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Si suole chiamare così il cosiddetto ''caricamento a contagocce'', che in realtà non si può considerare un vero e proprio sistema di riempimento, dato che in realtà non esiste nessun ''"sistema"''. In questo caso infatti il caricamento della penna avviene smontando il gruppo pennino dal fusto della penna, che essendo cavo viene utilizzato come serbatoio. L'operazione di riempimento viene effettuata, ottenuto l'accesso al serbatoio, con l'immissione dell'inchiostro a caduta da effettuarsi con un contagocce. che spesso veniva fornito dal produttore stesso assieme alla penna. Completato il riempimento il gruppo pennino doveva essere rimontato sul fusto per poter utilizzare la penna.
 
Si suole chiamare così il cosiddetto ''caricamento a contagocce'', che in realtà non si può considerare un vero e proprio sistema di riempimento, dato che in realtà non esiste nessun ''"sistema"''. In questo caso infatti il caricamento della penna avviene smontando il gruppo pennino dal fusto della penna, che essendo cavo viene utilizzato come serbatoio. L'operazione di riempimento viene effettuata, ottenuto l'accesso al serbatoio, con l'immissione dell'inchiostro a caduta da effettuarsi con un contagocce. che spesso veniva fornito dal produttore stesso assieme alla penna. Completato il riempimento il gruppo pennino doveva essere rimontato sul fusto per poter utilizzare la penna.
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Per la sua semplicità costruttiva questo ''"sistema"'' è stato adottato fin dall'800 agli albori dello sviluppo della penna stilografica, ed è rimasto in uso fino agli inizi del '900. Il sistema è semplice, specie nei termini dei requisiti tecnici per la costruzione, ed inoltre ha il vantaggio di consentire una grande capienza di inchiostro, determinata solo dalle dimensioni del corpo della penna; presenta però numerosi inconvenienti, il primo dei quali è senz'altro la scomodità delle operazioni di riempimento, dato che per ricaricarla occorre smontare la penna.
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Per la sua semplicità costruttiva questo ''"sistema"'' è stato adottato da tutti i produttori fin dall'800 agli albori dello sviluppo della penna stilografica, ed è rimasto in uso fino agli inizi del '900. Il sistema è semplice, specie nei termini dei requisiti tecnici per la costruzione, ed inoltre ha il vantaggio di consentire una grande capienza di inchiostro, determinata solo dalle dimensioni del corpo della penna; presenta però numerosi inconvenienti, il primo dei quali è senz'altro la scomodità delle operazioni di riempimento, dato che per ricaricarla occorre smontare la penna.
    
Un secondo inconveniente origina poi dal fatto che con l'usura, specie nei modelli di qualità inferiore, avere l'inchiostro in contatto diretto con il corpo della penna può causare perdite in corrispondenza della giunzione fra fusto e gruppo pennino. Inoltre, dovendo svitare ed avvitare quest'ultimo il rischio di macchiarsi le mani è sempre piuttosto alto. Il corpo della penna poi doveva essere realizzato soltanto in materiale inerte che fosse capace di resistere al contatto con gli agenti corrosivi presenti negli inchiostri (all'epoca questo era solo l'ebanite).
 
Un secondo inconveniente origina poi dal fatto che con l'usura, specie nei modelli di qualità inferiore, avere l'inchiostro in contatto diretto con il corpo della penna può causare perdite in corrispondenza della giunzione fra fusto e gruppo pennino. Inoltre, dovendo svitare ed avvitare quest'ultimo il rischio di macchiarsi le mani è sempre piuttosto alto. Il corpo della penna poi doveva essere realizzato soltanto in materiale inerte che fosse capace di resistere al contatto con gli agenti corrosivi presenti negli inchiostri (all'epoca questo era solo l'ebanite).
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Un ultimo inconveniente, spesso molto fastidioso, è che essendo in questo caso l'inchiostro contenuto direttamente nel corpo della penna, quando questa si svuota si determina una notevole sensibilità alle variazioni di pressione e temperatura dell'aria contenuta all'interno del fusto della penna, che è tanto maggiore quanto più grande è il volume disponibile. Questo fa sì ad esempio che quando il calore della mano che impugna la penna si trasmette all'aria contenuta all'interno del fusto, questa subisce una espansione alterando l'equilibrio della pressione fra interno e esterno, e causando con relativa facilità perdite di inchiostro.
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Un ultimo inconveniente, spesso molto fastidioso, è che essendo in questo caso l'inchiostro contenuto direttamente nel corpo della penna, quando questa si svuota si determina una notevole sensibilità alle variazioni di pressione e temperatura dell'aria contenuta all'interno del fusto della penna, che è tanto maggiore quanto più grande è il volume disponibile. I problemi maggiori si avevano allora in caso di viaggi in aereo, dove le variazioni di pressione altimetrica causavano invariabilmente una fuoriuscita di inchiostro.
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Ma con queste penne spesso è sufficiente il solo calore della mano che impugna la penna, che viene trasmesso all'aria contenuta all'interno del fusto, provocandone una espansione, si altera così l'equilibrio della pressione fra interno e esterno, ottenedo di nuovo, con relativa facilità, perdite di inchiostro.
    
