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L'azienda nacque come produttore italiano imitando i modelli di penne stilografiche americani della stessa epoca, ma ottenne subito un buon successo per la qualità della produzione e la validità delle penne. In particolare poi l'azienda, in un periodo di forte nazionalismo e sotto le spinte autarchiche del regime fascista, fece fortemente leva nei suoi materiali promozionali sull'italianità delle sue penne, che poi, non essendo sottoposte a dazi doganali, avevano anche il vantaggio di un costo più basso.
 
L'azienda nacque come produttore italiano imitando i modelli di penne stilografiche americani della stessa epoca, ma ottenne subito un buon successo per la qualità della produzione e la validità delle penne. In particolare poi l'azienda, in un periodo di forte nazionalismo e sotto le spinte autarchiche del regime fascista, fece fortemente leva nei suoi materiali promozionali sull'italianità delle sue penne, che poi, non essendo sottoposte a dazi doganali, avevano anche il vantaggio di un costo più basso.
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[[Image:Aurora-ARA-1923.jpg|thumb|left|Pubblicità [[Aurora]] degli anni '20.]]
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[[Image:1923-Aurora-ARA.jpg|thumb|left|Pubblicità [[Aurora]] degli anni '20.]]
    
La produzione iniziale prevedeva i classici modelli di penne [[safety|rientranti]] (denominate [[R.A.]], da ''Rientrante Aurora''), o con [[caricamento a contagocce]] realizzate in [[ebanite]], ispirate ai modelli introdotti sul mercato dalle grandi aziende americane che, come la [[Waterman]], iniziavano ad essere commercializzati anche in Italia. Queste erano penne in ebanite nera liscia o [[BCHR|cesellata]], molto più rari invece i modelli in ebanite [[mottled|marmorizzata rosso/nera]]; vennero prodotti anche modelli di lusso [[overlay|rivestiti]] in metallo placcato e laminato, ed anche in oro massiccio, che non avevano nulla da invidiare agli analoghi delle marche americane.
 
La produzione iniziale prevedeva i classici modelli di penne [[safety|rientranti]] (denominate [[R.A.]], da ''Rientrante Aurora''), o con [[caricamento a contagocce]] realizzate in [[ebanite]], ispirate ai modelli introdotti sul mercato dalle grandi aziende americane che, come la [[Waterman]], iniziavano ad essere commercializzati anche in Italia. Queste erano penne in ebanite nera liscia o [[BCHR|cesellata]], molto più rari invece i modelli in ebanite [[mottled|marmorizzata rosso/nera]]; vennero prodotti anche modelli di lusso [[overlay|rivestiti]] in metallo placcato e laminato, ed anche in oro massiccio, che non avevano nulla da invidiare agli analoghi delle marche americane.
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Nel 1930, un anno prima della [[Doric]],<ref>l'anno di inizio non è del tutto sicuro, Lambrou e altri riportano questa data, Jacopini il 1933 circa.</ref> venne creato il modello [[Novum]], rivoluzionario per l'epoca, prodotto in forma sia cilindrica che faccettata, ed in una gran varietà di colori. La penna era era dotata di un particolare caricamento a ''[[levetta di fondo]]'', e di uno speciale fermaglio di sicurezza, presente sui i modelli di maggiori dimensioni, che all'inserimento della penna nel taschino faceva scattare un gancetto che ancorava la clip al tessuto esterno della tasca per impedirne l'uscita accidentale, e che doveva essere sbloccato tirando in avanti la punta del fermaglio. Con diverse variazioni la penna restò sul mercato fino agli inizi degli anni '40.
 
Nel 1930, un anno prima della [[Doric]],<ref>l'anno di inizio non è del tutto sicuro, Lambrou e altri riportano questa data, Jacopini il 1933 circa.</ref> venne creato il modello [[Novum]], rivoluzionario per l'epoca, prodotto in forma sia cilindrica che faccettata, ed in una gran varietà di colori. La penna era era dotata di un particolare caricamento a ''[[levetta di fondo]]'', e di uno speciale fermaglio di sicurezza, presente sui i modelli di maggiori dimensioni, che all'inserimento della penna nel taschino faceva scattare un gancetto che ancorava la clip al tessuto esterno della tasca per impedirne l'uscita accidentale, e che doveva essere sbloccato tirando in avanti la punta del fermaglio. Con diverse variazioni la penna restò sul mercato fino agli inizi degli anni '40.
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[[Image:Aurora-ARA-RA-192x.jpg|thumb|Pubblicità [[Aurora]] degli anni '20.]]
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[[Image:192x-Aurora-ARA-RA.jpg|thumb|Pubblicità [[Aurora]] degli anni '20.]]
    
All'inizio degli anni '30 l'[[Aurora]] cercò ad espandersi sul piano internazionale e ad entrare sul mercato spagnolo e su quello francese. Sono noti inoltre esemplari di [[Aurora]] rinvenuti in America Latina, frutto delle politiche di esportazione verso paesi come l'Argentina ed il Brasile. Nel 1931 (o 1930) l'azienda raggiunse un accordo con la ''Edac'', produttore della [[Edacoto]] per la commercializzazione in Francia del ''Duo Moderne'' un set composto da una stilografica [[Aurora]] ed una matita meccanica [[Edacoto]].  
 
All'inizio degli anni '30 l'[[Aurora]] cercò ad espandersi sul piano internazionale e ad entrare sul mercato spagnolo e su quello francese. Sono noti inoltre esemplari di [[Aurora]] rinvenuti in America Latina, frutto delle politiche di esportazione verso paesi come l'Argentina ed il Brasile. Nel 1931 (o 1930) l'azienda raggiunse un accordo con la ''Edac'', produttore della [[Edacoto]] per la commercializzazione in Francia del ''Duo Moderne'' un set composto da una stilografica [[Aurora]] ed una matita meccanica [[Edacoto]].