Differenze tra le versioni di "Pulitoreidrodinamicoaflussocontrollato"

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{{DISPLAYTITLE:Lavatrice ... ecc.}}
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{{DISPLAYTITLE:Lavatrice idrodinamica a flusso controllato...}}
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= Introduzione =
  
== Introduzione ==
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Una delle domande più frequenti sulla manutenzione delle stilografiche riguarda le modalità con cui eseguire il loro lavaggio per ripulirle dai residui di inchiostro. Gran parte di queste domande scaturiscono dal non aver impiegato un ingrediente fondamentale per l'ottenimento di un buon risultato: '''la [[pazienza]]'''.
  
Una delle domande più frequenti riguardanti la manutenzione delle stilografiche è quella relativa alle modalità in cui queste debbano  essere lavate per ripulirle dai residui di inchiostro. Gran parte di queste domande scaturiscono dalla mancanza di un ingrediente fondamentale per l'ottenimento di un buon risultato: la pazienza.
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Si deve tenere ben presente infatti che l'[[alimentatore]] di una penna [[stilografica]] è costruito per trattenere l'inchiostro in modo che questo possa uscire nella maniera più controllata possibile, passando solo attraverso il pennino durante la scrittura. Per questo motivo la sua pulizia è un compito assai meno semplice di quanto possa apparire, dato che l'obiettivo che si vuole ottenere (la rimozione dell'inchiostro) va esattamente contro lo scopo per cui l'[[alimentatore]] è stato progettato.  
  
Infatti un alimentatore di una stilografica è fatto per trattenere l'inchiostro in modo che questo esca nella maniera più controllata possibile solo attraverso il pennino durante la scrittura. Quindi la sua pulizia è un compito meno semplice di quanto possa apparire, dato che l'obiettivo va esattamente contro lo scopo per cui è stato costruito.
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E' abbastanza semplice ottenere una pulizia superficiale utilizzando degli [[ausili di lavaggio]], con i quali si può forzare il passaggio di acqua pulita. Bisogna però considerare che il passaggio veloce di acqua non sempre consente una pulizia approfondita, soprattutto in presenza di incrostazioni tenaci di inchiostro. Infatti l'acqua forzata passa preferibilmente e velocemente solo da certi punti e non ha abbastanza tempo per sciogliere e asportare l'inchiostro che un buon alimentatore trattiene ovunque al suo interno.
E' abbastanza semplice ottenere una pulizia superficiale utilizzando gli [[ausili di lavaggio]], con i quali si può forzare il passaggio di acqua pulita. Bisogna però considerare che il passaggio veloce di acqua non sempre consente una pulizia approfondita, soprattutto in presenza di incrostazioni tenaci di inchiostro. Infatti l'acqua forzata passa preferibilmente e velocemente solo da certi punti dell'alimentatore e non ha abbastanza tempo per sciogliere e asportare l'inchiostro che si trova ovunque nell'alimentatore.
 
  
Volendo quindi una pulizia completa, spesso siamo costretti a sottoporre la penna ad ''ammolli'' piuttosto lunghi e a frequenti rinnovamenti dell'acqua. Oltre ai lunghi tempi di attesa, bisogna anche mettere in conto gli inconvenienti dovuti ad una immersione prolungata di parti non sempre progettate per stare a contatto con l'acqua, come le decorazioni metalliche esterne. Inoltre, siccome l'acqua all'interno dell'alimentatore non è troppo mobile, l'inchiostro rimane ancora una volta all'interno e non migra all'esterno.
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Volendo una pulizia rapida si potrebbe ricorrere a una [[vasca a ultrasuoni]], ma sebbene se ne trovino anche di economiche, e siano effettivamente in grado di effettuare una pulizia comoda e rapida, non sono uno strumento normalmente presente nella vita di tutti i giorni. Inoltre l'uso degli ultrasuoni è un metodo che contrariamente all'apparenza risulta essere piuttosto violento e stressante, come spiegato in [[Vasca_a_ultrasuoni|questa pagina]]. Per cui su penne antiche o che presentano fratture o fragilità si possono causare danni ed un peggioramento della situazione. Per questo motivo la [[vasca a ultrasuoni]] non è assolutamente una soluzione adeguata ad una operazione di manutenzione periodica.  
  
Si descriverà pertanto in questa pagina una lavatrice per stilografiche la cui caratteristica principale è il lento flusso d'acqua e il suo continuo rinnovamento e allontanamento dal gruppo pennino/alimentatore.
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Per una pulizia approfondita occorre sottoporre la penna ad ''ammolli'' piuttosto lunghi e ad un rinnovo frequente dell'acqua che attraversa l'[[alimentatore]]. Oltre ai lunghi tempi di attesa, bisogna anche mettere in conto gli inconvenienti dovuti ad una immersione prolungata di parti non sempre progettate per stare a contatto con l'acqua, come le decorazioni metalliche esterne. Inoltre, siccome l'acqua all'interno dell'alimentatore non è mobilissima (ricordate a cosa serve l'alimentatore?), l'inchiostro rimane ancora una volta all'interno e non migra all'esterno.
  
Purtroppo si applica facilmente solo alle penne a cartuccia, mentre per le altre non rimane che lo smontaggio del gruppo sezione/pennino e poi l'uso della lavatrice.  
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In questa pagina viene descritta una lavatrice per stilografiche la cui caratteristica principale è di fornire un flusso d'acqua molto lento attraverso l'alimentatore, con il suo continuo rinnovamento ed il conseguente allontanamento di quella sporca che ha sciolto l'inchiostro dal gruppo pennino/alimentatore.
  
Lo sviluppo del progetto ha avuto come vincolo una realizzazione con materiali domestici prontamente disponibili, senza che sia necessario l'acquisto di attrezzi o pezzi di difficile reperibilità.
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L'apparecchiatura si applica facilmente alle penne a cartuccia, mentre per le altre non rimane che lo smontaggio del gruppo sezione/pennino e poi l'uso della lavatrice. Oppure il sempre valido metodo tradizionale di un bicchiere d'acqua e un po' di pazienza.
  
== Materiali ==
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Il progetto è nato per gioco da un imbuto e una sezione [[Sheaffer]] che combaciavano come diametri. Il suo sviluppo ha avuto come vincolo una realizzazione con materiali domestici prontamente disponibili, senza che sia necessario l'acquisto di attrezzi o pezzi di difficile reperibilità. Qualsiasi "bricoleur" con un po' di comune attrezzatura sarà capace di apportare notevoli miglioramenti.
  
* Una bottiglia di plastica.
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= Materiali =
 
 
  Vanno bene le bottiglie sia da mezzo litro che da litro.
 
  Il tappo può essere standard oppure più largo se intendete costruire la versione "porcospino"/"mitragliatrice".
 
  Tappi larghi si trovano nelle bottiglie di latte o in certe bevande zuccherate.
 
