Differenze tra le versioni di "Pulitoreidrodinamicoaflussocontrollato"

Da FountainPen.
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Versione delle 11:30, 24 ott 2012


Introduzione

Una delle domande più frequenti riguardanti la manutenzione delle stilografiche è quella relativa alle modalità in cui queste debbano essere lavate per ripulirle dai residui di inchiostro. Gran parte di queste domande scaturiscono dalla mancanza di un ingrediente fondamentale per l'ottenimento di un buon risultato: la pazienza.

Infatti un alimentatore di una stilografica è fatto per trattenere l'inchiostro in modo che questo esca nella maniera più controllata possibile solo attraverso il pennino durante la scrittura. Quindi la sua pulizia è un compito meno semplice di quanto possa apparire, dato che l'obiettivo va esattamente contro lo scopo per cui è stato costruito.

Se da una parte è abbastanza semplice ottenere una pulizia superficiale utilizzando gli ausili di lavaggio già illustrati nella relativa pagina, con i quali si può forzare il passaggio di acqua pulita, dall'altra questo sovente non consente di raggiungere l'obiettivo di una pulizia approfondita, per via della presenza di incrostazioni di inchiostro che un veloce passaggio di acqua non è in grado di sciogliere. Infatti l'acqua forzata passa preferibilmente e velocemente solo da certi punti dell'alimentatore e non ha abbastanza tempo per sciogliere e asportare l'inchiostro che si trova ovunque nell'alimentatore.

Così se si vuole una pulizia completa si è spesso costretti a sottoporre la propria penna ad ammolli piuttosto lunghi, in particolar modo quando di devono far sciogliere incrostazioni particolarmente consistenti accumulatesi negli anni. In tal caso inoltre, essendovi ristagno dell'acqua, il dissolvimento risulta particolarmente lento. Questo comporta lunghi tempi di attesa ed anche gli inconvenienti dovuti ad una immersione prolungata di parti non sempre progettate per stare immerse in acqua, come le decorazioni esterne. Inoltre, siccome l'acqua all'interno dell'alimentatore non è troppo mobile, l'inchiostro rimane ancora una volta all'interno e non migra all'esterno.

Si descriverà pertanto in questa pagina una lavatrice per stilografiche che consenta di velocizzare l'operazione consentendo un flusso d'acqua lento abbastanza da sciogliere l'inchiostro, ma anche abbastanza veloce per allontanare l'inchiostro dal il gruppo pennino/alimentatore, che faciliti lo scioglimento delle incrostazione e l'eliminazione dei residui di inchiostro senza dover immergere lo stesso.

Purtroppo si applica facilmente solo alle penne a cartuccia, mentre per le altre non rimane che lo smontaggio del gruppo sezione/pennino e poi l'uso della lavatrice.

Un vincolo del progetto è stato quello di poterlo realizzare con materiali domestici, senza che sia necessario l'acquisto di attrezzi o pezzi la cui reperibilità potesse essere difficoltosa.

Materiali

Per la costruzione della lavatrice servono i seguenti materiali:

  • Una bottiglia di plastica. Vanno bene le bottiglie da mezzo litro, da litro. Il tappo può essere standard oppure più largo se intendete costruire la versione "porcospino"/"mitragliatrice". Tappi larghi si trovano nelle bottiglie di latte o in certe bevande zuccherate.
  • Una o più cartucce adatte alla penna/e che intendete lavare.
  • Aghi da siringa. Quelli da insulina, più sottili rallentano un po' il flusso, e risultano più adatti allo scopo.
  • Spago per realizzare l'imbracatura dell'attrezzo.

Costruzione

Prima di cominciare è doveroso avvertire che si ha a che fare con aghi da siringa che vanno infilati con una certa forza in materiali abbastanza duri. Il rischio di ferirsi è reale e non va sottovalutato. Ricordatevi che gli aghi da siringa sono strumenti MOLTO affilati. Tenetelo sempre in mente e non operate con l'ago che spinge verso una parte qualsiasi del vostro corpo o quello di altri. Tipica la tentazione di appoggiare le cose al corpo e premere oppure di tenere in mano l'oggetto da forare con una mano mentre l'altra spinge l'ago. Il rischio è di infilarsi un'ago dentro una mano o sotto le unghie. STATE ATTENTI !!!

