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Come si può vedere nella figura a sinistra, è stata individuata e marcata la frattura, e nella figura a destra si può vedere che è stato eseguito un foro sull'estremità della stessa frattura.
 
Come si può vedere nella figura a sinistra, è stata individuata e marcata la frattura, e nella figura a destra si può vedere che è stato eseguito un foro sull'estremità della stessa frattura.
Il forellino ha lo scopo di trasformare l'estremità della frattura (o crepa) in una forma circolare, che permette di distribuire le sollecitazioni lungo tutta la circonferenza in maniera uniforme. Il principio vale per qualunque frattura/crepa su plastica, ed è lo stesso principio per il quale gli oblò degli aerei non presentano spigoli. (punti di innesco per rotture dovute a sollecitazioni meccaniche quali vibrazioni, pressione etc.) <br>
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Il forellino ha lo scopo di trasformare l'estremità della frattura (o crepa) in una forma circolare, che permette di distribuire le sollecitazioni lungo tutta la circonferenza in maniera uniforme. Il principio vale per qualunque frattura/crepa su plastica, ed è lo stesso principio per il quale gli oblò degli aerei non presentano spigoli. (punti di innesco per rotture dovute a sollecitazioni meccaniche quali vibrazioni, pressione etc.)  
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Quindi, una volta individuata e marcata la linea di rottura, possiamo procedere a fare un intaglio a "V" od a semicerchio mediante l'utilizzo di una fresetta montata su un elettroutensile come in fig. 4.
Quindi, una volta individuata e marcata la linea di rottura, possiamo procedere a fare un intaglio a "V" od a semicerchio mediante l'utilizzo di una fresetta montata su un elettroutensile come in Fig.4
      
{{Doppia immagine|center|Parker51_rip_fusto_10.jpg|300|Parker51_rip_fusto_11.jpg|300|Fig. 4 - fresatura dei lembi}}
 
{{Doppia immagine|center|Parker51_rip_fusto_10.jpg|300|Parker51_rip_fusto_11.jpg|300|Fig. 4 - fresatura dei lembi}}
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{{Doppia immagine|center|Parker51_rip_fusto_12.jpg|300|Parker51_rip_fusto_13.jpg|300|Fig. 5 - pulizia delle parti}}
 
{{Doppia immagine|center|Parker51_rip_fusto_12.jpg|300|Parker51_rip_fusto_13.jpg|300|Fig. 5 - pulizia delle parti}}
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Nella fig. 5 a sinistra si può vedere una prima pulizia "meccanica" effettuata con uno spazzolino, mentre nella figura a destra si può vedere che i particolari sono stati puliti con alcool isopropilico. <br>
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Nella fig. 5 a sinistra si può vedere una prima pulizia "meccanica" effettuata con uno spazzolino, mentre nella figura a destra si può vedere che i particolari sono stati puliti con alcool isopropilico.  
In caso di incollaggi, l'alcool isopropilico è un ottimo sgrassante ed è miscibile con acqua. È in grado di sciogliere etilcellulosa, polivinilbutirrale (PVB), molti olii, alcaloidi, gomme e resine naturali, per cui, prima di utilizzarlo sulle resine delle penne, conviene sempre fare qualche prova di compatibilità su pezzi in materiale analogo o su parti non in vista della penna stessa.
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In alternativa si può usare una blanda soluzione di acqua ed ammoniaca che sgrassi le parti.
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Terminata la fase di pulizia possiamo iniziare la fase di deposizione dell'adesivo cianoacrilico.  
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In caso di incollaggi, l'alcool isopropilico è un ottimo sgrassante ed è miscibile con acqua. È in grado di sciogliere etilcellulosa, polivinilbutirrale (PVB), molti olii, alcaloidi, gomme e resine naturali, per cui, prima di utilizzarlo sulle resine delle penne, conviene sempre fare qualche prova di compatibilità su pezzi in materiale analogo o su parti non in vista della penna stessa. In alternativa si può usare una blanda soluzione di acqua ed ammoniaca che sgrassi le parti.
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L'adesivo cianoacrilico tende a polimerizzare abbastanza velocemente sulla pelle, soprattutto se umida, per cui '''prestiamo particolare attenzione''' od indossiamo dei guanti "usa&getta".
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Terminata la fase di pulizia possiamo iniziare la fase di deposizione dell'adesivo cianoacrilico. L'adesivo cianoacrilico tende a polimerizzare abbastanza velocemente sulla pelle, soprattutto se umida, per cui '''prestiamo particolare attenzione''' od indossiamo dei guanti "usa e getta".
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Per la deposizione possiamo utilizzare uno stecchino od uno spezzone di filo metallico che possiamo intingere nella boccetta del collante e depositarlo nelle sedi che abbiamo creato.
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Per la deposizione possiamo utilizzare uno stecchino od uno spezzone di filo metallico che possiamo intingere nella boccetta del collante e depositarlo nelle sedi che abbiamo creato. Questo sistema è più preciso rispetto alla deposizione tramite beccuccio. La dimensione del mezzo che useremo per "trasportare" la colla influirà sulla dimensione della goccia che si formerà. Ovviamente, minore questa sarà, e maggiore sarà la nostra precisione. In questo caso è stato utilizzato un filo metallico con un diametro di circa 1 mm.
Questo sistema è più preciso rispetto alla deposizione tramite beccuccio.
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La dimensione del mezzo che useremo per "trasportare" la colla influirà sulla dimensione della goccia che si formerà. Ovviamente, minore questa sarà, e maggiore sarà la nostra precisione.  
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In questo caso è stato utilizzato un filo metallico con un diametro di circa 1 mm.
      