  
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* Una bottiglia di plastica. Vanno bene le bottiglie sia da mezzo litro che da un litro: sconsigliate quelle da un litro e mezzo per la troppa pressione e la scarsa maneggevolezza.
 
* Una cartuccia adatta alla penna/e che intendete lavare.
 
* Una cartuccia adatta alla penna/e che intendete lavare.
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* Aghi da siringa. Quelli da insulina, più sottili rallentano un po' il flusso, e risultano più adatti allo scopo.
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* Spago per realizzare l'imbracatura dell'attrezzo.
  
* Aghi da siringa.
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=Avvertenze=
  Quelli da insulina, più sottili rallentano un po' il flusso, e risultano più adatti allo scopo.
 
  
* Spago per realizzare l'imbracatura dell'attrezzo.
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Prima di cominciare è doveroso avvertire che si ha a che fare con aghi da siringa che vanno infilati con una certa forza in materiali abbastanza duri. <u>Il rischio di ferirsi è reale e non va sottovalutato</u>. Ricordatevi che gli aghi da siringa sono strumenti <u>''molto''</u> affilati.  
  
== Costruzione modello base ==
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Tenetelo sempre in mente e non operate con l'ago che spinge verso una parte qualsiasi del vostro corpo o quello di altri. Tipica la tentazione di appoggiare le cose al corpo e premere oppure di tenere in mano l'oggetto da forare con una mano mentre l'altra spinge l'ago. <u>Il rischio è di infilarsi un ago dentro una mano o sotto le unghie</u>.
  
'''''Prima di cominciare è doveroso avvertire che si ha a che fare con aghi da siringa che vanno infilati con una certa forza in materiali abbastanza duri.
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<center> <u>'''ponete molta attenzione a quello che fate !!!'''</u> </center>
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'''''Il rischio di ferirsi è reale e non va sottovalutato.
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= Costruzione modello base =
  
'''''Ricordatevi che gli aghi da siringa sono strumenti MOLTO affilati.  
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Quella descritta qui è la versione più semplice, vedremo più avanti una serie di possibili varianti della costruzione.
  
'''''Tenetelo sempre in mente e non operate con l'ago che spinge verso una parte qualsiasi del vostro corpo o quello di altri.  
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==Passo 1: Imbracatura==
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Cominciate con l'imbracatura della bottiglia. Lasciate lo spago lungo (molto lungo) sul retro per potere regolare l'altezza della bottiglia dal lavandino sul quale la sospenderete.
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* Primo passo: effettuate un nodo a bocca di lupo sul collo della bottiglia
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[[Immagine:Imbracatura-Lavatrice-1.jpg||center|500px|1° passo, legatura sul collo]]
  
'''''Tipica la tentazione di appoggiare le cose al corpo e premere oppure di tenere in mano l'oggetto da forare con una mano mentre l'altra spinge l'ago.  
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* Secondo passo: estendete le due estremità verso il fondo della bottiglia e fateci un nodo piano. Cercate di posizionarlo piuttosto indietro e magari su una scanalatura della bottiglia.
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[[Immagine:Imbracatura-Lavatrice-2.jpg||center|500px|2° passo, posizionamento spago]]
  
'''''Il rischio è di infilarsi un'ago dentro una mano o sotto le unghie.  
+
* Terzo passo: fate un altro nodo piano esattamente dalla parte opposta di quello appena fatto, e sopra fatecene un altro per fermare le due estremità
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[[Immagine:Imbracatura-Lavatrice-3.jpg||center|500px|3° passo, legatura fondo]]
  
'''''STATE ATTENTI !!!
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* Quarto passo: afferrate una sola delle estremità dello spago e passatela sotto alle due parti di spago che provengono paralleli dal collo
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[[Immagine:Imbracatura-Lavatrice-4.jpg||center|500px|4° passo, legatura di ritorno]]
  
===Passo 1: Imbracatura===
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* Quinto passo: a questo punto dal fondo della bottiglia escono le due estremità dello spago che andranno legate insieme per formare l'anello di sospensione. Aspettate a legarle insieme, che la lunghezza varia in funzione di dove andrete ad appenderla.
Cominciate con l'imbracatura della bottiglia. Lasciate lo spago lungo (molto lungo) sul retro per potere regolare l'altezza della bottiglia dal lavandino sul quale la sospenderete. La seguente galleria di immagini mostra la sequenza della legatura
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[[Immagine:Imbracatura-Lavatrice-5.jpg||center|500px|5° passo, versione completa]]
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Image:Imbracatura-Lavatrice-1.jpg|Legatura collo
 
Image:Imbracatura-Lavatrice-2.jpg|Posizionamento spago
 
Image:Imbracatura-Lavatrice-3.jpg|Legatura fondo
 
Image:Imbracatura-Lavatrice-4.jpg|Legatura di ritorno
 
Image:Imbracatura-Lavatrice-5.jpg|Versione completa in opera
 
</gallery>
 
  
===Passo 2: Bottiglia===
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==Passo 2: Bottiglia==
[[Image:Foro-Lavatrice-1.jpg|Il foro largo|thumb]]
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Come secondo passo tagliate il fondo della bottiglia di plastica, come illustrato nella foto sotto. Dal foro largo sarà possibile versare direttamente l'acqua da una brocca, da una bottiglia o direttamente dal rubinetto.
Come secondo passo tagliate il fondo della bottiglia di plastica, come illustrato nella foto a fianco. Dal foro largo sarà possibile versare direttamente l'acqua da una brocca, da una bottiglia o direttamente dal rubinetto.
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[[Image:Foro-Lavatrice-1.jpg|500px|center|Il foro largo]]
  
===Passo 3: Tappo===  
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==Passo 3: Tappo==
 
Prendete un ago e segnatelo in modo da poterlo riconoscere. Con l'ago segnato forate il tappo della bottiglia spingendolo dall'interno verso l'esterno. Durante la foratura, l'ago fustella la plastica e si ottura parzialmente. Questo è un bene in quanto rallenta il flusso, mentre è un male se vi scordate quale ago avete usato. Reiterando i fori dopo un po' l'ago si intasa del tutto e non si riesce più a capire se è intasata la penna o l'ago.
 
Prendete un ago e segnatelo in modo da poterlo riconoscere. Con l'ago segnato forate il tappo della bottiglia spingendolo dall'interno verso l'esterno. Durante la foratura, l'ago fustella la plastica e si ottura parzialmente. Questo è un bene in quanto rallenta il flusso, mentre è un male se vi scordate quale ago avete usato. Reiterando i fori dopo un po' l'ago si intasa del tutto e non si riesce più a capire se è intasata la penna o l'ago.
  
