Storia

L'Aurora Auretta, introdotta quale stilografica scolastica nel 1959,[1], è stata proposta dallo storico produttore torinese, fino agli anni Ottanta, in numerose varianti, con notevoli cambiamenti nelle forme, nelle dimensioni, nei materiali e nelle soluzioni stilistiche.

Fu venduta in moltissimi esemplari, facendo buona concorrenza ad altri prodotti della stessa fascia di mercato, anche di produzione straniera, principalmente tedesca. La pubblicità dell'epoca, soprattutto per i primi modelli, poneva l'accento specialmente sulla robustezza (non dimentichiamo che si trattava di una penna destinata ai bambini) e sull'affidabilità. Andando al di là delle previsioni, un po' come accadde per la Parker 45, l'Auretta riscosse un certo interesse anche da parte degli adulti, venendo conseguentemente proposta anche in versione “Lusso”.

La prima versione venne prodotta dal 1959 al 1965.[2]

La seconda, nelle varianti che per intenderci chiameremo “32”, “Quadrifoglio”, “Fregi d'Oro” e “Lusso”, fu fabbricata fra il 1965 ed il 1972.[3] La variante Auretta 32 è presente almeno dal 1965, essendo riportata in questo listino prezzi del settembre di quell'anno.

La terza serie fu introdotta nel 1972 e per ora non è possibile ipotizzare una data d'uscita dal mercato, perché non siamo ancora in grado di fornire un anno per l'introduzione della quarta variante, anche se si ritiene che si sia potuto trattare della seconda metà degli anni Settanta.

Non è nota una data di terminazione precisa, assumeremo il 1985, ma l'assunzione è totalmente arbitraria, senza alcun riscontro fattuale ed eseguita ai soli fini della gestione della cronologia.

Caratteristiche tecniche

L'Aurora Auretta fu proposta inizialmente quale stilografica scolastica. Presentava fusto, sezione e cappuccio in materiale plastico stampato ad iniezione e pennino in acciaio, parzialmente coperto. Nella prima versione, corpo e cappuccio erano irrobustiti da un rivestimento interno d'ottone. Il cappuccio s'innestava a pressione, trattenuto da un anello d'acciaio inserito fra sezione e fusto. L'alimentazione era a cartuccia. Nella prima versione la penna era dotata d'un manicotto d'acciaio, nel quale venivano innestate, dalla parte del loro fondo, due cartucce. Le versioni successive perdono il manicotto, ma accolgono ugualmente due cartucce nel fusto. Le versioni “Lusso” sono caratterizzate da fusto e cappuccio in acciaio, spazzolato oppure laccato a seconda delle varianti. Fu offerta anche una versione placcata in argento, con fermaglio placcato in oro. La stilografica era anche offerta in set con penna a sfera coordinata.

Materiali

Con l'eccezione delle versioni "Lusso", in metallo spazzolato, laccato oppure placcato, tutte le Auretta furono prodotte in plastica ad iniezione. Il cappuccio ed il corpo della prima versione erano irrobustiti dall'aggiunta d'un rivestimento interno in ottone.

I fermagli erano in acciaio, usualmente cromato ma dorato su alcune versioni. I pennini erano in acciaio.

Sistema di riempimento

Tutte le versioni furono alimentate con caricamento a cartuccia, non è noto se sia stato prodotto un converter specifico del modello.

Versioni

Mentre la prima versione si rifà, dal punto di vista estetico, all'Aurora 88, o se si preferisce (data l'alimentazione a cartuccia) all'Aurora 888, la seconda serie è figlia, esteticamente, dell'Aurora 98, mentre la terza serie si rifà liberamente alle linee dell'Aurora Hastil. La quarta serie si stacca esteticamente dagli altri modelli della casa torinese.

Auretta prima serie (1959 – 1965)

 
Una Auretta prima serie

Caratteristiche visive peculiari: clip "ascendente", cioè che si protende dal vertice alto del cappuccio; corpo e cappuccio con rivestimento interno d'ottone.

Alimentazione: a cartuccia, con manicotto interno in acciaio che accoglie due cartucce.

Pennino in acciaio.

Colori: nero, con parti metalliche cromate.

