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{{DISPLAYTITLE:Günther Wagner - Pelikan}}
    
Fra i produttori di stilografiche la [[Pelikan]] è probabilmente una delle aziende storicamente più antiche, dato che le sue origini risalgono alla prima metà del 1800. Nonostante la storicità dell'azienda, che la rende una delle più antiche dell'intera Germania, il suo ruolo di produttore di stilografiche è relativamente recente, essendo iniziato nel 1929, con l'introduzione della prima stilografica con [[caricamento a stantuffo]].  
 
Fra i produttori di stilografiche la [[Pelikan]] è probabilmente una delle aziende storicamente più antiche, dato che le sue origini risalgono alla prima metà del 1800. Nonostante la storicità dell'azienda, che la rende una delle più antiche dell'intera Germania, il suo ruolo di produttore di stilografiche è relativamente recente, essendo iniziato nel 1929, con l'introduzione della prima stilografica con [[caricamento a stantuffo]].  
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L'azienda nacque infatti come produttore di inchiostri, ed in seguito si espanse in tutto il settore del materiale di cancelleria, restando, fra alti e bassi, sempre presente sul mercato fino ai nostri giorni, e diventando anche uno dei principali produttori tedeschi di penne stilografiche. Benché sia piuttosto tardivo, il suo ingresso nel mondo delle stilografiche è stato di grande impatto, avendo introdotto quello che a tutt'oggi è considerato il miglior [[sistemi di caricamento|sistema di caricamento]] mai realizzato. La [[Pelikan]] ha prodotto un numero limitato di modelli, ma la qualità costruttiva è sempre stata ineccepibile, ed alcuni di essi, per la loro eleganza e rarità, sono ricercatissimi dai collezionisti.
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L'azienda nacque infatti come produttore di inchiostri, ed in seguito si espanse in tutto il settore del materiale di cancelleria, restando, fra alti e bassi, sempre presente sul mercato fino ai nostri giorni, e diventando anche uno dei principali produttori tedeschi di penne stilografiche. Benché sia piuttosto tardivo, il suo ingresso nel mondo delle stilografiche è stato di grande impatto, avendo introdotto quello che a tutt'oggi è considerato il miglior [[sistemi di caricamento|sistema di caricamento]] mai realizzato. La [[Pelikan]] ha prodotto un numero limitato di modelli, ma la qualità costruttiva è sempre stata ineccepibile, ed alcuni di essi, per la loro eleganza e rarità, sono ricercatissimi dai collezionisti.{{Infobox_Marca|Pelikan}}{{BrandData|Founder=Günther Wagner|Ancestor=Carl Hornemann|OrigDate=1838|Date=1871|ProdDate=1929|Place=Hannover|Country=DE|Fullname=Günther Wagner Pelikan}}
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== Storia ==
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== Storia ==
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Nel [[1832]] ''Carl Hornemann'', un chimico figlio di un incisore di targhe e insegnante d'arte, fondò nei pressi Gross-Munzel una sua fabbrica di vernici e colori da pittura, la nascita ufficiale della ''Hornemann's Paint and Ink Factory'' è però normalmente fatta risalire al [[1838]],<ref>questo è anche quello riconosciuto come anno ufficiale di fondazione dall'azienda stessa.</ref> data di pubblicazione del primo catalogo dell'azienda. Dieci anni dopo, dovendo affrontare difficoltà di distribuzione, l'azienda si trasferì nei pressi di Hannover. Nel [[1863]] ''Günther Wagner'' si associò ad Hornemann, e nel [[1871]], con il ritiro di questi, acquisì l'azienda reintestandola a suo nome.
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Nel 1832 ''Carl Hornemann'', un chimico figlio di un incisore di targhe e insegnante d'arte, fondò nei pressi Gross-Munzel una sua fabbrica di vernici e colori da pittura, la nascita ufficiale della ''Hornemann's Paint and Ink Factory'' è però normalmente fatta risalire al 1838,<ref>questo è anche quello riconosciuto come anno ufficiale di fondazione dall'azienda stessa.</ref> data di pubblicazione del primo catalogo dell'azienda. Dieci anni dopo, dovendo affrontare difficoltà di distribuzione, l'azienda si trasferì nei pressi di Hannover. Nel 1863 ''Günther Wagner'' si associò ad Hornemann, e nel 1871, con il ritiro di questi, acquisì l'azienda reintestandola a suo nome.  
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E' dalle attività di ''Günther Wagner'' che ha origine la crescita dell'azienda, questi nel [[1878]] è fra i primi a registrare l'azienda sotto il marchio [[Pelikan]], ancor prima che esistesse una legislazione sui marchi di fabbrica. L'azienda assunse lo stemma di famiglia di come logo; questo rappresentava un pellicano che nutre i suoi piccoli, a simbolizzare la cura che l'azienda avrebbe avuto per i suoi dipendenti. Negli anni successivi l'azienda si espanse nel mercato europeo (a partire dall'Austria) ed allargò la sua linea di produzione.
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E' dalle attività di ''Günther Wagner'' che ha origine la crescita dell'azienda, questi nel 1878 è fra i primi a registrare l'azienda sotto il marchio [[Pelikan]], ancor prima che esistesse una legislazione sui marchi di fabbrica. L'azienda assunse lo stemma di famiglia di come logo; questo rappresentava un pellicano che nutre i suoi piccoli, a simbolizzare la cura che l'azienda avrebbe avuto per i suoi dipendenti. Negli anni successivi l'azienda si espanse nel mercato europeo (a partire dall'Austria) ed allargò la sua linea di produzione.
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A partire dal [[1895]], e per oltre sessanta anni, l'azienda venne diretta da ''Fritz Beindroff'', genero di ''Günther Wagner'', che dopo aver lavorato come rappresentante per la ditta ne assunse il controllo. Iniziò una espansione internazionale, con sedi aperte a Londra, Zurigo, Parigi e New York. Nel [[1898]] venne lanciata sul mercato la serie di inchiostri ''Pelikan 4001'',<ref>nel sito dell'azienda viene riportato il [[1901]], ma Jürghen Ditter e Martin Lehmann nel libro ''Pelikan Schreibgeräte 1929-2004'', riportano la citazione in un catalogo del [[1898]].</ref> ad oggi ancora in produzione, e nel 1904 una colla per carta (la ''Pelikanol'') di grande successo. Nel [[1906]] a causa dell'espansione degli affari l'azienda dovette acquistare una nuova sede di 25000 mq che dopo sette anni dovette essere ingrandita fino a 43000 mq per ospitare oltre 1000 dipendenti. In questo periodo la [[Pelikan]] produceva colori per artisti, oltre 160 varietà di inchiostro, carta assorbente, carta carbone, colla ed una grande varietà di articoli di cancelleria.  
