Kosca

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Una Kosca in celluloide

L'azienda nasce dalle attività di due imprenditori tedeschi, Paul Kohler e Christian Schaefer, a Pforzheim, in Germania intorno al 1920,[1] e dalle lettere iniziali dei loro nomi nacque quello dell'azienda. Questa era dedicata inizialmente alla produzione di matite meccaniche multimina, in oro ed argento, in grado di cambiare quattro colori.

L'azienda venne comunque gestita principalmente dalla famiglia Schaefer, in quanto Kohler abbandonò l'attività dopo poco tempo. A Milano venne fondata la filiale con la fabbrica italiana, l'apertura della produzione non è nota con precisione, ma da un estratto di un documento del 26 novembre 1923 pubblicato sul libro "I marchi registrati delle Stilografiche Italiane" risulta esservi una succursale italiana con rappresentante Giuseppe Kügler, inizialmente attestata in via Victor Hugo 2, poi trasferita in Corso Vittorio Emanuele 23, ed in seguito in via Conservatorio 6 a Milano (come risulta da questa fattura del 1929 e da un estratto del 30 marzo 1926 pubblicato sul libro "I marchi registrati delle Stilografiche Italiane" in cui si parla esplicitamente di fabbrica). La prima registrazione di un marchio avvenne nel 1929 (Reg. Gen. N. 40298) con un logotipo delle iniziali K&S, non vi è traccia invece del numero di marchio (C.C.I. Milano 937773) presente nella fattura citata. Dello stesso periodo è anche la registrazione dei marchi Spezial (Reg. Gen. N. 40301) e Spezial Super (Reg. Gen. N. 40299). Molto più tardo (richiesto nel 1938) è invece il marchio Record (Reg. Gen. N. 59025), di cui esiste un rinnovo anche nel dopoguerra.

La filiale italiana era diretta da una delle quattro figlie di Christian Schaefer (Margarete Schaefer) che estese ed ampliò con grande successo la produzione oltre alle stilografiche ed alle matite meccaniche, anche ad oggetti in oro e argento come cornici, portacenere, posate speciali, e poi gioielli come gemelli, orecchini e ciondoli, alcuni su marca propria ed altri per grandi gioiellieri. Un altro figlio di Christian Schaefer, Walter Schaefer, diresse una filiale (solo commerciale) in Argentina durante il periodo in cui visse un quel paese (all'incirca dal 1935 al 1950).

Come per la Uhlmann's Eterno la produzione iniziale di stilografiche era principalmente di rivestimenti per penne in ebanite, che sono considerati fra i migliori in assoluto. Si ritiene che la ditta li abbia prodotti anche per conto di aziende terze come Columbus, Omega ed Ercolessi,[2] ed anche per la filiale italiana della Waterman e per la Parker. Almeno per queste ultime due la relazione è accertata, essendo stati rinvenuti sia esemplari di rientranti Waterman che di penne della Parker marcati esplicitamente dalla Kosca.

La produzione della seconda metà degli anni '30 era in celluloide, in tre misure con una clip sfaccettata recante l'incisione Kosca ed una decorazione con una banda a motivi geometrici fra due anellini sottili. La sede originale a Pforzheim è stata chiusa negli anni '60. Invece la fabbrica di Milano, spostatasi in seguito via Cadibona 8A, ha continuato ad esistere a lungo con successo, producendo stilografiche e penne a sfera in oro massiccio negli anni '50, e proseguendo con le sfere e con altri oggetti di oreficeria, quando negli anni '60 le stilografiche sono uscite dalla produzione per l'avvento delle penne a sfera. L'azienda è rimasta nelle mani di Margarete Schaefer fino al 2000, anno della sua morte, ed è stata liquidata l'anno successivo dalla nipote.

Riferimenti esterni

  • [1] Discussione su FPnuts

Note

  1. la gran parte dei dati relativi a questa azienda deriva dalla corrispondenza diretta con la bisnipote di Christian Schaefer, che ci ha permesso di correggere gli errori e le imprecisioni precedentemente presenti nella pagina; alcune date, come quella della fondazione, della chiusura della azienda originale tedesca restano comunque indicative, i nomi dei due fondatori risultano anche nel brevetto nº GB-302015 (identico al nº CH-130454) intestato alla Kohler & Schaefer.
  2. la produzione per Ercolessi è stata confermata anche nella corrispondenza diretta con la bisnipote del fondatore.