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La [[Pilot-Namiki]], nata nel [[1918]], non è il più antico, ma è probabilmente il più famoso produttore giapponese di penne stilografiche. L'azienda è rimasta ininterrottamente sul mercato fino ad oggi, diventando un conglomerato di aziende multinazionali che occupa una posizione di primo piano nel marcato della cancelleria e degli oggetti da scrittura. Ma se oggi la [[Pilot]] è nota al grande pubblico per la grande varietà delle penne di uso comune (sfere, roller e la particolarissima ''Hi-Tecpoint'') che vedono una enorme diffusione, essa si è resa protagonista della storia della stilografica soprattutto per avervi introdotto la decorazione tradizionale della lacca giapponese denominata ''[[Maki-e]]''.  
 
La [[Pilot-Namiki]], nata nel [[1918]], non è il più antico, ma è probabilmente il più famoso produttore giapponese di penne stilografiche. L'azienda è rimasta ininterrottamente sul mercato fino ad oggi, diventando un conglomerato di aziende multinazionali che occupa una posizione di primo piano nel marcato della cancelleria e degli oggetti da scrittura. Ma se oggi la [[Pilot]] è nota al grande pubblico per la grande varietà delle penne di uso comune (sfere, roller e la particolarissima ''Hi-Tecpoint'') che vedono una enorme diffusione, essa si è resa protagonista della storia della stilografica soprattutto per avervi introdotto la decorazione tradizionale della lacca giapponese denominata ''[[Maki-e]]''.  
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Benché alle sue origini le penne della [[Pilot]] fossero semplicemente delle buone imitazioni dei modelli americani, l'azienda si è sempre contraddistinta per una eccezionale qualità nella lavorazione e nei materiali e per una grandissima capacità innovativa, manifestatasi sorattutto negli anni '60 e '70, con la realizzazione di modelli rivoluzionari come la [[Capless]], la [[Elite]] o la [[Murex]].  A tutt'oggi produce stilografiche di qualità a partire dalle economicissime usa e getta fino alle più esclusive lavorazioni ''[[Maki-e]]'', che sono ancor oggi la punta di diamante della produzione dell'azienda.{{Infobox_Marca|Pilot}}{{BrandData|Founder=Ryosuke Namiki, Matsuo Wada|Date=1918|Place=Tokyo|Country=JP|Fullname=Namiki Manufacturing Company}}
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Benché alle sue origini le penne della [[Pilot]] fossero semplicemente delle buone imitazioni dei modelli americani, l'azienda si è sempre contraddistinta per una eccezionale qualità nella lavorazione e nei materiali e per una grandissima capacità innovativa, manifestatasi sorattutto negli anni '60 e '70, con la realizzazione di modelli rivoluzionari come la [[Capless]], la [[Pilot Elite|Elite]] o la [[Murex]].  A tutt'oggi produce stilografiche di qualità a partire dalle economicissime usa e getta fino alle più esclusive lavorazioni ''[[Maki-e]]'', che sono ancor oggi la punta di diamante della produzione dell'azienda.{{Infobox_Marca|Pilot}}{{BrandData|Founder=Ryosuke Namiki, Matsuo Wada|Date=1918|Place=Tokyo|Country=JP|Fullname=Namiki Manufacturing Company}}
 
== Storia ==
 
== Storia ==
 
[[Image:Pilot-Main-Office.jpg|thumb|Uffici centrali della [[Pilot]] ]]
 
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Il nuovo materiale restava stabile e brillante anche dopo molti mesi di esposizione al sole, ed essendo molto duro risultava estremamente resistente rispetto ai graffi ed all'usura. Nel giro di un anno la [[Pilot]] riuscì a vendere più penne in ''[[Laccanite]]'' di quante ne avesse vendute in totale fino ad allora. Questo pose le basi per il successo dell'azienda, che si portò in vetta al mercato giapponese, fino ad allora dominato dalla [[Sailor]], dalla [[Swan]] e dalla [[San-essu]].
 