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A partire dal 1895, e per oltre sessanta anni, l'azienda venne diretta da ''Fritz Beindroff'', genero di ''Günther Wagner'', che dopo aver lavorato come rappresentante per la ditta ne assunse il controllo. Iniziò una espansione internazionale, con sedi aperte a Londra, Zurigo, Parigi e New York. Nel 1898 venne lanciata sul mercato la serie di inchiostri ''Pelikan 4001'',<ref>nel sito dell'azienda viene riportato il 1901, ma Jürghen Ditter e Martin Lehmann nel libro ''Pelikan Schreibgeräte 1929-2004'', riportano la citazione in un catalogo del 1898.</ref> ad oggi ancora in produzione, e nel 1904 una colla per carta (la ''Pelikanol'') di grande successo. Nel 1906 a causa dell'espansione degli affari l'azienda dovette acquistare una nuova sede di 25000 mq che dopo sette anni dovette essere ingrandita fino a 43000 mq per ospitare oltre 1000 dipendenti. In questo periodo la [[Pelikan]] produceva colori per artisti, oltre 160 varietà di inchiostro, carta assorbente, carta carbone, colla ed una grande varietà di articoli di cancelleria.  
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[[File:Pelikan-112-Diamond-Capped.jpg|thumb|Una [[Pelikan 112]].]]
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L'azienda subì un pesante arresto a causa della prima guerra mondiale, dato che oltre il 40% della sua produzione era diretto al mercato estero, ma si riprese, ritornando ad essere uno dei principali produttori di inchiostri e cancelleria del mondo. Ma l'azienda cercò da subito di ampliare la sua produzione, e sia pure molto tardivamente nel 1929 essa fece un ingresso eclatante sul mercato delle penne stilografiche, introducendo il primo modello con [[caricamento a stantuffo]], di cui aveva acquisito il brevetto due anni prima.  
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L'azienda subì un pesante arresto a causa della prima guerra mondiale, dato che oltre il 40% della sua produzione era diretto al mercato estero, ma si riprese, ritornando ad essere uno dei principali produttori di inchiostri e cancelleria del mondo. Ma l'azienda cercò da subito di ampliare la sua produzione, e sia pure molto tardivamente nel [[1929]] essa fece un ingresso eclatante sul mercato delle penne stilografiche, introducendo il primo modello con [[caricamento a stantuffo]], di cui aveva acquisito il brevetto due anni prima.  
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Il [[caricamento a stantuffo]] infatti è una invenzione di ''Theodor Kovacs'', un ingegnere che lo brevettò nel 1923 insieme ad uno strumento per il disegno tecnico che poi diventò il ''Graphos''. Inizialmente Kovacs si associò per metterlo in produzione con i fratelli ''Edmund'' e ''Mavro Moster'', proprietari della ditta croata ''Penkala''. Questi però si trovarono in difficoltà finanziarie e non riuscirono mai a metterlo in produzione, per cui riottenuta la disponibilità dello stesso, Kovacs nel 1927 vendette il brevetto alla [[Pelikan]].<ref>in realtà alla ''Penkala'' restò la disponibilità del brevetto per la Jugoslavia ed altri paesi (Grecia, Turchia, Egitto) fino al 1939, Kovacs inoltre contattò diversi produttori, fra cui [[Montblanc]] e [[Soennecken]] ma solo la [[Pelikan]] si dimostrò interessata anche al futuro ''Graphos''.</ref> Dopo due anni di accurate ricerche nacque la prima stilografica della [[Pelikan]], la [[Pelikan 100|100]], una vera rivoluzione nel mondo della stilografica europea, che fino ad allora era rimasto sostanzialmente legato al caricamento [[safety]].  
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Il [[caricamento a stantuffo]] infatti è una invenzione di ''Theodor Kovacs'', un ingegnere che lo brevettò nel 1923 insieme ad uno strumento per il disegno tecnico che poi diventò il ''[[Graphos]]''. Inizialmente Kovacs si associò per metterlo in produzione con i fratelli ''Edmund'' e ''Mavro Moster'', proprietari della ditta croata ''[[Penkala]]''. Questi però si trovarono in difficoltà finanziarie e non riuscirono mai a metterlo in produzione, per cui riottenuta la disponibilità dello stesso, Kovacs nel [[1927]] vendette il brevetto alla [[Pelikan]].<ref>in realtà alla ''[[Penkala]]'' restò la disponibilità del brevetto per la Jugoslavia ed altri paesi (Grecia, Turchia, Egitto) fino al [[1939]], Kovacs inoltre contattò diversi produttori, fra cui [[Montblanc]] e [[Soennecken]] ma solo la [[Pelikan]] si dimostrò interessata anche al futuro ''[[Graphos]]''.</ref> Dopo due anni di accurate ricerche nacque la prima stilografica della [[Pelikan]], la [[Pelikan 100|100]], una vera rivoluzione nel mondo della stilografica europea, che fino ad allora era rimasto sostanzialmente legato al caricamento [[safety]].  
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[[Image:Pelikan-100-1931.jpg|thumb|left|Pubblicità della [[Pelikan 100]] degli anni '30.]]
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[[Image:1931-Pelikan-100.jpg|thumb|left|Pubblicità della [[Pelikan 100]] degli anni '30.]]