Se vi siete scordati quale sia l'ago per forare, si può usare un filo di rame per scovolare l'interno.  
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Se avete scordato quale sia l'ago per forare, potete usare un filo di rame per scovolare l'interno.  
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<u>'''Attenzione:'''</u> che viene naturale di spingere il filo di rame dentro l'ago. La situazione che si crea è pericolosa; avete notato che state praticamente spingendo l'ago dentro un dito o una mano ??
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==Passo 4: Cartucce==
  
'''ATTENZIONE''' che viene naturale di spingere il filo di rame dentro l'ago.
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{{doppia immagine|right|Tappo-Molletta-Lavatrice.jpg|300|Tappo-sicuro-Lavatrice.jpg|300|Bloccaggio dell'ago: "il rischio è il mio mestiere"|"a norma di sicurezza", l'ago non è più necessario}}
  
La situazione che si crea è pericolosa; avete notato che state praticamente spingendo l'ago dentro un dito o una mano ??
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Forate le cartucce sul retro con l'ago che avete segnato e inseritele nella sede della penna e poi, mantenendo un dito nella parte posteriore dell'ago, innestate l'insieme penna più cartuccia nell'ago.
  
===Passo 4: Cartucce===
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E' necessario inserire penna e cartuccia prima di avvitare il tappo alla bottiglia. Farlo dopo, con tappo avvitato in sede, vi sarà impossibile o molto difficoltoso perché l'ago tende a scivolare dentro la bottiglia.
  
Forate le cartucce sul retro con l'ago che avete segnato e inseritele nella sede della penna e poi, mantenendo un dito nella parte posteriore dell'ago, innestate l'insieme penna più cartuccia nell'ago.  
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Una soluzione può essere la colla a caldo oppure l'uso di una molletta da panni per trattenere l'ago in posizione anche col tappo montato.  Nel primo caso l'ago è nudo e aumentate la probabilità di ferirvi o di ferire qualcun altro; con la colla a caldo si ottiene una guaina che rende anche più facile l'utilizzo e non più necessario l'ago.
  
E' necessario inserire penna e cartuccia prima di avvitare il tappo alla bottiglia. Farlo dopo, a tappo avvitato in sede, vi sarà impossibile o molto difficoltoso perché l'ago tende a scivolare dentro la bottiglia.
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Prima di usare la colla a caldo fate qualche prova: alcune cartucce risentono molto del calore e si deformano accorciandosi. Vedi oltre la cartuccia rossa al centro del tappo della lavatrice multipla,
Una soluzione può essere la colla a caldo oppure l'uso di una molletta da panni per trattenere l'ago in posizione anche col tappo montato. In questo caso l'ago è nudo e aumentate la probabilità di ferirvi o di ferire qualcun altro.
 
[[File:Tappo-Molletta-Lavatrice.jpg|200px|thumb|right|Bloccaggio dell'ago]]
 
  
===Passo 5: Assemblaggio===  
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==Passo 5: Assemblaggio e messa in funzione ==  
  
 
Avvitate il tappo con il pendaglio ago-cartuccia-penna e appendete la bottiglia cosi composta su un lavandino (si, sembra una flebo !!).  
 
Avvitate il tappo con il pendaglio ago-cartuccia-penna e appendete la bottiglia cosi composta su un lavandino (si, sembra una flebo !!).  
  
Tenete lo spago lungo: caso volesse che la penna si sfili dalla cartuccia o dall'ago, meno strada fa e meglio è.  
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Tenete lo spago lungo:
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* se il gruppo pennino si dovesse malauguratamente sfilare dalla cartuccia o dall'ago, meno strada fa e meglio è;
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* tenendo la lavatrice vicino alla superficie del lavandino, la goccia che cade dalla penna schizza meno inchiostro.
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Riempite la lavatrice con acqua, acqua leggermente saponata o acqua leggermente saponata e poche gocce di ammoniaca e andate a fare qualche altra cosa.  Al vostro ritorno la penna sarà finalmente pulita. Non è possibile indicare il tempo necessario a svuotare la bottiglia, in quanto è funzione di troppe variabili (alimentatore più o meno chiuso, ago più o meno intasato, ... )
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= Varianti =
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Il modello base sopra descritto è di costruzione rapida e molto pratico per l'uso, essendo simile al riempimento di un imbuto. La larga apertura posteriore permette di non dimenticarsi che non è più una bottiglia, ma ha lo svantaggio di fornire in uscita un flusso piuttosto veloce e quindi meno efficiente nel lavaggio.
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== Più efficiente, flusso più lento, con regolazione sperimentale ==
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Invece di praticare una larga apertura come nel modello base, è sufficiente inserire sul fondo della bottiglia un ago, meglio se quello segnato, meglio se di quelli da insulina che sono più sottili.
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Potete sperimentare l'uso di aghi sottili e parzialmente intasati dalla plastica, sia sul tappo che sul fondo, fino ad ottenere un flusso lentissimo ed ultra efficiente.
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La maggior efficienza si paga col tempo necessario alla regolazione e con una minor praticità d'uso. La sequenza apri-riempi-richiudi-capovolgi non è il massimo della praticità, soprattutto se si tiene conto del foro posteriore dal quale fuoriesce acqua.
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Col foro minuscolo vi scorderete che la bottiglia in realtà ha il fondo che perde e farete un lago da qualche parte. Basta che suoni il telefono e la lascerete in giro a far danno. Oppure vi troverete degli indumenti bagnati, che dopo una certa età fa anche dispiacere.
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== Più efficiente, flusso più lento, affidabile ==
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Questa variante è caratterizzata dall'uso di una bottiglia integra, senza fori, che non permette allagamenti dovuti a disattenzione. L'ingresso dell'aria avviene tramite un "respiratore", ovvero un tubicino di plastica che può venir recuperato da un vaporizzatore per prodotti per la pulizia domestica. Non è necessario tagliarlo a misura, in quanto può essere arrotolato a spirale dentro la bottiglia. Il diametro esterno del tubicino dovrebbe essere uguale a quello interno della parte plastica dell'ago.
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Rispetto al modello base a "imbuto" è un po' meno agevole nell'uso. C'è sempre la sequenza apri-riempi-chiudi-capovolgi, ma non versa dal fondo. La presenza del tubicino che regola/rallenta il flusso dell'aria in ingresso, ne limita l'uso a versioni con una penna.
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Per avviare il lavaggio, in questo caso è necessario chiudere con due dita l'ago che ospiterà il gruppo pennino e spremendo un po' la bottiglia, far uscire l'acqua che si può essere infilata nel tubicino. Una volta svuotato il tubicino dall'acqua, l'aria esterna sarà in contatto con quella esterna e quindi l'acqua cadrà per gravità attraverso l'ago entro la cartuccia.
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Qualora lo si voglia adattare alla variante "porcospino", bisognerà tenere conto della diversa pervietà delle diverse penne: l'acqua tenderà a passare dalle penne più libere e non da quelle più intasate o con alimentatori costituzionalmente più chiusi. In altre parole alcune penne verranno lavate molto e altre meno o per niente. Inoltre risulterà molto difficoltosa l'eliminazione dell'acqua dal tubicino.
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Trovate un video del montaggio e del funzionamento [http://www.youtube.com/watch?v=dlehAQ0suvA a questo indirizzo].
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Image:Lavatrice-Alt-01-spruzzino.jpg
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Image:Lavatrice-Alt-02-tubetto nel tappo.jpg
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Image:Lavatrice-Alt-03-tubetto nel tappo panoramica.jpg
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Image:Lavatrice-Alt-04-tubetto e ago nel tappo.jpg
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Image:Lavatrice-Alt-05-valvola per l'aria.jpg
 +
Image:Lavatrice-Alt-06-colla a caldo.jpg
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Image:Lavatrice-Alt-07-cartuccia inserita nell'ago.jpg
 +
Image:Lavatrice-Alt-08-snorkel inserito.jpg
 +
Image:Lavatrice-Alt-09-pisciolamento.jpg
 +
Image:Lavatrice-Alt-10-ambaradan di Ottorino fatto a Torino.jpg
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</gallery></center>
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== Porcospino/Fachiro/Mitragliatrice/Poppa di vacca ==
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Questa variante è pensata per chi ha un negozio e a fine giornata vuole lavare molte penne inchiostrate, in modo da ritrovarle pulite il mattino seguente.
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In questo caso è necessario avere una o più bottiglie con un tappo più ampio che permette l'inserzione di più aghi.
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Tappi larghi (3.5 cm di diametro) si trovano nelle bottiglie di latte o in certe bevande zuccherate.
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Nelle foto è mostrata una versione sperimentale. Un po' di colla a caldo permette di fissare gli aghi in modo stabile.
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Questa variante funziona bene se il foro posteriore è largo, e d'altro canto non è pensata per incrostazioni tenaci e resistenti.
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<center><gallery perrow=3  widths=240px heights=180px>
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File:Tappo-Mitragliatrice-1.jpg|Costruzione tappo
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File:Tappo-Mitragliatrice-2.jpg|Inserimento cartucce
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File:Tappo-Mitragliatrice-3.jpg|Innesto puntali
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File:Tappo-Mitragliatrice-4.jpg|Chiusura tappo
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File:Tappo-Mitragliatrice-5.jpg|In opera
 +
File:Tappo-Mitragliatrice-1bis.jpg|Un tappo più pratico e sicuro. Notare la cartuccia rossa al centro, deformatasi col calore
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</gallery></center>
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== Ultraefficiente con regolazione del flusso agevole ==
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La modifica dell'imbracatura permette di regolare l'altezza della colonna d'acqua che preme sulla cartuccia, e quindi di rallentare il flusso. In questo caso il foro deve essere fatto lateralmente. Nella foto un esempio: non tagliando il fondo e non tagliando l'ultima scanalatura si riesce a mantenere la rigidità della bottiglia.
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La regolazione del battente viene fatta inclinando più o meno la bottiglia. Nella disposizione mostrata, semplicemente appesa al rubinetto, quando l'acqua è verso la fine, il peso si sposta verso il tappo, la bottiglia si inclina verso la verticale e si ripristina una maggior colonna d'acqua che conclude il lavaggio.
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Funziona accettabilmente anche nella versione "Poppa di vacca", vista l'agevole regolazione del flusso. Permane una leggera differenza tra le cartucce superiori e quelle inferiori.
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<center><gallery perrow=3  widths=240px heights=180px>
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File:Lavatrice_ultraefficiente.JPG|Una diversa imbracatura
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File:Lavatrice_ultraefficiente_2.JPG|Battente ridotto, flusso ridotto
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File:Lavatrice_ultraefficiente_3.JPG|Maggiore battente, maggior flusso
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</gallery></center>
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= Versione semplificata con Deflussore =
  
