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#REDIRECT [[Sistemi di caricamento#siringa rovesciata]]
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Il caricamento a ''siringa rovesciata'', detto anche ''plunger filler'' dai collezionisti anglosassoni, è, quando ben funzionante, uno dei più semplici ed efficaci sistemi di riempimento, ed è probabilmente anche quello che consente di caricare la maggior quantità di inchiostro a parità di volume della penna. Inoltre è anche uno dei più antichi, essendo stato introdotto per la prima volta sul mercato nel 1905, con il lancio della [[Onoto]].
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[[Category:Vocabolario]]
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[[Image:PlungerFillerSchema.svg|center|500px|Schema di una penna con caricamento a ''siringa rovesciata'' (''plunger filler'')]]
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La creazione di questo caricamento, almeno nella prima versione utilizzabile, si può attribuire a ''George Sweeter'', che ne cedette il brevetto a ''Evelyn [[De La Rue]]'' per la realizzazione della [[Onoto]]. Molto più tardi, in risposta alla moda delle penne trasparenti che consentissero di visualizzare il livello di inchiostro, esso venne adottato anche della [[Sheaffer]] a partire dal 1934 con il nome di ''[[Vacuum-Fil]]''<ref>ma solo sui modelli economici, sia per la linea [[Wasp]] che per quella chiamata con questo nome, verrà utilizzato sui modelli dell'azienda marcati [[Sheaffer]] (le [[Balance]]) solo a partire dall'anno successivo, il brevetto originale della ditta, ({{Cite patent|US|1926405}}), è del 1933.</ref> e dalla [[Eversharp]] nel 1937. Nelle penne giapponesi un [[contagocce di sicurezza|meccanismo molto simile]] veniva usato solo come sistema di sicurezza per penne con [[caricamento a contagocce|riempimento a contagocce]].
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Il principio di funzionamento, come espresso dal nome, si basa sull'inversione del meccanismo della siringa (anche se forse l'analogia sarebbe maggiore con la pompa di una bicicletta), in cui si usa il pistone della siringa, invece che per risucchiare l'inchiostro, per espellere l'aria dal corpo della penna e creare una depressione che poi è quella che consente di effettuarne il riempimento.
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Dal punto di vista meccanico il sistema è simile al precedente [[caricamento a siringa]], l'aria viene espulsa spingendo tramite il fondello della penna un pistone costituito da un alberino sulla cui testa è montata una guarnizione in gomma che scorre a tenuta rispetto al corpo cavo della penna, esattamente come il pistone di una siringa. L'alberino fuoriesce, tramite una guarnizione a tenuta, dal fondo della penna per agganciarsi al fondello della stessa che viene utilizzato come maniglia per operare il caricamento. La parte finale del corpo della penna, in corrispondenza alla posizione di riposo del pistone, presenta però un allargamento, così che esso non sia più a tenuta.
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Ciò rende possibile, a differenza della siringa classica, effettuare il caricamento reinserendo il pistone all'interno del corpo della penna: con l'espulsione dell'aria così ottenuta si crea una depressione dietro la testa del pistone, che quando questo raggiunge la posizione finale della sua corsa, in cui non vi è più tenuta rispetto al corpo della penna, causa il risucchio dell'inchiostro all'interno della stessa.
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Il meccanismo presenta molti vantaggi in quanto lo spazio da esso occupato è molto ridotto, per cui, fintanto che le guarnizioni sono a posto, si ottiene una enorme capacità di caricamento. Il suo problema principale è però proprio quello della perfetta tenuta delle guarnizioni, queste infatti devono sopportare una depressione piuttosto forte, e capita piuttosto spesso che esse, pur garantendo dalle perdite, non consentano un caricamento efficace.
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Inoltre una buona tenuta, essenziale per il funzionamento, comporta anche la presenza, a penna scarica, di un grosso volume di aria ben isolato presente all'interno del corpo della stessa, cosa che rende le penne dotate di questo sistema di caricamento molto sensibili alle variazioni di pressione (con il rischio di conseguenti fuoriuscite di inchiostro).
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Inoltre, soprattutto con i modelli americani della [[Sheaffer]] e dalla [[Eversharp]], la guarnizione sul fondo, che è essenziale per il funzionamento del sistema, tende a deteriorarsi abbastanza rapidamente. Per le due aziende citate la sua sostituzione però comporta la completa sostituzione del fondo stesso della penna, che doveva avvenire con dei ricambi che oggi non esistono più. Pertanto le penne con caricamento a ''siringa rovesciata'' hanno una fama di essere difficili da riparare e di funzionamento incerto, anche se in realtà tutto ciò non si applica affatto alle [[Onoto]], che sono piuttosto semplici da riparare e ben funzionanti anche dopo diversi decenni.<noinclude>
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[[Categoria:Tecnica]]
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[[Categoria:Sistemi di caricamento]]
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[[Categoria:Vocabolario]]
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