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La [[Pelikan 100|100]] era realizzata in maniera impeccabile in tutte le sue parti, e non solo nel nuovo sistema di caricamento. Era dotata di sezione trasparente per la visualizzazione dell'inchiostro ben tre anni prima che i prototipi della [[Vacumatic]] iniziassero ad introdurre questa nuova tendenza nel mercato americano, aveva un alimentatore brevettato ben funzionate, una funzionale ''[[washer clip|clip ad anello]]'' che ricordava il becco di un pellicano ed era dotata di un ottimo pennino flessibile. La [[Pelikan]] organizzò una grande campagna promozionale per la nuova penna, e per superare le barriere doganali creò impianti produttivi in tutta Europa (Bucarest, Zurigo, Sofia, Parigi, Zagabria, Varsavia, Barcellona, Milano...) e pure in America Latina.  
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La [[Pelikan 100|100]] era realizzata in maniera impeccabile in tutte le sue parti, e non solo nel nuovo sistema di caricamento. Era dotata di sezione trasparente per la visualizzazione dell'inchiostro ben tre anni prima che i prototipi della [[Vacumatic]] iniziassero ad introdurre questa nuova tendenza nel mercato americano, aveva un alimentatore brevettato ben funzionante, una funzionale ''[[washer clip|clip ad anello]]'' che ricordava il becco di un pellicano ed era dotata di un ottimo pennino flessibile. La [[Pelikan]] organizzò una grande campagna promozionale per la nuova penna, e per superare le barriere doganali creò impianti produttivi in tutta Europa (Bucarest, Zurigo, Sofia, Parigi, Zagabria, Varsavia, Barcellona, Milano...) e pure in America Latina.  
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I modelli iniziali subirono diverse evoluzioni nelle caratteristiche costruttive, il corpo era realizzato inizialmente in bachelite trasparente rivestito per buona parte da una banda di celluloide (la cosiddetta ''binde'') a scopo decorativo e protettivo, versioni successive videro il passaggio alla celluloide anche per il corpo. Inizialmente la banda era prodotta solo nei due colori verde o nero. Nel 1930 (anche se taluni riportano il 1931) venne introdotto il modello [[Pelikan 111|111]] in cui la banda era realizzata in oro 14k con decorazione ''[[guilloché]]'' e due verette sul cappuccio. Anche le versioni normali, prodotte inizialmente con un cappuccio liscio senza decorazioni, vennero ristilizzate prima inserendo anche su di esse le due verette sul cappuccio, e l'anno successivo rendendo la testina dello stesso più affusolata ed effettuando diverse modifiche sull'intera penna.
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I modelli iniziali subirono diverse evoluzioni nelle caratteristiche costruttive, il corpo era realizzato inizialmente in [[bachelite]] trasparente rivestito per buona parte da una banda di [[celluloide]] (la cosiddetta ''[[binde]]'') a scopo decorativo e protettivo, versioni successive videro il passaggio alla celluloide anche per il corpo. Inizialmente la banda era prodotta solo nei due colori verde o nero. Nel [[1930]] (anche se taluni riportano il 1931) venne introdotto il modello [[Pelikan 111|111]] in cui la banda era realizzata in oro 14k con decorazione ''[[guilloché]]'' e due verette sul cappuccio. Anche le versioni normali, prodotte inizialmente con un cappuccio liscio senza decorazioni, vennero ristilizzate prima inserendo anche su di esse le due verette sul cappuccio, e l'anno successivo rendendo la testina dello stesso più affusolata ed effettuando diverse modifiche sull'intera penna.
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A partire dal 1931 (ma c'è chi riporta la data del 1932) apparvero nuove versioni e nuovi colori. Alla [[Pelikan 100|100]] si aggiunsero bande prodotte in nuovi colori come grigio, rosso e giallo (in ordine di rarità crescente) marmorizzati, il blu lapislazzulo, il marmorizzato nero/grigio/rosso, altri colori più rari, come il marrone o grigio a pelle di lucertola ed il tartaruga sono di introduzione successiva e sono restati in produzione per periodi di tempo più brevi. Infine vennero introdotti nuovi modelli di lusso, la [[100|110]], con corpo e cappuccio in metallo placcato oro, e la [[Pelikan 112|112]] con corpo e cappuccio in oro 14k.
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A partire dal [[1931]] (ma c'è chi riporta la data del [[1932]]) apparvero nuove versioni e nuovi colori. Alla [[Pelikan 100|100]] si aggiunsero bande prodotte in nuovi colori come grigio, rosso e giallo (in ordine di rarità crescente) marmorizzati, il blu lapislazzulo, il marmorizzato nero/grigio/rosso, altri colori più rari, come il marrone o grigio a pelle di lucertola ed il tartaruga sono di introduzione successiva e sono restati in produzione per periodi di tempo più brevi. Infine vennero introdotti nuovi modelli di lusso, la [[Pelikan 110|110]], con corpo e cappuccio in metallo placcato oro, e la [[Pelikan 112|112]] con corpo e cappuccio in oro 14k.
    
Infine in questo stesso anno venne introdotto quello che viene considerato uno dei capolavori della azienda, il modello [[Pelikan T111|T111]], noto come ''[[Toledo]]'', caratterizzato da una banda in acciaio<ref>e non argento, come riporta qualcuno, ingannato forse dal materiale usato dai modelli recenti.</ref> inciso a mano con il logo ed altri motivi moreschi, e placcato in oro con uno stile che ricorda quello delle incisioni praticate a Toledo, da cui deriva il nome, in realtà sostanzialmente errato, della penna.  
 
Infine in questo stesso anno venne introdotto quello che viene considerato uno dei capolavori della azienda, il modello [[Pelikan T111|T111]], noto come ''[[Toledo]]'', caratterizzato da una banda in acciaio<ref>e non argento, come riporta qualcuno, ingannato forse dal materiale usato dai modelli recenti.</ref> inciso a mano con il logo ed altri motivi moreschi, e placcato in oro con uno stile che ricorda quello delle incisioni praticate a Toledo, da cui deriva il nome, in realtà sostanzialmente errato, della penna.  
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Per coprire le fasce più basse del mercato a partire dal 1932 venne introdotto il modello [[Rappen]], con forma più affusolata ed una sola vera sul cappuccio, realizzato inizialmente con la parte inferiore del corpo in materiale  trasparente di colore blu a cui era fissato direttamente un serbatoio di gomma coperto da un fondello in ebanite, rimosso il quale si poteva riempire direttamente la penna. Una seconda versione, commercializzata in seguito con questo nome quando già era presente la [[Ibis]], con la sezione trasparente di colore verde, venne equipaggiata con il classico [[caricamento a stantuffo]]. Nel 1934 la [[Pelikan]] iniziò ad abbinare alle sue penne una matita meccanica, la ''Auch Pelikan'', contraddistinta dai numeri ''200'' per la versione normale e ''210'' per la più rara versione corta.  
