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La [[Aurora]] è stato uno dei più importanti produttori italiani di stilografiche e contende alla [[Montegrappa]] e alla [[Tibaldi]] il titolo di prima azienda italiana ad operare in questo campo. La ditta venne fondata nel 1919 a Torino da ''Isaia Levi'', ed ancora oggi è presente sul mercato come azienda indipendente nella produzione di strumenti di scrittura.
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[[Immagine:Aurora-Logo.svg|center|500px|Logo Aurora anni '30]]
    
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Fra gli innumerevoli piccoli costruttori di penne stilografiche nati agli inizi del secolo, la [[Aurora]] ha saputo primeggiare per qualità della produzione ed iniziativa industriale, diventando una grande azienda capace di contendere alla rivale [[OMAS]] il titolo di principale produttore italiano. La produzione si è sempre contraddistinta per la grande qualità, e anche se l'azienda non ha realizzato invenzioni tecniche rivoluzionarie, le sue penne si sono sempre distinte per originalità ed innovazione sul piano dello stile e per questo restano fra le più apprezzate e ricercate dai collezionisti.
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La ''Aurora'' è uno dei più importanti e prestigiosi produttori italiani di stilografiche ed è anche una delle più antiche aziende italiane ad operare in questo campo. Fra gli innumerevoli piccoli costruttori di penne stilografiche nati agli inizi del secolo, la ''Aurora'' ha saputo primeggiare per qualità della produzione ed iniziativa industriale, diventando una grande azienda capace di contendere alla rivale [[OMAS]] il titolo di principale produttore italiano.  
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La ditta venne fondata nel [[1919]] a Torino da ''Isaia Levi'', ed ancora oggi è presente sul mercato come azienda indipendente nella produzione di strumenti di scrittura. La produzione si è sempre contraddistinta per la grande qualità, e anche se l'azienda non ha realizzato invenzioni tecniche rivoluzionarie, le sue penne si sono sempre distinte per originalità ed innovazione sul piano dello stile e per questo restano fra le più apprezzate e ricercate dai collezionisti.{{Infobox_Marca|Aurora}}{{BrandData|Founder=Isaia Levi|Date=1919|Place=Torino|Country=IT|Fullname=Fabbrica Italiana Penne a Serbatoio Aurora}}
 
== Storia == <!--T:3-->
 
== Storia == <!--T:3-->
    
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La [[Aurora]] venne fondata nel 1919 a Torino, come ''Fabbrica Italiana Penne a Serbatoio Aurora'', da Isaia Levi, un ricco finanziere e commerciante di tessuti, che subito dopo la prima guerra mondiale decise di investire nella produzione di questo strumento di scrittura. Levi già vedeva una presenza di tanti piccoli produttori nel distretto industriale di Settimo Torinese, ma decise di dare alla propria azienda una direzione precisa orientandola verso una produzione industriale che fosse all'avanguardia sia in termini tecnici che qualitativi, ma anche con una forte spinta verso la commercializzazione dei propri prodotti con iniziative pubblicitarie ed un sopporto molto accurato alle reti di vendita.
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La [[Aurora]] venne fondata nel [[1919]] a Torino, come ''Fabbrica Italiana Penne a Serbatoio Aurora'', da Isaia Levi, un ricco finanziere e commerciante di tessuti, che subito dopo la prima guerra mondiale decise di investire nella produzione di questo strumento di scrittura. Levi già vedeva una presenza di tanti piccoli produttori nel distretto industriale di Settimo Torinese, ma decise di dare alla propria azienda una direzione precisa orientandola verso una produzione industriale che fosse all'avanguardia sia in termini tecnici che qualitativi, ma anche con una forte spinta verso la commercializzazione dei propri prodotti con iniziative pubblicitarie ed un sopporto molto accurato alle reti di vendita.
    