Inoltre tenendo la lavatrice vicino alla superficie del lavandino, la goccia che cade dalla penna schizza meno inchiostro.
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==Descrizione==
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Questa versione nasce come una evoluzione semplificativa delle precedenti e consiste principalmente nell'abolire tubetti, aghi e bottiglie aperte per farla diventare a tutti gli effetti "una flebo per stilografiche". I vantaggi sono, oltre alla facilità di realizzazione, il completo controllo del flusso (da molto veloce a molto lento) ed il fatto che il sistema è a "circuito chiuso", ovvero la bottiglietta non è più aperta. Quindi una maggior facilità di carico ed un quasi nullo rischio di "lavarsi le braghe od i piedi".
Riempite la lavatrice con acqua, acqua saponata o acqua saponata e un pelo d'ammoniaca e andate a fare qualche altra cosa.  
 
Al vostro ritorno la penna sarà finalmente pulite (Nota del revisore: mettere il tempo che ci può volere, indicativo).
 
  
<gallery>
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==Materiale e realizzazione==
Image:Tappo-Mitragliatrice-1.jpg|Costruzione tappo
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Il materiale necessario alla realizzazione è il seguente: una bottiglietta in plastica da mezzo litro (per gli stessi motivi esposti per tutte le altre versioni) ed un ''deflussore''. Il deflussore è quell'oggetto che quasi tutti conosciamo impropriamente come "flebo". Si può tranquillamente acquistare in farmacia ad un costo di circa 2 euro. Naturalmente potrà accadere che il farmacista vi chieda se vi serve per persone od animali. La risposta corretta '''non''' è: "per le stilografiche", altrimenti poi dovrete soddisfare la curiosità relativa al perché mai dovreste fare una flebo ad una stilografica (provare per credere!).
Image:Tappo-Mitragliatrice-2.jpg|Inserimento cartucce
 
Image:Tappo-Mitragliatrice-3.jpg|Innesto puntali
 
Image:Tappo-Mitragliatrice-4.jpg|Chiusura tappo
 
Image:Tappo-Mitragliatrice-5.jpg|In opera
 
</gallery>
 
  
== Varianti ==
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[[Immagine:Lavatrice-Deflussore-kit.jpg||center|thumb|400px|Fig. 1 - Kit Deflussore]]
=== Più efficiente, flusso più lento, sperimentale ===
 
=== Più efficiente, flusso più lento, affidabile ===
 
=== Porcospino/Mitragliatrice ===
 
Si propongono 3 varianti
 
* Di costruzione rapida, molto efficiente se si usano aghi sottili. Ha il problema di avere un foro microscopico sul fondo.
 
* Di costruzione rapida, meno efficiente del precedente (ampio foro sul fondo). Molto pratico l'uso, simile al riempimento di un imbuto.
 
Permette anche la variante "porcospino/mitragliatrice" per il lavaggio contemporaneo di più penne. Pensato per rivenditori per avere le penne pulite il giorno dopo.
 
* Di costruzione più complessa, con "respiratore", affidabile nell'uso (mancanza di foro sul fondo), efficiente (flusso lento), un po' meno pratico nell'uso del modello precedente
 
  
==Penne non a cartuccia==
+
Come potete vedere nella fig. 1, del kit utilizzeremo solo la parte cerchiata di rosso, quindi '''non''' utilizzeremo la "farfallina" ovvero l'ago (tenetelo comunque da parte, non si sa mai a cosa potrà servire!). La prima operazione da fare sarà quella di forare il tappo del contenitore (la bottiglietta) con una punta adeguata alla dimensione del beccuccio. In questo caso il beccuccio ha un diametro di circa 5,3 mm (vedi fig. 2) e quindi potremo forare il tappo con una punta 5 mm ed inserirlo (vedi fig. 3).
Con un po' d'inventiva e qualche tubicino di gomma/silicone, si possono lavare anche parti di penne non a cartuccia.  
 