=== ''safety filler'' ===
 
=== ''safety filler'' ===
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pennino viene montato su di un meccanismo che consente di ritrarlo all'interno del corpo della penna. Da questa caratteristica viene anche il nome di ''[[rientranti]]'' con cui spesso si identificano le penne che usano questo caricamento.
 
pennino viene montato su di un meccanismo che consente di ritrarlo all'interno del corpo della penna. Da questa caratteristica viene anche il nome di ''[[rientranti]]'' con cui spesso si identificano le penne che usano questo caricamento.
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Una volta che si sia fatto rientrare il pennino nel corpo della penna, quest'ultimo diventa accessibile per il riempimento, da effettuare tramite il solito contagocce. In questo caso si ha meno volume disponibile per l'inchiostro, essendo l'interno del fusto occupato anche dal meccanismo, ma comunque sufficiente. Per poter usare la penna basterà riutilizzare il meccanismo alla rovescia per riportare il pennino in posizione di lavoro, facendolo uscire dal corpo della penna.
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Questo sistema di caricamento nasce nell'ultimo decennio del 1800, benché non sia possibile definirne  in maniera precisa un inventore, se ne attribuisce se non l'invenzione almeno l'introduzione sul mercato alla [[Waterman]], che è stato il principale e quasi unico produttore statunitense ad adottarlo su larga scala. Esso però ha avuto un grande successo in Europa, dove all'inizio del secolo praticamente tutti i produttori (ed in particolare quelli tedeschi) facevano uso di questo sistema.
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Il sistema prevede che, fatto rientrare il pennino nel corpo della penna, quest'ultimo diventi accessibile per il riempimento, da effettuare tramite il solito contagocce. In questo caso si ha meno volume disponibile per l'inchiostro, essendo l'interno del fusto occupato anche dal meccanismo, ma comunque sempre più che sufficiente. Per poter usare la penna basterà riutilizzare il meccanismo alla rovescia per riportare il pennino in posizione di lavoro, facendolo uscire dal corpo della penna.
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Una volta che il pennino è rientrato all'interno del fusto, la penna può essere chiusa ermeticamente utilizzando un cappuccio a fondo piatto fornito di adeguate guarnizioni che permettono di garantirsi totalmente contro la fuoriuscita di inchiostro, caratteristica a cui è dovuto il nome [[safety]] con viene chiamato questo caricamento. In questo caso infatti non esiste la possibilità che l'inchiostro, a causa di scompensi di pressione, possa fuoriuscire dal pennino e depositarsi nel cappuccio, dato che quest'ultimo serve semplicemente come tappo per il fusto; tutti gli scompensi di pressione poi vengono immediatamente eliminati all'apertura del cappuccio.  
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Inoltre con il pennino rientrato all'interno del fusto, la penna può essere chiusa ermeticamente utilizzando un cappuccio a fondo piatto che può essere fornito di adeguate guarnizioni che permettano di garantirsi contro la fuoriuscita di eventuali perdite di inchiostro, caratteristica a cui è dovuto il nome [[safety]] con viene chiamato questo caricamento. Questo fu un grosso passo avanti in un'epoca in cui le perdite di inchiostro erano molto comuni, e la tenuta dei cappucci, spesso bloccati semplicemente a pressione sul fusto della penna, era assai problematica.
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Questa caratteristica di sicurezza fu un grosso passo avanti in un'epoca in cui le perdite di inchiostro erano molto comuni, e la tenuta dei cappucci, spesso bloccati semplicemente a pressione sul fusto della penna, era assai problematica. Da questo punto di vista le penne [[safety]] restano comunque superiori a qualunque penna moderna. Inoltre la chiusura ermetica del cappuccio, che comprende anche l'insieme del pennino, consente di ridurre praticamente a zero le possibilità di evaporazione dell'inchiostro, che molto difficilmente si seccherà all'interno della penna, consentendo così anche l'utilizzo di inchiostri molto piu densi rispetto a quelli ordinari. Per queste caratteristiche peculiari la [[Waterman]] ha continuato a produrre una linea di queste penne  sino agli inizi degli anni '40, rivolta ad artisti e musicisti e aviatori.