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[[Image:1923-Aurora-ARA.jpg|thumb|Pubblicità [[Aurora]] degli anni '20.]]
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Alla metà degli anni '20 anche l'[[Aurora]] passò alla produzione di penne in [[celluloide]], e nel 1927, venne alla luce la serie [[Aurora Duplex|Duplex]],<ref>si trovano riferimenti sbagliati, ad esempio nel libro "La Penna" di Enrico Castruccio, a questa serie come la [[Internazionale]].</ref> il cui nome venne scelto con un concorso. La penna era con caricamento a levetta, proposta in quattro misure, chiara imitazione della [[Duofold]] con la testa del cappuccio in ebanite nera ed una clip a pallina. A differenza della [[Duofold]] però la clip venne realizzata, nei modelli di punta, in metallo lavorato con una raffinata incisione a sbalzo, cosa che ancor oggi rende la [[Aurora Duplex|Duplex]] un vero gioiello dello stile italiano.
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Alla metà degli anni '20 anche l'[[Aurora]] passò alla produzione di penne in [[celluloide]], e nel [[1927]], venne alla luce la serie [[Aurora Duplex|Duplex]],<ref>si trovano riferimenti sbagliati, ad esempio nel libro "La Penna" di Enrico Castruccio, a questa serie come la [[Internazionale]].</ref> per il nome della quale venne indetto un concorso, il cui esito però non fu poi utilizzato.<ref>contrariamente a quanto sostenuto da Luca De Ponti nel suo libro, il nome scelto da concorso non era [[Duplex]], ma ''"Alata"'', come testimoniato da [[:File:1927-07-Aurora-RisultatoConcorso.jpg|questo annuncio]].</ref> La penna era con caricamento a levetta, proposta in quattro misure, chiara imitazione della [[Duofold]] con la testa del cappuccio in ebanite nera ed una clip a pallina. A differenza della [[Duofold]] però la clip venne realizzata, nei modelli di punta, in metallo lavorato con una raffinata incisione a sbalzo, cosa che ancor oggi rende la [[Aurora Duplex|Duplex]] un vero gioiello dello stile italiano.
    
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[[Image:Aurora-Duplex.jpg|thumb|left|Aurora [[Duplex]]]]
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[[Image:Aurora-Duplex-Medium-PearlBlack-Chiusa.jpg|thumb|left|Aurora [[Duplex]]]]
    
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Nel 1929 l'azienda si ristrutturò, intraprendendo una strategia di diversificazione commerciale. In quella occasione vennero create due nuove sottomarche: la ''[[Olo]]'', diventata in seguito anche ufficialmente una sottomarca, su cui venne concentrata la produzione delle penne di fascia bassa più economiche rispetto ai prodotti marchiati [[Aurora]], vendute in circuiti commerciali diversi da quelli delle cartolerie, e la ''[[ASCO]]'' dedicata alla produzione di penne economiche destinate alla massima diffusione, pensata inizialmente come linea di produzione rivolta alle aziende, con penne da utilizzare come oggetti regalo o di promozione pubblicitarie, si allargò in seguito a fasce più ampie di mercato attraverso la vendita per corrispondenza.
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Nel [[1929]] l'azienda si ristrutturò, intraprendendo una strategia di diversificazione commerciale. In quella occasione vennero create due nuove sottomarche: la ''[[Olo]]'', diventata in seguito anche ufficialmente una sottomarca, su cui venne concentrata la produzione delle penne di fascia bassa più economiche rispetto ai prodotti marchiati [[Aurora]], vendute in circuiti commerciali diversi da quelli delle cartolerie, e la ''[[ASCO]]'' dedicata alla produzione di penne economiche destinate alla massima diffusione, pensata inizialmente come linea di produzione rivolta alle aziende, con penne da utilizzare come oggetti regalo o di promozione pubblicitarie, si allargò in seguito a fasce più ampie di mercato attraverso la vendita per corrispondenza.
    
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Con il successo internazionale dello stile ''[[streamlined]]'' introdotto dalla [[Sheaffer]] con la [[Balance]], anche l'[[Aurora]] dette vita ad una ristilizzazione dei propri modelli che vedesse il progressivo abbandono delle forme piatte. Nel 1930 venne a tale scopo prodotta la [[Superba]], un modello con [[caricamento a levetta]], chiaramente derivato dalla [[Aurora Duplex|Duplex]], ma caratterizzato da forme affusolate molto originali. La penna venne prodotta solo nei colori rosso, nero, e perla screziato, e restò in produzione per un tempo molto breve, cosa che la rende molto rara ed estremamente ricercata.  
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Con il successo internazionale dello stile ''[[streamlined]]'' introdotto dalla [[Sheaffer]] con la [[Balance]], anche l'[[Aurora]] dette vita ad una ristilizzazione dei propri modelli che vedesse il progressivo abbandono delle forme piatte. Nel [[1930]] venne a tale scopo prodotta la [[Superba]], un modello con [[caricamento a levetta]], chiaramente derivato dalla [[Aurora Duplex|Duplex]], ma caratterizzato da forme affusolate molto originali. La penna venne prodotta solo nei colori rosso, nero, e perla screziato, e restò in produzione per un tempo molto breve, cosa che la rende molto rara ed estremamente ricercata.  
    