  
Nella foto un esempio con una sezione di una vecchia [[Aurora 88]].
+
<center><gallery perrow=2 widths=360px heights=270px>
 +
Lavatrice-Deflussore-inserimento_dimensione_foro.jpg|Fig. 2 - Diametro beccuccio
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Lavatrice-Deflussore-inserimento_tappo.jpg|Fig. 3 - Inserimento beccuccio
 +
</gallery></center>
  
Non sono stati provati pennini smontabili (Es. [[Pelikan]]), ma dovrebbe essere possibile lavarli.
+
I materiali dei due particolari (beccuccio e tappo) sono morbidi ed autolubrificanti, sicché la differenza di diametro tra il beccuccio (5,3 mm) ed il foro (5 mm) ne consentirà un piantaggio, eliminando di conseguenza la necessità della sigillatura. Il tutto si presenterà come in fig. 4.
<gallery>
 
Image:Lavatrice-Adattatore-Aurora88-1.jpg|I pezzi
 
Image:Lavatrice-Adattatore-Aurora88-2.jpg|L'assemblaggio
 
Image:Lavatrice-Adattatore-Aurora88-3.jpg|L'utilizzo
 
</gallery>
 
  
 +
[[Immagine:Lavatrice-Deflussore-parti.jpg||center|thumb|500px|Fig. 4 - Nomenclatura delle parti]]
  
==Altro modello con respiratore (da scrivere)==
+
Non Vi resta che tagliare il tubetto in eccedenza della misura che preferite, tenendo presente che dovrà contenere lo stringitubo per poter effettuare la regolazione del flusso. Come sempre, il consiglio è quello di lasciarlo un poco più lungo, ed eventualmente di accorciarlo in seguito.
Questa variante è caratterizzata dall'uso di una bottiglia integra, senza fori.
 
  
Questo permette di non causare inavvertiti allagamenti dovuti a disattenzione.  
+
Potete prendere un pezzo del tubetto avanzato ed adattarlo ad una cartuccia con un poco di colla a caldo (vedi fig. 5).
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Inoltre, nessuno vi vieta di crearvi tutti gli adattatori che preferite con un pezzo del tubetto avanzato, colla a caldo ed eventuali pezzi da voi creati per le vostre penne. Ad esempio, io ho preso un pezzo di tubetto, un pezzo di un sacchetto per l'inchiostro avanzato da una riparazione (mai buttare via nulla) e mi sono creato un adattatore per il sistema di caricamento a capillarità della [[Parker 61]].  
  
L'ingresso dell'aria avviene tramite un tubicino di plastica che può venir recuperato da un vaporizzatore per prodotti per la pulizia domestica.
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Per unire l'adattatore al sistema, potete scaldate un poco il tubetto dalla parte dell'adattatore stesso (con un fon) ed inserire (un poco forzatamente) il tubetto che proviene dal deflussore  (o più precisamente dal gocciolatore). Poi lasciate raffreddare per qualche minuto e vi sarete fatti dei comodi innesti (vedi fig. 6).
  
Non è necessario tagliarlo a misura, in quanto può essere arrotolato a spirale dentro la bottiglia.  
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Lavatrice-Deflussore-adattatore.jpg|Fig. 5 - Adattatore a cartuccia
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Lavatrice-Deflussore-inserimento_adattatore.jpg|Fig. 6 - Collegamento adattatore
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Il diametro esterno del tubicino dovrebbe essere uguale a quello interno della parte plastica dell'ago.
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A questo punto, la vostra lavatrice è terminata! (più semplificato di così.....)
  
Rispetto alla variante "imbuto" è un po' meno agevole nell'uso.
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==Messa in funzione==
  
La presenza del tubicino che regola/rallenta il flusso dell'aria in ingresso, ne limita l'uso a versioni con una o due penne.
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La messa in funzione della lavatrice è abbastanza semplice... se si conosce l'utilizzo del deflussore. Al fine di evitarvi telefonate allo zio medico, alla cugina infermiera o alla guardia medica, per chi non ne conoscesse l'uso, cercherò di dare una indicazione di massima. Poi, come per tutte le cose, fatta una volta...
  
Qualora lo si voglia adattare alla versione "porcospino", bisognerà tenere conto della diversa pervietà delle diverse penne: l'acqua tenderà a passare dalle penne più libere e non da quelle più intasate on con alimentatori naturalmente più chiusi. In altre parole alcune penne verranno lavate molto e altre meno o per nulla.
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Riempite il contenitore con acqua, chiudete il tappo con inserito il deflussore e capovolgetelo (come per tutte le altre lavatrici descritte).  
  
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* Chiudere la valvola di afflusso dell'aria. Il tappino azzurro presente sul gocciolatore (vedi fig. 7).
Image:1 spruzzino.jpg
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* Chiudere lo stringitubo. La rotellina azzurra tutta verso il basso (vedi fig. 8).
Image:2 tubetto nel tappo.jpg
 
Image:3 tubetto nel tappo panoramica.jpg
 
Image:4 tubetto e ago nel tappo.jpg
 
Image:5 valvola per l'aria.jpg
 
Image:6 colla a caldo.jpg
 
Image:7 cartuccia inserita nell'ago.jpg
 
Image:8 snorkel inserito.jpg
 
Image:9 pisciolamento.jpg
 
Image:10 ambaradan di Ottorino fatto a Torino.jpg
 
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== Avanzi ==
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Se invece del foro largo volete una lavatrice più efficiente, forate il fondo della bottiglia con un ago e segnatelo (l'ago) con un pennarello.  
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File:Lavatrice-Deflussore-Attivazione-01.jpg|Fig. 7 - Chiusura valvola
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File:Lavatrice-Deflussore-Attivazione-02.jpg|Fig. 8 - Chiusura stringitubo
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L'ago farà da valvola e rallenta il flusso, che è una cosa positiva. Però c'è il rovescio della medaglia, ovvero: col foro minuscolo vi scorderete che la bottiglia in realtà ha il fondo che perde e farete un lago da qualche parte.  
+
* Premere il contenitore (bottiglietta) fino a far depositare 10-15mm di acqua nel gocciolatore (vedi fig. 9).
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* Aprire la valvola di afflusso dell'aria e aprire lo stringitubo portando la rotellina verso l'alto (vedi fig. 10).
  
