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== A.S.CO. ==
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Molte delle informazioni di questa pagina sono ricavate dalla lettura del libro ''La storia della stilografica in Italia, 1900-1950'', di Letizia Iacopini, e dalle informazioni dell'Archivio di Stato relative alla registrazione dei marchi di fabbrica. Le informazioni restano comunque incomplete e frammentarie, date le scarsissime fonti storiche disponibili e la scarsa documentazione rimasta anche a causa delle distruzioni belliche, al riguardo dei produttori di penne stilografiche italiane.  
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=== Storia ===
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Un elenco delle ulteriori fonti esterne utilizzate nella stesura delle pagine di queste aziende sono le seguenti, recuperate dall'Internet Archive e relativa ad articoli pubblicati su rivista, per lo più ''"Penna Magazine"'', ma  si deve tener conto che alcune delle informazioni pubblicate su questa rivista sono risultate in un secondo tempo assai poco attendibili:
 
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* [https://web.archive.org/web/20060323181911/http://www.pennamagazine.com/articolo.php?id=124] Alcuni marchi italiani di penne scolastiche
La [[Asco]] nasce come sottomarca della [[Aurora]] nel 1929,  più o meno in contemporanea con la ''sorella'' [[Olo]] e con l'uscita delle [[Duplex]] in celluloide. La nuova sottomarca, abbreviazione del nome ''Advertizing Service Company'', nacque nella strategia di diversificazione dell'offerta adottata dall'azienda, per coprire il mercato degli oggetti di promozione aziendale dedicandosi alla produzione di penne pubblicitarie. In realtà poi le penne [[Asco]] ebbero una diffusione molto più ampia, andando a coprire la fascia più bassa del mercato e la distribuzione via catalogo illustrato.
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* [https://web.archive.org/web/20060323172021/http://www.pennamagazine.com/articolo.php?id=287] Articolo di Penna Magazine sulla [[Pensar]]
 
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* [https://web.archive.org/web/20060323182106/http://www.pennamagazine.com/articolo.php?id=98] Articolo su una penna Edelweiss di presunta produzione Omas
Come per [[Olo]] anche [[Asco]] nacque come marchio completamente indipendente dalla [[Aurora]], ma contrariamente ad essa continuò sempre a restare tale. La commercializzazione delle penne [[Asco]] venne infatti affidata alla ''Agenzia Supera'', che operava in maniera indipendente avendo una propria sede a Torino, all'indirizzo di Galleria Umberto I.
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* [https://web.archive.org/web/20060323172021/http://www.pennamagazine.com/articolo.php?id=287] Articolo di Penna Magazine con cenni sulle produzioni antiche di alcuni noti negozi
 
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</br>
Sia la scelta del nome inglese, confermata pure dalle incisioni in inglese sul corpo della penna, cercava di catturare (come fecero altre ditte italiane dello stesso periodo) l'interesse del pubblico verso un prodotto che era inizialmente entrato in Italia come prodotto di importazione. Inoltre il nome stesso richiamava i servizi pubblicitari, che era il segmento di mercato cui si rivolgeva la produzione [[Asco]].
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{{#ask: [[Category:Secondary brand]] [[Brand country::IT]]
 
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La produzione [[Asco]] era comunque rivolta alla fascia più economica, nel tentativo di realizzare una penna economica in grado di raggiungere il pubblico più vasto, fornendo un oggetto di uso comune e non un bene di lusso. Questo venne garantito attraverso le vendite per corrispondenza effettuate tramite cataloghi ad edizione mensile, ed anche attraverso i cosiddetti ''propagandisti'', in sostanza gli acquirenti stessi che venivano trasformati in agenti di vendita con incentivi in forma di penne omaggio sulla base del volume venduto.
