Ricetta di Giambattista Palatino

ATTENZIONE: da utilizzare con pennini da intinzione

Inchiostro Ferrogallico

Dal celeberrimo “Libro di M. Giovanbattista Palatino cittadino romano, nel qual s’insegna a scriver ogni sorte lettera, di qualunque nazione, antica e moderna, con le sue regole e misure, e esempi”. Roma, 1545 (pagina 118):

"L'inchiostro vuol esser ben negro, e che non corra troppo, né sia troppo tenace, il che viene da la gomma, et secondo che si conosce esser bisogno, si può temperare, et assettare. Perciochè essendo troppo corrente che suol far la lettera rognosa, se gli aggionge della gomma arabica. Et essendo troppo tenace che non corra per troppa gomma, ò per essere stantile, se gli mette un pochetto di lessia chiara tanto che veggiate star bene. Et devesi mettere nel calamaro posatamente, e non debattendolo come fanno molti, acciò sia puro, e senza feccie, e soprattutto non vuol'esser stantile. Et però quelli, che attendeno à sciver bene, usano farsello da loro istessi, che lo fanno buono à lor modo, e facendone poco per volta a ciò sia sempre fresco, che si fa facilmente. Onde anchor che sia cosa notissima, non mi par fuor di proposito, ponere il modo di farlo. Pigliasi adunque tre oncie di galla, qual sia minuta, greve, e crespa, e soppestaretela grossamente. Di poi la metterete à molle in un mezzo boccale di vino, ò vero di acqua piovana, che è assai meglio, e lassaretela così in infusione al sole per uno, ò doi giorni. Dipoi habbiate due oncie di cuperossa ò di vetriolo Romano ben colorito e pesto sottilmente, e rimenando molto bene con un bastone di fico la detta galla, mettetevelo dentro, e lasciatevelo così al sole per uno, o doi altri giorni. Dipoi rimenando di nuovo ogni cosa, ponetevi una oncia di gomma Arabica che sia chiara, e lustra, e ben pista, e lasciatelo così tutto il dì. Et per farlo lustro, e bello, aggiongetevi alquanti pezzi di scorze di mele granate, e dateli un bollo a fuoco lentissimo. Dipoi colatelo, e servatelo in un vaso di vetro, ò di piombo ben coperto, che sarà perfetto."

In italiano corrente: L'inchiostro deve risultare ben scuro, non troppo liquido né troppo denso, caratteristica quest'ultima, data dalla gomma, e a seconda che ce ne sia bisogno, si può diluire e aggiustare. Perciò se risultasse troppo liquido, da rendere la scrittura disagevole, deve essergli aggiunta della gomma arabica. E se risultasse troppo denso e poco scorrevole a causa della gomma in eccesso, o fosse un po' vecchio, aggiungere un modesto quantitativo di liscivia chiara[1]. Deve essere travasato nel calamaio lentamente, senza scuoterlo come molti fanno, in modo che sia privo di depositi e residui in sospensione (che si depositano sul fondo), e soprattutto non deve essere stantio. Però chi ha necessità di scrivere documenti importanti, usa farselo da solo come più gli piace, e facendone poco alla volta fa in modo che sia sempre fresco, poiché è facile a farsi. Perciò, nonostante sia una cosa più che nota, non mi sembra fuori luogo riproporne la ricetta. Si prendano tre once di galle, che devono essere piccole e pesanti e frastagliate, e si frammentino grossolanamente. Quindi immergetele in mezzo boccale di vino o meglio di acqua piovana, lasciando in infusione per uno o due giorni. Poi unite due once di Copparosa, o vetriolo romano, ben colorato e finemente macinato, e mescolate molto accuratamente utilizzando un bastoncino di legno di fico (legno tannico), e lasciate ancora uno o due giorni al sole. Poi rimestante nuovamente il composto, unite un'oncia di gomma arabica che deve essere chiara, lucida e macinata finemente, e lasciate in infusione tutto il giorno. Per rendere l'inchiostro più brillante (lucido) e bello, aggiungete alcuni pezzi di buccia di melograno, e portate a bollore a calore moderato. Quindi filtrate e conservate in un vaso di vetro o di piombo, ben coperto, che risulterà perfetto.

Ingredienti

  • galle (di quercia, di ghianda, d'Aleppo) - 3 once - equivalente a gr. 90
  • solfato ferroso (non ferrico) - 2 once - equivalente a gr. 60
  • gomma arabica - un'oncia - equivalente a gr. 30
  • mezzo boccale di acqua (preferibilmente distillata) - equivalente a circa 750ml

Preparazione

Note

  1. La "liscivia" o "lisciva" è una soluzione ottenuta dalla cenere. Chimicamente quindi il Palatino suggerisce una blanda soluzione di carbonato di sodio o potassio per ravvivare un inchiostro vecchio o eccessivamente denso per avervi aggiunto troppa gomma arabica.