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|Morto=Roma, 1937
 
|Morto=Roma, 1937
 
|Riassunto=Nicola D'Urso, professore di bello scrivere
 
|Riassunto=Nicola D'Urso, professore di bello scrivere
|Fonte=Giuseppe Orlando D’Urso
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|Fonte=Giuseppe Orlando D'Urso
 
|Biografia=Nicola D'Urso nacque a Corigliano d'Otranto, in provincia di Lecce, il 2 giugno 1877.  
 
|Biografia=Nicola D'Urso nacque a Corigliano d'Otranto, in provincia di Lecce, il 2 giugno 1877.  
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Quale destino abbiano avuto queste particolari e affascinanti opere o se si trovino in mano di qualcuno, non è dato sapere. Si auspica che, anche grazie ad Internet, si possano acquisire utili segnalazioni.
 
Quale destino abbiano avuto queste particolari e affascinanti opere o se si trovino in mano di qualcuno, non è dato sapere. Si auspica che, anche grazie ad Internet, si possano acquisire utili segnalazioni.
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Della esistenza di almeno quattro riproduzioni, ingrandite di cinque millimetri (!) dell’originale della cartolina con 11.000 parole, si ha certezza, due delle quali da me possedute, insieme con altre poche cose di Nicola D'Urso: due foto, la partecipazione del matrimonio della figlia Maria Luisa, la 65ª edizione di Calligrafia Moderna edita da G. B. Paravia & C., l’esemplare n. 241 delle venti tavole (più una ripetuta come quarta di copertina) su pergamena Laudi del Signore per le sue creature. Cantico di Frate Sole, prodotte in occasione del VII Centenario Francescano, nel 1926.
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Della esistenza di almeno quattro riproduzioni, ingrandite di cinque millimetri (!) dell’originale della cartolina con 11.000 parole, si ha certezza, due delle quali da me possedute, insieme con altre poche cose di Nicola D'Urso: due foto, la partecipazione del matrimonio della figlia Maria Luisa, la 65ª edizione di Calligrafia Moderna edita da G. B. Paravia & C., l’esemplare n. 241 delle venti tavole (più una ripetuta come quarta di copertina) su pergamena ''"Laudi del Signore per le sue creature. Cantico di Frate Sole"'', prodotte in occasione del VII Centenario Francescano, nel 1926.
    
Intorno alla figura di Nicola D'Urso circolano alcuni aneddoti che enfatizzano le sue particolari doti manifestate sin dall'adolescenza: la capacità di disegnare tenendo le mani dietro la schiena. L'aneddotica non appare iperbolica se si tien conto, esaminando le sue opere, della fermezza e della sicurezza della sua mano.
 
Intorno alla figura di Nicola D'Urso circolano alcuni aneddoti che enfatizzano le sue particolari doti manifestate sin dall'adolescenza: la capacità di disegnare tenendo le mani dietro la schiena. L'aneddotica non appare iperbolica se si tien conto, esaminando le sue opere, della fermezza e della sicurezza della sua mano.
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Teneva studio in Roma alla Via Della Croce al civico 15.
 
Teneva studio in Roma alla Via Della Croce al civico 15.
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[[Image:Nicola-D'Urso-Partecipazione-Nozze.jpg|thumb|300px|Partecipazione di nozze redatta da Nicola D'Urso per il matrimonio della figlia]]
 
Il 23 dicembre 1912, a 35 anni, nella parrocchia di San Giovanni in Roma, sposò Amelia Ricci dalla quale ebbe tre figli: Lucio che sposatosi si trasferì a Terni; Paolo, ultimo dei tre, che si trasferì a Livorno; Maria Luisa che il 3 giugno 1934 sposò in Assisi il dottor Vincenzo Giannelli, eleggendo domicilio a Roma. In occasione del matrimonio della figlia, Nicola D’Urso preparò la partecipazione di nozze su carta pergamena, bianche la prima e la quarta, sulla seconda in un cartiglio si leggo i versi tratti da L’Acerba di Cecco D’Ascoli: ''"Tant'ha di ben ciascun / quant'ha d'amore / Tant'ha di ben ciascun / quant'ha di speme / Quant'intelletto ha l'uom / tant'ha di bene"'', sotto il quale, a mo' di pendaglio, un medaglione intarsiato; sulla terza, tra un’altra cornice intarsiata, la partecipazione di nozze, mentre centrate, in alto e in basso, le iniziali degli sposi.
 