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La produzione della [[Asco]] è molto varia e di difficile classificazione nonostante la vendita per cataloghi, dato che la pubblicazione mensile non copriva tutti i possibili modelli. In generale però questi rispecchiano i rispettivi modelli [[Aurora]] dello stesso periodo. I modelli iniziali sono sostanzialmente delle [[rientranti]] identiche alla [[A.R.A.|A.R.A. 3]], marchiate però con il logo [[Asco]] (un rombo orizzontale contenente la scritta ''A.S.CO.'') e le diciture ''Fountain Pen'' e ''Trade Mark'' riportata su due righe rispettivamente ai due lati.
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}}
 
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= Note =
A queste seguirono penne con [[caricamento a levetta]] o a [[pulsante di fondo]], prodotte nei colori rosso, verde, blu ed nell'onnipresente nero. Queste penne sono molto simili alla [[Duplex]], in particolare quelle con [[caricamento a levetta]] in cui quest'ultima è identica a quella presente sulla [[Duplex]] eccetto che per l'assenza di incisioni. I modelli venivano prodotti in due misure grande e media, denominate ''Senior'' e ''Junior'' per i modelli a  [[pulsante di fondo]] e ''Businnes'' e ''Standard'' per le versioni a levetta.
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<references/>
 
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Nella prima metà degli anni '30 venne introdotta una nuova linea di penne con caricamento a [[pulsante di fondo]], con linee più [[streamlined|affusolate]] ed testa e fondello di forma conica, prodotte sia in celluloide marmorizzata che a tinta unita. Questi modelli vennero sempre prodotti in due dimensioni, grande e media e denominati rispettivamente ''Modern 23'' e ''Electa 21''. A questi si affiancarono, nella seconda metà degli anni '30, modelli prodotti da tubi di celluloide in molteplici colorazioni marmorizzate, di qualità inferiore.
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La produzione delle penne [[Asco]] venne interrotta nella seconda metà degli anni '30. Nonostante si tratti di penne rivolte alla fascia più bassa del mercato, la qualità costruttiva ed i materiali restano di ottimo livello, tanto che c'è chi sostiene che la [[Asco]], più che una sottomarca, debba essere considerata come una linea di produzione indipendente.
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===Riferimenti esterni===
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* nessuno per ora
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== Goliarda ==
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=== Storia ===
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La [[Goliarda]] nasce nel corso degli anni '20 come sottomarca della [[Ancora]] dedicata alla produzione di penne economiche per il mercato studentesco. Si tratta in genere di penne che risultavano essere poco costose rispetto alle corrispondenti marcate [[Ancora]] ma comunque eleganti e di buona costruzione.
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Le prime penne prodotte con questo marchio erano delle semplici [[rientranti]] in ebanite nera [[BCHR|cesellata]], nello stesso stile ''[[Flat top]]'' della [[Waterman 42]]. Queste vennero prodotte in quattro diverse misure, e recavano la incisione della dicitura ''Goliarda - Marchio Depositato'' sul corpo, e non vi era nessun riferimento che potesse ricondurre alla [[Ancora]].  
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In seguito, all'incirca negli anni '30, venne realizzata una nuova serie di penne in celluloide, con lo stesso stile dei modelli [[Ancora]] contemporanei, con finiture sia cromate che laminate in oro molto semplici e un fermaglio scalettato o svasato. Le [[Goliarda]] di questo tipo erano di buone dimensioni ed equipaggiate con [[caricamento a levetta]] o a [[pulsante di fondo]]. Con questi nuovi modelli veniva sempre riportata sul corpo l'iscrizione ''Goliarda'', ma posta al di sopra del classico logo dell'ancora che ne indicava chiaramente le origini.  
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Un ulteriore riferimento alla casa madre era presente sui pennini, quelli in oro infatti erano marcati ''Warranted'', ma come per quelli della [[Rapid]] su di essi era presente il logo dell'ancora e le iniziali "''G.Z.''" sui pennini in acciaio invece era presente soltanto la dicitura ''Goliarda'' in stampatello. Si ritiene che la produzione sia proseguita fino agli anni '40.
