Differenze tra le versioni di "Manutenzione di una penna stilografica"

Da FountainPen.
Jump to navigation Jump to search
Riga 16: Riga 16:
 
L'inchiostro secco aumenta molto la frizione tra le parti in movimento, quindi è bene rimuoverlo prima di tentare qualsiasi altra manovra delle parti mobili della penna (ad esempio uno [[piston filler|stantuffo]]) se ce ne sono.
 
L'inchiostro secco aumenta molto la frizione tra le parti in movimento, quindi è bene rimuoverlo prima di tentare qualsiasi altra manovra delle parti mobili della penna (ad esempio uno [[piston filler|stantuffo]]) se ce ne sono.
  
In fondo alla pagina sono presenti dei [[Manutenzione#Riferimenti_esterni|riferimenti]] per preparare soluzioni di lavaggio un po' più energiche, ma l'acqua va benissimo lo stesso.
+
L'acqua di rubinetto è sufficiente e adeguata. Se volete esagerare, in fondo alla pagina sono presenti dei [[Manutenzione#Riferimenti_esterni|riferimenti]] per preparare soluzioni di lavaggio un po' più energiche.
  
 
==Riporre la penna ==
 
==Riporre la penna ==

Versione delle 21:16, 5 set 2014

Senza entrare nell'argomento della riparazione di un eventuale danno, cui è dedicato una apposita sezione del sito, si sono raccolte in questa pagina tutti i riferimenti agli articoli che trattano le pratiche migliori per una corretta manutenzione di una penna stilografica, in modo da garantirne nel tempo un buon funzionamento che non costringa a ricorrere alla lettura della pagina citata.


Pulizia

La pulizia della penna è molto importante, specie quando la si deve riporre, oppure quando la si è rinvenuta inusata da anni. Per questo motivo è opportuno lavarla per rimuovere i residui di inchiostro. Lo stesso vale quando si vuole cambiare colore di inchiostro e non si vogliono avere effetti di viraggio dovuti a resti dell'inchiostro precedente. A questo scopo sono disponibili alcune istruzioni, che indicano metodologie di pulizia progressivamente più sofisticate e profonde; è consigliabile partire dalla prima fra quelle indicate qui di seguito e quindi passare alla successiva solo in caso di risultati insoddisfacenti:

Comunque una immersione prolungata della punta della penna in un bicchiere d'acqua, è un metodo sempre valido e che non fa danno. I danni sono più probabili nel caso di penne con inchiostro secco magari da anni. L'inchiostro secco aumenta molto la frizione tra le parti in movimento, quindi è bene rimuoverlo prima di tentare qualsiasi altra manovra delle parti mobili della penna (ad esempio uno stantuffo) se ce ne sono.

L'acqua di rubinetto è sufficiente e adeguata. Se volete esagerare, in fondo alla pagina sono presenti dei riferimenti per preparare soluzioni di lavaggio un po' più energiche.

Riporre la penna

Una delle prime preoccupazioni concernenti la manutenzione delle proprie penne stilografiche è quella relativa a come le si devono mantenere quando non sono in uso. Su questo una prima distinzione attiene alla durata del periodo di inutilizzo. Se infatti se intende riporre momentaneamente la penna carica, per riprenderla in un secondo tempo (con tempi dell'ordine di qualche giorno), si hanno delle problematiche del tutto diverse rispetto alla sua conservazione in inattività di lungo periodo (mesi o anni), che deve necessariamente essere fatta con la penna scarica ed asciutta.

Riguardo la riposizione di corto periodo una prima indicazione, tradizionalmente fornita da tutti i produttori di stilografiche fin dagli inizi della produzione di questo strumento, è quello di riporre una penna carica mantenendola sempre in posizione verticale con il pennino diretto verso l'alto. Riporre la penna sdraiata infatti comporta che l'inchiostro contenuto venga in contatto con l'alimentatore e questo fa si che in un paio di giorni esso si saturi, con il rischio di perdita di inchiostro nel cappuccio.

Argomenti da trattare per la riposizione di lungo periodo:

  • lavaggio
  • acqua distillata non necessaria
  • asciugatura lunga
  • scatola non ermetica per celluloide

Lucidatura

Nel paragrafo precedente si è parlato della pulizia interna della penna e del lavaggio della stessa. In questo caso le indicazioni sono sostanzialmente generiche dato che attengono alle modalità per rimuovere l'inchiostro e che il gruppo pennino vede l'uso di materiale sostanzialmente analoghi.

Un secondo aspetto della pulizia invece è quello dell'esterno della penna, che in questo caso dipende in maniera essenziale da come questo è realizzato ed in particolare dai materiali usati per lo stesso, pertanto prenderemo in esame alcune casistiche specifiche.

Celluloide

da fare

Ebanite

da fare

Metallo laminato

da fare

Argento

Due link ad alcune metodologie per la ripulitura di oggetti in argento utilizzabili anche per le penne stilografiche:

Un consiglio: prima di imbarcarvi nell'impresa con la vostra penna preferita, provate con qualche oggetto di argento a cui non tenete. Questo vi servirà a vedere l'effetto e per convincervi della bontà del metodo. Vi accorgerete allora che è fondamentale la sgrassatura dell'oggetto da pulire. Se ci sono delle macchie di grasso, (ditate) la pulizia le evidenzia. Quindi è opportuno lavarsi bene le mani per togliere il grasso e poi lavare accuratamente l'argento della penna col sapone per non lasciarci impronte.

Bisogna tener conto che questo metodo di pulizia, riporta l'argento al suo stato naturale e quindi rimuove le parti nere che talvolta danno l'aspetto antico alla penna sottolineando incisioni, sbalzi e quant'altro. Valutate se il vostro desiderio è di avere una penna con l'aspetto come se fosse uscita di fabbrica stamattina. Ne potreste rimanere delusi.


Resina plastica

da fare

Riferimenti esterni