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Per coprire le fasce più basse del mercato a partire dal [[1932]] venne introdotto il modello [[Rappen]], con forma più affusolata ed una sola vera sul cappuccio, realizzato inizialmente con la parte inferiore del corpo in materiale  trasparente di colore blu a cui era fissato direttamente un serbatoio di gomma coperto da un fondello in ebanite, rimosso il quale si poteva riempire direttamente la penna. Una seconda versione, commercializzata in seguito con questo nome quando già era presente la [[Ibis]], con la sezione trasparente di colore verde, venne equipaggiata con il classico [[caricamento a stantuffo]]. Nel [[1934]] la [[Pelikan]] iniziò ad abbinare alle sue penne una matita meccanica, la ''Auch Pelikan'', contraddistinta dai numeri ''200'' per la versione normale e ''210'' per la più rara versione corta.  
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Colori analoghi a quelli presenti nel modello base vennero usati anche per il modello [[Pelikan 100|101]] introdotto nel 1935 circa, caratterizzato per avere il cappuccio realizzato nello stesso materiale della banda e prodotto, oltre ai precedenti anche nei colori verde giada, arancio e blu marmorizzato. A questi colori, abbinati al classico cappuccio nero, si aggiunsero versioni nere ma con testina del cappuccio e manopola dello stantuffo in ebanite rossa, o con il corpo nero ed il tubo del cappuccio lucertola. Di questo modello vennero prodotte anche delle versioni con la testina del cappuccio ribassata (in stile [[military clip|militare]]), diffusi solo per il mercato estero. Questi colori sono piuttosto rari in quanto non riscontrarono il gradimento del pubblico tedesco, molto tradizionalista, che non gradiva le penne colorate, propendendo per le versioni nere o verde e nero.
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Colori analoghi a quelli presenti nel modello base vennero usati anche per il modello [[Pelikan 101|101]] introdotto nel [[1935]] circa, caratterizzato per avere il cappuccio realizzato nello stesso materiale della banda e prodotto, oltre ai precedenti anche nei colori verde giada, arancio e blu marmorizzato. A questi colori, abbinati al classico cappuccio nero, si aggiunsero versioni nere ma con testina del cappuccio e manopola dello stantuffo in ebanite rossa, o con il corpo nero ed il tubo del cappuccio lucertola. Di questo modello vennero prodotte anche delle versioni con la testina del cappuccio ribassata (in stile [[military clip|militare]]), diffusi solo per il mercato estero. Questi colori sono piuttosto rari in quanto non riscontrarono il gradimento del pubblico tedesco, molto tradizionalista, che non gradiva le penne colorate, propendendo per le versioni nere o verde e nero.
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[[Image:Pelikan-100N-194x.jpg|thumb|Pubblicità della [[Pelikan 100N]] degli anni '40.]]
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[[Image:194x-Pelikan-100N.jpg|thumb|Pubblicità della [[Pelikan 100N]] degli anni '40.]]
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In questi anni i materiali subirono diversi cambiamenti, con una progressiva conversione dall'ebanite alla celluloide, prima per i cappucci, poi per il corpo ed infine anche per parti del meccanismo, ed in particolare per il fondello, che nel 1936 divenne liscio, dando origine a quella che alcuni chiamano la [[100|100C]]. Lo stesso anno il modello [[Rappen]] venne sostituito dalla [[Ibis 130]].
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In questi anni i materiali subirono diversi cambiamenti, con una progressiva conversione dall'ebanite alla celluloide, prima per i cappucci, poi per il corpo ed infine anche per parti del meccanismo, ed in particolare per il fondello, che nel [[1936]] divenne liscio, dando origine a quella che alcuni chiamano la [[Pelikan 100|100C]]. Lo stesso anno il modello [[Rappen]] venne sostituito dalla [[Ibis 130]].
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Il 1937 vide la nascita della [[Pelikan 100N]],<ref>c'è chi riporta il 1938, in cui pare la penna sia stata lanciata sul mercato tedesco, ma la data corretta per l'introduzione sul mercato internazionale dovrebbe essere questa, secondo quanto riportato da Dittmer e Lehman.</ref> una completa ristilizzazione della [[100]]. La nuova penna aveva un fondello affusolato e corpo e cappuccio di maggiori dimensioni. La testa del cappuccio portava un nuovo marchio più stilizzato, e la penna era realizzata quasi totalmente in celluloide, anche se i primi modelli possono essere trovati con parti in ebanite e con il vecchio logo. La vecchia [[100]] comunque restò in produzione fino alla interruzione totale della produzione a causa della guerra avvenuta nel 1944.
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Il [[1937]] vide la nascita della [[Pelikan 100N]],<ref>c'è chi riporta il [[1938]], in cui pare la penna sia stata lanciata sul mercato tedesco, ma la data corretta per l'introduzione sul mercato internazionale dovrebbe essere questa, secondo quanto riportato da Dittmer e Lehman.</ref> una completa ristilizzazione della [[Pelikan 100|100]]. La nuova penna aveva un fondello affusolato e corpo e cappuccio di maggiori dimensioni. La testa del cappuccio portava un nuovo marchio più stilizzato, e la penna era realizzata quasi totalmente in celluloide, anche se i primi modelli possono essere trovati con parti in ebanite e con il vecchio logo. La vecchia [[Pelikan 100|100]] comunque restò in produzione fino alla interruzione totale della produzione a causa della guerra avvenuta nel [[1944]].