Il nuovo materiale restava stabile e brillante anche dopo molti mesi di esposizione al sole, ed essendo molto duro risultava estremamente resistente rispetto ai graffi ed all'usura. Nel giro di un anno la [[Pilot]] riuscì a vendere più penne in ''[[Laccanite]]'' di quante ne avesse vendute in totale fino ad allora. Questo pose le basi per il successo dell'azienda, che si portò in vetta al mercato giapponese, fino ad allora dominato dalla [[Sailor]], dalla [[Swan]] e dalla [[San-essu]].
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[[Image:Pilot-Maki-E-Pavone-Open.jpg|thumb|Una Pilot in ''[[Maki-e]]'' degli anni '20]]
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[[File:Pilot-Flattop-MakiE-Lever-Pavone-Open.jpg|thumb|Una Pilot in ''[[Maki-e]]'' degli anni '20]]
    
La [[Pilot]] cercò anche, grazie al nuovo materiale che era nettamente superiore all'ebanite, di espandersi sul mercato internazionale ottenendo brevetti sia negli Stati Uniti che in Inghilterra,<ref>la data del brevetto è il 21 settembre [[1926]], con {{Cite patent|US|1600293}} che viene riportato sul corpo della penna, cosa che può aiutare a mettere un punto fermo nella datazione (se ritrovato indica che la penna è posteriore alla data indicata)</ref>  ma si dovette scontrare con l'avvento della [[celluloide]] che nello stesso periodo venne adottata dai principali produttori americani, per cui il nuovo materiale non ebbe il successo che avrebbe potuto ottenere solo pochi anni prima.<ref>ancorché non nel mondo delle penne, [http://www.pentrace.net/penbase/Data_Returns/full_article.asp?id=294&tname=Ron+Dutcher+on+Pens viene riportato] che il materiale riscosse l'interesse, per le sue migliori caratteristiche di isolante elettrico, della General Electric</ref>  
 
La [[Pilot]] cercò anche, grazie al nuovo materiale che era nettamente superiore all'ebanite, di espandersi sul mercato internazionale ottenendo brevetti sia negli Stati Uniti che in Inghilterra,<ref>la data del brevetto è il 21 settembre [[1926]], con {{Cite patent|US|1600293}} che viene riportato sul corpo della penna, cosa che può aiutare a mettere un punto fermo nella datazione (se ritrovato indica che la penna è posteriore alla data indicata)</ref>  ma si dovette scontrare con l'avvento della [[celluloide]] che nello stesso periodo venne adottata dai principali produttori americani, per cui il nuovo materiale non ebbe il successo che avrebbe potuto ottenere solo pochi anni prima.<ref>ancorché non nel mondo delle penne, [http://www.pentrace.net/penbase/Data_Returns/full_article.asp?id=294&tname=Ron+Dutcher+on+Pens viene riportato] che il materiale riscosse l'interesse, per le sue migliori caratteristiche di isolante elettrico, della General Electric</ref>  
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La strada per il successo internazionale venne comunque ottenuta, e fu di nuovo basata sul riferimento alla tradizione giapponese, portando avanti di un passo l'utilizzo della lacca, ed utilizzando quest'ultima non solo per la realizzazione delle penne ma anche per la decorazione delle stesse. Si pensò così di utilizzare la tradizionale lavorazione del ''[[Maki-e]]'' per decorare le penne, e dal [[1926]], in occasione dell'apertura di una serie di uffici esteri a Singapore, New York e Londra.
 