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[[Image:1932-03-Aurora-Edacoto-DuoModerne.jpg|thumb|Pubblicità del 1932 per ''Le Duo Moderne''.]]
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[[Image:1932-03-Aurora-Edacoto-DuoModerne.jpg|thumb|Pubblicità del 1932 per ''[[Le Duo Moderne]]''.]]
    
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All'inizio degli anni '30 l'[[Aurora]] cercò ad espandersi sul piano internazionale e ad entrare sul mercato spagnolo e su quello francese. Sono noti inoltre esemplari di [[Aurora]] rinvenuti in America Latina, frutto delle politiche di esportazione verso paesi come l'Argentina ed il Brasile. Nel 1930<ref>la data è controversa, Luca De Ponti parla del 1932, Letizia Jacopini di un periodo fra il 1931 ed il 1932, ma come riportato in seguito il  modello [[Internazionale]] compare in una pubblicità francese del Dicembre 1930, cosa che fa anticipare la data.</ref> l'azienda raggiunse un accordo con la ''Edac'', produttore della [[Edacoto]] per la commercializzazione in Francia de ''Le Duo Moderne'' un set composto da una stilografica [[Aurora]] ed una matita meccanica [[Edacoto]].  
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All'inizio degli anni '30 l'[[Aurora]] cercò ad espandersi sul piano internazionale e ad entrare sul mercato spagnolo e su quello francese. Sono noti inoltre esemplari di [[Aurora]] rinvenuti in America Latina, frutto delle politiche di esportazione verso paesi come l'Argentina ed il Brasile. Nel [[1930]]<ref>la data è controversa, Luca De Ponti parla del 1932, Letizia Jacopini di un periodo fra il 1931 ed il 1932, ma come riportato in seguito il  modello [[Internazionale]] compare in una pubblicità francese del dicembre 1930, cosa che fa anticipare la data.</ref> l'azienda raggiunse un accordo con la ''Edac'', produttore della [[Edacoto]] per la commercializzazione in Francia de ''[[Le Duo Moderne]]'' un set composto da una stilografica [[Aurora]] ed una matita meccanica [[Edacoto]].  
    
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Del dicembre 1930 è la nascita del modello [[Internazionale]],<ref>secondo quanto riportato in [http://www.fountainpennetwork.com/forum/index.php?/topic/103973-aurora-international-the-perfect-mix questa discussione] il modello compare nel Dicembre 1930 in pubblicità sulla rivista ''L'illustration francaise''.</ref> anch'esso con caricamento a [[levetta di fondo]], che andò a far parte della combinazione ''Le Duo Moderne''. La penna, prodotta in quattro misure ed in una vasta combinazione di celluloide colorata, è contraddistinta da una ampia banda metallica decorata a greche posta fra due anelli. In questo stesso periodo vennero realizzate diverse penne destinate al mercato dell'esportazione, in particolare per il mercato francese, in genere abbastanza simili alla [[Aurora Duplex|Duplex]], sia nello stile, che per il [[caricamento a levetta]].
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Del dicembre [[1930]] è la nascita del modello [[Internazionale]],<ref>secondo quanto riportato in [http://www.fountainpennetwork.com/forum/index.php?/topic/103973-aurora-international-the-perfect-mix questa discussione] il modello compare nel dicembre 1930 in pubblicità sulla rivista ''L'Illustration Francaise''.</ref> anch'esso con caricamento a [[levetta di fondo]], che andò a far parte della combinazione ''[[Le Duo Moderne]]''. La penna, prodotta in quattro misure ed in una vasta combinazione di celluloide colorata, è contraddistinta da una ampia banda metallica decorata a greche posta fra due anelli. In questo stesso periodo vennero realizzate diverse penne destinate al mercato dell'esportazione, in particolare per il mercato francese, in genere abbastanza simili alla [[Aurora Duplex|Duplex]], sia nello stile, che per il [[caricamento a levetta]].
    
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[[Image:Aurora-Novum-II.jpg|thumb|left|Una [[Novum]] della seconda serie]]
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[[File:Aurora-Novum-2s-Faceted-Medium-MarbledBlueVeined.jpg|thumb|left|Una [[Novum]] della seconda serie]]
    
