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Uno dei problemi comuni di queste prime penne, aggravato dal clima caldo ed umido del Giappone, era il rapido deterioramento dell'ebanite, che tende naturalmente ad ossidarsi assumendo una colorazione marrone. La cosa era particolarmente problematica per i modelli esposti in vetrina dai negozi, che non resistevano che qualche settimana. Per cercare di risolvere questo problema, che vedeva una grande quantità di resi all'azienda, si pensò di fare ricorso alla tecnica tradizionale di copertura in lacca, verniciando con questo materiale le penne, ed a partire dal 1923 vennero commercializzati i primi esemplari di penne così trattate.
 
Uno dei problemi comuni di queste prime penne, aggravato dal clima caldo ed umido del Giappone, era il rapido deterioramento dell'ebanite, che tende naturalmente ad ossidarsi assumendo una colorazione marrone. La cosa era particolarmente problematica per i modelli esposti in vetrina dai negozi, che non resistevano che qualche settimana. Per cercare di risolvere questo problema, che vedeva una grande quantità di resi all'azienda, si pensò di fare ricorso alla tecnica tradizionale di copertura in lacca, verniciando con questo materiale le penne, ed a partire dal 1923 vennero commercializzati i primi esemplari di penne così trattate.
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Ma nonostante la verniciatura alleviasse il problema, esso si ripresentava regolarmente solo su tempi un po' più lunghi. La [[Pilot]] però continuò ad effettuare ricerche e nel 1925 venne finalmente trovata la soluzione, che portò al brevetto di un nuovo materiale, denominato ''[[Laccanite]]'' (o ''[[Laccanite|Laconite]]''). Il procedimento produttivo prevedeva di far ruotare al tornio ad alta velocità i fusti di ebanite, applicandovi delle strisce di feltro imbevute di lacca, così che per il calore della frizione questa penetrasse in profondità.
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Ma nonostante la verniciatura alleviasse il problema, esso si ripresentava regolarmente solo su tempi un po' più lunghi. La [[Pilot]] però continuò ad effettuare ricerche e nel 1925 venne finalmente trovata la soluzione, che portò al brevetto ({{FPO Patent|1600293}}) di un nuovo materiale, denominato ''[[Laccanite]]'' (o ''[[Laccanite|Laconite]]''). Il procedimento produttivo prevedeva di far ruotare al tornio ad alta velocità i fusti di ebanite, applicandovi delle strisce di feltro imbevute di lacca, così che per il calore della frizione questa penetrasse in profondità.
    
Il nuovo materiale restava stabile e brillante anche dopo molti mesi di esposizione al sole, ed essendo molto duro risultava estremamente resistente rispetto ai graffi ed all'usura. Nel giro di un anno la [[Pilot]] riuscì a vendere più penne in ''[[Laccanite]]'' di quante ne avesse vendute in totale fino ad allora. Questo pose le basi per il successo dell'azienda, che si portò in vetta al mercato giapponese, fino ad allora dominato dalla [[Sailor]], dalla [[Swan]] e dalla [[San-essu]].
 
Il nuovo materiale restava stabile e brillante anche dopo molti mesi di esposizione al sole, ed essendo molto duro risultava estremamente resistente rispetto ai graffi ed all'usura. Nel giro di un anno la [[Pilot]] riuscì a vendere più penne in ''[[Laccanite]]'' di quante ne avesse vendute in totale fino ad allora. Questo pose le basi per il successo dell'azienda, che si portò in vetta al mercato giapponese, fino ad allora dominato dalla [[Sailor]], dalla [[Swan]] e dalla [[San-essu]].