La strada per il successo internazionale venne comunque ottenuta, e fu di nuovo basata sul riferimento alla tradizione giapponese, portando avanti di un passo l'utilizzo della lacca, ed utilizzando quest'ultima non solo per la realizzazione delle penne ma anche per la decorazione delle stesse. Si pensò così di utilizzare la tradizionale lavorazione del ''[[Maki-e]]'' per decorare le penne, e dal [[1926]], in occasione dell'apertura di una serie di uffici esteri a Singapore, New York e Londra.
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Uno dei fattori del successo delle penne ''[[Maki-e]]'' fu quello di aver riscosso un grande interesse da parte di Alfred H. Dunhill, che pare venne ottenuto dal direttore della filiale inglese che gliene mostrò un esemplare. La ''[http://en.wikipedia.org/wiki/Alfred_Dunhill Dunhill]'' era già allora un marchio di successo nel campo dei beni di lusso, ed immediatamente Alfred Dunhill si accorse del valore dell'oggetto e cercò di commercializzare le penne della [[Pilot]] a suo nome. Questo però non avvenne, per la ferma opposizione di ''Matsuo Wada'' che impose il mantenimento del nome ''Namiki''. La ''[http://en.wikipedia.org/wiki/Alfred_Dunhill Dunhill]'' ottenne comunque nel 1930 l'esclusiva per la commercializzazione fuori dal Giappone delle penne ''[[Maki-e]]'' prodotte dalla [[Pilot]] con il nome ''Dunhill-Namiki made in Japan''; questo contribuì a rendere nota la lavorazione [[Maki-e]] al di fuori del Giappone, e le penne prodotte in quel periodo, per la loro straordinaria qualità ed il valore artistico delle decorazioni, sono probabilmente fra i più desiderati (e costosi) modelli ricercati dai collezionisti.
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Uno dei fattori del successo delle penne ''[[Maki-e]]'' fu quello di aver riscosso un grande interesse da parte di Alfred H. Dunhill, che pare venne ottenuto dal direttore della filiale inglese che gliene mostrò un esemplare. La ''[http://en.wikipedia.org/wiki/Alfred_Dunhill Dunhill]'' era già allora un marchio di successo nel campo dei beni di lusso, ed immediatamente Alfred Dunhill si accorse del valore dell'oggetto e cercò di commercializzare le penne della [[Pilot]] a suo nome. Questo però non avvenne, per la ferma opposizione di ''Matsuo Wada'' che impose il mantenimento del nome ''Namiki''. La ''[http://en.wikipedia.org/wiki/Alfred_Dunhill Dunhill]'' ottenne comunque nel 1930 l'esclusiva per la commercializzazione fuori dal Giappone delle penne ''[[Maki-e]]'' prodotte dalla [[Pilot]] con il nome ''[[Dunhill-Namiki]] made in Japan''; questo contribuì a rendere nota la lavorazione [[Maki-e]] al di fuori del Giappone, e le penne prodotte in quel periodo, per la loro straordinaria qualità ed il valore artistico delle decorazioni, sono probabilmente fra i più desiderati (e costosi) modelli ricercati dai collezionisti.
    
[[Image:193x-Namiki-Flattop-MakiE.jpg|thumb|left|La pubblicità di una ''Dunhill-Namiki'' ]]
 
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Gli anni '60 e '70 sono forse fra i più significativi nella produzione dell'azienda, la quale, pur muovendosi con successo nel mercato della penna a sfera usa e getta, continuò a distinguersi per la produzione di stilografiche di notevole interesse.  Nel 1964, in coincidenza con le Olimpiadi di Tokyo, vennero introdotti sul mercato due modelli che hanno lasciato una traccia indelebile nella storia più recente della penna stilografica.  
 
Gli anni '60 e '70 sono forse fra i più significativi nella produzione dell'azienda, la quale, pur muovendosi con successo nel mercato della penna a sfera usa e getta, continuò a distinguersi per la produzione di stilografiche di notevole interesse.  Nel 1964, in coincidenza con le Olimpiadi di Tokyo, vennero introdotti sul mercato due modelli che hanno lasciato una traccia indelebile nella storia più recente della penna stilografica.  
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La [[Elite]], riprendeva, riportandolo in chiave moderna, l'idea stilistica apparsa in alcune penne degli anni XXX come YYY, con un cappuccio di grande dimensione che va a coprire quasi interamente il corpo della penna, che così, quando viene chiusa, assume dimensioni molto ridotte. Una volta inserito il cappuccio sul fondo questo invece viene a costituire una estensione del corpo, riportando la penna ad una dimensione e maneggevolezza tipica di una penna normale.
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La [[Pilot Elite|Elite]], riprendeva, riportandolo in chiave moderna, l'idea stilistica apparsa in alcune penne degli anni '20 e '30 come la [[Longshort]], la [[Barrel in the Cap]] o la [[Sport]], con un cappuccio di grande dimensione che va a coprire quasi interamente il corpo della penna, che così, quando viene chiusa, assume dimensioni molto ridotte. Una volta inserito il cappuccio sul fondo questo invece viene a costituire una estensione del corpo, riportando la penna ad una dimensione e maneggevolezza tipica di una penna normale.
    