Passo 1: Imbracatura

Cominciate con l'imbracatura della bottiglia. Lasciate lo spago lungo (molto lungo) sul retro per potere regolare l'altezza della bottiglia dal lavandino sul quale la sospenderete. La seguente galleria di immagini mostra la sequenza della legatura

Passo 2: Bottiglia

Il foro largo

Come secondo passo tagliate il fondo della bottiglia di plastica, come illustrato nella foto a fianco. Dal foro sarà possibile inserire direttamente l'acqua.

Alternativamente forate con un ago il fondo. Segnate questo ago con un pennarello. L'ago fa da valvola e rallenta il flusso. Allo stesso modo, col foro minuscolo vi scorderete che la bottiglia ha il fondo che perde e farete un lago da qualche parte. Basta che suoni il telefono e la lascerete in giro a far danno. Oppure vi troverete i pantaloni bagnati, che dopo una certa eta' fa anche dispiacere.

Altra terza alternativa è il Tubino di Nello (manca foto) ma funziona solo per una penna. Problema di scaricare il tubino.

Passo 3: Tappo

Con l'ago segnato, forate il tappo della bottiglia spingendolo da dentro verso il fuori. Durante la foratura, l'ago fustella la plastica e si ottura parzialmente. E' un bene se è parzialmente (rallenta il flusso) è un male se vi scordate quale avete usato. Reiterando i fori dopo un po' l'ago si intasa del tutto e non ci capite più niente.

Un sistema è di usare un filo di rame per scovolare l'interno. ATTENZIONE che viene naturale di spingere il filo di rame dentro l'ago. La situazione che si crea è pericolosa; avete visto che state praticamente spingendo l'ago dentro un dito o una mano ??

Passo 4: Cartucce

Forate le cartucce sul retro con l'ago che avete segnato e inseritele nella sede della penna e poi, mantenendo un dito nella parte posteriore dell'ago, innestate l'insieme penna più cartuccia nell'ago.

A meno che non decidiate di incollare il tutto con colla a caldo, in modo che gli agi stiano fermi in sede, se non inserite le cartucce negli aghi adesso, poi vi sarà impossibile o molto difficoltoso perché l'ago tende a scivolare dentro la bottiglia.

Nel caso della mitragliatrice, non inserite gli aghi troppo vicino al bordo, che quando avviterete il tappo porcospino, il bordo della bottiglia ve li sposterà nelle direzioni più varie.

Bloccaggio dell'ago

Se invece optate per la versione singola, una molletta da panni può servire a trattenere l'ago in posizione e facilitarne l'uso.

Passo 5: Montaggio

Avviate il tappo con i pendagli ago-cartuccia-penna e appendete la flebo cosi composta su un lavandino. Tenete lo spago lungo. Caso volesse che la penna si sfili dalla cartuccia o dall'ago, meno strada fa e meglio è. Vogliamo migliorare e non distruggere. Inoltre tenendo la lavatrice vicino alla superficie del lavandino, la goccia che cade dalla penna schizza meno inchiostro.

Riempite la lavatrice con acqua, acqua saponata o acqua saponata e un pelo d'ammoniaca e andate a fare qualche altra cosa. Al vostro ritorno le penne saranno finalmente pulite (Nota del revisore: mettere il tempo che ci può volere, indicativo).

L'uso di una bottiglia da latte di quelle con il tappo molto largo (3.5 cm) consente inoltre di realizzare un sistema in cui diventa possibile lavare più penne allo stesso tempo.

Per poter usare agevolmente la lavatrice è opportuno realizzare una semplice imbracatura che consenta di appenderla facilmente. Da finire

Penne non a cartuccia

Con un po' d'inventiva e qualche tubicino di gomma/silicone, si possono lavare anche parti di penne non a cartuccia.

Nella foto un esempio con una sezione di una vecchia Aurora 88.

Non sono stati provati pennini smontabili (Es. Pelikan), ma dovrebbe essere possibile lavarli.

Altro modello con respiratore (da scrivere)