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Nel 1933 venne creato il modello [[Novum]] prodotto in forma sia cilindrica che faccettata, ed in una gran varietà di colori. La penna era era dotata del nuovo caricamento a ''[[levetta di fondo]]'' già usato sulla [[Internazionale]], e di uno speciale fermaglio di sicurezza, presente sui i modelli di maggiori dimensioni, che all'inserimento della penna nel taschino faceva scattare un gancetto che ancorava la clip al tessuto esterno della tasca per impedirne l'uscita accidentale, e che doveva essere sbloccato tirando in avanti la punta del fermaglio. Con diverse variazioni la penna restò sul mercato fino agli inizi degli anni '40.
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Nel [[1933]] venne creato il modello [[Novum]] prodotto in forma sia cilindrica che faccettata, ed in una gran varietà di colori. La penna era era dotata del nuovo caricamento a ''[[levetta di fondo]]'' già usato sulla [[Internazionale]], e di uno speciale fermaglio di sicurezza, presente sui i modelli di maggiori dimensioni, che all'inserimento della penna nel taschino faceva scattare un gancetto che ancorava la clip al tessuto esterno della tasca per impedirne l'uscita accidentale, e che doveva essere sbloccato tirando in avanti la punta del fermaglio. Con diverse variazioni la penna restò sul mercato fino agli inizi degli anni '40.
    
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Nel 1934 venne prodotta, due anni dopo la [[Pullman]] della [[Météore]], la [[Asterope]] un'altra fra le penne che possono essere considerate come antenate e precursori della [[Capless]] della [[Pilot]]. La penna infatti non era dotata di cappuccio, ma di una guaina esterna dentro la quale scorreva, tramite un cursore laterale, il corpo della penna. La guaina era chiusa da un coperchio che veniva aperto quando si faceva fuoriuscire il pennino. La penna ebbe un certo successo, anche per la sua caratteristica di essere utilizzabile con una mano sola.
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Nel [[1934]] venne prodotta, due anni dopo la [[Pullman]] della [[Météore]], la [[Asterope]] un'altra fra le penne che possono essere considerate come antenate e precursori della [[Capless]] della [[Pilot]]. La penna infatti non era dotata di cappuccio, ma di una guaina esterna dentro la quale scorreva, tramite un cursore laterale, il corpo della penna. La guaina era chiusa da un coperchio che veniva aperto quando si faceva fuoriuscire il pennino. La penna ebbe un certo successo, anche per la sua caratteristica di essere utilizzabile con una mano sola.
    
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La storia di una penna creata apposta per gli ufficiali mandati al fronte, spesso riportata per sottolineare rarità ed importanza del modello, non è però che una invenzione, in quanto la [[Etiopia]] venne immessa sul mercato solo a partire dal 1936, quando la guerra era si era già conclusa. Si trattò pertanto di una abile manovra commerciale che seppe sfruttare l'eco della propaganda di guerra del regime per realizzare una penna celebrativa,<ref>una buona trattazione sull'argomento si può trovare in [http://www.fountainpennetwork.com/forum/index.php?/topic/23647-aurora-etiopia-white-ivory questa discussione] su FPN.</ref> e per quanto la penna non sia comune, non la si può certo considerare fra i modelli più rari dell'[[Aurora]].
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La storia di una penna creata apposta per gli ufficiali mandati al fronte, spesso riportata per sottolineare rarità ed importanza del modello, non è però che una invenzione, in quanto la [[Etiopia]] venne immessa sul mercato solo a partire dal [[1936]], quando la guerra era si era già conclusa. Si trattò pertanto di una abile manovra commerciale che seppe sfruttare l'eco della propaganda di guerra del regime per realizzare una penna celebrativa,<ref>una buona trattazione sull'argomento si può trovare in [http://www.fountainpennetwork.com/forum/index.php?/topic/23647-aurora-etiopia-white-ivory questa discussione] su FPN.</ref> e per quanto la penna non sia comune, non la si può certo considerare fra i modelli più rari dell'[[Aurora]].
    
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[[Image:Aurora-Superna-Open-Rossa.jpg|left|thumb|Una [[Superna]].]]
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[[File:Aurora-Superna-Big-Borgogna-Chiusa.jpg|left|thumb|Una [[Superna]].]]
    