Ancor più rivoluzionaria era però la [[Capless]], con un pennino ritraibile all'interno del corpo della penna tramite un meccanismo azionato da un pulsante analogo a quello diventato comune sulle penne a sfera. Benché esistessero precursori come la [[Asterope]] della [[Aurora]] o la [[Pullman]] della [[Météore]], la penna resta unica nel suo genere, e, sia pure con variazioni nello stile e nella forma, viene prodotta ancora oggi restando uno dei modelli simbolo dell'azienda.
 
Ancor più rivoluzionaria era però la [[Capless]], con un pennino ritraibile all'interno del corpo della penna tramite un meccanismo azionato da un pulsante analogo a quello diventato comune sulle penne a sfera. Benché esistessero precursori come la [[Asterope]] della [[Aurora]] o la [[Pullman]] della [[Météore]], la penna resta unica nel suo genere, e, sia pure con variazioni nello stile e nella forma, viene prodotta ancora oggi restando uno dei modelli simbolo dell'azienda.
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==Riferimenti esterni==
 
==Riferimenti esterni==
* http://ryojusen-pens.com/ sito di due collezionisti/rivenditori
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* [https://web.archive.org/web/20150419112335/http://ryojusen-pens.com/] Sito di due collezionisti/rivenditori (archivio)
* http://estilofilos.blogspot.it/search/label/Pilot Sezione di un blog di un collezionista, molto interessante
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* [http://estilofilos.blogspot.it/search/label/Pilot] Sezione di un blog di un collezionista, molto interessante
* http://www.pilotpen.com/ Sito ufficiale della [[Pilot-Namiki|Pilot]]
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* [https://web.archive.org/web/20070701004455/http://www.penlovers.net/index.cfm?t=articles&s=dutcher] Un articolo sul un modello [[Modelli Iniziali Pilot|N]] degli anni '20
* http://www.penlovers.net/index.cfm?t=articles&s=dutcher Un articolo sul un modello [[Modelli Iniziali Pilot|N]] degli anni '20
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* [http://www.pilotpen.co.uk/about/history/?size=] Breve storia delle origini della [[Pilot-Namiki|Pilot]]
* http://en.wikipedia.org/wiki/Pilot_Pen_Corporation La pagina sulla Pilot di Wikipedia
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* [https://web.archive.org/web/20080720101452/http://www.joonpens.com/upload/Namiki_history.php] Storia della [[Pilot]]
* http://www.namiki.com/ Sito ufficiale della [[Pilot-Namiki|Namiki]]
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* [https://web.archive.org/web/20050501151814/http://www.pentrace.net/penbase/Data_Returns/full_article.asp?id=294&tname=Ron+Dutcher+on+Pens] La storia della copertura in lacca e del ''[[Maki-e]]''
* http://www.pilotpen.co.uk/about/history/?size= Breve storia delle origini della [[Pilot-Namiki|Pilot]]
+
* [https://web.archive.org/web/20050502102012/http://www.pentrace.net/penbase/Data_Returns/full_article.asp?id=408&tname=Ron+Dutcher+on+Pens] Storia iniziale della [[Capless]]
* http://www.joonpens.com/upload/Namiki_history.php Storia della [[Pilot]]
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* [https://web.archive.org/web/20120225051014/http://www.vintagepens.net/articles.html#pocket] Articolo sulle penne ''[[Maki-e]]''
* http://www.pentrace.net/penbase/Data_Returns/full_article.asp?id=294&tname=Ron+Dutcher+on+Pens La storia della copertura in lacca e del ''[[Maki-e]]''
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* [http://en.wikipedia.org/wiki/Pilot_Pen_Corporation] La pagina sulla Pilot di Wikipedia
* http://www.pentrace.net/penbase/Data_Returns/full_article.asp?id=408&tname=Ron+Dutcher+on+Pens Storia iniziale della [[Capless]]
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* [http://www.namiki.com/] Sito ufficiale della [[Pilot-Namiki|Namiki]]
* http://www.vintagepens.net/articles.html#pocket Articolo sulle penne ''[[Maki-e]]''
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* [http://www.pilotpen.com/] Sito ufficiale della [[Pilot-Namiki|Pilot]]
 
== Note ==
 
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<references/>
 
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[[Category:Marche]]
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{{CategorizeBrand|Giappone}}
[[Category:Giappone]]
 

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