Auretta seconda serie (modelli "32", "Quadrifoglio" e “Fregi d'oro” - 1965 – 1972)

Caratteristiche visive peculiari: clip liscia (più corta di quella dell'Auretta prima serie) o faccettata, di tipo "discendente", cioè che si protende dal vertice basso del cappuccio; testa del cappuccio con due svasature laterali, che richiamano le svasature sulla punta della sezione; sezione con punta svasata nella parte superiore e scritta “auretta” incisa lungitudinalmente. La versione “Fregi d'oro” riporta incisa la scritta “auretta” alla base del cappuccio; fermaglio, veretta e fondello sono dorati a spessore. Nelle altre versioni questi particolari sono cromati.

File:Auretta II Quadrifoglio - in confezione .jpg
Una Auretta seconda serie "Quadrifoglio" nella sua confezione

Alimentazione: a cartuccia, senza manicotto interno in acciaio. Il corpo accoglie due cartucce. Sono presenti due fondelli in metallo da inserire alla base delle cartucce, per evitare che la seconda si muova.

Pennino in acciaio (cromo cobalto).

Colori: nero, grigio, celeste, rosso, salmone (arancio), verde e turchese. Nero, grigio, verde, bleu e turchese per la versione “Fregi d'oro” oppure se vendute in set con la penna a sfera.

Note: nella versione “32” la sezione riporta la scritta “auretta” sulla sezione, in senso longitudinale. Nella versione “Quadrifoglio” la sezione non riporta alcuna scritta, ma il cappuccio, senza alcuna scritta nella “32”, riporta alla base un quadrifoglio cromato e la scritta “auretta”, sempre cromata. La versione Lusso aveva corpo e cappuccio in acciaio.

Auretta seconda serie "Lusso"

Caratteristiche visive peculiari: corpo e cappuccio in metallo lucido; scritta “auretta” incisa sulla sezione, longitudinalmente.

Alimentazione: a cartuccia, am non ha manicotto interno in acciaio. Può contenere due cartucce. Il fondo del fusto è dotato di un pendente interno, che segala presenza di una sola cartuccia.

Pennino: in acciaio.

Auretta terza serie (in plastica oppure in versione Lusso - 1972 - ignoto)

Caratteristiche visive peculiari: corpo e cappuccio cilindrici (in acciaio nella versione “Lusso”, in plastica nella versione base), entrambi con estremità sempre cilindrica, ma con diametro ridotto. Su una versione lo “scalino” che raccorda i due diametri è più pronunciato. Pennino di forma piatta e triangolare.

File:Aurora Auretta Lusso aperta.JPG
Una Auretta terza serie Lusso con la complementare Auretta sfera Lusso

Alimentazione: a cartuccia, senza manicotto interno in acciaio. Il corpo accoglie due cartucce.

Pennino in acciaio.

Colori: nero, giallo, marrone, verde, blu, rosso, grigio e rosa, con parti metalliche cromate. La versione “Lusso” si presenta usualmente in finitura metallica con dettagli cromati, ma sembra che ne sia stata prodotta anche una variante laccata in color nero satinato.

Auretta quarta serie (ignoto - ignoto)

Caratteristiche visive peculiari: corpo e cappuccio cilindrici, con anelli colorati a contrasto; pennino in acciaio di forma piatta e triangolare. Il fermaglio riporta la scritta “auretta” ed a seconda delle finiture può essere cromato o dorato.

Alimentazione: a cartuccia, senza manicotto interno in acciaio. Il corpo accoglie due cartucce.

Colori: nero, rosso e grigio scuro, anelli e porta fermaglio in plastica di diverso colore e con parti metalliche cromate. Sono conosciute anche versioni con colorazioni fantasia (ad esempio di carattere floreale).

Note: questa variante veniva anche nominata “Club”, come dimostra l'appellativo riportato su una confezione in plastica trasparente contenente un set composto da stilografica e penna a sfera con corpo e cappuccio metallici. L'appellativo non ha però accompagnato sempre la IV serie, almeno nella vendita della sola stilografica con corpo e cappuccio in plastica, come dimostra un'altra confezione. E' dunque possibile, ma non dimostrato, che per la versione con corpo e cappuccio metallici sia stato scelto l'appellativo “Club” anziché quello di “Lusso”.

Colori

Furono moltissimi i colori e le finiture con i quali vennero offerte le versioni dell'Auretta. Elencarli tutti sarebbe pretesa eccessiva, ma si possono senz'altro menzionare il nero, il grigio, il rosso, il giallo, il rosa, l'azzurro, il verde, il blu, il marrone, il metallo spazzolato o laccato e la placcatura in argento. Naturalmente, non tutti i colori o le finiture furono offerti su ogni versione.