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Nel 1937 venne introdotto il modello [[Superna]] dotato di una variazione del meccanismo a [[levetta di fondo]], in cui la levetta era dotata di una pallina sulla estremità esterna e montata verticalmente all'interno di una struttura semisferica in alluminio posta sul fondo della penna. Il caricamento veniva effettuato rimuovendo il fondello che copriva la levetta ed azionando la stessa tramite la pallina.  
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Nel [[1937]] venne introdotto il modello [[Superna]] dotato di una variazione del meccanismo a [[levetta di fondo]], in cui la levetta era dotata di una pallina sulla estremità esterna e montata verticalmente all'interno di una struttura semisferica in alluminio posta sul fondo della penna. Il caricamento veniva effettuato rimuovendo il fondello che copriva la levetta ed azionando la stessa tramite la pallina.
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Sempre nel [[1937]]<ref>l'anno viene indicato in [http://www.impreseneltempo-torino.it/index.php/imprese-nel-tempo/biografie-impresa/aurora/aurora-saprem questa ricostruzione] della storia aziendale pubblicata dalla CCIA di Torino, che abbiamo preso come riferimento per i dati riguardanti l'assetto proprietario dell'azienda.</ref> l'azienda, fino allora rimasta direttamente nella proprietà di Isaia Levi come ditta individuale, venne trasformata in società anonima, per questo venne fondata una nuova società per azioni, la [[Sapem]] (acronimo di ''Società anonima penne e matite'') cui viene conferita la proprietà della ''Fabbrica italiana di penne a serbatoio Aurora''.
    
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Nel 1938, seguendo la tendenza introdotta con il lancio della [[Vacumatic]] di penne trasparenti in grado di visualizzare il livello di inchiostro, la [[Aurora]] introdusse il modello [[Optima]], realizzato in celluloide trasparente e con caricamento a [[siringa rovesciata]], che restò in produzione fino ai primi anni '40. Un altro modello dello stesso anno è la [[Topolino]] una semplice penna con caricamento a [[pulsante di fondo]], riportante una incisione del personaggio della Disney, ed orientata al mercato giovanile, seguita a breve dalla [[Topolino|Biancaneve]]. Sono da da citare poi, dello stesso periodo, il modello [[Iridia]] e la serie [[ML]] una linea di penne prodotte, almeno ufficialmente, per gli ufficiali delle forze armate, la cui datazione è senz'altro precedente.  
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Nel [[1938]], seguendo la tendenza introdotta con il lancio della [[Vacumatic]] di penne trasparenti in grado di visualizzare il livello di inchiostro, la [[Aurora]] introdusse il modello [[Optima]], realizzato in celluloide trasparente e con caricamento a [[siringa rovesciata]], che restò in produzione fino ai primi anni '40. Un altro modello dello stesso anno è la [[Topolino]] una semplice penna con caricamento a [[pulsante di fondo]], riportante una incisione del personaggio della Disney, ed orientata al mercato giovanile, seguita a breve dalla [[Topolino|Biancaneve]]. Sono da citare poi, dello stesso periodo, il modello [[Aurora Iridia|Iridia]] e la serie [[Aurora ML|ML]] una linea di penne prodotte, almeno ufficialmente, per gli ufficiali delle forze armate, la cui datazione è senz'altro precedente.  
    
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La seconda guerra mondiale rappresentò un periodo di crisi per l'azienda: il razionamento delle materie prime, e la difficoltà nel trovare metalli preziosi come l'oro portò alla creazione di pennini in acciaio.<ref>talvolta viene imputato, in maniera scorretta, l'uso dell'acciaio al razionamento dell'oro o alle leggi autarchiche volute dal regime fascista nel 1937, ma non esiste nessuna traccia di leggi riguardanti l'oro, tanto che anche in seguito vennero utilizzati pennini d'oro, presenti nei cataloghi fino al 1941, insieme a quelli in ''[[Platiridio]]'' e a quelli in acciaio (marcati ''Durium'').</ref>  Come per le altre ditte si cercò di sostituire la mancanza di materiale pregiato con nomi altisonanti, e la [[Aurora]] chiamò la sua lega di acciaio ''[[Platiridio]]''. Nel 1939<ref>da taluni viene indicato invece il 1940, la data non è perciò del tutto sicura.</ref> venne introdotto il modello [[Selene]], con finiture metalliche, caricamento a [[pulsante di fondo]] e pennino in ''[[Platiridio]]''.
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La seconda guerra mondiale rappresentò un periodo di crisi per l'azienda: il razionamento delle materie prime, e la difficoltà nel trovare metalli preziosi come l'oro portò alla creazione di pennini in acciaio.<ref>talvolta viene imputato, in maniera scorretta, l'uso dell'acciaio al razionamento dell'oro o alle leggi autarchiche volute dal regime fascista nel 1937, ma non esiste nessuna traccia di leggi riguardanti l'oro, tanto che anche in seguito vennero utilizzati pennini d'oro, presenti nei cataloghi fino al 1941, insieme a quelli in ''[[Platiridio]]'' e a quelli in acciaio (marcati ''Durium'').</ref>  Come per le altre ditte si cercò di sostituire la mancanza di materiale pregiato con nomi altisonanti, e la [[Aurora]] chiamò la sua lega di acciaio ''[[Platiridio]]''. Nel [[1939]]<ref>da alcune fonti viene indicato invece il 1940, la data non è perciò del tutto sicura.</ref> venne introdotto il modello [[Selene]], con finiture metalliche, caricamento a [[pulsante di fondo]] e pennino in ''[[Platiridio]]''.
    