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Nella realizzazione del nuovo modello alcune delle colorazioni più inusuali presenti con la [[100]] (e con la [[100|101]]) non vennero più prodotte, mantenendo solo i colori nero, verde, grigio e tartaruga, questo almeno per quanto riguarda la produzione tedesca, che dal 1939 vide anche la scomparsa dei pennini in oro, a causa delle restrizioni imposte dalla guerra, sostituiti da pennini in cromo-nichel (marcati ''CN'') o in palladio (marcati ''Pd''). Nel periodo travagliato della guerra infatti vennero prodotti, dai vari stabilimenti posti al di fuori della Germania, diversi modelli fra cui spiccano quelli portoghesi, marcati ''Emegé'' dal nome del distributore locale che stanco di effettuare riparazioni su modelli non venduti da lui iniziò a incidere il suo nome sulle penne. Questi commercializzò anche alcuni modelli peculiari, come la ''Magnum'', una versione di grandi dimensioni della [[100N]].
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[[File:Pelikan-101N-2V-FullTortoiseCap-Gold-HM-OpenTop.jpg|thumb|left|Una [[Pelikan 101N]].]]
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Nel 1942 la produzione della [[Ibis]] venne fermata, e dal 1944 al 1947 la produzione venne completamente interrotta per la guerra. La [[Pelikan]] non subì danni significativi e nel 1947 la produzione venne ripresa con l'introduzione di una nuova versione della [[100N]] di forma sostanzialmente identica alla precedente, ma dotata di una sola vera sul cappuccio e di un fermaglio rigato, e dotata anche di pennini in oro, ora nuovamente disponibili. La penna era ormai prodotta completamente in celluloide o materiale plastico con una eccezione, la produzione italiana dello stabilimento di Milano che per un breve tempo continuò ad usare, prima di essere interrotta, vecchi materiali, che rende tali penne molto rare. Nel 1948 venne ripresa anche la produzione della [[Ibis|Ibis 130]].  
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Nella realizzazione del nuovo modello alcune delle colorazioni più inusuali presenti con la [[Pelikan 100|100]] (e con la [[Pelikan 101|101]]) non vennero più prodotte, mantenendo solo i colori nero, verde, grigio e tartaruga, questo almeno per quanto riguarda la produzione tedesca, che dal [[1939]] vide anche la scomparsa dei pennini in oro, a causa delle restrizioni imposte dalla guerra, sostituiti da pennini in cromo-nichel (marcati ''CN'') o in palladio (marcati ''Pd''). Nel periodo travagliato della guerra infatti vennero prodotti, dai vari stabilimenti posti al di fuori della Germania, diversi modelli fra cui spiccano quelli portoghesi, marcati ''[[Emegê]]'' dal nome del distributore locale che riuscì ad ottenere questa incisione sulle psue enne. Questi commercializzò anche alcuni modelli peculiari, come la [[Pelikan Magnum|Magnum]], una versione di grandi dimensioni della [[Pelikan 100N|100N]], prodotta addirittura un paio di anni prima di questa.
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[[Image:Pelikan-400-1952.jpg|thumb|left|Pubblicità della [[Pelikan]] del 1952.]]
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Nel [[1942]] la produzione della [[Ibis]] venne fermata, e dal [[1944]] al [[1947]] la produzione venne completamente interrotta per la guerra. La [[Pelikan]] non subì danni significativi ma produzione dopo la guerra ripartì molto lentamente, le fabbriche estere o vennero chiuse o furono espropriate, ci sono comunque tracce di tentativi di creare una produzione autonoma da parte della filiale svizzera. Nel 1946 ancora le linee di produzione non erano state ristabilite ed i macchinari dovevano essere finiti di riparare,<ref>Dittmer e Lehman accennano al fatto che la direzione dell'azienda stava contemplando il passaggio all'uso della plastica ad iniezione, passaggio bloccato da Kovacs che vi vedeva un ulteriore ritardo nella ripresa della produzione (e nella riscossione dei relativi diritti di brevetto).</ref> ed è solo l'anno successivo che ricominciarono le consegne.
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Nel 1950 la [[Pelikan]] effettuò una completa revisione di tutti i modelli, introducendo un altro capolavoro, la [[400]]. Benché il modello fosse completamente nuovo sul piano stilistico, la parte tecnica riprendeva il progetto classico delle precedenti penne, con il [[caricamento a stantuffo]], un serbatoio trasparente coperto da una fascia decorativa (stavolta in celluloide striata) e la ''[[washer clip|clip a rondella]]'' bloccata da una testina realizzata  in metallo dorato, ma con un inserto in celluloide con inciso il logo dell'azienda. La penna, con la nuova clip a forma di becco di pellicano e le striature verticali del corpo divenne uno dei simboli dello stile modernista del dopoguerra, ottenendo un enorme successo.  
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Nel [[1947]] la produzione venne ripresa, qualcuno fa risalire a questa data l'introduzione di una nuova versione della [[Pelikan 100N|100N]] di forma sostanzialmente identica alla precedente, ma dotata di una sola vera sul cappuccio e di un fermaglio rigato, ma questa datazione è controversa. Riprese anche l'uso di pennini in oro, ora nuovamente disponibili. La penna era ormai prodotta completamente in celluloide o materiale plastico con una eccezione, la produzione italiana dello stabilimento di Milano che per un breve tempo continuò ad usare, prima di essere interrotta, vecchi materiali, che rende tali penne molto rare. Nel [[1948]] venne ripresa anche la produzione della [[Ibis|Ibis 130]].  
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La [[400]] venne realizzata in diversi colori, i principali dei quali sono lo striato verde, lo striato nero e lo striato grigio con cappuccio, fondello e sezione neri e lo striato tartaruga con cappuccio, fondello e sezione marroni. A questi si aggiunge anche un più raro striato verde con cappuccio, sezione e fondello color verde scuro. Di questi colori di gran lunga il più comune è il verde e nero, che riprende la tradizionale combinazione di colori che contraddistingue la [[Pelikan]] almeno quanto il suo logo. Sono noti poi altri colori, per lo più per cappuccio e fondello, ma anche per la sommità del cappuccio che reca il logo.
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[[Image:1952-Pelikan-400.jpg|thumb|left|Pubblicità della [[Pelikan]] del 1952.]]
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[[Image:400-Green-Open.jpg|thumb|Una [[Pelikan 400]].]]