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===Riferimenti esterni===
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* nessuno per ora
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== Minerva ==
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=== Storia ===
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===Riferimenti esterni===
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* nessuno per ora
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== Nettuno ==
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=== Storia ===
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Le prime tracce delle origini della [[Nettuno]] risalgono al 1911, data per la quale è disponibile il bozzetto di un volantino pubblicitario con il marchio con la fontana del Nettuno di Piazza Maggiore di Bologna, scelto da ''Umberto Vecchietti'', fondatore dall'azienda, come proprio simbolo. La fondazione ufficiale dell'azienda risulta però essere più tarda, dagli archivi della Camera di Commercio di Bologna infatti risulta la data del 1916.
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Tutto ciò renderebbe comunque la [[Nettuno]] il più antico produttore di stilografiche italiano, al pari di [[Tibaldi]] almeno per quanto riguarda l'anno di fondazione. Non è chiaro però quando la produzione di stilografiche sia effettivamente iniziata. La prima carta intestata infatti parla di ricambi e riparazioni. Inoltre, almeno per i primi tempi, la produzione avveniva assemblando i pezzi proodtti da altri in casa dello stesso ''Umberto Vecchietti'' da parte della sua stessa famiglia; trattasi pertanto più di una attività a conduzione familiare che di una vera fabbrica.
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Una prima traccia certa di produzione di stilografiche è del 1921, data di registrazione del marchio ''Nettuno di sicurezza'' usato per la produzione di penne con caricamento [[safety]]. La produzione iniziale è infatti abbastanza convenzionale, con penne in ebanite nera liscia di diverse misure ([[Nettuno 50x|502]], [[Nettuno 50x|504]], [[Nettuno 50x|506]], [[Nettuno 50x|508]]).
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===Riferimenti esterni===
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* nessuno significativo
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== Olo ==
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=== Storia ===
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La [[Olo]] nasce come sottomarca della [[Aurora]] nel 1929, più o meno in contemporanea con la ''sorella'' [[Asco]] e con l'uscita delle [[Duplex]] in celluloide. La [[Olo]] sembra essere stata creata per affrontare il segmento di mercato delle stilografiche di fascia medio bassa, in modo da affiancare alla produzione dei modelli di pregio marcati [[Aurora]] delle stilografiche di prezzo inferiore (ed ovviamente meno pregiate) ma sempre di buona costruzione.  
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Nella strategia di diversificazione commerciale attuata dall'[[Aurora]] inizialmente la [[Olo]] si poneva come marchio del tutto indipendente, da commercializzare attraverso una rete capillare di punti di vendita diversi dalle ordinarie cartolerie. Per questo motivo all'inizio della storia del marchio non vi era nessun riferimento alla casa madre né sulle penne né sui relativi documenti; il produttore era denominato ''Fabbrica di Penne a Serbatoio Olo'' e come indirizzo dell'azienda veniva citata una casella postale di Torino.
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Questo cambiò solo dopo la metà degli anni '30, quando il ruolo di sottomarca dell'[[Aurora]] divenne ufficialmente riconosciuto con la comparse delle penne [[Olo]] nei cataloghi dell'azienda madre, proposte sempre come penne di fascia inferiore, ma con le solite caratteristiche di affidabilità e robustezza.  
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Non esiste una datazione precisa dei modelli della [[Olo]], anche se in genere si può prendere come riferimento quella associata ai corrispondenti modelli della [[Aurora]] di cui costituiscono una sorta di versione economica; sono infatti facilmente riconoscibili per forme, materiali e fermagli del tutto analoghi a quelli dei rispettivi modelli [[Aurora]].