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L'azienda, al contrario della concorrente [[OMAS]], subì pesanti danni dai bombardamenti, nel 1945 gli impianti della sede di Via Basilica vennero distrutti da un incendio e le materie prime e gli archivi vennero persi, ma nonostante questo fu un grande sforzo per ricostruire le attività dagli stabilimenti di Strada dell'Abbazia di Stura, dove ancora oggi si trova l'azienda. Nel 1947, seguendo di nuovo le tendenze del mercato dettate dall'introduzione del modello [[51]] della [[Parker]] anche l'[[Aurora]] introdusse un modello a pennino coperto. Affidata al design dell'architetto industriale [http://it.wikipedia.org/wiki/Marcello_Nizzoli Marcello Nizzoli], la [[88]] è uno dei capolavori della produzione dell'azienda ed ebbe un enorme successo.  
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L'azienda, al contrario della concorrente [[OMAS]], subì pesanti danni dai bombardamenti, nel [[1943]] gli impianti della sede di Via Basilica vennero distrutti da un incendio e le materie prime e gli archivi vennero persi, ma nonostante questo fu un grande sforzo per ricostruire le attività dagli stabilimenti di Strada dell'Abbazia di Stura, dove ancora oggi si trova l'azienda. Alla fine del [[1946]], seguendo di nuovo le tendenze del mercato dettate dall'introduzione del modello [[Parker 51|51]] della [[Parker]] anche l'[[Aurora]] introdusse un modello a pennino coperto. Affidata al design dell'architetto industriale [http://it.wikipedia.org/wiki/Marcello_Nizzoli Marcello Nizzoli], la [[Aurora 88|88]] è uno dei capolavori della produzione dell'azienda ed ebbe un enorme successo.  
    
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La [[88]] era dotata di un [[caricamento a stantuffo]] molto avanzato, con una filettatura differenziale, la penna era realizzata con un cappuccio metallico (in metallo placcato oro o di una lega di nickel e argento chiamata ''Nikargenta'') con innesto ad incastro. Il corpo era in celluloide con una sezione trasparente, mentre il fondello era in ebanite. La penna era tecnologicamente e qualitativamente molto più avanzata di una [[51]], la sola parte realizzata a stampo era la guaina del pennino, dotato a sua volta di un sistema di alimentazione sofisticato che consentiva un afflusso regolare dell'inchiostro.
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La [[Aurora 88|88]] era dotata di un [[caricamento a stantuffo]] molto avanzato, con una filettatura differenziale, la penna era realizzata con un cappuccio metallico (in metallo placcato oro o di una lega di nickel e argento chiamata ''[[Nikargenta]]'') con innesto ad incastro. Il corpo era in celluloide con una sezione trasparente, mentre il fondello era in ebanite. La penna era tecnologicamente e qualitativamente molto più avanzata di una [[Parker 51|51]], la sola parte realizzata a stampo era la guaina del pennino, dotato a sua volta di un sistema di alimentazione sofisticato che consentiva un afflusso regolare dell'inchiostro.
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Nel [[1948]] la [[Sapem]] passa sotto la guida di Giovanni Enriques, nipote di Isaia Levi; questi era entrato tre anni prima nel consiglio di amministrazione, ed era diventato azionista di maggioranza a fine 1946, dopo un aumento di capitale; nel 1948 assume anche la carica di amministratore delegato. E' lui l'artefice del rilancio dell'azienda, che in quello stesso anno recupera in parte la ragione sociale originale, diventando la Aurora Società per Azioni.  
    
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Nel 1954 (o 1957), per contrastare l'avvento massiccio della penna a sfera, la [[Aurora]] lanciò sul mercato la [[Duocart]], una penna economica con [[caricamento a cartuccia]] realizzata per il mercato studentesco usando materiali plastici. Le cartucce erano realizzate in polietilene su progetto di [http://it.wikipedia.org/wiki/Giulio_Natta Giulio Natta], premio nobel per la chimica. La caratteristica distintiva della penna, ripresa dal nome, era la capacità di contenere al suo interno una seconda cartuccia di scorta, così da non doversi trovare senza inchiostro. Con lo stesso principio venne realizzata anche la [[Aurora 888|888]], che si può considerare la versione a cartucce della [[Aurora 88|88]].
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Nel [[1954]] (o 1957 secondo altre fonti), per contrastare l'avvento massiccio della penna a sfera, la [[Aurora]] lanciò sul mercato la [[Duo-Cart]], una penna economica con [[caricamento a cartuccia]] realizzata per il mercato studentesco usando materiali plastici. Le cartucce erano realizzate in polietilene su progetto di [http://it.wikipedia.org/wiki/Giulio_Natta Giulio Natta], premio nobel per la chimica. La caratteristica distintiva della penna, ripresa dal nome, era la capacità di contenere al suo interno una seconda cartuccia di scorta, così da non doversi trovare senza inchiostro. Con lo stesso principio venne realizzata anche la [[Aurora 888|888]], che si può considerare la versione a cartucce della [[Aurora 88|88]].
    