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Il fascino di questo sistema di caricamento risiede nella complessità meccanica della sua realizzazione, che spesso mostra i vertici delle tecnologie dell'epoca: il gruppo pennino infatti viene fatto spostare grazie ad una vite elicoidale azionata dalla rotazione del fondello della penna. In posizione di lavoro esso andrà a chiudere ermeticamente il fusto, mentre in posizione di riposo lascerò completo accesso all'interno della penna.  
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Il fascino di questo sistema di caricamento risiede nella complessità meccanica della sua realizzazione, che spesso mostra i vertici delle tecnologie dell'epoca: il gruppo pennino infatti viene fatto spostare grazie ad una vite elicoidale azionata dalla rotazione del fondello della penna. In posizione di lavoro esso andrà a chiudere ermeticamente il fusto tramite una guarnizione, mentre in posizione di riposo lascerò completo accesso all'interno della penna.  
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Con queste penne è fondamentale ricordarsi di aprire il cappuccio sempre in posizione verticale, e di non richiuderlo mai senza avere prima ritratto completamento il pennino all'interno del fusto, per evitare di danneggirne la punta. Dato che questo era un inconveniente comune alcuni modelli prevedono addirittura la presenza di un apposito meccanismo di sicurezza (in genere uno spillo montato al centro del cappuccio che va a battere sul gruppo pennino, che così ne impedisce la chiusura se questo non è stato completamente ritirato all'interno del corpo della penna.
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Con queste penne è fondamentale ricordarsi di aprire il cappuccio sempre in posizione verticale, e di non richiuderlo mai senza avere prima ritratto completamento il pennino all'interno del fusto, per evitare di danneggirne la punta. Dato che questo era un inconveniente comune alcuni modelli (si attribuisce questa innovazione alla [[Montblanc]]) prevedono la presenza di un apposito meccanismo di sicurezza (in genere uno spillo montato al centro del cappuccio che va a battere sul gruppo pennino), che così ne impedisce la chiusura se questo non è stato completamente ritirato all'interno del corpo della penna.
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Benché lo sia classificato, forse ingiustamente, fra i sistemi di caricamento primitivi, in realtà il ''safety filler'' ha resistito sul mercato molto più a lungo di altri sistemi di riempimento creati in periodi successivi. In particolare si trovano in produzione modelli che lo utilizzano fino agli anni
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Benché lo sia classificato, forse ingiustamente, fra i sistemi di caricamento primitivi, in realtà il ''safety filler'' ha resistito sul mercato molto più a lungo di altri sistemi di riempimento creati in periodi successivi. In particolare in Europa si trovano in produzione modelli di serie che lo utilizzano fino agli anni '20. A causa del suo valore storico, che lo vede essere sostanzialmente il primo sistema meccanico dedicato al riempimento della penna, esso continua a riscuotere un innegabile interesse da parte dei collezionisti, molti dei quali hanno una particolare predilezione per le penne ''[[rientranti]]''.
'20. A causa del suo valore storico, che lo vede essere sostanzialmente il primo sistema meccanico dedicato al riempimento della penna, esso continua a riscuotere un innegabile interesse da parte dei collezionisti, molti dei quali hanno una particolare predilezione per le penne ''[[rientranti]]''.
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=== ''[[Moore]] non-leakable filler'' ===
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Una variante degna di nota del sistema di caricamento [[safety]] è il peculiare sistema di caricamento adottato dalla [[Moore]] per le sue ''Non Leakable'', per i quali sono stati depositati due distinti brevetti nel 1893 e nel 1896.  Il principio è sempre quello di utilizzare un pennino rientrante, ma in questo caso invece di utilizzare una vite elicoidale, il gruppo pennino è montato su una slitta di tipo lineare, che viene fatta scorrere all
    
