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In genere la punta del pennino viene realizzata fondendo direttamente sul posto una pallina di iridio (o materiale equivalente), questa poi viene tagliata in due dividendo la punta nelle due ali (''tines''), per la realizzazione del taglio (''slit'') attraverso cui deve passare l'inchiostro proveniente dall'alimentatore, necessario al [[funzionamento]] della stilografica. In genere poi, sia per permettere la fuoriuscita dell'aria dal conduttore, che per rinforzare la parte terminale del taglio delle ali, il pennino viene dotato del cosiddetto ''foro di areazione'', anche se in molti casi il solo scopo è quello di una maggiore robustezza meccanica e flessibilità.
 
In genere la punta del pennino viene realizzata fondendo direttamente sul posto una pallina di iridio (o materiale equivalente), questa poi viene tagliata in due dividendo la punta nelle due ali (''tines''), per la realizzazione del taglio (''slit'') attraverso cui deve passare l'inchiostro proveniente dall'alimentatore, necessario al [[funzionamento]] della stilografica. In genere poi, sia per permettere la fuoriuscita dell'aria dal conduttore, che per rinforzare la parte terminale del taglio delle ali, il pennino viene dotato del cosiddetto ''foro di areazione'', anche se in molti casi il solo scopo è quello di una maggiore robustezza meccanica e flessibilità.
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I pennini vengono classificati classicamente in base ad una serie di numeri che ne esprimono le dimensioni, benché più o meno tutti i produttori abbiano adottatto cifre simili (con valori che vanno dal 00 al 20) i numeri non hanno un riferimento ad una precisa misura, ma sono semplicemente una indicazione relativa (un pennino #4 è in genere più grande di un #2 dello stesso
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produttore), e diversa fra un produttore e l'altro.  Molto spesso (vedi [[Waterman_Standard_Numbering_System]] e [[Numerazione Montblanc]]) questi numeri venivano utilizzati anche per identificare i diversi modelli di una linea di produzione.
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{| class="wikitable" style="float:right; margin: auto; font-size:90%; border-collapse:collapse; margin-bottom:0.5em; margin-right:0.5em;" border="1"
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! width="25%" | Sigla !!  Dimensione
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| EF || Extra-fine
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| F || Fine
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| M || Medio
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| O || Medio-Obliquo
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| B || Largo (''Broad'')
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| BB || Largo (''Broad'')
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| BBB || Largo (''Broad'')
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| OB || Largo (''Broad'')
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| OBB || Largo (''Broad'')
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| O3B || Largo (''Broad'')
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| M || Musicale
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| KF || ''[[Kugel]]'' fine
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| KM || ''[[Kugel]]'' fine
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| KB || ''[[Kugel]]'' fine
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}
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Un'altra possibile classificazione è invece quella effettuata sulla base della dimensione della punta del pennino stesso (fine, media, tagliato, ecc.). Anche in questo caso non esiste una standardizzazione anche se molti produttori hanno finito per utilizzare delle sigle abbastanza uniformi, come quelle riportate nella tabella a fianco. Di nuovo si tratta di indicazioni relative, e non adottate da tutti (ad esempio la Waterman per classificare
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Una terza possibile classificazione, ancora meno uniforme in quanto a termininologia utilizzata, che spesso non ha alcun riferimento ufficiale nella produzione delle varie aziende è quella relativa alla maggiore o minore flessibilità del pennino.
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Infine essendo un elemento essenziale della stilografica, il pennino ha conosciuto alcune variazioni costruttive da parte delle aziende. Inizialmente si è avuta una differenziazione portata avanti principalmente nei materiali costruttivi del corpo e dellapunta, ma fino agli anni '30 è sempre rimasto praticamente identico nelle
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forme e nelle funzioni. La prima significativa innovazione è stata quella
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introdotta dalla [[Eversharp]] nel 1932, con pennino a flessibilità variabile
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[[Adjustable Point]].
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[[Category:Vocabolario]]
 
[[Category:Vocabolario]]
 
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