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Fin dai primi tentativi di creare una [[stilografica]], originanti alla metà del 1800, il punto più critico era quello di garantire in maniera efficace un flusso uniforme, che consentisse all'inchiostro di fuoriuscire dal serbatoio in quantità controllata, che fosse sufficiente a scrivere su un foglio, ma non a macchiare le tasche o il foglio stesso. Allo scopo vennero inventati i più complessi meccanismi di valvole, sfiatatoi, rubinetti ecc. ma la soluzione non venne raggiunta fino alla fine del 1800, quando si capì che occorreva affidarsi al fenomeno della capillarità (una delle conseguenze della tensione superficiale) per poter risolvere il dilemma.
 
Fin dai primi tentativi di creare una [[stilografica]], originanti alla metà del 1800, il punto più critico era quello di garantire in maniera efficace un flusso uniforme, che consentisse all'inchiostro di fuoriuscire dal serbatoio in quantità controllata, che fosse sufficiente a scrivere su un foglio, ma non a macchiare le tasche o il foglio stesso. Allo scopo vennero inventati i più complessi meccanismi di valvole, sfiatatoi, rubinetti ecc. ma la soluzione non venne raggiunta fino alla fine del 1800, quando si capì che occorreva affidarsi al fenomeno della capillarità (una delle conseguenze della tensione superficiale) per poter risolvere il dilemma.
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Il concetto di base su cui da allora cui si basa una stilografica è quello di un serbatoio da cui l'inchiostro può fuoriuscire soltanto attraverso una piccolissima apertura. Questa deve essere sufficientemente piccola da impedire che, per effetto della combinazione della tensione superficiale e della pressione atmosferica, l'inchiostro possa fuoriuscire spontaneamente. Entrambe le forse sono necessarie, come si sarà accorto chiunque si sia ritrovato con la penna che gocciola in presenza di fessure nel serbatoio o di una cattiva tenuta di un [[caricamento|sistema di caricamento]].
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Il concetto di base su cui da allora cui si basa una stilografica è quello di un serbatoio da cui l'inchiostro può fuoriuscire soltanto attraverso una piccolissima apertura. Questa deve essere sufficientemente piccola da impedire che, per effetto della combinazione della tensione superficiale e della pressione atmosferica, l'inchiostro possa fuoriuscire spontaneamente. Entrambe le forze sono necessarie, come si sarà accorto chiunque si sia ritrovato con la penna che gocciola in presenza di fessure nel serbatoio o di una cattiva tenuta di un [[caricamento|sistema di caricamento]].
    
[[Image:Waterman-52-BCHR-Nib.jpg|thumb|left|Visione ravvicinata del pennino di una [[Waterman 52]] ]]
 
[[Image:Waterman-52-BCHR-Nib.jpg|thumb|left|Visione ravvicinata del pennino di una [[Waterman 52]] ]]