Il 23 dicembre 1912, a 35 anni, nella parrocchia di San Giovanni in Roma, sposò Amelia Ricci dalla quale ebbe tre figli: Lucio che sposatosi si trasferì a Terni; Paolo, ultimo dei tre, che si trasferì a Livorno; Maria Luisa che il 3 giugno 1934 sposò in Assisi il dottor Vincenzo Giannelli, eleggendo domicilio a Roma. In occasione del matrimonio della figlia, Nicola D’Urso preparò la partecipazione di nozze su carta pergamena, bianche la prima e la quarta, sulla seconda in un cartiglio si leggo i versi tratti da L’Acerba di Cecco D’Ascoli: ''"Tant'ha di ben ciascun / quant'ha d'amore / Tant'ha di ben ciascun / quant'ha di speme / Quant'intelletto ha l'uom / tant'ha di bene"'', sotto il quale, a mo' di pendaglio, un medaglione intarsiato; sulla terza, tra un’altra cornice intarsiata, la partecipazione di nozze, mentre centrate, in alto e in basso, le iniziali degli sposi.
    
Il suo interesse fu quindi rivolto alla scrittura, alla “bella scrittura” praticata, insegnata e da trasmettere agli altri. Per questa ultima finalità, molto intensa fu la sua produzione di testi didattici.
 
Il suo interesse fu quindi rivolto alla scrittura, alla “bella scrittura” praticata, insegnata e da trasmettere agli altri. Per questa ultima finalità, molto intensa fu la sua produzione di testi didattici.
Risalgono al 1903 le Brevi note per l'apprendimento della calligrafia moderna ad uso delle scuole medie, seguite poi da Calligrafia moderna ad uso delle scuole medie e dei cultori dell'arte calligrafica, edita nel 1905 a Terni da Cooperativa, di cui esistono una 1ª e una 2ª parte e varie edizioni.
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Risalgono al 1903 le ''"Brevi note per l'apprendimento della calligrafia moderna ad uso delle scuole medie"'', seguite poi da ''"Calligrafia moderna ad uso delle scuole medie e dei cultori dell'arte calligrafica"'', edita nel 1905 a Terni da Cooperativa, di cui esistono una 1ª e una 2ª parte e varie edizioni.
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Nel 1912, dalla Tip. Ed. Romana di Roma usciva il Trattato di calligrafia: cenni storici sulle scritture antiche e moderne. Preparazione dell'insegnate. L'insegnante nella scuola, anche questa con varie successive edizioni.
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Nel 1912, dalla Tip. Ed. Romana di Roma usciva il ''"Trattato di calligrafia: cenni storici sulle scritture antiche e moderne"''. Preparazione dell'insegnante. L'insegnante nella scuola, anche questa con varie successive edizioni.
Sempre presso la Tip. Ed. Romana per conto della Paravia, nel 1914 veniva diffusa Calligrafia moderna ad uso delle scuole medie e cultori di arti grafiche: vero metodo teorico e pratico per apprendere le varie scritture (parte 2).
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Sempre presso la Tip. Ed. Romana per conto della Paravia, nel 1914 veniva diffusa ''"Calligrafia moderna ad uso delle scuole medie e cultori di arti grafiche: vero metodo teorico e pratico per apprendere le varie scritture (parte 2)"''.
 