{{Doppia immagine|center|Parker51_rip_fusto_20.jpg|300|Parker51_rip_fusto_21.jpg|300|Fig. 6 - deposizione del collante}}
 
{{Doppia immagine|center|Parker51_rip_fusto_20.jpg|300|Parker51_rip_fusto_21.jpg|300|Fig. 6 - deposizione del collante}}
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Questa [[Parker 51]] viene usata quotidianamente (trasportata) da oltre un mese dalla riparazione, ha subito qualche urto e nessuna attenzione particolare e si presenta ancora come nella figura. Il limite potrebbe essere, come sempre, la luce, ovvero gli ultravioletti.
 
Questa [[Parker 51]] viene usata quotidianamente (trasportata) da oltre un mese dalla riparazione, ha subito qualche urto e nessuna attenzione particolare e si presenta ancora come nella figura. Il limite potrebbe essere, come sempre, la luce, ovvero gli ultravioletti.
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Nell'esempio in fig. 9 possiamo vedere una sezione che presentava un danno da rendere inutilizzabile la penna. Si sarebbe potuto tagliare la sezione al limite della finestrella di ispezione e poi con l'utilizzo di un tornio occorreva rifare la sede all'interno della finestrella per poter inserire ed incollare un'altra sezione. Ma senza un tornio ...  
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Nell'esempio in fig. 9 possiamo vedere una sezione che presentava un danno tale da rendere inutilizzabile la penna. Si sarebbe potuto tagliare la sezione al limite della finestrella di ispezione e poi con l'utilizzo di un tornio occorreva rifare la sede all'interno della finestrella per poter inserire ed incollare un'altra sezione. Ma senza un tornio ...  
In questo caso, la sezione è stata riparata con il metodo descritto sopra. la penna è in funzione da un paio di mesi ed il conduttore con il pennino sono saldamente ancorati.
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In questo caso, la sezione è stata riparata con il metodo descritto sopra. La penna è in funzione da un paio di mesi ed il conduttore con il pennino sono saldamente ancorati.
    
{{Doppia immagine|center|sezione 1.jpg|300|sezione 2.jpg|300|Fig. 9 - Sezione con crepa riparata}}
 
{{Doppia immagine|center|sezione 1.jpg|300|sezione 2.jpg|300|Fig. 9 - Sezione con crepa riparata}}
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Liberamente ispirato da [https://www.youtube.com/watch?v=VNeAIhPub_U questo filmato] trovato in rete.
 
Liberamente ispirato da [https://www.youtube.com/watch?v=VNeAIhPub_U questo filmato] trovato in rete.
      
[[Categoria:Riparazioni]]
 
[[Categoria:Riparazioni]]