Differenze tra le versioni di "Come ricostruire una parte in resina"
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Versione delle 00:04, 29 apr 2015
Succede spesso che volendo rimettere a posto una stilografica (ma non solo) ci sia accorga che una parte della stessa è rovinata da una mancanza di materiale. Come fare a sopperire a questo? Con un poco di carta, polvere di resina e cianoacrilato secondo il metodo preferito (e suggerito) dal nostro PeppePipes. Come già detto altre volte, occorre tenere sempre i pezzi o le penne che riteniamo non riparabili: sono una fonte di materiali. Naturalmente, più resine e più colori diversi avremo da parte e più ampia sarà la nostra possibilità di intervento. Vediamo come è strutturato l'intervento e poi, come sempre, seguiremo un ricostruzione esplicativa.
L'intervento di ricostruzione prevede l'utilizzo di un materiale analogo (o esattamente lo stesso) a quello mancante, un poco di carta velina (se necessaria) e della normale colla cianoacrilica. Se è il caso, con la carta velina e la colla cianoacrilica costruiremo il telaio di supporto per appoggiare il materiale necessario alla ricostruzione. Ovviamente il materiale dovremo prepararlo prima polverizzandone un pezzetto con un colore molto simile al pezzo che andremo a riparare. Metteremo al posto della parte mancante una miscela di polvere precedentemente preparata mescolata con la colla. A strati successivi ricreeremo la parte mancante e poi la finiremo con carte abrasive e lucidature a seconda del grado di finitura richiesto.
Vediamo ora in pratica come funziona il metodo. Come si può vedere nella figura 1, è stato scelto un pezzo senza particolari problemi estetici da riparare: il collare di una sezione.
Ovviamente conviene iniziare, almeno la prima volta, con un pezzo "facile" proprio per impratichirsi con i mezzi e con la tecnica. Come vedremo, la tecnica può variare in funzione del tipo di colla, della temperatura ed umidità ed anche dalle nostre sensazioni nell'applicazione.
Iniziamo con procurarci della carta velina (vedi figura 2) od una carta abbastanza sottile e porosa. Come anticipato, questa carta dovrà fare da impalcatura al nostro riporto di materiale, e per tenerla in posizione e darle la giusta consistenza andrà bagnata con della colla cianoacrilica. Ecco perché dovrà essere abbastanza porosa. In quanto al fatto che sia carta velina, o cartine da sigaretta od altra carta di pari caratteristiche è per limitarne lo spessore. Come vedrete in seguito, essendo applicata all'interno del canotto rotto del nostro alimentatore (ma pensatela anche all'interno di un cappuccio con il bordo sbeccato) è pacifico che tanto più sarà sottile tanto meno creerà problemi di eventuali futuri accoppiamenti.
Iniziamo con tagliarne una strisciolina che ricopra la parte mancante avendo cura di lasciare circa un paio di millimetri di ricchezza sui fianchi e inseriamola nella sezione come mostrato nella figura 3 a sinistra.
Per aiutarci a far entrare la carta all'interno del canotto da ricostruire, possiamo usare un tondino (in questo caso una punta da trapano). In tal modo otteniamo che la carta sia supportata e quindi che entri più facilmente, ed inoltre ci servirà per aiutarci a modellarla in modo tale che stia a contatto della faccia interna come illustrato nella figura 3 a destra. Quando la carta sarà posizionata, e dopo aver controllato che, come detto sopra, sbordi di un paio di millimetri oltre la parte da ricostruire, possiamo metter un goccia di colla come in figura 4.
Ovviamente prima di bagnare la carta con una goccia di colla cianoacrilica dovrete avere estratto eventuali attrezzi che avete utilizzato per la formatura della carta (in questo caso la punta da trapano). Pare una fesseria da dire, ma se vi si attacca la punta in metallo all'interno di una sezione... avrete risolto il problema della riparazione anzitempo poiché dovrete spaccare ulteriormente la sezione per recuperare la punta. Una volta depositata la goccia di colla, possiamo mettere da parte il pezzo e proseguire con la preparazione della polvere di resina.
La preparazione della polvere di resina è estremamente semplice e richiede principalmente pazienza. Come si può vedere nella figura 5 (a sinistra), un metodo è quello di consumare un pezzo di recupero strofinandolo sopra a della carta vetro. La grana da usare è in funzione della finitura che vorrete ottenere. Su un pezzo come questo, più tecnico che estetico si possono usare grane abbastanza grosse, mentre per la ricostruzione di un cappuccio o di una parte estetica, più la polvere è sottile e migliore sarà il risultato finale una volta lucidato. Volendo si possono utilizzare anche altri attrezzi idonei (es. lime, minidrill con disco abrasivo ecc.). L'unica avvertenza è quella di cercare di non inquinare il materiale con inclusioni esterne, e quindi di utilizzare carta abrasiva od altro solo per questo scopo. Una volta raccolta la polvere come in figura 5 (a destra), possiamo ritornare alla sezione per sagomare la carta inserita.
Per lavorare più agevolmente, possiamo rimuovere la parte di carta in eccesso che si vede nella figura 6 (a sinistra) con l'ausilio di una lametta o di un cutter. Una volta terminato, il nostro pezzo si presenterà come nella figura 6 (a destra). Come si può vedere, la carta ha creato una impalcatura per sostenere il materiale che andremo ad apporre.
Ora dovremo preparare l'impasto tra la polvere di resina e la colla cianoacrilica. Lo scopo della preparazione è quello di creare una specie di stucco che andremo ad inserire al posto della parte mancante. Come vedremo, potrà e dovrà essere fatto in modi diversi in funzione della colla che andremo ad utilizzare.
Su una superficie pulita che possibilmente presenti una bassa aderenza alla colla cianoacrilica (tipo polipropilene, polietilene etc.), possiamo provare a miscelare un poco di polvere con una goccia di colla, magari aiutandoci con uno stuzzicadenti (od altro ausilio a perdere). Se la colla ha un tempo di polimerizzazione medio o lento, oppure se è vecchia (quindi con minori caratteristiche di indurimento) non ci sono problemi. Create il vostro impasto e con lo stuzzicadenti lo spalmate sulla zona da ricostruire come in figura 7.
Se la colla è istantanea, e ve ne accorgete perché non appena avrete messo una o due gocce di colla sulla polvere, nel giro di 4 o 5 secondi avrete un grumo intrattabile, potete fare in questo modo: mettete una goccia di colla sulla carta che usiamo come "impalcatura" in modo da bagnare bene tutta la zona, e poi lasciate colare sopra della polvere di resina. Dopo qualche secondo scrollate le parti in eccesso che non ha aderito, mettete un'altra goccia ed aggiungete polvere fino ad avere del materiale a sufficienza per poterlo sagomare ed adattare con una limetta, come in figura 8.
Quando il pezzo sarò asciutto e lavorabile, solitamente nell'arco di qualche minuto (ma per essere tranquilli concedetegli mezz'ora), possiamo metterci all'opera con una limetta per sagomare il materiale che abbiamo riportato. Poi, con della carta abrasiva possiamo rifinire il pezzo come in figura 9.
Se la ricostruzione avesse riguardato un particolare estetico, come per esempio un cappuccio, per avere un buon risultato, avremmo dovuto rifinire di micromesh e successiva lucidatura.
Relativamente all'utilizzo di materiali miscelati con colle per ricostruzioni, ricordiamo che, per parti non estetiche possiamo utilizzare anche il bicarbonato del quale se ne parla in questa pagina.
Nel caso in cui il danno alla sezione fosse stato eccessivo, si sarebbe potuto valutare anche la soluzione proposta in questa pagina.