Basta che suoni il telefono e la lascerete in giro a far danno.  
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File:Lavatrice-Deflussore-Attivazione-03.jpg|Fig. 9 - Caricamento del gocciolatore
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File:Lavatrice-Deflussore-Attivazione-04.jpg|Fig. 10 - Apertura del sistema
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</gallery></center>
  
Oppure vi troverete i pantaloni bagnati, (che dopo una certa eta' fa anche dispiacere).
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A questo punto il processo di gocciolamento è avviato. Agendo sulla rotellina dello stringitubo potrete regolare il flusso e iniziare la pulizia delle vostre penne.
  
Altra terza alternativa è il Tubino di Nello (manca foto) ma funziona solo per una penna. Problema di scaricare il tubino.
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[[Immagine:Lavatrice-Deflussore-Attivazione-05.jpg||center|thumb|400px|Fig. 11 - Sistema in funzione]]
  
L'uso di una bottiglia da latte di quelle con il tappo molto largo (3.5 cm) consente inoltre di realizzare un sistema in cui diventa possibile lavare più penne allo stesso tempo.
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=Penne non a cartuccia=
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Con un po' d'inventiva e qualche tubicino di gomma/silicone, si possono lavare anche parti di penne non a cartuccia. Nelle foto seguenti un esempio con una sezione di una [[Aurora 88]], primo modello.
  
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Image:Lavatrice-Adattatore-Aurora88-1.jpg|I pezzi
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Image:Lavatrice-Adattatore-Aurora88-2.jpg|L'assemblaggio
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Image:Lavatrice-Adattatore-Aurora88-3.jpg|L'utilizzo
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</gallery></center>
  
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Non sono stati provati pennini smontabili (es. [[Pelikan]]), ma dovrebbe essere possibile lavarli.
  
[[Category:Riparazioni]]
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[[Category:Costruzione attrezzature]]
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[[Category:Manutenzione]]

Versione attuale delle 11:33, 31 gen 2022

Introduzione

Una delle domande più frequenti sulla manutenzione delle stilografiche riguarda le modalità con cui eseguire il loro lavaggio per ripulirle dai residui di inchiostro. Gran parte di queste domande scaturiscono dal non aver impiegato un ingrediente fondamentale per l'ottenimento di un buon risultato: la pazienza.

Si deve tenere ben presente infatti che l'alimentatore di una penna stilografica è costruito per trattenere l'inchiostro in modo che questo possa uscire nella maniera più controllata possibile, passando solo attraverso il pennino durante la scrittura. Per questo motivo la sua pulizia è un compito assai meno semplice di quanto possa apparire, dato che l'obiettivo che si vuole ottenere (la rimozione dell'inchiostro) va esattamente contro lo scopo per cui l'alimentatore è stato progettato.

E' abbastanza semplice ottenere una pulizia superficiale utilizzando degli ausili di lavaggio, con i quali si può forzare il passaggio di acqua pulita. Bisogna però considerare che il passaggio veloce di acqua non sempre consente una pulizia approfondita, soprattutto in presenza di incrostazioni tenaci di inchiostro. Infatti l'acqua forzata passa preferibilmente e velocemente solo da certi punti e non ha abbastanza tempo per sciogliere e asportare l'inchiostro che un buon alimentatore trattiene ovunque al suo interno.

Volendo una pulizia rapida si potrebbe ricorrere a una vasca a ultrasuoni, ma sebbene se ne trovino anche di economiche, e siano effettivamente in grado di effettuare una pulizia comoda e rapida, non sono uno strumento normalmente presente nella vita di tutti i giorni. Inoltre l'uso degli ultrasuoni è un metodo che contrariamente all'apparenza risulta essere piuttosto violento e stressante, come spiegato in questa pagina. Per cui su penne antiche o che presentano fratture o fragilità si possono causare danni ed un peggioramento della situazione. Per questo motivo la vasca a ultrasuoni non è assolutamente una soluzione adeguata ad una operazione di manutenzione periodica.

Per una pulizia approfondita occorre sottoporre la penna ad ammolli piuttosto lunghi e ad un rinnovo frequente dell'acqua che attraversa l'alimentatore. Oltre ai lunghi tempi di attesa, bisogna anche mettere in conto gli inconvenienti dovuti ad una immersione prolungata di parti non sempre progettate per stare a contatto con l'acqua, come le decorazioni metalliche esterne. Inoltre, siccome l'acqua all'interno dell'alimentatore non è mobilissima (ricordate a cosa serve l'alimentatore?), l'inchiostro rimane ancora una volta all'interno e non migra all'esterno.

In questa pagina viene descritta una lavatrice per stilografiche la cui caratteristica principale è di fornire un flusso d'acqua molto lento attraverso l'alimentatore, con il suo continuo rinnovamento ed il conseguente allontanamento di quella sporca che ha sciolto l'inchiostro dal gruppo pennino/alimentatore.

L'apparecchiatura si applica facilmente alle penne a cartuccia, mentre per le altre non rimane che lo smontaggio del gruppo sezione/pennino e poi l'uso della lavatrice. Oppure il sempre valido metodo tradizionale di un bicchiere d'acqua e un po' di pazienza.

Il progetto è nato per gioco da un imbuto e una sezione Sheaffer che combaciavano come diametri. Il suo sviluppo ha avuto come vincolo una realizzazione con materiali domestici prontamente disponibili, senza che sia necessario l'acquisto di attrezzi o pezzi di difficile reperibilità. Qualsiasi "bricoleur" con un po' di comune attrezzatura sarà capace di apportare notevoli miglioramenti.

Materiali

  • Una bottiglia di plastica. Vanno bene le bottiglie sia da mezzo litro che da un litro: sconsigliate quelle da un litro e mezzo per la troppa pressione e la scarsa maneggevolezza.
  • Una cartuccia adatta alla penna/e che intendete lavare.
  • Aghi da siringa. Quelli da insulina, più sottili rallentano un po' il flusso, e risultano più adatti allo scopo.
  • Spago per realizzare l'imbracatura dell'attrezzo.

Avvertenze

Prima di cominciare è doveroso avvertire che si ha a che fare con aghi da siringa che vanno infilati con una certa forza in materiali abbastanza duri. Il rischio di ferirsi è reale e non va sottovalutato. Ricordatevi che gli aghi da siringa sono strumenti molto affilati.

Tenetelo sempre in mente e non operate con l'ago che spinge verso una parte qualsiasi del vostro corpo o quello di altri. Tipica la tentazione di appoggiare le cose al corpo e premere oppure di tenere in mano l'oggetto da forare con una mano mentre l'altra spinge l'ago. Il rischio è di infilarsi un ago dentro una mano o sotto le unghie.


ponete molta attenzione a quello che fate !!!


Costruzione modello base

Quella descritta qui è la versione più semplice, vedremo più avanti una serie di possibili varianti della costruzione.

Passo 1: Imbracatura

Cominciate con l'imbracatura della bottiglia. Lasciate lo spago lungo (molto lungo) sul retro per potere regolare l'altezza della bottiglia dal lavandino sul quale la sospenderete.