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Le prime [[Olo]] erano delle [[rientranti]] analoghe alle [[R.A.|R.A.3]] (con clip) e alla [[R.A.|R.A.0]] (con anellino) marchiate però con il logo [[Olo]] (un ellissoide squadrato con la scritta ''OLO'' al suo interno) sia sul pennino che sul corpo della penna che sulla sommità del cappuccio. Queste vennero prodotte anche in versione [[overlay|rivestita]] in metallo laminato oro (marchiate ''18 K.R.'') sempre nelle due misure precedenti, denominate rispettivamente ''Tipo 3'' e ''Tipo 0'', e con due sistemi di caricamento, il [[safety]] ed il [[pulsante di fondo]], queste ultime riprendevano invece forme e fermaglio della [[A.R.A.|A.R.A. 15]], anche se le decorazioni utilizzate per il rivestimento sono diverse da quelle dei modelli [[Aurora]].
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A queste prime stilografiche seguirono dei modelli ''[[Flat top]]'', molto simili alla [[Duofold]] della [[Parker]], sempre prodotti in due misure ed in celluloide nera e colorata. Queste penne sono caratterizzate da una veretta piuttosto ampia sul cappuccio e dal logo ''OLO'' inciso sul corpo in prossimità del fondo della penna e sulla sezione pennino. Questi modelli vennero creati in parallelo all'introduzione della [[Duplex]] di cui possono essere considerati la versione economica.
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Seguendo i cambiamenti della produzione [[Aurora]] anche i modelli della [[Olo]] vennero rinnovati nella prima metà degli anni '30, con l'introduzione della [[Olo Lusso]], prodotta in due misure, grande e media, con la stessa clip della [[Superna]] fissata sul cappuccio con una testina metallica dotata di un tassello a vite. La penna era realizzata in celluloide tornita dal pieno nei colori marmorizzati e a linee incrociate dei modelli [[Aurora]] dello stesso periodo e prodotta sia con finiture cromate che dorate. Il logo ''OLO'' era riportato o sulla sezione o sul corpo.
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Nella seconda metà degli anni '30 vennero poi introdotti i modelli [[Olo F]] ed [[Olo Gamma]], la prima era una penna sfaccettata, che si rifaceva all'analoga versione della [[Novum]]. la seconda una penna di linee più diritte, con un fondello con una copertura di metallo.  Entrambe prevedevano l'abbinamento di matite meccaniche.
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Negli anni '40 la produzione venne rivista, e venne utilizzata una nuova clip scalettata, non presente sui modelli marcati [[Aurora]], ma utilizzata dall'azienda in altre produzioni economiche. Inoltre con l'introduzione nel 1938 dei pennini in ''Platiridio'' anche sulle [[Olo]] vennero montati pennini in acciaio o in acciaio placcato oro, marcati ''OLO'', che oltre al logo con l'ellissoide squadrato riportano anche l'anno di produzione. La produzione di stilografiche a marchio [[Olo]] venne sostanzialmente abbandonata nel dopoguerra.
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===Riferimenti esterni===
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* nessuno per ora
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== Rapid ==
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=== Storia ===
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La [[Rapid]] nasce come sottomarca della [[Ancora]] verso la fine degli anni '20 quando alle [[rientranti]] prodotte direttamente con marchio [[Ancora]] venne affiancato questo ulteriore marchio, riservato esclusivamente alle penne realizzate con rivestimenti in metalli preziosi. Le penne [[Rapid]] sono caratterizzate dalla marcatura sul cappuccio del nome ''Rapid'' e delle lettere "G. Z." all'interno di un rombo.
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Sulle penne [[Rapid]] vennero utilizzati sia pennini esplicitamente marchiati [[Ancora]], che pennini con la semplice dicitura ''Warranted'', ma facilmente riconoscibili come originali per la presenza di una incisione con il logo aziendale raffigurante un'ancora e le solite iniziali "G.Z." di Giuseppe Zanini, non sono invece mai stati trovati pennini marchiati [[Rapid]].
