Storia

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Una Superna aperta con il sistema di caricamento.

Il modello Superna, introdotto sul mercato dall'Aurora all'incirca nel 1937,[1] si affianca alla Novum nella reazione alle nuove tendenze stilistiche che vedono una predominanza delle forme affusolate ed il riferimento ai dettami dell'Art Decò. La penna si caratterizza per la presenza sul cappuccio di una ricca vera decorata con un motivo a foglie, posta fra due anelli di dimensioni più piccole.

Non è nota una data di terminazione precisa, assumeremo il 1945, ma l'assunzione è totalmente arbitraria, senza alcun riscontro fattuale ed eseguita ai soli fini della gestione della cronologia.

Caratteristiche tecniche

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Particolare del caricamento

La principale peculiarità tecnica della Superna è la variante del sistena di caricamento a levetta di fondo di cui è dotata, che a differenza di quanto avveniva per la Novum e la Internazionale viene protetto tramite un fondello. Il fermaglio era di realizzazione classica e veniva fissato al cappuccio tramite la testina dello stesso. Il cappuccio era con chiusura a vite.

Materiali

La Superna venne realizzata esclusivamente in celluloide, in diversi colori. La penna era dotata di un pennino oro a 14k e le finiture e la clip erano in metallo dorato.

Sistema di riempimento

La Superna era dotata di una interessante variante del già particolare sistema di caricamento a levetta di fondo ideato dall'Aurora. In questo caso la levetta è montata verticalmente, dotata di una pallina in plastica all'estremità di azionamento e protetta da fondello svitabile. Svitando il fondello si può accedere alla levetta spingendo la quale si effettua il caricamento della penna.

Versioni

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Particolare della banda sul cappuccio.

Il modello Superna venne prodotto in due misure, grande e media. La penna presenta un cappuccio decorato nella parte inferiore con una larga vera con un motivo a foglie, posta fra due anelli di dimensioni più piccole. La clip termina a punta di cravatta, ma ha una linea curva rientrante molto elegante. Sulla sezione riporta il classico logo ovoidale dell'Aurora con la dicitura "Aurora Superna".

Sono noti esemplari pubblicitari realizzati con il logo Fiat che presentano un più semplice caricamento a pulsante di fondo e la sezione marcata "Aurora Torino" anziché "Aurora Superna".

Colori

Il modello Superna venne prodotto in una gamma di celluloide dotata di colorazioni piuttosto elaborate, riprese in sostanza da quelle utilizzate per la Novum. In un catalogo (del 1937?) sono citati: azzurro, borgogna, verde smeraldo, grigio, nero cristallo.

Pennini

I pennini corrispondono alle due misure della penna, la grande ha la misura 6 o la misura 5, la piccola la misura 2½.

Misure

Nella tabella seguente sono riportate le misure relative alle diverse varianti del modello, sia per quanto riguarda le lunghezze che il peso. La lunghezza fa riferimento alla lunghezza della penna da chiusa col cappuccio avvitato o calzato fino in fondo. La misura del fusto fa riferimento alla lunghezza del corpo penna compreso il pennino. I diametri per fusto e cappuccio sono misurati sul loro valore massimo, la sezione invece sul punto di presa, ed il diametro è quindi una indicazione molto approssimata. I pesi sono a penna scarica (o senza cartucce). Le misure sono state eseguite su esemplari singoli, pertanto sono comunque indicative, e sono possibili variazioni dell'ordine di uno/due millimetri sulle lunghezze, di qualche decimo di millimetro sui diametri, e del grammo sui pesi.

Versione Lunghezza Altre misure: lunghezze, diametri, pesi
grande 5" ? come è fatta
media 5" ? come è fatta

Cronologia

Anno Avvenimento
1937 l'azienda introduce le Superna
1937 Isaia Levi fonda la Sapem, Società anonima penne e matite, e gli conferisce la Fabbrica italiana di penne a serbatoio Aurora
1945 gli stabilimenti della Aurora vengono distrutti da un bombardamento

Materiale disponibile

Viene di seguito illustrato il materiale raccolto relativo a questo modello: le fotografie dello stesso, le pubblicità in cui compare o viene citato, le scansioni dei libretti di istruzione per il modello, ed tutte le altre scansioni contenenti informazioni ad esso attinenti.



Riferimenti esterni

Note

  1. la data è quella indicata da Andrea De Ponti, Letizia Jacopini indica aprrosimativamente il 1933, non ci sono riferimenti certi che permettano di fare chiarezza.