Sono del 1915 le pubblicazioni edite da G. B. Paravia e C. presso la Tip. Ed. Romana P. Casetti e C. di Roma di:
 
Sono del 1915 le pubblicazioni edite da G. B. Paravia e C. presso la Tip. Ed. Romana P. Casetti e C. di Roma di:
* La composizione delle pergamene: disegni e motivi ornamentali di varii stili per le pergamene;
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* ''La composizione delle pergamene: disegni e motivi ornamentali di varii stili per le pergamene'';
* Le iniziali delle pergamene per calligrafi e miniaturisti;  
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* ''Le iniziali delle pergamene per calligrafi e miniaturisti'';  
* Alfabeti moderni e di stile per calligrafi, disegnatori, decoratori, ecc.;
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* ''Alfabeti moderni e di stile per calligrafi, disegnatori, decoratori, ecc.'';
* Epigrafi artistiche di vari stili per calligrafi, miniaturisti, disegnatori, litografi, ecc.;
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* ''Epigrafi artistiche di vari stili per calligrafi, miniaturisti, disegnatori, litografi, ecc.'';
* L'alfabeto romano monumentale.
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* ''L'alfabeto romano monumentale''.
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Professore della R. Scuola Tecnica e del R. Istituto Tecnico di Terni, pubblicò la monografia Scrittura inglese posata e corsiva verticale ed obliqua.
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Professore della R. Scuola Tecnica e del R. Istituto Tecnico di Terni, pubblicò la monografia ''"Scrittura inglese posata e corsiva verticale ed obliqua"''.
 
Ad una prima edizione intitolata ''"Scrittura decorativa Redis: adattata allo stile italiano da Nicola D'Urso"'' seguì nel 1928 ''"Scrittura Redis: metodo di scrittura decorativa per i principianti e per l’insegnamento nelle scuole elementari e professionali (compilato e scritto dal Prof. Nicola D'Urso)"'', pubblicati da Heintze & Blanckertz a Milano.
 
Ad una prima edizione intitolata ''"Scrittura decorativa Redis: adattata allo stile italiano da Nicola D'Urso"'' seguì nel 1928 ''"Scrittura Redis: metodo di scrittura decorativa per i principianti e per l’insegnamento nelle scuole elementari e professionali (compilato e scritto dal Prof. Nicola D'Urso)"'', pubblicati da Heintze & Blanckertz a Milano.
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L'interesse a tutto tondo nei confronti della scrittura lo portò ad occuparsi anche di stenografia già a partire dal 1908 pubblicando ''"Stenografia moderna: metodo alfabetico basato sui segni della scrittura ordinaria"'', seguito poi, nel 1909 e stampato a Terni, da ''"Stenografia moderna: nuovo sistema celere, semplice, chiaro e completo a traccia corsiva, basato sui segni della scrittura ordinaria"''.
 
L'interesse a tutto tondo nei confronti della scrittura lo portò ad occuparsi anche di stenografia già a partire dal 1908 pubblicando ''"Stenografia moderna: metodo alfabetico basato sui segni della scrittura ordinaria"'', seguito poi, nel 1909 e stampato a Terni, da ''"Stenografia moderna: nuovo sistema celere, semplice, chiaro e completo a traccia corsiva, basato sui segni della scrittura ordinaria"''.
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Per i tipi dello Stab. P. Casetti di Roma, sempre nel 1909, usciva una nuova edizione, mentre nel 1923 e nel 1925 Paravia pubblicava Stenografia moderna: nuovo sistema semplice e razionale fonetico-grafico a traccia mista.
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Per i tipi dello Stab. P. Casetti di Roma, sempre nel 1909, usciva una nuova edizione, mentre nel 1923 e nel 1925 Paravia pubblicava ''"Stenografia moderna: nuovo sistema semplice e razionale fonetico-grafico a traccia mista"''.
 