  • Primo passo: effettuate un nodo a bocca di lupo sul collo della bottiglia
1° passo, legatura sul collo
  • Secondo passo: estendete le due estremità verso il fondo della bottiglia e fateci un nodo piano. Cercate di posizionarlo piuttosto indietro e magari su una scanalatura della bottiglia.
2° passo, posizionamento spago
  • Terzo passo: fate un altro nodo piano esattamente dalla parte opposta di quello appena fatto, e sopra fatecene un altro per fermare le due estremità
3° passo, legatura fondo
  • Quarto passo: afferrate una sola delle estremità dello spago e passatela sotto alle due parti di spago che provengono paralleli dal collo
4° passo, legatura di ritorno
  • Quinto passo: a questo punto dal fondo della bottiglia escono le due estremità dello spago che andranno legate insieme per formare l'anello di sospensione. Aspettate a legarle insieme, che la lunghezza varia in funzione di dove andrete ad appenderla.
5° passo, versione completa

Passo 2: Bottiglia

Come secondo passo tagliate il fondo della bottiglia di plastica, come illustrato nella foto sotto. Dal foro largo sarà possibile versare direttamente l'acqua da una brocca, da una bottiglia o direttamente dal rubinetto.

Il foro largo

Passo 3: Tappo

Prendete un ago e segnatelo in modo da poterlo riconoscere. Con l'ago segnato forate il tappo della bottiglia spingendolo dall'interno verso l'esterno. Durante la foratura, l'ago fustella la plastica e si ottura parzialmente. Questo è un bene in quanto rallenta il flusso, mentre è un male se vi scordate quale ago avete usato. Reiterando i fori dopo un po' l'ago si intasa del tutto e non si riesce più a capire se è intasata la penna o l'ago.

Se avete scordato quale sia l'ago per forare, potete usare un filo di rame per scovolare l'interno. Attenzione: che viene naturale di spingere il filo di rame dentro l'ago. La situazione che si crea è pericolosa; avete notato che state praticamente spingendo l'ago dentro un dito o una mano ??

Passo 4: Cartucce

Bloccaggio dell'ago: "il rischio è il mio mestiere" Bloccaggio dell'ago: "il rischio è il mio mestiere"
Bloccaggio dell'ago: "il rischio è il mio mestiere"
"a norma di sicurezza", l'ago non è più necessario

Forate le cartucce sul retro con l'ago che avete segnato e inseritele nella sede della penna e poi, mantenendo un dito nella parte posteriore dell'ago, innestate l'insieme penna più cartuccia nell'ago.

E' necessario inserire penna e cartuccia prima di avvitare il tappo alla bottiglia. Farlo dopo, con tappo avvitato in sede, vi sarà impossibile o molto difficoltoso perché l'ago tende a scivolare dentro la bottiglia.

Una soluzione può essere la colla a caldo oppure l'uso di una molletta da panni per trattenere l'ago in posizione anche col tappo montato. Nel primo caso l'ago è nudo e aumentate la probabilità di ferirvi o di ferire qualcun altro; con la colla a caldo si ottiene una guaina che rende anche più facile l'utilizzo e non più necessario l'ago.

Prima di usare la colla a caldo fate qualche prova: alcune cartucce risentono molto del calore e si deformano accorciandosi. Vedi oltre la cartuccia rossa al centro del tappo della lavatrice multipla,

Passo 5: Assemblaggio e messa in funzione

Avvitate il tappo con il pendaglio ago-cartuccia-penna e appendete la bottiglia cosi composta su un lavandino (si, sembra una flebo !!).

Tenete lo spago lungo:

  • se il gruppo pennino si dovesse malauguratamente sfilare dalla cartuccia o dall'ago, meno strada fa e meglio è;
  • tenendo la lavatrice vicino alla superficie del lavandino, la goccia che cade dalla penna schizza meno inchiostro.

Riempite la lavatrice con acqua, acqua leggermente saponata o acqua leggermente saponata e poche gocce di ammoniaca e andate a fare qualche altra cosa. Al vostro ritorno la penna sarà finalmente pulita. Non è possibile indicare il tempo necessario a svuotare la bottiglia, in quanto è funzione di troppe variabili (alimentatore più o meno chiuso, ago più o meno intasato, ... )

Varianti

Il modello base sopra descritto è di costruzione rapida e molto pratico per l'uso, essendo simile al riempimento di un imbuto. La larga apertura posteriore permette di non dimenticarsi che non è più una bottiglia, ma ha lo svantaggio di fornire in uscita un flusso piuttosto veloce e quindi meno efficiente nel lavaggio.

Più efficiente, flusso più lento, con regolazione sperimentale

Invece di praticare una larga apertura come nel modello base, è sufficiente inserire sul fondo della bottiglia un ago, meglio se quello segnato, meglio se di quelli da insulina che sono più sottili.

Potete sperimentare l'uso di aghi sottili e parzialmente intasati dalla plastica, sia sul tappo che sul fondo, fino ad ottenere un flusso lentissimo ed ultra efficiente.

La maggior efficienza si paga col tempo necessario alla regolazione e con una minor praticità d'uso. La sequenza apri-riempi-richiudi-capovolgi non è il massimo della praticità, soprattutto se si tiene conto del foro posteriore dal quale fuoriesce acqua.

Col foro minuscolo vi scorderete che la bottiglia in realtà ha il fondo che perde e farete un lago da qualche parte. Basta che suoni il telefono e la lascerete in giro a far danno. Oppure vi troverete degli indumenti bagnati, che dopo una certa età fa anche dispiacere.

Più efficiente, flusso più lento, affidabile

Questa variante è caratterizzata dall'uso di una bottiglia integra, senza fori, che non permette allagamenti dovuti a disattenzione. L'ingresso dell'aria avviene tramite un "respiratore", ovvero un tubicino di plastica che può venir recuperato da un vaporizzatore per prodotti per la pulizia domestica. Non è necessario tagliarlo a misura, in quanto può essere arrotolato a spirale dentro la bottiglia. Il diametro esterno del tubicino dovrebbe essere uguale a quello interno della parte plastica dell'ago.

Rispetto al modello base a "imbuto" è un po' meno agevole nell'uso. C'è sempre la sequenza apri-riempi-chiudi-capovolgi, ma non versa dal fondo. La presenza del tubicino che regola/rallenta il flusso dell'aria in ingresso, ne limita l'uso a versioni con una penna.

Per avviare il lavaggio, in questo caso è necessario chiudere con due dita l'ago che ospiterà il gruppo pennino e spremendo un po' la bottiglia, far uscire l'acqua che si può essere infilata nel tubicino. Una volta svuotato il tubicino dall'acqua, l'aria esterna sarà in contatto con quella esterna e quindi l'acqua cadrà per gravità attraverso l'ago entro la cartuccia.

Qualora lo si voglia adattare alla variante "porcospino", bisognerà tenere conto della diversa pervietà delle diverse penne: l'acqua tenderà a passare dalle penne più libere e non da quelle più intasate o con alimentatori costituzionalmente più chiusi. In altre parole alcune penne verranno lavate molto e altre meno o per niente. Inoltre risulterà molto difficoltosa l'eliminazione dell'acqua dal tubicino.