== Compressione diretta del ''sacchetto'' ==
 
== Compressione diretta del ''sacchetto'' ==
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All'inizio del '900 ci fu un grande impulso nella ricerca di un sistema che
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All'inizio del '900 ci fu un grande impulso nella ricerca di un sistema che consentisse di eseguire in maniera automatica l'operazione di riempimento. In questo periodo si iniziarono a produrre una serie di sistemi di caricamento che prevedevano di mantenere l'inchiostro all'interno di un sacchetto di gomma
consentisse di eseguire in maniera automatica l'operazione di riempimento. In
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elastica. In questo modo si poteva eseguire il caricamento comprimendo il sacchetto vuoto, così da sfruttare la successiva espansione dello stesso per risucchiare l'inchiostro dalla bottiglia immergendovi il gruppo pennino.
questo periodo si iniziarono a produrre una serie di sistemi di caricamento
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che prevedevano di mantenere l'inchiostro all'interno di un sacchetto di gomma
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elastica. In questo modo si poteva eseguire il caricamento comprimendo il
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sacchetto vuoto, così da sfruttare la successiva espansione dello stesso per
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risucchiare l'inchiostro dalla bottiglia.
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L'idea di usare un sacchetto di gomma come serbatoio per l'inchiostro consente
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L'idea di usare un sacchetto di gomma come serbatoio per l'inchiostro consentiva di risolvere alcuni dei problemi riscontrati fino ad allora. In particolare non essendo più l'inchiostro in contatto con il materiale del fusto della penna si potevano utilizzare anche materiali suscettibili di
di risolvere parecchi dei problemi riscontrati fino ad allora. In particolare
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corrosione. Inoltre se il serbatoio di gomma è ben posizionato e non viene posto in contatto con le pareti del fusto, lo strato di aria che lo separa da questo fa da isolante termico, e l'elasticità del sacchetto compensa il problema dell'aumento di pressione per il calore trasmesso dalla mano che impugna la penna.
non essendo più l'inchiostro in contatto con il materiale del fusto della
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penna si potranno utilizzare anche materiali suscettibili di
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corrosione. Inoltre se il serbatoio di gomma è ben posizionato e non viene
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posto in contatto con le pareti del fusto lo strato di aria che lo separa da
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questo fa da isolante termico, e scompare il problema dell'aumento di
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pressione dell'aria del serbatoio che si scalda per il calore trasmesso dalla
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mano che impugna la penna.
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Esistono però anche degli inconvenienti, anzitutto diminuiscono le dimensioni
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Esistono però anche degli inconvenienti: anzitutto diminuiscono le dimensioni del serbatoio, dato che lo spazio interno al fusto della penna deve contenerlo, insieme a tutto quanto necessario per il sistema di compressione. Inoltre i sacchetti tendono a deteriorarsi, rompendosi o perdendo l'elasticità, e devono essere sostituiti, introducendo così tutta una serie di problematiche di manutenzione. Infine aumenta notevolmente la complessità di costruzione, e con questo le possibilità di guasto.
del serbatoio, dato che lo spazio interno al fusto della penna deve contenerlo
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insieme a tutto quanto necessario per il sistema di caricamento. Inoltre i
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sacchetti tendono a deteriorarsi, rompendosi o perdendo l'elasticità e devono
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essere sostituiti. Infine aumenta notevolmente la complessità di costruzione,
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e con questo le possibilità di guasto.
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In questa seconda sezione si sono raccolti tutti i sistemi di caricamento più
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In questa seconda sezione si sono raccolti tutti i sistemi di caricamento più semplici e primitivi che prevedono una qualche forma di azione di compressione meccanica eseguita direttamente sul serbatoio in gomma. o meglio sulla cosiddetta ''pressure bar'' una barretta metallica (in italiano sarebbe chiamata ''barretta di compressione'') che viene appoggiata (o incollata) sul sacchetto in modo da consentire di applicare la compressione sullo stesso in maniera uniforme.
semplici e primitivi che prevedono una qualche forma di azione eseguita
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direttamente sul serbatoio in gomma, in genere mediata soltanto dalla
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cosiddetta ''pressure bar'' (o ''barretta di pressione'') una barretta
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metallica che viene appoggiata sullo stesso in modo da consentire di applicare
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la compressione in maniera uniforme.
      
