Bachelite
La bachelite è un materiale sintetizzato per la prima volta nel 1907[1] prodotto dalla reazione sotto pressione e calore di fenolo e formaldeide mescolati con degli opportuni riempitivi (spesso farina di legno, che le da il tipico colore marrone) ed è la prima resina fenolica che sia stata prodotta.
È un materiale dotato di elevatissima resistenza elettrica, che ha visto un ampio impiego nella realizzazione di isolanti in circuiti ed interruttori. È inoltre dotato di una ottima resistenza al calore, proprietà che unita alla capacità di isolamento lo ha visto impiegato diffusamente nella realizzazione degli involucri di apparecchi elettrici come radio e telefoni.
Le sue caratteristiche fisiche, ed in particolare quella di poter essere realizzato anche in forma trasparente, lo hanno reso un buon candidato anche per la produzione di penne stilografiche ed è stato utilizzato in particolare dalla Dunn, probabilmente il primo produttore a realizzare una stilografica a caricamento automatico con il corpo trasparente per la visualizzazione dell'inchiostro, anche se è noto l'impiego del materiale da parte della Parker fino dal 1913.[2]
Essendo però un materiale relativamente recente, ed entrato in produzione industriale a metà degli negli anni '10, ha conosciuto una diffusione piuttosto scarsa rispetto all'ebanite. Essendo poi di difficile colorazione non ha avuto successo neanche in seguito a causa dell'emergere, negli stessi anni, dell'impiego della celluloide con i suoi colori sgargianti.
Nonostante questo la bachelite è stata utilizzata da vari produttori, come la Parker per alcuni modelli precedenti la Duofold (in particolare per la Lucky Curve 20), la citata Dunn e la Pelikan che la impiegò nella realizzazione del corpo trasparente delle prime versioni della 100.
Note
- ↑ ad opera del chimico belga Leo Baekeland, cui deve il nome, si veda la voce sulla bachelite su Wikipedia.
- ↑ David Nishimura riporta, in questa discussione, la presenza di queste penne trasparenti in cataloghi della Parker a partire dal 1913, la pubblicità da cui è estratta l'immagine riportata è del 1916.