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Negli anni successivi la produzione di stilografiche risentì in maniera sempre più massiccia, come per le altre grandi aziende del settore, dell'avvento della penna a sfera. L'azienda venne ceduta alla famiglia Verona all'inizio degli anni '60, ma restò sempre attiva sul mercato, iniziando anche a produrre penne a sfera. Nel 1963 venne introdotto il modello [[Aurora 98|98]], sempre con caricamento a stantuffo, dotato di una riserva supplementare di inchiostro chiamata ''[[Riserva Magica]]'' che consentiva di ottenere qualche goccia di inchiostro anche serbatoio vuoto. Nel 1965 venne introdotta la linea economica [[Auretta]] con caricamento a cartuccia, prodotta in plastica dai colori vivaci e rivolta soprattutto agli studenti.  
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Negli anni successivi la produzione di stilografiche risentì in maniera sempre più massiccia, come per le altre grandi aziende del settore, dell'avvento della penna a sfera. L'azienda venne ceduta alla famiglia Verona all'inizio degli anni '60, ma restò sempre attiva sul mercato, iniziando anche a produrre penne a sfera. Nel [[1963]] venne introdotto il modello [[Aurora 98|98]], sempre con caricamento a stantuffo, dotato di una riserva supplementare di inchiostro chiamata ''[[Riserva Magica]]'' che consentiva di ottenere qualche goccia di inchiostro anche serbatoio vuoto. Nel [[1965]] venne introdotta la linea economica [[Auretta]] con caricamento a cartuccia, prodotta in plastica dai colori vivaci e rivolta soprattutto agli studenti.  
    
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L'ultimo modello di rilievo storico è probabilmente la [[Hastil]], realizzata su progetto del famoso architetto [http://it.wikipedia.org/wiki/Marco_Zanuso Marco Zanuso] lanciata nel 1970, che riscosse un enorme successo internazionale, tanto che un esemplare di questa penna è esposto in permanenza al Museum of Modern Art di New York. Realizzata con un sottile corpo in acciaio lavorato di forma cilindrica, la penna è caratterizzata da un sistema di alimentazione molto raffinato (denominato ''Idrograph''), da un pennino montato in posizione centrale e da un cappuccio dotato di una peculiare clip a scomparsa che rientra nel cappuccio in posizione di riposo, ma si apre quando la penna deve essere inserita in una tasca.  
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L'ultimo modello di rilievo storico è probabilmente la [[Hastil]], realizzata su progetto del famoso architetto [http://it.wikipedia.org/wiki/Marco_Zanuso Marco Zanuso] lanciata nel [[1970]], che riscosse un enorme successo internazionale, tanto che un esemplare di questa penna è esposto in permanenza al Museum of Modern Art di New York. Realizzata con un sottile corpo in acciaio lavorato di forma cilindrica, la penna è caratterizzata da un sistema di alimentazione molto raffinato (denominato ''Idrograph''), da un pennino montato in posizione centrale e da un cappuccio dotato di una peculiare clip a scomparsa che rientra nel cappuccio in posizione di riposo, ma si apre quando la penna deve essere inserita in una tasca.  
    