=== ''crescent filler'' ===
 
=== ''crescent filler'' ===
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Il primo sistema di caricamento veramente efficiente e funzionale basato sulla
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Il primo sistema di caricamento automatico veramente efficiente e funzionale basato sulla compressione di un serbatoio in gomma è stato il famoso ''crescent filler'', ideato da ''Roy [[Conklin]]'', che venne introdotto sul mercato nel 1901 dalla omonima ditta da lui fondata, primo esempio del successo di una marca dovuto all'invenzione di un meccanismo di caricamento innovativo.
compressione di un serbatoio in gomma è il famoso ''crescent filler'', ideato
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da ''Roy Conklin'', ed introdotto sul mercato dalla [[Conklin]] nel 1901.
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Il ''crescent filler'' è basato sulla realizzazione di una speciale barretta
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Il ''crescent filler'' è basato sulla realizzazione di una particolare barretta di pressione su cui viene saldato un archetto metallico a forma di mezzaluna (da cui deriva il nome dato al sistema dal suo inventore). L'archetto fuoriesce dal corpo della penna attraverso una fessura laterale praticata sul fusto della stessa. Premendo sull'archetto si può comprimere direttamente il serbatoio ed effettuare così in maniera semplice e veloce il riempimento della penna.  
di pressione su cui viene saldato un arco metallico a forma di mezzaluna (da
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cui deriva il nome) che fuoriesce dal corpo della penna tramite una fessura
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laterale. Premendo sull'archetto si può così effettuare in maniera semplice e
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veloce il riempimento della penna.  
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Per evitare di premere accidentalmente il ''crescent filler'' la penna era dotata di un fermo ad anello andava ad incastrarsi nella fessura sotto l'archetto, in modo che questo fosse bloccato in posizione aperta fuori dalla penna. Quando era necessario caricare la penna bastava ruotare l'anello, che era tagliato su un lato, per portare la posizione del taglio in corrispondenza della fessura, in modo che l'archetto potesse scendere.  
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Per evitare di premere accidentalmente il ''crescent filler'' le penne erano inoltre dotate di un fermo ad anello andava ad incastrarsi nella fessura sotto l'archetto, in modo che questo fosse bloccato in posizione aperta fuori dalla penna. Quando era necessario caricare la penna bastava ruotare l'anello, tagliato su un lato, per portare la posizione del taglio in corrispondenza della fessura, in modo che l'archetto potesse scendere.  
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Il sistema era semplice ed efficace, e consentiva anche un caricamento migliore rispetto al successivo [[caricamento a levetta|riempimento a levetta]] in quanto si poteva comprimere completamente il serbatoio di gomma, ma nonostante la superiorità tecnica la sporgenza risultava parecchio sgradevole dal punto di vista estetico, e questo ne decretò l'inesorabile declino.
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Il sistema era semplice ed efficace, e consentiva anche un caricamento migliore rispetto al successivo [[caricamento a levetta|riempimento a levetta]], in quanto si poteva comprimere completamente il serbatoio di gomma. Nonostante la sua superiorità tecnica però la sporgenza dell'archetto dal corpo della penna risultava parecchio sgradevole dal punto di vista estetico, e questo ne decretò l'inesorabile declino.
    
=== ''match-stick filler'' ===
 
=== ''match-stick filler'' ===
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Il sistema di riempimento ''a stuzzicadenti'' è uno dei tanti sistemi ideati all'inizio del secolo per cercare di automatizzare il caricamento dell'inchiostro nella penna stilografica. In questo caso si trattava di comprimere il serbatoio di gomma attraverso l'uso di uno stuzzicadenti che andava a premere, attraverso un foro praticato sul fusto della penna, su una barretta di metallo.
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Il sistema di riempimento ''a stuzzicadenti'' è uno dei tanti sistemi ideati all'inizio del secolo per cercare di automatizzare il caricamento dell'inchiostro nella penna stilografica. In questo caso si trattava di comprimere il serbatoio di gomma attraverso l'uso di uno stuzzicadenti che andava a premere, attraverso un foro praticato sul fusto della penna, sulla barretta di compressione.
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Il problema del meccanismo erano per lo più collegati al fornire un adeguato posizionamento alla barretta di metallo che premeva sul serbatio (in genere veniva incollata). Il sistema non era particolarmente robusto, né elegante, e supponeva comunque il possesso di uno stuzzicadenti, senza il quale risultava inutile. Inoltre in caso di rottura del sacchetto di gomma l'inchiostro poteva fuoriuscire dal forellino sul corpo.  
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I problemi di questo meccanismo erano per lo più collegati al fornire un adeguato posizionamento alla ''pressure bar'' (in genere veniva incollata). Il sistema non era particolarmente robusto, né elegante, e supponeva comunque il possesso di uno stuzzicadenti, senza il quale risultava inutile. Inoltre in caso di rottura del sacchetto di gomma l'inchiostro poteva fuoriuscire dal forellino presente sul corpo della penna.  
    