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Nel [[1950]] la [[Pelikan]] effettuò una completa revisione di tutti i modelli, introducendo un altro capolavoro, la [[400]]. Benché il modello fosse completamente nuovo sul piano stilistico,<ref>pare però che esistano negli archivi della [[Pelikan]] delle foto di disegni preliminari di un modello sostanzialmente identico alla [[400]] antecedenti il periodo bellico.</ref>  la parte tecnica riprendeva il progetto classico delle precedenti penne, con il [[caricamento a stantuffo]], un serbatoio trasparente coperto da una fascia decorativa (stavolta in celluloide striata) e la ''[[washer clip|clip a rondella]]'' bloccata da una testina realizzata  in metallo dorato, ma con un inserto in celluloide con inciso il logo dell'azienda. La penna, con la nuova clip a forma di becco di pellicano e le striature verticali del corpo divenne uno dei simboli dello stile modernista del dopoguerra, ottenendo un enorme successo.
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Insieme alla [[400]] vennero introdotte anche delle versioni di lusso della stessa penna, come la [[400|500]] con il cappuccio in metallo placcato oro, la [[400|520]] con cappuccio e corpo placcato oro, la [[400|600]] con il cappuccio in oro e la [[400|700]] completamente in oro.  
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La [[Pelikan 400|400]] venne realizzata in diversi colori, i principali dei quali sono lo striato verde, lo striato nero e lo striato grigio con cappuccio, fondello e sezione neri e lo striato tartaruga con cappuccio, fondello e sezione marroni. A questi si aggiunge anche un più raro striato verde con cappuccio, sezione e fondello color verde scuro. Di questi colori di gran lunga il più comune è il verde e nero, che riprende la tradizionale combinazione di colori che contraddistingue la [[Pelikan]] almeno quanto il suo logo. Sono noti poi altri colori, per lo più per cappuccio e fondello, ma anche per la sommità del cappuccio che reca il logo.
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Nel 1953 la [[Ibis]] venne sostituita da un nuovo modello economico denominato [[Pelikan 140|140]], di forma più affusolata e dimensioni leggermente inferiori, con la stessa clip della [[400]]. La penna venne prodotta sia in celluloide nel tradizionale striato verde e nero, che in una serie di versioni in resina plastica a tinta unita, le più comuni delle quali sono il nero ed il verde scuro. A queste si aggiungono il rosso bordeaux, il grigio scuro e il blu scuro ed altre versioni molto rare con cappuccio tartaruga o madreperla.
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[[File:Pelikan-400-BlackCapGreenStripes-NewNib-Open.jpg|thumb|Una [[Pelikan 400]].]]
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Alla fine del 1955 la [[400]] subì una leggera ristilizzazione, la penna venne leggermente allungata ed il fondello reso più affusolato, dando vita al modello [[400|400N]], i colori e le varianti di lusso ([[400|500N]],
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Insieme alla [[Pelikan 400|400]] vennero introdotte anche delle versioni di lusso della stessa penna, come la [[Pelikan 400|500]] con il cappuccio in metallo placcato oro, la [[Pelikan 400|520]] con cappuccio e corpo placcato oro, la [[Pelikan 400|600]] con il cappuccio in oro e la [[Pelikan 400|700]] completamente in oro.  
[[400|520N]], [[400|600N]] e [[400|700N]]) restarono comunque gli stessi.<ref>di nuovo per questa data e per quella dell'introduzione della [[400|400NN]] si fa riferimento a quanto riportato da Dittmer e Lehman nel libro ''Pelikan Schreibgeräte 1929-2004'', vedi anche [http://www.fountainpennetwork.com/forum/index.php?s=c211becf70d7be67c8b792ecb6d8a459&showtopic=59368].</ref> Lo stesso anno venne introdotto anche il modello per studenti [[120]], una versione meno rifinita della [[140]] con pennino in acciaio nelle sole misure F, B e M e prodotta esclusivamente in plastica verde con cappuccio e fondello neri.  
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Nel 1956, dopo poco neanche un anno, la [[400|400N]] subì un ulteriore aggiornamento e la [[Pelikan]] introdusse la nuova [[400|400NN]], il corpo era sempre lo stesso ma la penna diventò più lunga e più snella, con una forma affusolata simile a quella della [[140]] per cappuccio e fondello (il fondello è sostanzialmente identico). La clip inoltre diventò un blocco unico con la testa del cappuccio. Anche in questo caso oltre al modello base vennero aggiornate anche le versioni di lusso ([[400|500NN]], [[400|520NN]], [[400|600NN]] e [[400|700NN]]).
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Nel [[1953]] la [[Ibis]] venne sostituita da un nuovo modello economico denominato [[Pelikan 140|140]], di forma più affusolata e dimensioni leggermente inferiori, con la stessa clip della [[Pelikan 400|400]]. La penna venne prodotta sia in celluloide nel tradizionale striato verde e nero, che in una serie di versioni in resina plastica a tinta unita, le più comuni delle quali sono il nero ed il verde scuro. A queste si aggiungono il rosso bordeaux, il grigio scuro e il blu scuro ed altre versioni molto rare con cappuccio tartaruga o madreperla.
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Alla fine degli anni '50 la diffusione delle penne a sfera iniziò a pesare sul mercato, insieme alle nuove tendenze stilistiche lanciate dalla [[Parker]] con la [[51]], la risposta della [[Pelikan]] fu la [[P1]] introdotta nel 1957, un modello realizzato in plastica a stampo molto simile nelle forme alla [[61]] ma con [[caricamento a stantuffo]] ed oblò trasparenti sul corpo per la visualizzazione dell'inchiostro. La penna però non ebbe in gran successo e venne ritirata dopo pochi anni. Nel 1960 (o 1959) venne introdotto il modello [[Pelikano]], una penna per studenti con cappuccio in metallo leggero (chiamato ''Silvexa'') e con pennino coperto o semicoperto in acciaio e corpo blu o rosso.