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{{CronoMarche}}
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{{ElencoModelli|Aurora}}
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{{CronoMarca|Aurora}}
| 1919 || Nascita della [[Aurora]]<ref>la cronologia [[Aurora]] prende come riferimento il libro ''La storia della Aurora dal 1919 ai giorni nostri'' di Luca de Ponti.</ref>
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| 1922 || Ettore Ripamonti diventa rappresentante esclusivo [[Aurora]] e pubblica il primo catalogo del marchio
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| 1922? || Introdotto il modello [[A.R.A]] (''Aurora a Riempimento Automatico'') (mostrata nel primo catalogo)
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| 1923 || Introdotte le misure 3 e 35 per il modello [[A.R.A.]]
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| 1924 || Introdotto l'uso di [[RHR|ebanite rossa]] e [[mottled|fiammata]]
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| 1925 || Introdotta una versione ufficiale della clip
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| 1926 || Introdotta una versione della [[R.A.]]2 per il ''Touring Club Italiano''
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| 1927 || Introdotto il modello [[Aurora Duplex|Duplex]]
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| 1927 || Introdotta la celluloide per il modello [[Aurora Duplex|Duplex]] (o 1929)<ref>Luca de Ponti parla della fine del 1927, la Jacopini del 1929 circa.</ref>
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| 1928 || Ristrutturata la linea [[Aurora Duplex|Duplex]]
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| 1929 || Ristrutturazione dell'azienda, nascono le sottomarche ''[[Olo]]'' e ''[[ASCO]]''
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| 1930 || Introdotto il modello [[Superba]]
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| 1930 || Introdotto il modello [[Internazionale]]
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| 1930 || Accordo commerciale con la [[Edacoto]] per la vendita in Francia del set penna matita ''Le Duo Moderne''
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| 1933 || Introdotto il modello [[Novum]]
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| 1934 || Introdotto il modello [[Asterope]]
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| 1935 || (data indicativa<ref>data usata per fare riferimento alla prima parte degli anni '30; la data effettiva è infatti incerta, L. Jacopini in ''La storia della stilografica in Italia'' parla del 1938, ma G. Fichera fa notare che la pubblicità parla di ''Regno'' il che riporta il tutto ad un periodo antecedente il 1936.</ref>) Introdotta la serie [[ML]]
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| 1936 || Ristilizzato il modello [[Novum]]
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| 1936 || Introdotto il modello [[Etiopia]]
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| 1937<ref>data indicata da De Ponti, la Jacopini indica il 1933.</ref>
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| Introdotto il modello [[Superna]]
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| 1937 || Introdotto il modello [[Topolino]]
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| 1938<ref>data indicata da Luca de Ponti, la Jacopini indica il 1937.</ref>
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| Introdotto il modello [[Optima]]
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| 1939<ref>data indicata da Luca de Ponti, la Jacopini indica il 1940.</ref>
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| Introdotto il modello [[Selene]] con pennino in ''[[Platiridio]]''
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| 1939~ || Introdotto il modello [[Biancaneve]] con pennino in ''[[Platiridio]]''
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| 1939 || Ristilizzato il modello [[Optima]]
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| 1940~ || Nuovamente ristilizzato il modello [[Novum]]
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| 1940~ || Nuovamente ristilizzato il modello [[Optima]]
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| 1947 || Introdotto il modello [[Aurora 88|88]] , progettato da [http://it.wikipedia.org/wiki/Marcello_Nizzoli Marcello Nizzoli]
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| 1953 || Introdotto il modello [[Aurora 88K|88K]]  (?)
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| 1956 || Introdotto il modello [[Aurora 888|888]]  (?)
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| 1957 || Introdotto il modello [[Duo Cart]] (o 1954?)
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| 1958 || Introdotto il modello [[Aurora 88P|88P]]  (?)
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| 1963 || Introdotto il modello [[Aurora 98|98]]  progettato da Abe Steiner
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| 1965 || Introdotto il modello [[Auretta]]
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| 1970 || Introdotto il modello [[Hastil]], progettato da [http://it.wikipedia.org/wiki/Marco_Zanuso Marco Zanuso]
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== Riferimenti esterni == <!--T:37-->
{{LegendaModelli}}
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* [http://www.impreseneltempo-torino.it/index.php/imprese-nel-tempo/biografie-impresa/aurora/aurora-saprem] Pubblicazione della CCIA di Torino, molto interessante.
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* [http://www.aurorapen.it] Sito ufficiale dell'azienda, di scarso interesse storico, con informazioni solo sui modelli attuali.
| [[Aurora Duplex|Duplex]] || 1925 || 25, 30, 35, 40
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== Note ==
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| [[Novum]] || 1930 ||
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| [[Optima]] || 1930 ||
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| [[Superna]] || 1933 ||
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| [[Asterope]] || 1934 ||
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| [[Selene]] || 1940 ||
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| [[88]] || 1947 ||
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| [[Duocart]] || 1957 ||
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| [[98]] || 1963 ||
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| [[Hastil]] || 1970 ||
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== Note == <!--T:36-->
   
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== Riferimenti esterni == <!--T:37-->
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{{CategorizeBrand|Italia}}
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* [http://www.aurorapen.it/ Sito ufficiale della Aurora], di scarso interesse storico, con informazioni solo sui modelli attuali.
   
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