LeBoeuf

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La LeBoeuf è stata fondata nel 1921, ed è uno dei tanti produttori nati nel periodo d'oro della stilografica americana quando praticamente ogni azienda veniva fondata sulla base dell'invenzione di una qualche innovazione tecnica. In questo caso l'innovazione che sta alla base della nascita della società era l'invenzione di un metodo per consentire la costruzione di penne in celluloide, tanto che l'azienda è considerata la prima ad aver lanciato questo materiale sul mercato.

La vita della LeBoeuf fu però piuttosto breve, la ditta chiuse i battenti nel 1933 facendo bancarotta per le conseguenze della crisi finanziaria del 1929. Nella sua vita produsse però penne di buona qualità, e viene correttamente classificata fra i produttori di prima fascia nel mercato americano. Data la scarsità della produzione le sue penne sono piuttosto rare e ricercate dai collezionisti.

LeBoeuf
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Brevetti

Storia

La LeBoeuf venne fondata a Springfield, Massachusetts, nel 1921 da Frank Le Boeuf, Edward E. Le Boeuf, Leroy J. Learned, John H. Williams e Eugene E. Le Boeuf. Già dal 1918, prima della fondazione come società di capitali, Frank Le Boeuf aveva brevettato un metodo per produrre fusti e cappucci da tubi di celluloide,[1] invece che dalla trapanazione di cilindri pieni. Questo consentì all'azienda di utilizzare il nuovo materiale che rispetto agli altri produttori consentiva l'uso di una molteplicità di colori, rendendo le penne particolarmente raffinate nell'aspetto.

Una 75 color Cocobolo

L'azienda è stata probabilmente il primo produttore ad introdurre sul mercato penne realizzate in celluloide colorata, avvenuta pare fin dall'inizio degli anni '20 (anche se questo primato viene talvolta posto in dubbio dalla Dinkie della Conway Stewart). C'è chi fa risalire i primi esperimenti nella produzione di fusti di penne con tale materiale al 1919 (non è nota però documentazione certa che provi tutto ciò). L'azienda comunque lanciò le sue penne sul mercato facendo leva sulle caratteristiche del nuovo materiale, proclamandone l'infrangibilità, ottenuta grazie anche all'uso di una foderatura metallica.

Le stilografiche della LeBoeuf realizzate in diversi colori (cocobolo, onyx, black-gold, gray-white, gold-pearl o black lined gold-pearl) erano dotate di caricamento a levetta, fino a circa il 1930, quando venne introdotto un ingegnoso sleeve filler, accessibile con lo scorrimento della sezione inferiore del corpo penna.[2]

Con la grande depressione del 1929 l'azienda dovette affrontare una grave crisi finanziaria, ed iniziò a vendere azioni per ripianare i propri debiti, ma nonostante la vendita di oltre oltre un milione di dollari di azioni[3] non riuscì a ripagare i propri debiti. Inoltre pare che un avvocato piccolo azionista riuscì a sfruttare le regolamentazioni di protezione per gli azionisti minori per saccheggiare ulteriormente le scarse risorse dell'azienda, tanto che, alla fine del 1933, la LeBoeuf fu costretta a dichiarare bancarotta.

Nonostante i pochi anni in cui l'azienda è stata sul mercato, la LeBoeuf è stata capace di produrre delle penne di altissima qualità che non avevano nulla da invidiare rispetto a quelle prodotte dai ben più famosi marchi delle Big Four, tanto che ancora oggi sono ricercatissime dai collezionisti e per la loro relativa rarità presentano prezzi molto elevati. La ditta purtroppo, nonostante l'eccellenza tecnica, non riuscì ad essere altrettanto innovativa nelle strategie commerciali e nella gestione di impresa, il che la condusse inevitabilmente al fallimento.

Pare che dopo il fallimento l'azienda sia riuscita a tornare per qualche tempo sul mercato in diverse forme, fra le quali viene citato il nome LeBoeuf Pilgrim. Come per molte altre aziende storiche il marchio è stato risuscitato, nel 1995, da una nuova azienda con lo stesso che entrò sul mercato degli oggetti da scrittura per sfruttare la notorietà del nome LeBoeuf, producendo penne di qualità discutibile e che pare avere cessato le attività dopo pochi anni.

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Riferimenti esterni

Note

  1. brevetto richiesto il 17 luglio 1918 e assegnato il 6 maggio 1919 con il nº US-1302935.
  2. pare che questo stesso meccanismo fosse stato fornito anche alla Cross, come accennato in precedenza.
  3. almeno secondo quanto riportato su [1].