Pennini

I pennini furono sempre d'acciaio.

Misure

Nella tabella seguente sono riportate le misure relative alle diverse varianti del modello, sia per quanto riguarda le lunghezze che il peso. La lunghezza fa riferimento alla lunghezza della penna da chiusa col cappuccio avvitato o calzato fino in fondo. La misura del fusto fa riferimento alla lunghezza del corpo penna compreso il pennino. I diametri per fusto e cappuccio sono misurati sul loro valore massimo, la sezione invece sul punto di presa, ed il diametro è quindi una indicazione molto approssimata. I pesi sono a penna scarica (o senza cartucce). Le misure sono state eseguite su esemplari singoli, pertanto sono comunque indicative, e sono possibili variazioni dell'ordine di uno/due millimetri sulle lunghezze, di qualche decimo di millimetro sui diametri, e del grammo sui pesi.

Versione Lunghezza Altre misure: lunghezze, diametri, pesi
Mk1 13.8 cm Lunghezze: 12.6 cm fusto; 6.7 cm cappuccio; 14.8 cm calzata e 2.6 cm sezione. Diametri: 11.7 mm fusto; 12.8 mm cappuccio e 10.0 mm sezione. Peso: 17 g; 5.5 g cappuccio.
Mk2 13.1 cm Lunghezze: 12.0 cm fusto; -- cm cappuccio; 13.8 cm calzata e 4.7 cm sezione. Diametri: 11.2 mm fusto; 12.1 mm cappuccio e 9.3 mm sezione. Peso: 11 g; -- g cappuccio.
Quadrifoglio 13.1 cm Lunghezze: 12.0 cm fusto; 13.8 cm calzata e 3.1 cm sezione. Diametri: 11.2 mm fusto; 12.1 mm cappuccio e 9.3 mm sezione. Peso: 11 g; -- g cappuccio.
Mk2 (Lusso) 13.6 cm Lunghezze: 12.3 cm fusto; -- cm cappuccio e 14.5 cm calzata. Diametri: 10.8 mm fusto; 12.7 mm cappuccio e -- mm sezione. Peso: 17 g; -- g cappuccio.
Mk3 (lusso) 13.6 cm Lunghezze: 12.2 cm fusto; -- cm cappuccio; 15.6 cm calzata e 3.2 cm sezione. Diametri: 10.0 mm fusto; 10.0 mm cappuccio e 8.7 mm sezione. Peso: 16 g; -- g cappuccio.
Mk4 --

Riepilogo delle informazioni disponibili

Si riportano di seguito tutte le informazioni raccolte in riferimento ai modelli trattati in questa pagina, a partire dai relativi dati di cronologia, i vari riferimenti attinenti gli stessi trovati sul web e le immagini pubblicate sul wiki (fotografie, scansioni di pubblicità, di foglietti di istruzioni e garanzia, di documenti correlati, ecc.) disponibili al riguardo.

Cronologia

Anno Avvenimento
1959 l'azienda introduce le Auretta

Riferimenti esterni

  • [1] Discussione sul forum dedicata alla raccolta delle informazioni sul modello
  • [2] Discussione sul forum (con smontaggio)
  • [3] Discussione su varianti
  • [4] Comparativa della prima serie

Note

  1. per questa data si fa riferimento a quanto riportato da Giuseppe Fichera in un suo post su facebook.
  2. E' stato scelto l'anno nel quale, certamente, la seconda versione era elencata in un listino prezzi, ma non v'era la prima. L'introduzione della seconda serie potrebbe però essere precedente, anche se nella rivista "Giro in Foto" n. 67, del maggio 2021, in un'intervista a Cesare Verona si afferma (probabilmente riferendosi alla seconda serie, dato che se ne menzionano i vari colori) che l'Auretta fu introdotta nel 1965.
  3. L'anno 1972 è ipotetico ed è suggerito dalla pubblicazione del modello in un catalogo che, facendo riferimento all'esposizione al MOMA della Aurora Hastil, avvenuta nel 1972 (il museo le assegnò il codice oggetto 61.1972), non poteva essere stato pubblicato prima di quell'anno.

Materiale disponibile

Viene di seguito illustrato il materiale raccolto relativo a questo modello: le fotografie dello stesso, le pubblicità in cui compare o viene citato, le scansioni dei libretti di istruzione per il modello, ed tutte le altre scansioni contenenti informazioni ad esso attinenti.