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Alla fine del [[1955]] la [[Pelikan 400|400]] subì una leggera ristilizzazione, la penna venne leggermente allungata ed il fondello reso più affusolato, dando vita al modello [[Pelikan 400|400N]], i colori e le varianti di lusso ([[Pelikan 400|500N]], [[Pelikan 400|520N]], [[Pelikan 400|600N]] e [[Pelikan 400|700N]]) restarono comunque gli stessi.<ref>di nuovo per questa data e per quella dell'introduzione della [[Pelikan 400|400NN]] si fa riferimento a quanto riportato da Dittmer e Lehman nel libro ''Pelikan Schreibgeräte 1929-2004'', vedi anche [http://www.fountainpennetwork.com/forum/index.php?s=c211becf70d7be67c8b792ecb6d8a459&showtopic=59368 questa discussione].</ref> Lo stesso anno venne introdotto anche il modello per studenti [[120]], una versione meno rifinita della [[Pelikan 140|140]] con pennino in acciaio nelle sole misure F, B e M e prodotta esclusivamente in plastica verde con cappuccio e fondello neri.  
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Negli anni '60 come tutti gli altri produttori la [[Pelikan]] iniziò a subire un periodo di forti difficoltà, e ci fu un cambio al vertice con il controllo che passò dalla famiglia Beindorff ad una gestione esterna. L'azienda cerco di espandersi differenziando i prodotti e cercando nuovi mercati, senza grossi successi, trovandosi in gravi difficoltà finanziarie a partire dagli anni '80, in seguito l'azienda venne trasformata in società per azioni vedendo diversi cambi di gestione. In quel periodo la [[Pelikan]] cercò di concentrarsi sul suo mercato tradizionale riprendendo la produzione della [[400]] che nonostante tutti gli anni passati ebbe un buon successo. Da allora l'azienda ha continuato a produrre stilografiche, sia nella forma di riedizioni dei modelli del passato e penne di lusso, che con nuovi modelli anche di fascia economica.
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Nel [[1956]], dopo poco neanche un anno, la [[Pelikan 400|400N]] subì un ulteriore aggiornamento e la [[Pelikan]] introdusse la nuova [[Pelikan 400|400NN]], il corpo era sempre lo stesso ma la penna diventò più lunga e più snella, con una forma affusolata simile a quella della [[140]] per cappuccio e fondello (il fondello è sostanzialmente identico). La clip inoltre diventò un blocco unico con la testa del cappuccio. Anche in questo caso oltre al modello base vennero aggiornate anche le versioni di lusso ([[Pelikan 400|500NN]], [[Pelikan 400|520NN]], [[Pelikan 400|600NN]] e [[Pelikan 400|700NN]]).
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{{CronoMarche}}
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Alla fine degli anni '50 la diffusione delle penne a sfera iniziò a pesare sul mercato, insieme alle nuove tendenze stilistiche lanciate dalla [[Parker]] con la [[Parker 51|51]], la risposta della [[Pelikan]] fu la [[Pelikan P1|P1]] introdotta nel [[1957]], un modello realizzato in plastica a stampo molto simile nelle forme alla [[61]] ma con [[caricamento a stantuffo]] ed oblò trasparenti sul corpo per la visualizzazione dell'inchiostro. La penna però non ebbe in gran successo e venne ritirata dopo pochi anni. Nel [[1960]] (o [[1959]]) venne introdotto il modello [[Pelikano]], una penna per studenti con cappuccio in metallo leggero (chiamato ''Silvexa'') e con pennino coperto o semicoperto in acciaio e corpo blu o rosso.
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| 1832 || ''Carl Hornemann'' fonda una fabbrica di vernici, è l'inizio della [[Pelikan]]
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| 1863 || ''Günther Wagner'' diventa socio di Hornemann
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| 1871 || ''Günther Wagner'' acquisisce l'intera attività, intitolandola a suo nome
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| 1878 || Registrato il marchio [[Pelikan]] ed usato il pellicano come logo
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| 1901 || Lanciata la linea di inchiostri ''Pelikan 4001''
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| 1926 || Introdotti il logo stilizzato del pellicano che nutre quattro pulcini
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| 1927 || Acquisito il brevetto del [[caricamento a stantuffo]], inizia lo sviluppo della [[Pelikan 100|100]]
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| 1929 || Introdotto il modello [[Pelikan 100|100]], la prima stilografica con [[caricamento a stantuffo]]
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| 1930 || Introdotte le verette sul cappuccio della [[Pelikan 100|100]] ed il modello [[Pelikan 111|111]]  
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| 1931 || Revisione tecnica e stilistica della [[Pelikan 100|100]] (materiale, forma del cappuccio, colori ed altro)
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| 1931 || Introdotti i modelli [[Pelikan 110|110]], [[Pelikan 112|112]] e [[Pelikan T111|T111]] (detto ''Toledo'')
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| 1932 || Introdotto il modello [[Rappen]]
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| 1933 || Introdotto il cappuccio a foro singolo e una sezione curva sulla [[Pelikan 100|100]]  
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| 1934 || Dismesso il colore giallo della [[Pelikan 100|100]] ed introdotta la matita meccanica ''Auch Pelikan''
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| 1935 || Introdotto il modello [[Pelikan 100|101]] con corpo e cappuccio colorati
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| 1935 || La dimensione del pennino viene riportata sull'alimentatore
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| 1935 || Introdotto il colore marrone per la [[Pelikan 100|100]]
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| 1935 || La produzione portoghese reca la dicitura ''Emegè''
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| 1936 || Introdotto il fondello liscio in celluloide (la cosiddetta [[Pelikan 100|100C]])
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| 1936 || Introdotto il modello [[Ibis|Ibis 130]] a sostituire la [[Rappen]]
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| 1937 || Introdotto il modello [[Pelikan 100N|100N]] (solo export)
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| 1938 || Introdotto il modello [[Pelikan 100N|100N]] sul mercato tedesco
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| 1938 || Introdotto il nuovo logo stilizzato con due pulcini (?)