Trovate un video del montaggio e del funzionamento a questo indirizzo.

Porcospino/Fachiro/Mitragliatrice/Poppa di vacca

Questa variante è pensata per chi ha un negozio e a fine giornata vuole lavare molte penne inchiostrate, in modo da ritrovarle pulite il mattino seguente. In questo caso è necessario avere una o più bottiglie con un tappo più ampio che permette l'inserzione di più aghi. Tappi larghi (3.5 cm di diametro) si trovano nelle bottiglie di latte o in certe bevande zuccherate. Nelle foto è mostrata una versione sperimentale. Un po' di colla a caldo permette di fissare gli aghi in modo stabile. Questa variante funziona bene se il foro posteriore è largo, e d'altro canto non è pensata per incrostazioni tenaci e resistenti.

Ultraefficiente con regolazione del flusso agevole

La modifica dell'imbracatura permette di regolare l'altezza della colonna d'acqua che preme sulla cartuccia, e quindi di rallentare il flusso. In questo caso il foro deve essere fatto lateralmente. Nella foto un esempio: non tagliando il fondo e non tagliando l'ultima scanalatura si riesce a mantenere la rigidità della bottiglia.

La regolazione del battente viene fatta inclinando più o meno la bottiglia. Nella disposizione mostrata, semplicemente appesa al rubinetto, quando l'acqua è verso la fine, il peso si sposta verso il tappo, la bottiglia si inclina verso la verticale e si ripristina una maggior colonna d'acqua che conclude il lavaggio.

Funziona accettabilmente anche nella versione "Poppa di vacca", vista l'agevole regolazione del flusso. Permane una leggera differenza tra le cartucce superiori e quelle inferiori.

Versione semplificata con Deflussore

Descrizione

Questa versione nasce come una evoluzione semplificativa delle precedenti e consiste principalmente nell'abolire tubetti, aghi e bottiglie aperte per farla diventare a tutti gli effetti "una flebo per stilografiche". I vantaggi sono, oltre alla facilità di realizzazione, il completo controllo del flusso (da molto veloce a molto lento) ed il fatto che il sistema è a "circuito chiuso", ovvero la bottiglietta non è più aperta. Quindi una maggior facilità di carico ed un quasi nullo rischio di "lavarsi le braghe od i piedi".

Materiale e realizzazione

Il materiale necessario alla realizzazione è il seguente: una bottiglietta in plastica da mezzo litro (per gli stessi motivi esposti per tutte le altre versioni) ed un deflussore. Il deflussore è quell'oggetto che quasi tutti conosciamo impropriamente come "flebo". Si può tranquillamente acquistare in farmacia ad un costo di circa 2 euro. Naturalmente potrà accadere che il farmacista vi chieda se vi serve per persone od animali. La risposta corretta non è: "per le stilografiche", altrimenti poi dovrete soddisfare la curiosità relativa al perché mai dovreste fare una flebo ad una stilografica (provare per credere!).

Fig. 1 - Kit Deflussore

Come potete vedere nella fig. 1, del kit utilizzeremo solo la parte cerchiata di rosso, quindi non utilizzeremo la "farfallina" ovvero l'ago (tenetelo comunque da parte, non si sa mai a cosa potrà servire!). La prima operazione da fare sarà quella di forare il tappo del contenitore (la bottiglietta) con una punta adeguata alla dimensione del beccuccio. In questo caso il beccuccio ha un diametro di circa 5,3 mm (vedi fig. 2) e quindi potremo forare il tappo con una punta 5 mm ed inserirlo (vedi fig. 3).

I materiali dei due particolari (beccuccio e tappo) sono morbidi ed autolubrificanti, sicché la differenza di diametro tra il beccuccio (5,3 mm) ed il foro (5 mm) ne consentirà un piantaggio, eliminando di conseguenza la necessità della sigillatura. Il tutto si presenterà come in fig. 4.

Fig. 4 - Nomenclatura delle parti

Non Vi resta che tagliare il tubetto in eccedenza della misura che preferite, tenendo presente che dovrà contenere lo stringitubo per poter effettuare la regolazione del flusso. Come sempre, il consiglio è quello di lasciarlo un poco più lungo, ed eventualmente di accorciarlo in seguito.

Potete prendere un pezzo del tubetto avanzato ed adattarlo ad una cartuccia con un poco di colla a caldo (vedi fig. 5). Inoltre, nessuno vi vieta di crearvi tutti gli adattatori che preferite con un pezzo del tubetto avanzato, colla a caldo ed eventuali pezzi da voi creati per le vostre penne. Ad esempio, io ho preso un pezzo di tubetto, un pezzo di un sacchetto per l'inchiostro avanzato da una riparazione (mai buttare via nulla) e mi sono creato un adattatore per il sistema di caricamento a capillarità della Parker 61.

Per unire l'adattatore al sistema, potete scaldate un poco il tubetto dalla parte dell'adattatore stesso (con un fon) ed inserire (un poco forzatamente) il tubetto che proviene dal deflussore (o più precisamente dal gocciolatore). Poi lasciate raffreddare per qualche minuto e vi sarete fatti dei comodi innesti (vedi fig. 6).

A questo punto, la vostra lavatrice è terminata! (più semplificato di così.....)

Messa in funzione

La messa in funzione della lavatrice è abbastanza semplice... se si conosce l'utilizzo del deflussore. Al fine di evitarvi telefonate allo zio medico, alla cugina infermiera o alla guardia medica, per chi non ne conoscesse l'uso, cercherò di dare una indicazione di massima. Poi, come per tutte le cose, fatta una volta...

Riempite il contenitore con acqua, chiudete il tappo con inserito il deflussore e capovolgetelo (come per tutte le altre lavatrici descritte).

  • Chiudere la valvola di afflusso dell'aria. Il tappino azzurro presente sul gocciolatore (vedi fig. 7).
  • Chiudere lo stringitubo. La rotellina azzurra tutta verso il basso (vedi fig. 8).
  • Premere il contenitore (bottiglietta) fino a far depositare 10-15mm di acqua nel gocciolatore (vedi fig. 9).
  • Aprire la valvola di afflusso dell'aria e aprire lo stringitubo portando la rotellina verso l'alto (vedi fig. 10).

A questo punto il processo di gocciolamento è avviato. Agendo sulla rotellina dello stringitubo potrete regolare il flusso e iniziare la pulizia delle vostre penne.

Fig. 11 - Sistema in funzione

Penne non a cartuccia

Con un po' d'inventiva e qualche tubicino di gomma/silicone, si possono lavare anche parti di penne non a cartuccia. Nelle foto seguenti un esempio con una sezione di una Aurora 88, primo modello.

Non sono stati provati pennini smontabili (es. Pelikan), ma dovrebbe essere possibile lavarli.