ad avere un poco di "rigonfiamento" come in Fig.6 <br>
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Come si può vedere nella Fig.6 bisogna riempire abbondantemente di collante le zone interessate. Considerate che asciugandosi il cianoacrilato tende a diminuire di volume, che in parte scenderà nella crepa e che alla fine dovrete avere del materiale di riporto (poiché in questo caso il collante sarà il vostro materiale di riporto) da poter asportare con la lucidatura e quindi state abbondanti. Se una volta asciugato fosse scarso, provvedete a depositarne ancora fino ad avere un poco di "rigonfiamento" come in Fig.6 <br>
    
Lasciate asciugare 24 ore. Se durante la fase di asciugatura il vostro pezzo dovesse presentarsi alonato di bianco come in Fig.7, non preoccupatevi, è normale. L'effetto alone (o blooming) è un fenomeno che si manifesta quando i monomeri volatili di cianoacrilato reagiscono con l'umidità e si depositano sulla parte, lasciando un residuo polveroso bianco. Esistono diversi modi per evitare tale fenomeno, quali una maggiore ventilazione, o l'applicazione di minore quantità di adesivo. Ovviamente nel nostro caso dipende principalmente da questa seconda causa.
 
Lasciate asciugare 24 ore. Se durante la fase di asciugatura il vostro pezzo dovesse presentarsi alonato di bianco come in Fig.7, non preoccupatevi, è normale. L'effetto alone (o blooming) è un fenomeno che si manifesta quando i monomeri volatili di cianoacrilato reagiscono con l'umidità e si depositano sulla parte, lasciando un residuo polveroso bianco. Esistono diversi modi per evitare tale fenomeno, quali una maggiore ventilazione, o l'applicazione di minore quantità di adesivo. Ovviamente nel nostro caso dipende principalmente da questa seconda causa.
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Come potete vedere, alla fine il risultato è accettabile, soprattutto se considerate che la penna sarà nuovamente utilizzabile. Sulla durata prevista della riparazione per ora non si dire nulla. Questa Parker 51 è da oltre un mese che viene usata quotidianamente (trasportata), ha subito qualche urto e nessuna attenzione particolare e si presenta ancora come nella figura.
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Come potete vedere, alla fine il risultato è accettabile, soprattutto se considerate che la penna sarà nuovamente utilizzabile. Sulla durata prevista della riparazione per ora non si può dire nulla.  
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Questa Parker 51 viene usata quotidianamente (trasportata) da oltre un mese dalla riparazione, ha subito qualche urto e nessuna attenzione particolare e si presenta ancora come nella figura.
 
I limite potrebbe essere, come sempre, la luce, ovvero gli UV.<br>
 
I limite potrebbe essere, come sempre, la luce, ovvero gli UV.<br>
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Nell'esempio in Fig.9 possiamo vedere una sezione che presentava un danno da rendere inutilizzabile la penna. Si sarebbe potuto tagliare la sezione al limite della finestrella di ispezione e poi con l'utilizzo di un tornio occorreva rifare la sede all'interno della finestrella per poter inserire ed incollare un'altra sezione. Ma senza un tornio…
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Nell'esempio in Fig.9 possiamo vedere una sezione che presentava un danno da rendere inutilizzabile la penna. Si sarebbe potuto tagliare la sezione al limite della finestrella di ispezione e poi con l'utilizzo di un tornio occorreva rifare la sede all'interno della finestrella per poter inserire ed incollare un'altra sezione. Ma senza un tornio …
 
In questo caso, la sezione è stata riparata con il metodo descritto sopra. la penna è in funzione da un paio di mesi ed il conduttore con il pennino sono saldamente ancorati.
 
In questo caso, la sezione è stata riparata con il metodo descritto sopra. la penna è in funzione da un paio di mesi ed il conduttore con il pennino sono saldamente ancorati.
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Nel tempo, se si noteranno variazioni, saranno annotate su queste pagine!
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Nel tempo, se si noteranno variazioni, saranno annotate su queste pagine.
     
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