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| 1939 || Il modello [[Pelikan 100N|100N]] viene prodotto con pennino ''CN'' in acciaio al cromo/nikel
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| 1942 || Cessa la produzione della [[Ibis|Ibis 130]]
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| 1944 || Cessa tutta la produzione ed il modello [[Pelikan 100|100]] risulta così dismesso
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| 1947 || Riprende la produzione con una [[Pelikan 100N|100N]] dotata di una sola vera sul cappuccio
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| 1948 || Riprende la produzione del modello [[Ibis|Ibis 130]]
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| 1949 || Riprende la produzione del modello [[Pelikan 100N|100N]] con pennino oro
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| 1950 || Introdotto il modello [[Pelikan 400|400]]
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| 1952 || Il pennino ''CN'' non è più disponibile
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| 1953 || Introdotto il modello [[Pelikan 140|140]]
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| 1954 || Introdotti i nuovi pennini con il logo invece che la scritta
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| 1954 || Introdotta l'incisione del modello sulla banda del cappuccio per la [[400]]
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| 1954 || Dismesso il modello [[Pelikan 100N|100N]]
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| 1955 || Introdotto il modello [[Pelikan 400N|400N]]
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| 1955 || Introdotto il modello [[Pelikan 120|120]]
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| 1956 || Dismesso il modello [[Pelikan 400|400N]]
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| 1956 || Introdotto il modello [[Pelikan 400NN|400NN]] al posto della [[Pelikan 400N|400N]]
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| 1957 || Introdotto il modello [[Pelikan P1|P1]]
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| 1957 || Il modello [[Pelikan 140|140]] con pennino CN viene prodotto con finiture cromate
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| 1960 || Introdotto il modello [[Pelikano]]
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| 1965 || Dismessi i modelli [[Pelikan 400NN|400NN]] e [[Pelikan 140|140]]
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| 1965 || Introdotto il modello [[Pelikan 30|30]]
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| 1970 || Introdotto il pennino in oro sul modello [[Pelikan 30|30]]
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Negli anni '60 come tutti gli altri produttori la [[Pelikan]] iniziò a subire un periodo di forti difficoltà, e ci fu un cambio al vertice con il controllo che passò dalla famiglia Beindorff ad una gestione esterna. L'azienda cerco di espandersi differenziando i prodotti e cercando nuovi mercati, senza grossi successi, trovandosi in gravi difficoltà finanziarie a partire dagli anni '80, in seguito l'azienda venne trasformata in società per azioni vedendo diversi cambi di gestione. In quel periodo la [[Pelikan]] cercò di concentrarsi sul suo mercato tradizionale riprendendo la produzione della [[Pelikan 400|400]] che nonostante tutti gli anni passati ebbe un buon successo. Da allora l'azienda ha continuato a produrre stilografiche, sia nella forma di riedizioni dei modelli del passato e penne di lusso, che con nuovi modelli anche di fascia economica.
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{{LegendaModelli}}
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{{CronoMarca|Pelikan}}
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| [[100]] || 1929-1944 || XX, ?
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| [[100N]] || 1937-1954 || XX, ?
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| [[400]] || 1950-1956 || XX, ?
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| [[400|400N]] || 1955-1956 || XX, ?
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| [[400|400NN]] || 1956-1965 || XX, ?
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==Riferimenti esterni==
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* [http://www.pelikan-guide.com/] Sito di Martin Leheman, autore di ''Pelikan Schreibgeräte''
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* [http://www.ruettinger-web.de/e-index.html] Sito di un collezionista, molte informazioni
 +
* [https://web.archive.org/web/20100812112623/http://www.thepenguinpen.com:80/history/history.html] Storia della [[Pelikan]] centrata sulla produzione di stilografiche
 +
* [http://fountainpenboard.com/forum/index.php?/topic/4422-pelikan-100n-magnum/] Discussione sulla produzione portoghese con note storiche di grande interesse
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* [https://web.archive.org/web/20130616224040/http://www.pentrace.net/penbase/Data_Returns/full_article.asp?id=368] Articolo di Rick Propas, I parte
 +
* [https://web.archive.org/web/20130617013655/http://www.pentrace.net/penbase/Data_Returns/full_article.asp?id=372] Articolo di Rick Propas, II parte
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* [http://www.penexchange.de/english/sites/klassiker/klassiker.html] Serie di articoli su modelli classici tedeschi, fra cui molti modelli [[Pelikan]]
 +
* [https://web.archive.org/web/20090326120958/http://www.penbid.com/Auction/showarticle.asp?art_id=12] Articolo sulla [[Pelikan]]
 +
* [https://web.archive.org/web/20170313165906/http://www.rickconner.net/penoply/pel.0.html] Altro articolo sulla [[Pelikan]]
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* [http://www.pelikan.com/pulse/vfs-public/pdf/EN/press/Historie_e_412.pdf] Una storia dell'azienda, fatta dall'azienda stessa, in inglese
 +
* [http://www.pelikan.com/pulse/vfs-public/pdf/IT/storia_pelikan.pdf] Una storia dell'azienda, fatta dall'azienda stessa, in italiano
 +
* [https://web.archive.org/web/20120427065902/http://www.levenger.com:80/levenger/PenHistories/History1_PEL.asp] Un'altra storia della [[Pelikan]]
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* [https://www.rothemel.de/en/Pelikan/Company-History/index.html] Una buona cronologia
 
==Note==
 
==Note==
 
<references/>
 
<references/>
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==Riferimenti esterni==
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{{CategorizeBrand|Germania}}
 
  −
* http://www.thepenguinpen.com/history/history.html Storia della [[Pelikan]] centrata sulla produzione di stilografiche
  −
* http://www.pentrace.net/penbase/Data_Returns/full_article.asp?id=368 Articolo dell'autore della storia precedente, I parte
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* http://www.pentrace.net/penbase/Data_Returns/full_article.asp?id=372 Articolo dell'autore della storia precedente, II parte
  −
* http://www.ruettinger-web.de/e-index.html Sito di un collezionista, molte informazioni
  −
* http://www.penexchange.de/english/sites/klassiker/klassiker.html Serie di articoli su modelli classici tedeschi, fra cui molti modelli [[Pelikan]]
  −
* http://www.penbid.com/Auction/showarticle.asp?art_id=12 Articolo sulla [[Pelikan]]
  −
* http://www.rickconner.net/penoply/pel.0.html Altro articolo sulla [[Pelikan]]
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* http://www.pelikan.com/pulse/vfs-public/pdf/EN/press/Historie_e_412.pdf Una storia] dell'azienda, fatta dall'azienda stessa, in inglese
  −
* http://www.pelikan.com/pulse/vfs-public/pdf/IT/storia_pelikan.pdf Una storia dell'azienda, fatta dall'azienda stessa, in italiano
  −
* http://www.levenger.com/levenger/PenHistories/History1_PEL.asp Un'altra storia della [[Pelikan]]