Edito presso l'Autore, professore a Terni e senza data, è un quaderno di insegnamento di stenografia dal titolo ''"Lo studente artista e stenografo"'', menzionato nel Catalogo dell'Accademia G. Aliprandi di Firenze.
 
Edito presso l'Autore, professore a Terni e senza data, è un quaderno di insegnamento di stenografia dal titolo ''"Lo studente artista e stenografo"'', menzionato nel Catalogo dell'Accademia G. Aliprandi di Firenze.
 
Si ha ancora notizia che stava per apprestarsi ad illustrare la Divina Commedia di Dante quando lo colse la morte; di un'altra pergamena, ordinata dai ferrovieri fiumani, donata a Gabriele D'Annunzio, che rappresentava una gigantesca quercia, simbolicamente significativa della forza impetuosa e della vigoria del Vate.
 
Si ha ancora notizia che stava per apprestarsi ad illustrare la Divina Commedia di Dante quando lo colse la morte; di un'altra pergamena, ordinata dai ferrovieri fiumani, donata a Gabriele D'Annunzio, che rappresentava una gigantesca quercia, simbolicamente significativa della forza impetuosa e della vigoria del Vate.
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Accertata invece è la realizzazione di una pergamena commissionatagli nel 1912 dall'Associazione degli Antichi Studenti della R. Scuola Superiore di Commercio di Venezia che volevano omaggiare Fabio Besta per i suoi 40 anni di insegnamento.
 
Accertata invece è la realizzazione di una pergamena commissionatagli nel 1912 dall'Associazione degli Antichi Studenti della R. Scuola Superiore di Commercio di Venezia che volevano omaggiare Fabio Besta per i suoi 40 anni di insegnamento.
 
Un'altra opera di cui non si ha, né si può avere traccia, è la Storia del fascismo, commissionatagli da Mussolini, con l'impegno di grande segretezza, racchiusa in una cassetta d'oro, nascosta in un angolo impenetrabile della base dell’obelisco del Foro Mussolini tra i macigni di travertino e calcestruzzo a somiglianza di un'urna votiva. Lo dichiaravano ad un quotidiano, probabilmente romano datato 29 settembre 1947, la figlia Maria Luisa e il genero Vincenzo Giannelli.
 
Un'altra opera di cui non si ha, né si può avere traccia, è la Storia del fascismo, commissionatagli da Mussolini, con l'impegno di grande segretezza, racchiusa in una cassetta d'oro, nascosta in un angolo impenetrabile della base dell’obelisco del Foro Mussolini tra i macigni di travertino e calcestruzzo a somiglianza di un'urna votiva. Lo dichiaravano ad un quotidiano, probabilmente romano datato 29 settembre 1947, la figlia Maria Luisa e il genero Vincenzo Giannelli.
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Nicola D'Urso realizzò anche il frontespizio della rivista "Ultrà", organo del Gruppo Teosofico Romano e che ebbe rapporti diretti e di amicizia con il pittore futurista Giacomo Balla.
    
Morì a Roma il 27 novembre 1937 dopo una vita dedicata non solo al culto della “bella scrittura”, ma soprattutto alla sua concretizzazione, testimoniata dalla reiterazione dei titoli con varianti che confermano il suo continuo atteggiamento di ricerca, di approfondimento, di miglioramento, soprattutto di trasmissione agli altri delle modalità espressive della scrittura.
 
Morì a Roma il 27 novembre 1937 dopo una vita dedicata non solo al culto della “bella scrittura”, ma soprattutto alla sua concretizzazione, testimoniata dalla reiterazione dei titoli con varianti che confermano il suo continuo atteggiamento di ricerca, di approfondimento, di miglioramento, soprattutto di trasmissione agli altri delle modalità espressive della scrittura.
    
Corigliano d'Otranto, 28 gennaio 2013
 
Corigliano d'Otranto, 28 gennaio 2013
Giuseppe Orlando D'Urso
   
|Categoria=calligrafi
 
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