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La produzione delle penne [[Rapid]] rappresenta uno degli esempi di lavorazioni di [[overlay|rivestimenti]] metallici fra le più raffinate ed eleganti dell'epoca, sono infatti presenti, oltre alle più semplici lavorazioni con incisioni regolari o fascette decorative, veri capolavori con incisioni floreali realizzate a sbalzo o lavorazioni traforate con giochi cromatici di contrasto fra oro rosso e oro giallo.
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La produzione delle penne marchiate [[Rapid]] è proseguita per tutti gli anni '30, periodo a cui si fa riferimento per l'apice della qualità raggiunta dal marchio, proseguendo fino ai tardi anni '40, sia pure con [[overlay|rivestimenti]] meno elaborati rispetto ai tempi migliori.
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===Riferimenti esterni===
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* http://xoomer.alice.it/leiacopi/ancora.htm
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== Tabo ==
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=== Storia ===
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La [[Tabo]] nasce a Bologna nel 19XX ad opera di ''Giuseppe Tantini'', da cui deriva il nome, abbreviazione di ''Tantini - Bologna''.
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===Riferimenti esterni===
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* nessuno significativo
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== Uhlmann's Eterno ==
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=== Storia ===
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La [[Uhlmann's Eterno]] venne fondata nel 1902 a Milano da ''Emil Uhlmann'' come azienda specializzata nella produzione di rivestimenti in metallo laminato o in oro di varie tipologie di oggetti, fra cui anche le matite meccaniche. Benché presente sul mercato dall'inizio del secolo l'azienda non entrò sul mercato delle stilografiche fino alla prima metà degli anni '20, quando iniziò la commercializzazione di penne [[rientranti]] o a [[eyedropper|contagocce]] in ebanite, presumibilmente realizzate assemblando parti importate dalla Germania.
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La produzione iniziale a marchio [[Uhlmann's Eterno]] ricorda infatti molto da vicino i modelli tedeschi dello stesso periodo, le penne riportavano la incisione del nome dell'azienda sul corpo della penna, insieme a quella del logo, costituito da un triangolo con un occhio al suo interno. Anche i pennini erano marcati con la dicitura ''Uhlmann's Eterno'' posta su due righe inframmezzate dallo stesso logo.
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Nello stesso periodo iniziano a comparire sui cataloghi dell'azienda anche i primi modelli [[overlay|rivestiti]], che risultarono di buona qualità, sia per le lavorazioni più semplici con motivi geometrici incisi a macchina con alternanza di superfici lisce o satinate, che per le lavorazioni più raffinate con motivi floreali realizzati a sbalzo o con decorazioni smaltate in diversi colori. Anche queste penne venivano marchiate con il nome dell'azienda, o più semplicemente con la sola dicitura ''Eterno'', talvolta accompagnata dal logo.
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All'inizio degli anni '30 l'azienda cambiò ragione sociale in ''Industria Reclame L. Uhlmann'' spostando la sede da Via Moscova 14 a Via Piave 7, in questo periodo l'azienda si affermò nella produzione di oggetti e strumenti di scrittura personalizzabili a scopo pubblicitario, promossi attraverso cataloghi illustrati. La gamma di articoli personalizzabili era molto vasta e comprendeva penne di probabile origine tedesca di scarsa qualità. A queste si aggiungeva però una produzione di penne marcate ''Uhlmann's Eterno'' o ''Eterno'' di buona qualità, come modelli ''[[Flat top]]'' in celluloide a [[pulsante di fondo]] di chiara imitazione della [[Duofold]].
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Nella seconda metà degli anni '30 la produzione venne ristilizzata secondo i dettami delle nuove tendenze, vennero prodotte delle nuove penne in celluloide anellata o marmorizzata di varie colorazioni, denominate ''Penne Lusso Extra'' sia in forme tonda che sfaccettate, e dotate di [[caricamento a levetta]], a queste si aggiunsero penne in celluloide anellata trasparente con caricamento a [[siringa rovesciata]] molto simili alle [[Maxima]] della [[Ancora]].
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===Riferimenti esterni===
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* nessuno, per ora