=== ''coin filler'' ===
 
=== ''coin filler'' ===
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Il sistema di riempimento ''a moneta'' è una variante del precedente ristema a ''a  stuzzicadenti'' in cui al posto di quest'ultimo si utilizzava una moneta. La pressione in questo caso veniva esercitata attraverso una fessura praticata sul bordo della penna. Gli inconvenienti sono sostanzialemente gli stessi del precedente caricamento ''a stuzzicadenti'', leniti dal fatto che una moneta è un oggetto generalmente più comune. Le maggiori dimensioni della fessura sul corpo penna rendeva però la penna meno elegante e più soggetta a problemi.  
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Il sistema di riempimento ''a moneta'' è una variante del precedente ristema a ''a  stuzzicadenti'' in cui al posto di quest'ultimo si utilizzava una moneta. Acnhe in questo caso la pressione veniva esercitata attraverso una fessura praticata sul bordo della penna. Gli inconvenienti sono sostanzialemente gli stessi del precedente caricamento ''a stuzzicadenti'', leniti dal fatto che una moneta è un oggetto generalmente più comune. Le maggiori dimensioni della fessura sul corpo penna rendeva però la penna meno elegante e più soggetta a problemi.  
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Il sistema venne utilizzato dalla [[Waterman]] in alcuni modelli intorno al 1914 (verificare), che venivano venduti forniti di una apposita moneta. La scarsa praticità del sistema ne portò alla dismissione in meno di un anno, cosa che rende queste penne (che talvolta possono essere confuse con modelli successive a levetta mancanti della stessa) piuttosto rare. Ma ancor più rare e molto ricercate dai collezionisti, sono le monete fornite insieme alla penna, dato che la maggior parte di queste andava persa.
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Il sistema venne utilizzato dalla [[Waterman]] in alcuni modelli fra il 1913 ed il 1914, che venivano venduti forniti di una apposita moneta. La scarsa praticità del sistema ne portò alla dismissione in meno di un anno, cosa che rende queste penne (che talvolta possono essere confuse con modelli successivi a levetta, ma mancanti della stessa) piuttosto rare. Ma ancor più rare e molto ricercate dai collezionisti, sono le monete fornite insieme alla penna, dato che la maggior parte di queste andava persa.
    
=== ''sleeve filler'' ===
 
=== ''sleeve filler'' ===
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Lo ''sleeve filler'' è uno dei tanti sistemi di caricamento sperimentati dalla
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Lo ''sleeve filler'' è uno dei tanti sistemi di caricamento sperimentati all'inizio del '900, in particolare venne adottato dalla [[Waterman]] che lo utilizzò dal 1910 al 1915. Questo sistema di caricamento  si basa sullo spostamento appunto di un ''manicotto'' che fascia il fusto della penna per celare una apertura di grandi dimensioni praticata su un lato dello stesso. Spostando il manicotto, che protegge l'apertura, si ottiene un accesso diretto alla barra di pressione (su cui in genere veniva montato un pulsante a rilievo in corrispondenza dell'apertura) che può essere così premuta usando la punta delle dita.
[[Waterman]] all'inizio del '900 che lo utilizzò dal 1910 al 1915. Il sistema
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si basa sull'accesso diretto alla barra di pressionoe
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Una versione molto sofisticata di questo sistema venne adottata dalla [[LeBoeuf]] nel 1930.
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La presenza del manicotto che fascia il fusto in corrispondenza all'apertura rende però non uniformi le dimensioni del corpo della penna, che quindi risultano spesso poco gradevoli dal punto di vista estetico. Inoltre si aumenta di molto la complessità meccanica della penna e la sua fragilità generale. Per questo motivo questo sistema di caricamento ha visto una diffusione ridotta ed venne ben presto abbandonato.
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Una seconda versione, molto più sofisticata, di questo sistema di caricamento venne adottata dalla [[LeBoeuf]] nel 1930. In questo caso non si aveva un manicotto, ma era l'intero fusto della penna che poteva venire sganciato dal gruppo pennino, andando a scorrere su un cilindro interno realizzato in metallo, sul quale era di nuovo presente una apertura laterla per la pressione diretta sul serbatoio. In questo caso si era ottenuta un fusto uniforme di forma cilindrica che non presentava fessure, neanche per l'alloggiamento della levetta.  
    
== Caricamenti a leva ==
 
== Caricamenti a leva ==
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=== ''capillarity filler'' ===
 
=== ''capillarity filler'' ===
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Il solo esempio pratico di penna ad utilizzare questo sistema è la [[Parker]] [[61]],
    
=== ''cartridge filler'' ===
 
=== ''cartridge filler'' ===